C’erano ancora solo pochi frammenti di ricordi tra le mani di Daniel, e tuttavia tagliavano come vetro. La dicotomia del castello, palesandoglisi per la seconda volta, aveva riportato a galla molte altre cose…notti insonni passate in compagnia di un amico, braccia ossute e inaspettatamente forti che lo avevano aiutato a scacciare gli incubi, la voce rassicurante che lo istruiva su come salvare se stesso e che lo faceva rabbrividire di paura, soggezione, completa fiducia e abbandono. La stessa dualità riflessa nel padrone del castello, due facce della stessa moneta che lo avevano strappato e ricucito in un uomo nuovo…o forse gli avevano solo fatto scoprire chi era in realtà.