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Autore: DanilaCobain    06/08/2014    8 recensioni
Dafne è una ragazza di ventuno anni con tanti sogni nel cassetto e una vita tranquilla, almeno fino a quando Jader non entra a farne parte. Bello e misterioso, il ragazzo ruba il cuore di Dafne fin da subito. Ma Jader ha dei pericolosissimi segreti e cercherà in tutti i modi di tenere lontana la ragazza dalla sua vita pericolosa, anche se questo dovesse significare lasciarla andare per sempre...
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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5. Tensioni
 

Erano trascorse due settimane da quella prima lezione di judo. Non avevo più lottato con Jader, lui si limitava ad osservarmi e a correggermi quando sbagliavo.

Quel giorno arrivai in palestra in ritardo. Vicky non era venuta, stava preparando un esame con Salvatore ed ero stata anche io con loro a studiare fino a quando non era giunta l'ora di andare a fare judo. Arrivai tutta trafelata nella stanzetta dove ci allenavamo. I miei compagni stavano facendo riscaldamento. Stavo per avvicinarmi a loro ma Jader mi si parò davanti.
‹‹Ti sembra questa l'ora di arrivare?››
Sembrava incazzato. ‹‹Scusami, stavo studiando e ho fatto tardi.››
‹‹Non mi interessa quello che stavi facendo. La prossima volta non ti faccio entrare.››
Lo guardai perplessa. Stava scherzando? Cosa voleva da me? Uscì dalla stanza sbattendo la porta. Non lo avevo mai visto così arrabbiato. Salutai gli altri e iniziai il risaldamento. Thomas, un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi blu, mi sorrise.
‹‹Tranquilla Dafne, oggi è incazzato di suo. Se l'è presa anche con noi prima.››
‹‹Che cosa avete fatto?›› 
‹‹Ma niente, Gioele lo stava prendendo in giro come a solito e si è infuriato.››
Guardai Gioele e lui sorrise. ‹‹Secondo me ha litigato con la fidanzata. Sai come sono queste cose con le femmine... senza offesa, Dafne, ma voi ragazze ci mandate al manicomio.››
‹‹Ma cosa ne vuoi sapere tu di ragazze che hai quindici anni!››, intervenne Fabrizio, l'unico ragazzo che aveva la mia età. Tutti gli altri erano piccolini.
‹‹Sicuramente ne so più di te, Fabrì. Non lo vedi quanto sei brutto? Chi ti si piglia!››, lo schernì Gioele. 
Fabrizio scoppiò a ridere. ‹‹La sai una cosa? Dafne è la mia fidanzata.›› Mi venne vicino e mi cinse la vita con un braccio. Stava scherzando e io stetti al gioco. Lo abbracciai e feci sì con la testa. 
In quel momento rientrò Jader.
‹‹Dafne!›› sbraitò, ‹‹Oggi sei venuta a perdere tempo?››
Diventai rossa e tornai al mio posto. 
‹‹Ragazzi, formate le coppie. Fabrizio, tu vieni qui. Voglio testare i tuoi progressi.››
Si misero uno di fronte all'altro. Fabrizio fu il primo ad attaccare. Jader, con un'unica mossa fluida lo mise al tappeto. Cadde a terra con un tonfo pesante e sibilò un'imprecazione. Jader gli porse una mano e lo aiutò a rialzarsi. Si rimisero in posizione. Nessuno di noi stava lottando, eravamo tutti impegnati a guardare quei due. La porta si aprì ed entrò Camilla tutta sorridente.
‹‹Ciao ragazzi!››
Tutti risposero, tranne Jader. La guadò ed incrociò le braccia al petto. ‹‹Hai bisogno di qualcosa?››
‹‹Volevo allenarmi con voi. È da tanto che non faccio judo.››
‹‹Ok. Fabrizio, sfidati con lei.››
‹‹No. Fammi duellare con la ragazza. Facciamo un combattimento tra donne.›› 
Jader la guardò a lungo. ‹‹Dafne, vieni qui. Allenati con Camilla.››
Ubbidii. Anche se ero tentata di tirarmi indietro. Camilla non mi stava particolarmente simpatica e la cosa era reciproca. Più volte mi aveva lanciato occhiate ostili quando ci incrociavamo in palestra. Era chiaro che fosse attratta da Jader, ma non capivo perché mi percepiva come una minaccia. 
Mi misi in posizione davanti a lei. Sentii attorno a me gli altri che venivano richiamati ai loro combattimenti da Jader e mi concentrai su Camilla. Non so come, per un po' le tenni testa. Era brava. Probabilmente glielo aveva insegnato Jader. L'immagine di loro due che lottavano avvinghiati mi fece perdere la concentrazione e mi ritrovai a terra. Camilla rise e si rimise il piedi. Nel farlo mi calpestò la mano. Mi feci male ma non dissi niente. Lo aveva fatto apposta. Glielo leggevo in faccia. La guardai torva e sussurrai 'stronza'.
Mi sentì. Mi venne vicino.
‹‹Cosa hai detto?››
‹‹Ho detto che sei una stronza. L'hai fatto apposta.››
Mi diede una leggera spinta. Jader non ci stava guardando, lo cercai con lo sguardo ma questo fece infuriare ancora di più Camilla. Si fece ancora più vicina. Eravamo faccia a faccia.
‹‹Tu non mi sei per niente simpatica, carina. ››
‹‹Neanche tu, ma non vengo di certo a romperti le scatole. ››
Ma che problemi aveva? 
Successe tutto in un attimo. Lei mi tirò un pugno in faccia ma io feci in tempo a spostarmi e mi colpì di striscio. Io la spinsi e la feci cadere a terra. 
‹‹Brutta stronza! ››, urlò lei. Si alzò di scatto e mi prese per i capelli. 
A quel punto tutti ci stavano guardando. Jader corse verso di noi e ci separò. 
‹‹È stata lei! Ha cominciato lei!››, diceva Camilla a Jader. ‹‹Mi ha spinta e mi ha fatto cadere a terra!›› 
‹‹Dopo che tu mi avevi tirato un pugno in faccia.››, replicai cercando di mantenere la calma.
Calma che però non aveva Jader. Non quel giorno. Mi disse di andarmene immediatamente sotto la doccia. E così feci, sbattendo la porta quando uscii. Ero furiosa. Entrai nello spogliatoio senza guardare in faccia a nessuno e mi gettai sotto la doccia per cercare di calmare i nervi. Perché ero stata cacciata solo io? Possibile mai che Jader credeva a quell'oca? Mi aveva tirato un pugno in faccia! Solo perché le stavo antipatica!

Mi stavo rivestendo quando la porta dello spogliatoio si aprì ed entrò Jader. Alcune ragazze mezze nude protestarono e si coprirono. Ma lui guardava solo me. Dallo sguardo non capivo se era incazzato o deluso. Non potevo sopportare anche la sua delusione. Non avevo fatto nulla. Ero così arrabbiata che non mi accorsi nemmeno che non indossavo la maglietta.
‹‹Dafne, quando hai finito vieni nel mio ufficio.››
Aveva gli sguardi di tutte le ragazze puntati addosso. Gli stessi sguardi che ricaddero su di me quando lui uscì. Indossai la maglietta e le scarpe il più velocemente possibile e lo raggiunsi. 
Bussai ed entrai. Era girato di spalle e guardava fuori da una finestra. La stanza era piccola: c'erano una scrivania, due sedie davanti e una libreria con dei faldoni di vari colori. 
‹‹Ehi.››, dissi per richiamare la sua attenzione. 
Studiai per un po' la sua schiena. Quel giorno indossava una maglietta a maniche corte verde militare e pantaloni neri. Il suo silenzio mi metteva ancora più in agitazione. Era una situazione surreale. Non capivo perché si stava arrabbiando tanto e non capivo perché solo con me. Finalmente si girò a guardarmi.
‹‹Cosa diavolo ti è saltato in mente, me lo spieghi?››
‹‹Jader...››
‹‹No, niente Jader, Dafne. È questo quello che ti ho insegnato fino ad ora? A prenderti a capelli? Le arti marziali sono una disciplina seria!››
‹‹È stata lei a cominciare.››
‹‹E tu ti sei sentita in dovere di continuare...››
‹‹Senti Jader, mi spieghi cosa vuoi da me oggi? È da quando sono arrivata che mi riprendi. Per delle stronzate, aggiungerei.››
‹‹Questa ti sembra una stronzata?››
‹‹Jader, non è stata colpa mia. Mi ha tirato un pugno in faccia e prima ancora mi ha calpestato la mano di proposito. È stata solo legittima difesa.››
Si mosse nella mia direzione e mi prese il viso tra le mani. Quel contatto, quella vicinanza... lo guardai negli occhi e mi persi. La rabbia pian piano stava lasciando il posto al desiderio. Io lo desideravo come non avevo mai desiderato nessuno. Le poche altre volte che ci eravamo sfiorati in allenamento, durante quelle due settimane, mi avevano lasciato assetata. Desiderosa di sentire ancora le sue mani addosso, i suoi occhi nei miei. Mi accarezzò lievemente la guancia con il pollice, nel punto in cui Camilla mi aveva colpita. 
‹‹Ti fa male?›› la sua voce era diventata più roca.
‹‹No››, sussurrai appena. 
E poi mi baciò. Un bacio profondo che mi fece sciogliere. Mi aggrappai alla sua maglietta, lui mi passò un braccio intorno alla vita e mi strinse a sé. Fu un bacio lungo. Bellissimo. Avrei voluto che non finisse mai, ma quando ci staccammo Jader andò via senza dire una parola.

E rimasi sola nella stanza, con l'incredulità dipinta sul volto e le labbra che formicolavano per quel meraviglioso bacio.





Salve ragazze! 
Eccoci arrivate ad un punto cruciale della storia. Jader ha fatto la sua prima mossa e ha baciato Dafne, ma cosa succederà ora?
Cosa ne pensate di Camilla? E di questo bacio? 
Ringrazio tutte voi che state seguendo la storia e in particolar modo Rebel_Spirit e Chiara000 per aver lasciato una recensione.
Baci a tutte!
Danila
   
 
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