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Autore: bleberry    11/09/2008    0 recensioni
sento un rumore lontano, come il suono di una racchetta che infrange la propia rete in un servizio, una scia gialla luminosa mi passa accanto brilla e sento sbattere per terra qualcosa... sinceramente è una Comico-Romantica però... non linciatemi per questo!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui, in questo immenso buio...
sono solo...
sento freddo...
tutto intorno a me è nero...

sento un rumore lontano, come il suono di una racchetta che infrange la propia rete in un servizio, una scia gialla luminosa mi passa accanto brilla e sento sbattere per terra qualcosa...

D'improvviso, ho in mano la mia racchetta...freme impaziente di poter utilizzare tutta la mia forza, di essere il mio mezzo per condurmi ala vittoria.

Ma la partita è già finita...
Quello era il game set ed io ho perso, senza nemmeno aver giocato, senza aver battuto mai un servizio, una palla...

Guardo il mio avversario dalla parte opposta del campo, sorride con il vento scompiglia i capelli neri e mentre aggiusta il cappellino i suoi occhi dorati si spostano su di me e piano, ma con orgoglio e con la sfrontatezza che lo contraddistingue sussurra:

"Mada mada dane"


"Mada Mada Dane"

"Momo senpai,  momo senpai...momooo sempaiiiiii"
"Uh eh, si dimmi" il ragazzo del primo anno l'aveva chiamato cinque volte prima di ricevere l'attenzione richiesta.
"Guarda mi si è allentata la racchetta"
"Fammi vedere...Mmm non è gravissima vuoi che te la sistemi lo stesso?"
"Sarebbe megnifico senpai!!!"
"Si lo so, sono il migliore"
"Se se, ora non esagerare..."
Momo si voltò verso quella voce conosciuta e sentì il suo cuore perdere un battito quando i suoi occhi si posarono su Echizen.
"Ei tu nanetto sai che dovresti portare rispetto ai tuoi sempai?" chiese ad alta voce con tono isterico per coprire l'imbarazzo che gli stava salendo dalla gola.
"Non vedo alcun senpai qui..."
"Lo hai davanti"
"Ah tu? Credevo che i senpai fossero più maturi di te"
"Se se fammi un esempio di qualcuno in questa squadra che sia più maturo di me"
Echizen si indicò con il dito.
"Tu hai il cervello di un figlio di 4 anni"
"tu allora ne avresti tre...comunque voglio accontentarti, Tezuka"
"Ho detto mentalità matura, non da vecchio"
"Senpai..." il ragazzo del primo cercò di ricatturare l'attenzione di Momo.
"Hai ragione Sumitsugo" (credo che nelal squadra ci siano altri primini oltre ad Echizen, Horio, Katsuko e Kachiro)( e se non ci sono tanto me lo sono inventato)(del tipo non copiamo nomi di altri personaggi di maga come Harlem beat; già già nd Sumitsugo Kobayashi ; e tu che ci fai qui? ;passavo per caso e sono venuto a portarti una bottiglia di sake nd koba ; solo sakè [autrice speranzosa] ; vorrei ricordarti che appartengo a tua sorella nd koba; e a me nd Himagawa; me misera ç___ç)
 "Ora vediamo come sistemarla ok?"
Detto ciò abbondonò la conversazione con Echizen tirando dentro di se un respiro di sollievo.

Echizen guardò Momo allontanarsi con Sumitsugo e inconsciamente ripensò a quello che era successo il giorno prima...

- Echizen a te piace Momo senpai?-
- No ma che cavolo dici Sumitsugo-
- Ah meno male...Vedi Echizen io sono innamorato di lui, ora che so che a te non piace mi sento più tranquillo-
- Perchè?-
- Tu e il senpai siete così uniti, e poi tu sei anche titolare, passi con lui tutta la giornata e lui ti riporta a casa...Insomma se ti avessi come rivale non credo che vincerei-

Era rimasto in silenzio, così Sumitsugo aveva creduto che volesse spiegazioni.

-Io parto svantaggiato perchè sono un ragazzo, però sono sicuro che se mi impegno lo conquisterò, sono molto più carino di tante altre ragazze della nostra scuola...Comunque scusani di averti disturbato...-

Si, Sumitsugo era carino, aveva la carnagione chiara e i capelli catsani naturali, sorrideva dolcemente ed era uno dei più corteggiati del primo...
Inizialmente aveva dato la sua benedizione al ragazzo ma adesso...

Perchè gli dava fastidio che si avvicinasse a Momo?
Li aveva visti l'uno vicino all'altro e si era messo ad orecchiare pronto ad intervenire appena gli si fosse prestata l'occasione e ora Momo stava da solo, con un ragazzo follemente innamorato di lui e per giunta amabile in uno spazio stretto e angusto come il magazzino dove tenevano la macchina per tendere le racchette.
Se ci avesse provato ora era certo che non glui avrebbe resistito...
Faceva caldo, erano tutti sudati con gli ormoni in piena crisi di sviluppo in più Momo era uno di quei ragazzi allupati che più allupati non si può...
Immaginò Momo che si tendeva verso il ragazzo più piccolo per sfiorargli le labbra...
Eh no, l'avrebbe impedito ad ogni costo...

Gli serviva un complice ma chi? Insomma non poteva certo entrare nel magazzino così senza motivo...
Avrebbe potuto fare irruzione spaccare la racchetta in testa a Sumitsugo e rapire Momo;  ma poi ci sarebbero stati dei problemi, del tipo, come lo sollevava uno che era 30 cm più alto di lui? e poi come la metteva con il corpo del defunto Sumitsugo?

Gli servive un complice sl serio mica per finta...

"O-chibi chan mi accompagni a stringere la racchetta?"
Echizen si voltò verso Eiji senpai:
"Eiji senpai, ti adoro"
"Vero?"
"Si!"
"Allora abbracciami!!!!" Eiji allargò le braccia tutto contento di quell'imorovvisa manifestazione d'affeto del suo kohai.
"Dopo, ora dobbiamo sistemare la tua racchetta"
"Ma io voglio un abbraccio"
"Dopo te ne dò 100"
"Vero?" Chiese Eiji ancora più stupito
"Lo giuro ma ora andiamo dai, dopo Inui si arrabbia e ci fa bere il suo penal tea n 5" (come chanel ^^)
Eiji corse in avanti come se fosse inseguito da qualcosa di orribile:
"Echizen allora ti muovi?!?"
Echizen corse verso di lui per raggiungerlo ed incamminarsi insieme verso il magazzino.
Appena entrati videro che Momo stava usando la macchina per tirare la racchetta di Sumitsugo, che lo guardava adorante seduto vicino a lui.

"Oh Eiji senpai..." disse Momo vedendoli sulla porta "Non sapevo lavorassi come baby sitter"
"Waaaaaaaaa Momo, " disse Eiji gettandosi tra le sue braccia "Stringi anche la mia racchetta dopo? eh eh eh?"
"Scusa senpai ma non potevi chiederlo ad Oishi?"
"No, Oishi è con Tezuka a decidere non so cosa per il club...Piuttosto ti sembra giusto che quei due ultimamente passino tanto tempo insieme? Io mi sento trascurato!!!"
"Questo dovresti dirlo a lui senpai..." rispose Momo imbarazzato, tutti nella squadra sapevano che Kikumaru e Oishi stavano insieme però parlarne così, come se fosse la cosa più normale del mondo davanti a lui e a Sumitsugo, Echizen lo ignorò perchè sapeva che il ragazzino era impassibile, era un tantinello troppo.
"Glielo ho detto ieri sera, pensa che mentre dormiva sulla mia spalla diceva tra se: -si ben san, io e tezuka ci impegneremo al massimo- . Non è che mi stia propio bene che pensi sempre al club"
"Scusa senpai Kikumaru..." Suimitsugo intervenne arrossendo in viso con una espressione adorabile che fece sorridere Momo e scurire Echizen, "...Ma vedi, il discorso mi imbarazza un tantino..."
"Uh hai ragione Sumitsugo..." rendendosi improvvisamente conto che forse il discorso non era poi tanto normale (per me si nd autrice; questo è perchè tu sei pazza nd Momo)
"Non che non mi interessino i tuoi problemi senpai, anche io sono innamorato di un ragazzO..."" ad Echizen parve che Sumitsugo avese evidenziato apposta la O.
"Vero?!!!????WAAAAAAAAAAAAAAAAAA che bello!!!! E chi è chi è?" cominciò ad urlare Eiji spiccando un salto per finire propio davanti al primino e cominciando a stuzzicarlo.
"Senpai mi imbarazzi" rispose l'altro ridendo.
"Dai Sumitsugo-kun dillo al tuo Eiji senpai!!!" dissè mentre gli faceva il solletico
"Nooooo fermo, basta senpai"
"Almeno dimmi se è della scuola..."
"Si"
"Fa parte del club di tennis"
"Si"
"E' un tuo senpai?"
"si" sussurrò Sumitsugo arrossendo...
"E' del secondo?"
"...si"
"E' bello?"
"Il più bello di tutti..." rispsoe il ragazzo alzando il viso e mostrando gli occhi nocciola scintillanti.
"Ho capito!!!!"urlò trionfante Eiji "E' Kaidoh!!!!!"
"No"
"No? Ma kaidoh è bello è del secondo è nella squadra..."
"Ma non è lui..."

Intanto Momo stava finendo di sistemare la racchetta, appena Echizen era entrato dietro a Eiji il suo cuore si era fermato e se sino ad un minuto prima era riuscito a ridere e a scherzare con Sumitsugo, adesso la sua anima percepiva solo gli occhi di Ryoma posati su di lui, solo quelle due pozze dorate.
Si sentiva studiato, osservato e se ne fosse stato capace avrebbe fermato il tempo in quell'istante.
In quegli attimi che scorrevano sin troppo veloci, mentre con una mano teneva la racchetta di Sumitsugo e con l'altra cambiava la potenza della macchina.
Attimi in cui Eiji sembrava aver monopolizzato la conversazione con il primino; parole lontane che non gli appartenevano.
Attimi  in cui Echizen Ryoma aveva concentrato la sua attenzione più completa su di lui.
In cui il principe del tennis guardava solamente lui.

Echizen che era fermo sulla porta a guardare Momo che sistemava la racchetta di Sumitsugo, aveva preferito non entrare per non destare i sospetti dell'altro ragazzo,
si scoprì a trovare bello il ragazzo più grande concentrato in quel modo, con il volto chino e tutti i suoi muscoli impegnati sul lavoro.
Notò che le mani erano perticolarmente grandi, cosa a cui non aveva mai fatto caso nelle numerosi occasioni in cui l'avevano aiutato ad alzarsi da terra o a salire sul retro della bicicletta di Momo ancora troppo alta per lui.
Spiò nei suoi occhi viola la determinazione di riuscire bene, invidiò il sole che si posava sul suo viso come per accarezzarlo, la sedia che lo reggeva come se lo stesse abbracciando.
Sospirò e Momo si accorse di quel respiro non regolare ed alzò gli occhi sul ragazzo.
Guardò dritto nei suoi occhi dorati ed invitò Echizen ad entrare:
“Allora nanetto rimani lì o entri?”
“Entro entro, certo che ti manca tanto dividere l’aria che respiri con me eh?”
“Certo, mi sei indispensabile; vuoi che ti porti a casa dopo?”
“S...”
Sumitsugo si voltò gelando Echizen con lo sguardo (cosa riuscita male nd autrice) ma questi sembrò non accorgersene (ora, immaginate che un candido coniglietto color crema vi guardasse male, ecco quella è la faccia di Sumitsugo)
“Si momo mi farebbe molto piacere”
Momo lo guardò come se non avesse mai sentito la sua voce:
“Che hai detto?”
“Già, ripeti un pò O-chibi-chan...” Eiji intervenne come suo solito senza essere stato interpellato “E’ da prima che sei gentile, non è che stai male?”
“Sto benissimo...”
“Se, prima mi prometti 100 abbracci, e ti assicuro che li conterò, e ora sei gentile con Momo...Forse dovremmo portarlo in ospedale, tu che ne dici Momo?”
“Si, e ricoverarlo d’urgenza...”
“Però non capsico perchè sta male, troppo sole...naaaaaaaa porta sempre il cappello...Troppe palline da tennis in testa? Naaaaaaaa ora che una lo colpisce l’avversario è diventato vecchio....Troppa astinenza da sesso? Naaaaaaa non credo che lo abbia mai fatto...Forse ha mangiato del cioccolato avariato!!”
“Eiji, ma esiste il cioccolato avariato?”
Echizen li guardò sbuffando: “Mada mada dane” prima di uscire.
  
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