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Autore: Yume Kourine    07/08/2014    5 recensioni
{Sequel de "Le Protettrici Delle Perle"}
Le Sirene sono creature magnifiche: ragazze bellissime dalla coda di pesce. Ma è davvero questa la verità?
Un nemico creduto dimenticato si presenta davanti alle Principesse Sirene che dovranno, ancora una volta, chiedere aiuto alle nostre Custodi.
Riusciranno a salvare non solo il mondo del mare ma anche il loro?
~ ~ ~
[Storia sospesa]
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La Saga delle Custodi'
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Capitolo 10

Gli angeli chiedono di essere ascoltati...

 

 

“Signorina Anita!”

Un'anziana sirena dalla pinna color del sole apparve da dietro una colonna e scuoteva il capo agitata.

“Dove può essere andata? Signorina Anita!”

La vecchia nuotò verso l'uscita senza accorgersi della presenza della Custode: la giovani stava davanti al balcone che si affacciava su una grande cittadella fatta di conchiglie ambrate e decorate con perle e pietre preziose, sembrava essere uscito da un'illustrazione per una fiaba.

La sabbia bianca faceva da sentieri e conduceva gli abitanti a raggiungere vie ricche di campi di coralli e di alghe amare.

I lucenti raggi del sole sfioravano l'acqua fredda e si espandevano in ogni direzione così come i biondi capelli della sedicenne.

“Non capisco...”

 

 

Le affidiamo il comando... Faccia un buon lavoro, signorina Anita”

La bionda rimase con lo sguardo vuoto per parecchi secondi, fu una pacca da parte di Serena a farle tornare il senno.

Io? Ma perché?” balbettò la giovane ancora stupita mentre le amiche le sorridevano entusiaste e per niente gelose o nervose, cosa che fece molto piacere al consiglio e a Nikora.

Argeus si avvicinò seguito da Mar che non la smetteva di sorridere, sia con gli occhi lucenti che con le labbra: era un sorriso magnetico e brillante.

Perché crediamo in lei”

 

 

 

Credere in lei... ma che risposta era? Anita non riusciva a spiegarselo.

Non si riteneva in grado di poter guidare le altre e comportarsi come una leader soprattutto per una situazione come quella che stava vivendo.

Fatto sta che la sera stessa la giovane Custode della perla gialla raggiunse assieme ad Ashley il regno della Principessa Coco per rimanerci quei sette giorni... giorni che la ragazza sapeva sarebbero stati lunghi e faticosi.

“Che ci fai qua tutta sola?”

Anita sobbalzò non appena sentì la voce di Hikari ma poi si ricompose e cercò di mostrarsi seria e determinata. Ma l'apprendista Guardiana non era tonta e così si avvicinò alla sedicenne e le sfiorò dolcemente la spalla.

“Andrà tutto bene, i sudditi ti adorano! E poi sarai una capa in gamba”
“Come fai a dirlo? Sono stata l'ultima ad entrare nel gruppo e in più sono rimasta alleata di Gaito per troppo tempo. Himeka o Anna lo meritavano più di me!”

“Che fine ha fatto la Anita grintosa di qualche ora fa? Quella ragazza che aveva tirato fuori le unghie e i denti per convincere il Consiglio e per difendere le compagne? È per questo che ti hanno scelta Anita!”
“Però...”
“E le tue compagne? Non pensi a loro? Ti hanno acclamata e accettata come loro leader!”

La Custode abbassò lo sguardo e unì le mani in una stretta presa, poi alzò lo sguardo e annuì decisa.

“Hai ragione... Non posso, non devo... anzi non voglio mostrarmi debole! Accetterò l'incarico ma solo per poter concludere al meglio la missione! Noi siamo una squadra e non abbiamo mai avuto bisogno di un capo”

Hikari sorrise e Anita ricambiò, poi le due guardarono le luci della città che iniziarono ad accendersi illuminando le strade fatte di coralli e conchiglie.

«Farò del mio meglio... State a vedere»

 

 

Nel frattempo Anna si era appisolata nel morbido e gigantesco letto reale mentre Aika finiva di scrivere i resoconti e firmava alcune trattative.

La giovane Custode però ebbe un sonno tormentato da strani immagini e suoni particolari: da quando aveva perso i poteri si sentiva debole e di impiccio. Più il tempo passava più i dubbi e i problemi si annebbiavano e così dopo una lunga ora la verde riuscì ad addormentarsi beatamente.

Così come Alex che, dato che il viaggio era stato lungo e faticoso, in quel momento si ritrovò sdraiata su una grande conchiglia e avvolta in una candida coperta lilla: le sirene ancelle la trovarono bellissima e con loro anche i sudditi di Karen e Noemi.

Il palazzo aveva subito incantato la Custode per la sua struttura e per le sue sculture di ghiaccio: l'Oceano Antartico infatti era famoso per la sua arte e per la sua raffinatezza; i sudditi accolsero a braccia aperte la giovane Custode che promise di aiutare il popolo in quei sette lunghi giorni.

Yumi era esaltata di essere molto confidente con la Custode ma in cuor sapeva che doveva impegnarsi: la principessa la stava aspettando, per questo non poteva permettersi altri errori.

E così promise Serena che in quel momento stava abbracciando la sua Principessa, Stella.

Era diventata ancora più bella e nelle sue iridi blu si percepiva sicurezza e anche tanta gentilezza.

Le due rimasero a parlare per parecchi minuti, solo quando la luce del sole scomparve del tutto lasciando l'acqua del mare scura e fredda, la giovane Custode si avviò verso la sua camera: era spaziosa e soprattutto piena di antichi manufatti e testi risalenti a molti anni fa.

La curiosità di Serena esplose e la costrinse ad avvicinarsi ai testi per comprendere meglio i segreti di quel regno magico e particolare.

Dopo un'attenta lettura la giovane si accorse di un capitolo interessante e che sapeva la avrebbe coinvolta profondamente.

“Caratteristiche e poteri delle Perle, parte VI” iniziò a leggere la celeste emozionata.

 

Terzo giorno: mentre guardavo alcuni tritoni giocare mi sono posto un dubbio: le perle sono tutte uguali? E' vero che le perle hanno un potere incredibile, ovvero quello di Proteggere la sua Principessa e il regno corrispondente, ma in realtà ci sono tanti altri aspetti misteriosi e a noi sconosciuti.

Così ho iniziato ad analizzare al meglio le sette gemme per scoprirne analogie e differenze.

Prima di tutto i colori: ogni tonalità segna personalità e carattere, per questo motivo la Principessa ha specifiche abitudini e difetti.”

 

Serena rimase molto colpita da quest'ultima affermazione e dopo un'attenta riflessione dettagliata capì che il ragionamento non faceva una piega.

 

Quinto giorno: oggi sono riuscito a parlare con le Principesse e dopo attente analisi ho avuto un'illuminazione e sono giunto a queste conclusioni che ora elencherò in seguito.

Secondo alcuni studi e dopo esperimenti recenti ho scoperto alcuni poteri delle perle:

-Viola: la Principessa di questa perla afferma che quando ha incontrato un essere umano la perla viola si è improvvisamente riscaldata. Quando la sirena ha intonato una canzone, la perla ha sprigionato una strana luce che successivamente ha circondato l'uomo facendolo svenire. Dopo pochi istanti esso si è risvegliato non ricordando nulla né della Principessa né riguardo alla forte luce.

Deduco quindi che la Perla viola abbia poteri ipnotici e che sia in grado di controllare la mente anche se non so quanto potente sia perché la sirena si rifiuta di utilizzarlo nuovamente.

-Rosa: mentre nuotavo con la Principessa del Pacifico del Nord siamo stati attaccati da uno squalo impazzito. Non ho fatto in tempo a usare i miei poteri che la perla rosa ha brillato e da essa si è espansa una grossa bolla che ci ha protetti. In seguito ci siamo accorti che lo Squalo era sotto l'influsso di qualche potere ma di questo ne parlerò nella prossima sezione dedicata alle Anomalie e ai Poteri Oscuri. Non ho registrato altri fenomeni riguardo questa perla.

-Indaco: la Principessa mi ha parlato di uno strano potere della sua perla. Durante un assalto da parte di creature maligne molti tritoni furono gravemente feriti e a lei venne affidato l'incarico di medicarli. Quando la Principessa si avvicinò ai corpi pieni di tagli e macchiati sangue la perla iniziò a brillare come se volesse avvicinarsi al corpo dei tritoni. La sirena celeste assecondò il volere della perla e successivamente i tagli si chiusero e le altre ferite vennero presto curate.

Deduco quindi che gli effetti della Perla Indaco siano curativi e in grado di allievare il dolore.”

 

Non appena finì di leggere la frase Serena iniziò a nuotare esaltata e contenta di aver scoperto la causa di quel potere misterioso accadutole recentemente e dei poteri che Alex e Himeka esercitarono nella battaglia contro Gaito.

La giovane volle leggere tutto il libro ma gli occhi facevano fatica a rimanere aperti così rimandò la lettura del manoscritto alla mattina successiva; quando lo ripose l'ultima cosa che riuscì a leggere fu il nome dell'autore ma non si interrogò su chi fosse poiché ormai la giovane era già sotto le coperte e la sua mente viaggiava tra il sonno e i sogni.

 

 

 

 

 

 

La Luna si era nascosta dietro a una grande nuvola grigia e per questo non riusciva a illuminare il palcoscenico che stava sotto di lei.

Qualche pallido raggio però riuscì a superare le possenti mura di aria e raggiunse un palazzo che vagava libero nel cielo; nel palazzo si stava svolgendo una strana conversazione:
“E poi ho detto... Hai rubato tu il mio gelato?”

Einen scoppiò a ridere come una matta mentre Luna si massaggiò la fronte segno che stava per impazzire.

“Michele a volte mi preoccupi” disse Gabriel avvicinandosi al blu.

“Ragazzi, avete visto Milo?” chiese in quel momento Daniele ma non ottenne alcuna risposta.

Lucius sembrava come addormentato mentre Luna e Robb erano silenziosi e immobili, come se fossero lontani dal palazzo.

L'Angelo del Leone, Yukie, si avvicinò al collega e gli diede una leggera pacca sulla spalla.

“Dobbiamo tenere duro finché non arriva Nym” disse la rossa poco prima di sedersi.

“Già... Chissà se anche gli altri ci raggiungeranno”

“Cosa ti turba?”

Daniele sobbalzò e poi scosse il capo ma Yukie non credette al suo gesto di disaccordo.

“Daniele, ci conosciamo da sempre. Siamo della stessa generazione, e poi quando bai quello sguardo significa che hai paura di qualcosa”

“Non so... ho come uno strano presentimento”

“Ehi, voi due!” Einen raggiunse Yukie e Daniele e li trascinò con sé. “Smettetela di fare gli asociali! Michi-nii ci racconterà un'altra storia!”

La sua ingenuità e il suo fascino colpiva sempre i due Angeli maturi. Così il numeroso gruppo passò la notte a raccontarsi storie e barzellette, dimenticandosi di ogni problema e della missione.

Le luci dell'alba si estendevano nel cielo limpido e il sole lentamente stava lasciando il suo nascondiglio da dietro il mare.

Alesia amava osservare quel momento, la rilassava: la luce che colorava di rosa la terra, il cielo e il mare; la brezza mattutina che le sfiorava i capelli e le melodie dei gabbiani che, poco distanti dalla fortezza, si esibivano in acrobazie e canti particolari.

“Che bella sensazione” sussurrò la rosa e chiuse gli occhi.

“Cosa fai qui tutta sola?”

Quella voce.

Il cuore di Alesia prese a battere più forte mentre il suo corpo si riscaldò improvvisamente.

“Milo! Mi hai fatto prendere un colpo!” borbottò lei voltandosi verso l'Angelo dagli occhi blu, che sorrise.

“Scusa, non volevo...” rispose lui avvicinandosi al balcone cosa che fece diventare ancora più paonazza l'Angelo.

Alesia si sentì al settimo cielo ma allo stesso tempo desiderava scappare. Ancora non sapeva se Milo fosse l'Angelo che incontrò qualche anno fa ma con lui si sentiva al sicuro.

“Senti...” La giovane deglutì cosa che non passò inosservata al ragazzo. “Ci siamo già visti anni fa?”
“Perché me lo chiedi?” chiese lui curioso e anche stupito.

“Perché... Lucifer ci aveva presentato alcuni membri del consiglio. Io allora ero appena diventata Angelo Purosangue perciò tutti mi ritenevano debole e codarda. Ma uno di loro mi aveva accolta a braccia aperte e mi aveva difesa. Non so esattamente chi fosse, ma nel gruppo di quell'angelo c'eri tu.”

Milo rimase fermo per qualche secondo poi scoppiò a ridere.

“Che c'è di tanto divertente?”

“Certo che hai proprio una grande memoria. Sono passati cinquecento anni! Comunque se ti può far stare tranquilla... sì, ero io”

Alesia non riuscì a trattenere un sorriso splendente e sincero, il suo cuore sembrava essere impazzito.

“Sono così contenta! Ti ringrazio tanto per quello che hai fatto!”

“Di niente, ho solo detto quello che pensavo. In quel consiglio non c'erano Angeli tanto cordiali anzi erano spietati e troppo seri, ma ora le cose sono cambiate...”
“Vuol dire che c'è gente buona come te?”

Milo scoppiò nuovamente a ridere.

“Qualche vecchiaccio delle vecchie generazioni è rimasto, però sono arrivati alcuni elementi che hanno movimentato le cose. Soprattutto i più giovani”

Gli Angeli non hanno un'età definita: rispetto alle sirene, essi si basano sui poteri che sono collegati alle stelle.

L'antico volume del Cielo spiega che gli Angeli si dividono per generazioni: più i poteri aumentano più l'angelo vive. Delle prime due generazioni non era rimasto nessuno poiché erano tutti morti durante la guerra contro i Pantalassa, tutti tranne Lucifer. Per questo venne considerato il Sovrano degli altri Angeli sopravvissuti.

“Giovani? Credevo che per entrare nel consiglio dovessi essere massimo della quarta generazione!”

“Beh, non è proprio così! Ci sono elementi che sono diventati angeli da poco, tipo Einen e...”

“Che fate lì?” Gabriel interruppe la loro conversazione e pregò loro di raggiungere la sala.

Alesia si infuriò ma quando Milo le sorrise si tranquillizzò e la rabbia si trasformò in serenità; i tre raggiunsero gli altri e si accorsero della presenza di Lucifer che dava loro le spalle.

“Miei seguaci, ho percepito un grande potere...” iniziò lui sempre non rivolgendo loro lo sguardo.

Michele tirò un respiro di sollievo, per un attimo pensò che era uscito solo per rimproverarli.

Gli Angeli prestarono particolare attenzione e Robb non riusciva a spiegarselo.

“Non saranno mica le Custodi?” chiese Gabriel ma l'angelo scosse il capo.

“No, è qualcosa di più forte... E noi dobbiamo impedire che finisca nelle mani delle Custodi...”
“Sommo Lucifer...” Yukie prese la parola e solo in quel momento l'Angelo Anziano si voltò: tutti si accorsero che nei suoi occhi sembrava esserci tristezza.

“Perché è così determinato in questa missione? Cosa la spinge a fare questo?”

Michele e Einen si abbracciarono sicuri che presto sarebbe accaduto l'inferno; invece Lucifer non disse nulla e si andò al sedere sul trono più alto mentre i suoi fedeli servi lo fissavano incanti dalla sua maestosità.

“Vedi Yukie, la mia non è una semplice vendetta..” prese a parlare con tono solenne “Le sirene ci hanno tradito e per colpa loro molti nostri fratelli sono stati uccisi ingiustamente. Tra questi c'era un angelo che perse sua moglie, ed essa aspettava un bambino. Era una persona a me molto cara.”

Tutti sgranarono gli occhi, tranne Lucius che strinse i pugni infastidito.

“Erano tutto ciò che aveva di prezioso... Egli lottò per salvarli ma non riuscì. E con il tempo anche lui morì e io non ho fatto nulla per poterli salvare. Non posso perdonarli per ciò che hanno fatto al mio amico e a tutti i nostri fratelli!”

Yukie abbassò lo sguardo: per una volta provò pena per quell'angelo dall'aria sempre vendicativa ma allo stesso tempo malinconica.

“Presto però” riprese Lucifer alzando lo sguardo al cielo “Ci impadroniremo della Perla Grigia e tutti saranno sotto il nostro controllo! Niente ci fermerà! Le Custodi non possono fare più nulla!”
“Ma non siamo ancora riuscite a trovare le due perle!” Michele sbuffò.

“Non temere, ho i miei mezzi.”
“E se anche le Custodi dovessero cercare quelle due Principesse?” chiese Alesia.

“In quel caso per loro sarà morte certa” Lucifer se ne andò senza dire più nulla lasciando il gruppo nel silenzio e nel timore.

Lucius propose di ritirarsi nelle proprie stanze e tutti seguirono il suo consiglio, raggiungendo zone divise e ognuna dall'aspetto particolare.

Milo però prima di coricarsi volse lo sguardo verso le stelle e sfiorò una piccola pietra opale incastonata nella sua cintura.

“Ho fatto una promessa... e la manterrò. Puoi contarci”

 

 

Nel frattempo una figura alleata si era appena sdraiata su un materasso appoggiato a un pavimento polveroso e freddo.

L'individuo, conosciuto in città con il nome di BlackMask, prese a respirare più forte e, a causa del casco, i suoi sospiri si trasformavano in un suono tetro e rabbrividente.

“Non puoi continuare così per sempre” gli disse una voce. “Come farai a salvare gli altri se non riesci a salvare te stesso?”

BlackMask non disse nulla ma strinse le mani: quello sembrava un gesto di impotenza.

La persona che gli stava accanto si allontanò preoccupato per la salute di quello che ormai era diventato una figura di salvezza per l'intera regione.

 

 

Molto distante da quella città si potevano udire due respiri affannati ma carichi: appartenevano a due figure avvolte in mantelli neri che si confondevano in quella notte stellata e carica di nuvole nere.

“A quanto pare hanno bisogno di noi... Ci stanno cercando”

“Direi che è giunto il momento di cambiare le regole...”
 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eccomi con il capitolo 10!

Spero vi piaccia!

Purtroppo in questi giorni sono stata poco bene perciò non sicura di riuscire ad aggiornare ancora questa settimana D:

Ringrazio come sempre le mie amiche che recensiscono ogni volta.

Ringrazio i miei amici che leggono e aggiungono la storia alle liste.

Il prossimo capitolo sarà molto particolare...

Vi auguro una buona giornata!

GRAZIE A TUTTI!

 
   
 
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