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Autore: LadyCrow07_    07/08/2014    8 recensioni
Forse avrebbe potuto vincere gli Hunger Games Faccia di volpe.
Era furba, scaltra, intelligente. Se non avesse mangiato i morsi della notte forse avrebbe vinto lei. Questo è il mio tributo alla sua morte, per ricordare questo personaggio così sottovalutato.
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Faccia di Volpe
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Fuggo, agile, scaltra. Mentre le bacche che ho in mano fanno fuoriuscire il loro succo violaceo bluastro, mi accorgo che potrei farcela. In fondo siamo solo in quattro, ormai. Forse potrei vincerli io, questi Hunger Games. Nella mia mente, analizzo i miei avversari. Cato, forte, sicuro, crudele. Ma non intelligente, non furbo, non scaltro. 
Potrebbe morire proprio cercando di attaccarmi.
Peeta, in questo momento, è una facile preda. Ma io non sono una predatrice. Mi è sempre sembrato così buono, così dolce. Ma probabilmente non arriverà a Capitol City come vincitore. E probabilmente nemmeno io.
E poi c'è Katniss.
Non ho molto da pensare su di lei, tranne che è molto simile a me. 
Silenziosa, riservata, furba. In un altro contesto saremmo potute diventare amiche. 
La verità è che odio gli Hunger Games, odio Capitol City, odio Snow. Ma io non ucciderò nessuno.
A costo di morire. Non potrei mai mettere fine alla vita di Cato, Peeta o Katniss, sapendo di avere la coscienza sporca. Io non sono un mostro. Osservo le bacche nella mia mano. Non mangio da cinque giorni. La tentazione è forte. Sono di un blu molto scuro, sembrano una copia leggermente più inquietante dei mirtilli. Sembrano succulenti. Ma devo controllare che siano anche commestibili, oltre che bellissime. Non ho mai visto delle bacche così. Ne appoggio una sulla punta della lingua. Non posso aspettare. Il mio organismo urla con tutte le sue forse di mangiare. Metto una bacca in bocca e ingoio. Ora è solo questione di destino. L'effetto è immediato. Non appena il succo entra nella mia gola, sento bruciarmi dentro. Osservo nuovamente le bacche. Ora ricordo. Morsi della notte. Che stupida. Mi scappa una lacrima, quando mi rendo conto che la vita mi sta abbandonando. Avrei voluto continuare la mia vita, invecchiare, fare dei figli, sposarmi. Invece niente. Tutti i miei sogni in fumo. Sono solo una ragazza. Oltre al danno, anche la beffa, penso con una punta di sarcasmo inopportuno. Avrei potuto morire in cento altri modi, ma non mi sarei mai aspettata di farmi mettere KO dalle piante, che conosco meglio delle mie tasche. Voglio che Katniss e Peeta vincano. Possono farcela. Anche se io non potrò mai vederla, vorrei che nascesse una ribellione. Perché nessuno, come me, sia costretto più a morire per un gioco. Alzo gli occhi verso il cielo e guardo le nuvole. Chiudo gli occhi. Così quando arriverà il buio, quasi non mi accorgerò del cambiamento, penso. All'improvviso, però, arriva la luce. Vedo mia nonna che mi tende la mano. Accanto a lei, con mio stupore, c'è Rue, il piccolo tributo del distretto 11. Mi si stringe il cuore. Non l'ho conosciuta, ma non avrebbe dovuto morire. Era così piccola. Mi tende la manina. "Vieni..." Sussurra lentamente. Le prendo la mano. Poi mi faccio condurre fino alla luce. La attraverso. Poi il vuoto.
   
 
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