07/08/2014
1 recensioni“I can fake a smile
I can force a laugh
I can dance and play the part
If that's what you ask
Give you all I am
I can do it
I can do it
I can do it
But I'm only human
And I bleed when I fall down
I'm only human
And I crash and I break down
Your words in my head, knives in my heart
You build me up and then I fall apart
'Cause I'm only human”
Human, Christina Perri
I can force a laugh
I can dance and play the part
If that's what you ask
Give you all I am
I can do it
I can do it
I can do it
But I'm only human
And I bleed when I fall down
I'm only human
And I crash and I break down
Your words in my head, knives in my heart
You build me up and then I fall apart
'Cause I'm only human”
Human, Christina Perri
Soffocò l’ennesimo singhiozzo, nascondendo il volto nel cuscino.
Il ricordo di quanto successo poco tempo prima la travolse con violenza, portandola a chiudersi nuovamente in sé stessa.
Avvertì un peso immenso soffocarla, impedendole di respirare correttamente, che la spinse ad annaspare contro il tessuto del cuscino.
Era sempre stata forte, aveva sempre resistito a tutto ma quel tradimento non poteva sopportarlo. Non riusciva ancora a credere di aver visto lui, quella sera.
Le lacrime scorsero a fiumi sul suo volto, impedendole di mettere a fuoco la stanza.
Aveva allontanato le ragazze perché non riusciva a sopportare il peso della situazione.
Non avrebbe potuto dirli che lo stesso ragazzo che lei aveva amato con tutta se stessa fosse in realtà uno dei tirapiedi di A.
L’unico a cui aveva dato tutto, pensando che non si sarebbe mai pentita di quella scelta.
Quel volto coperto dal cappuccio nero nel suo soggiorno, la sua espressione sorpresa e forse spaventata, quegli occhi così azzurri e limpidi.
Strinse forte la coperta, tentando di ignorare l’ennesima fitta che le pervase il petto, prima di afferrare il cellulare e chiudere la chiamata di Aria senza rispondere.
Chiuse gli occhi, beandosi di alcuni ricordi vissuti assieme alla persona che avrebbe dovuto odiare ma amava ancora.
Quel tradimento la stava distruggendo, e lei lo stava permettendo, perché in fondo era solo un piccolo essere umano che aveva sopportato troppo, e alla fine era caduta.
Si era ferita innumerevoli volte, aveva recitato spesso, nascondendosi dietro un finto sorriso, mentendo ai genitori e anche alle amiche.
Lei aveva sempre cercato di essere perfetta in tutto, resistendo alle pressioni della sua famiglia e al comportamento di sua sorella, Melissa.
Era una Hastings e per gli Hastings contava solo vincere.
In quel momento però, si sentiva sconfitta. Spencer Hastings aveva capito di non poter battere quel nemico invisibile ma presente ovunque.
Stancamente si guardò intorno, incontrando con lo sguardo una foto di lei e Toby, dove sorridendo si abbracciavano.
Serrò le palpebre, trattenendo le lacrime che rimasero intrappolate nelle sue ciglia scure.
Quando la voce della madre la chiamò, lei non rispose e, avvoltasi nelle coperte, chiuse gli occhi, desiderando di poter vedere ancora quello sguardo che l’aveva sempre rassicurata.
Lo sguardo dell’unica persona che da lei, non aveva mai preteso più di quanto potesse dare.