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Autore: Mo_    07/08/2014    4 recensioni
Per tutti gli amori nati in un vagone del treno, della metropolitana, dell'autobus.
Per tutte quelle grandi storie durate un battito di ciglia, una fermata.
Per l'amore donato a sconosciuti.
Per LO sconosciuto.
Per la fermata a Camden Town delle ore 07:26, per aver iniziato e finito tutto.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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'Cause if one day you'll wake up and find that you're missing me,
and your heart starts to wonder where on this heart I could be,
thinking maybe you'll come back into the place that we meet,
and you'll see me waiting for you on the corner of the street.
The Script - The man who can't be moved.



Fermata Camden Town 07:26

Io non lo so cosa porta due persone ad incontrarsi. Non so se si allineano i pianeti, se i fili del destino si intrecciano, se è tutto già scritto.
Non lo so, ma tu mi ci fai pensare.
Mi ci fa pensare il treno che rallenta fischiettando all'ennesima fermata, le porte che si aprono e il caos che si crea nel vagone; la prima giornata di sole e il cielo terso nascosto dai tunnel bui della metro; gli sbadigli della mattina presto e l'alito che sa di caffè.
Te ne stavi lì con i tuoi vent'anni e il mondo da conquistare. La sigaretta in bocca che fremevi di poter accendere, in piedi accanto all'uscita come se non avessi tempo da perdere in questa carrozza. Pensai che i tuoi capelli fossero troppo poco ricci per essere definiti ricci e che quel ciuffo andava tagliato, che un viso così perfetto non poteva essere nascosto al mondo. 
Ti ho scoperto piano, piano, osservandoti in silenzio. La mascella rilassata, il naso piccolo, le ciglia lunghe.
 Sapevi di rock'n'roll, di tabacco e di vestiti vintage. Avevi negli occhi il colore della speranza, anzi, eri la speranza stessa. E quando mi guardasti nulla fu più lo stesso. Ci immaginai a passeggiare per il lungo Tamigi e a suonare la chitarra in qualche stradina di Barcellona, a mangiare cibo spazzatura anziché Fois Gras in giro per Parigi e  in due su una bici tra la bellezza senza tempo di Amsterdam. Avevamo fatto il giro del globo in pochi secondi.
Avevo viaggiato per il mondo nei tuoi occhi che riflettevano il futuro.
Poi il treno sobbalzó.
Fermata Camden Town, ore 07.26.
Le porte si aprirono, tu scendesti con un salto impaziente e diventasti solo un altro corpo tra la folla mentre mi avevi riempito delle cose più belle del mondo e svuotata dei tuoi occhi verdi.
Pensai che saresti stato felice di poterti accendere finalmente quella sigaretta, di andare per il mondo anche se senza di me. Pensai anche che ti avessi perso.
 

(Quando ti rincontrai, tre giorni dopo, sullo stesso treno, stesso vagone, stessa fermata, mi resi conto di che regalo il destino mi avesse fatto.
Ti sedesti accanto a me e questo mi fece sorridere. Stare qui significava perdere tempo e non uscire per primo, tardare la tua sigaretta di tre secondi, tardare la tua vita di tre secondi.
Io valevo quei tre secondi ed era più di ciò che potessi chiedere.
Non sapevo neanche il tuo nome, non mi interessava.
Mi hai chiesto quale fosse la mia storia. È questa la mia storia. Studio design, leggo tanto, mangio pizza appena posso e ti amo da quella prima volta che sei entrato nella mia vita.
Fermata Camden Town, ore 07.29.
Scesi con te.
Scesi con te e non ti lasciai più andare.)
 
 
Ero stata scottata dall’amore che sarebbe potuto esserci.
Che sarebbe potuto esserci e non c’è stato.
Tu sei sceso ed io no, ma mi hai lasciato qualcosa che a parole non si può spiegare.
La speranza, forse.
Quella che c’era nei tuoi occhi.
Quella di ricontrarti, un giorno, alla fermata Camden Town ore 07.26.




Mo' writing.
520 parole per un amore durato qualche minuto.
Scusate, forse non ha senso, ma l'underground mi fa viaggiare di fantasia.
Spero abbiate gradito questo piccolo componimento.
Grazie se lascerete un commento,
un bacio e buonanotte.
Mo' xx
   
 
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