Serie TV > Sherlock (BBC)
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Autore: bubs89    07/08/2014    0 recensioni
Non appena la donna fu uscita dall'appartamento, Sherlock si alzò con foga e si sporse dalla porta.
-Signora Hudson!- ululò -Del tea!- ordinò perentorio per poi tornare a sedersi, contrariato.
-Ma non è partita?- domandò Hailey indicando la porta, dubbiosa.
-Chi?- chiese Sherlock corrugando la fronte.
-La signora Hudson.- ribatté la rossa con una scrollata di spalle.
-Oh. Si.- si ricordò lui inarcando il sopracciglio -D'accordo, allora. Niente tea e tu che ti intrometti nel mio lavoro. Una giornata davvero elettrizzante.- commentò sarcastico tamburellando le mani sulla poltrona.
Genere: Romantico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jim Moriarty, John Watson, Nuovo personaggio, Quasi tutti, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sherlock prese posto su una delle scomode sedie nere poste nella corsia, le braccia incrociate, in attesa.
Mycroft lo ignorò, mise una mano nella tasca interna della giacca firmata e ne estrasse un foglio accuratamente ripiegato.

-Ispettore Lestrade, questa è la dichiarazione controfirmata di Hailey Dafford riguardante gli avvenimenti relativi all'incidente delle prime ore di questa mattina sulla Dixie Queen. Sono sicuro che riterrà il resoconto esauriente e completo.- dichiarò l'uomo porgendo il documento all'ispettore.

Se c'era una cosa che Greg Lestrade aveva imparato nei suoi onorati anni di servizio era quanto fosse inutile porre domande a cui, già sapeva, non sarebbe stata data risposta.
Perciò afferrò il foglio e lo mise al sicuro nella giacca.

-Ma non era Spencer?- domandò Sherlock con ostentata innocenza -E da quando il grande Mycroft Holmes si abbassa a svolgere un semplice incarico di portalettere?- volle sapere, un sorriso falso dipinto in volto.

Mycroft sospirò ostentatamente.

-La signorina Dafford preferisce essere nota con il cognome della madre.- lo informò pazientemente -Ispettore, è sempre un piacere vederla.- aggiunse congedando il poliziotto.

Greg gli strinse la mano, fece un cenno di saluto a Sherlock e si diresse verso l'ascensore, rassegnato. Sarebbe passato a salutare i coniugi Watson quando vi fossero stati in giro meno agenti governativi.

Holmes Senior occupò la sedia accanto al fratello spazzolandosi con la mano i pantaloni perfettamente puliti.

-Allora?- lo incitò Sherlock, spazientito.

-Ho avuto un'interessante conversazione con la signorina Dafford. Una ragazza criptica, a dir poco. Ma molto perspicace, devo ammettere.- raccontò Mycroft con espressione quasi ammirata -Sai come è riuscita a disattivare la bomba?- domandò al fratello senza guardarlo.

-Ho formulato alcune ipotesi.- rispose Sherlock, deciso a non ammettere la sua ignoranza davanti al fratello.

Mycroft sorrise.

-Ricordi tre anni fa quando Moriarty riuscì a penetrare nei sistema di sicurezza della Torre di Londra, della prigione di Pentonville e della Banca di Inghilterra contemporaneamente?- chiese, gli occhi fissi davanti a sé.

-Ho una vaga rimembranza si.- ribatté Holmes sarcastico stringendo i denti -Ad ogni modo usò dei complici, niente di così eccezionale.- minimizzò con tono di sufficienza.

Mycroft sorrise bonariamente. L'altro si voltò a guardarlo, gli occhi azzurri ridotti a fessure taglienti come lame.

-Stai dicendo che Hailey è riuscita a creare un programma capace di mettere fuori uso qualsiasi sistema di sicurezza? È questo che c'è nella chiavetta USB con cui ha fermato l'esplosione?- domandò, incredulo.

-Vorrai dire che era in quella chiavetta.- lo corresse l'uomo ponendo l'accento sul verbo al passato -A quanto sembra Moriarty ha usato la bomba per attirarla in una trappola. L'ha indotta ad usare il suo programma per riuscire a sottrarglielo. Per questo ha fatto in modo di fartela incontrare.- lo informò il fratello con voce tranquilla.

Sherlock sgranò gli occhi. Jim Moriarty era riuscito a mettere Londra in ginocchio solamente fingendo di possedere un programma del genere. Cosa sarebbe successo se la finzione fossa diventata realtà?

-Il programma della signorina Dafford era solo, come lei stessa l'ha definito, una “versione beta” con funzioni alquanto limitate, ma, comunque, potenzialmente devastanti.- aggiunse Mycroft con un sospiro.

-Qualunque cosa tra le mani di Moriarty è potenzialmente devastante.- decretò Sherlock, funereo -Quali saranno le vostre contromisure?- si informò, quasi feroce.

Come avrebbe deciso di colpire il suo nemico? Chi sarebbe stato il primo obbiettivo del suo infallibile mirino?

-Abbiamo assunto un esperto informatico che renderà il programma di Moriarty inutilizzabile. Riprogrammerà tutti i sistemi di sicurezza sensibili.- rispose Mycroft seguendo con lo sguardo un infermiere che correva lungo il corridoio. Gli occhi allenati del maggiore degli Holmes notarono facilmente le tracce di nicotina sulle dita, il leggero tremore alle mani e la forma inconfondibile del pacchetto di sigarette nella tasca dei pantaloni. L'uomo era evidentemente in ritardo per la sua pausa relax.

-Ah.- rise Sherlock chiudendo gli occhi -Ah, ah, ah.- continuò incapace di trattenersi -Hailey...- mormorò troppo divertito per continuare. Trovava che fossero poche le cose al mondo genuinamente divertenti. Il Governo inglese messo in scacco da una giovane hacker era sicuramente una di queste.
Mycroft roteò gli occhi spazientito.

-La signorina Dafford ha accettato di collaborare con noi a tempo indeterminato. Le forniremo un onesto onorario e le pagheremo metà dell'affitto in cambio dei suoi servigi.- spiegò l'uomo controllandosi le unghie con fare noncurante.

-Quella ragazza non è uno degli stupidi faccendieri con cui hai a che fare tutti i giorni, Mycroft, non si accontenterà di farsi pagare “metà dell'affitto”.- lo scimmiottò Sherlock con un sorriso divertito.

Il fratello maggiore si voltò a guardarlo con sufficienza.

-L'altra metà è già pagata.- disse innocentemente.

L'espressione divertita di Sherlock sparì all'istante dal suo viso. Fu un cambiamento tanto repentino che il suo volto sembrava fosse stato immerso nell'azoto liquido. Gli occhi azzurri si fecero di ghiaccio.

-Non starai dicendo che...- mormorò furente.

-Ho bisogno che qualcuno la tenga d'occhio, Sherlock. E, comunque, la signora Hudson mi è sembrata decisamente felice di riuscire finalmente ad affittare la stanza di John.-

  
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