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Autore: Ohskeeter_    06/08/2014    2 recensioni
J. vive nei ricordi. Amava e continua ad amare la stessa persona che l'ha lasciata, senza come e perché. Sono passati anni dall'ultima volta che lo ha visto, ma lui le è rimasto sempre nel cuore. Così gli ha scritto una lettera, una lettera scritta per non dimenticare. Una lettera scritta per tenere vivo il suo amore.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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New York City.
23/01/2000

Ehi ciao!
Che inizio banale… So già che appena leggerai le prime due parole farai un ghigno divertito. So anche che, di certo, non ti aspettavi questa lettera.
Come stai? Come va? Che fine hai fatto? Le prime domande importanti arrivano di getto e ora che sono qui a scriverti arriveranno anche le altre. Perché non ti sei fatto sentire? Dove ti trovi? Chicago l’hai abbandonato, come tutto il resto?
Non riesco più a fermarmi, lo sai, ora che ci sono non la finirò più.
Eppure pensavo che dopo un po’ ti sarei mancata, che nelle nottate di solitudine ti saresti chiesto che fine avesse fatto la tua mora. Pensavo avessi provato a chiamarmi, a scrivermi. Credevo, in qualche modo, di averti lasciato qualcosa di quegli anni. Evidentemente, mi sbagliavo. Sai, da quando sei andato via ho continuato a guardare la città dalla terrazza della nostra vecchia casa. Niente fuori sembra diverso, tutto uguale. All’interno, però, di uguale non c’è proprio niente. Le mura che avevi tinteggiato di azzurro si sono sbiadite, i poster li ho staccati io stessa. Ho anche messo i teli sui mobili, così che non prendessero polvere. Ho tolto i bicchieri e i piatti dagli armadietti infondo a quella cucina che tanto odiavi. Ho impacchettato i vestiti che hai dimenticato nella fretta di scappare da me o, forse, da quello che avevamo creato. Poi ho pulito il camino e mentre la pioggia batteva forte ho preparato il té e ho tolto i fiori, ormai secchi, dai vasi. Con le lacrime sul volto ho girato stanza dopo stanza, cosa credevo? Di ritrovarti? Che stupida. Mi chiedo perché tutti, me compresa, tendiamo a illuderci, anche se abbiamo la verità d’avanti agli occhi. Anche se è tutto di fronte a noi. Avrò modo di pensarci, negli anni che seguiranno, immagino.
Ho cambiato casa. Ho cambiato anche città. Ho cambiato tutto, adesso faccio la fotografa. E’ bello. Credo che sia il lavoro adatto a me. Niente mi piace di più di immortalare momenti magici. Forse, tu, forse tu mi piacevi di più. Per te avrei fatto tutto e quella sera, lo sai, potevamo parlare. Potevamo restare in silenzio e tenerci per mano, avresti potuto piangere, urlare, avresti potuto arrabbiarti, ti avrei perdonato. Eri giustificato, ti era morto il padre quella sera, Dio! Lui era morto. Forse nei tuoi pensieri hai fatto morire pure me. Com’è che mi hai abbandonato con un biglietto e non ti sei degnato di telefonare? In cosa avevo sbagliato? Quando ti arrabbiavi perché dimenticavo la luce del bagno accesa, era quello il mio più grande difetto? O mi hai abbandonata perché odiavo lavare i piatti? Ancora mi torturo. Avrei voluto una spiegazione. Una minima parola. Invece no, hai preferito fare le valige e andare via. Così, senza come o perché.
Ti avrei aiutato, capisci? Ad abbandonarmi intendo. Se mi avessi detto che volevi andare via, ti avrei fatto le valige, avrei preparato dei panini per il viaggio e poi sulla soglia della porta ti avrei osservato mentre lentamente camminavi, l’avrei accettato, me ne sarei fatta una ragione, invece dopo tutti questi anni sono ancora qui a spezzarmi in due il cuore.

A volte, quando sono fuori casa, in giro per le vie di quella città che ho usato come diversivo, mi viene un improvvisa voglia di abbracciarti. Non so perché, non so nemmeno perché mi manchi ancora, dopo tutto il tempo, dopo tutta la vita che è passata. Spesso passeggio sul lungo mare, ho tanti amici qui. Nessuno sa di te. Solo raccontare mi farebbe stare male. Così tu sei conservato lì, in quella piccola scatola chiusa a chiave nel mio cuore. Se tornassi adesso, se in questo preciso istante bussassi alla porta io ti perdonerei. Ti getterei le mani al collo. Ti abbraccerei così forte da arrivare a toccare la tua anima, lo farei perché ti amo, dopo tutto, sempre.

Con affetto, J.


Note dell'autrice:
Adoro scrivere le mie storie sotto forma di lettera.
L'ho già fatto per la mia ff sul telefilm "Merlin" e ora ho deciso di riprovarci.
Spero di ricevere le vostre recensioni belle o brutte che siano!
Grazie a tutti, alla prossima.
   
 
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