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Autore: bleberry    11/09/2008    0 recensioni
Esattamente trenta giorni prima però, dopo le docce, rimasti ormai soli negli spogliatoi, Eiji si era appoggiato con ancora l’accappatoio addosso e i capelli imperlati di piccole gocce alla sua spalla. Aveva annusato l’aria e si era strusciato miagolando sulla pelle nuda di Oishi che seduto sulla panca con su solo i pantaloni era arrossito violentemente; Eiji non se ne era accorto, aveva chiuso gli occhi e facendo le fusa aveva dolcemente detto: “Mi piace il tuo profumo Oishi, mi piace proprio averti accanto”. Udite quelle parole al ragazzo moro era mancato un battito, subito dopo il suo cuore aveva iniziato a battere a mille “Sei carino” aveva pensato, “Terribilmente carino!” Attenzione! Contiene Spoiler e tanto, tanto YAOI!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Suichiro Oishi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Gli uomini un tempo uniti vennero violentemente separati dagli dei a causa dei loro peccati, da allora cercano affannosamente la propria metà.


Seishun Gakuen Anno 2

Oishi stava aiutando i ragazzi del primo a sistemare le palline ancora disperse sul campo da tennis.
Non riusciva a credere che sia lui che Eiji quell’anno avessero passato la selezione dei titolari ma soprattutto non riusciva a capire come mai ultimamente una strana fitta allo stomaco lo tormentasse ogni volta che il rossino si trovava a pochi metri da lui.
Inizialmente aveva pensato fosse a causa della bella stagione che si avvicinava, poi aveva capito che era l’amico la causa di quella strana sensazione.
Tutto era iniziato il mese scorso, Eiji era da sempre stato un ragazzo affettuoso e Oishi nonostante si vergognasse non poco, si era abituato a ricevere ogni tanto un bacio sulla guancia dall’amico o ad essere assalito nei corridoi quando meno se lo aspettava.
Esattamente trenta giorni prima però, dopo le docce, rimasti ormai soli negli spogliatoi, Eiji si era appoggiato con ancora l’accappatoio addosso e i capelli imperlati di piccole gocce alla sua spalla. Aveva annusato l’aria e si era strusciato miagolando sulla pelle nuda di Oishi che seduto sulla panca con su solo i pantaloni era arrossito violentemente; Eiji non se ne era accorto, aveva chiuso gli occhi e facendo le fusa aveva dolcemente detto: “Mi piace il tuo profumo Oishi, mi piace proprio averti accanto”.
Udite quelle parole al ragazzo moro era mancato un battito, subito dopo il suo cuore aveva iniziato a battere a mille “Sei carino” aveva pensato, “Terribilmente carino”
Trenta giorni esatti e quella sensazione non passava.
Aveva passato intere notti a pensare all’amico poggiato sulla sua spalla, al sorriso magnifico che gli donava ogni mattina, alla pacca sulle spalle quando era in difficoltà, ai suoi piccoli capricci durante l’ora di pranzo.
Si era scoperto geloso di Fuji che aveva l’onore di essere in classe con lui e con cui Eiji faceva spesso i compiti.
Pian piano stava nascendo in lui il desiderio di proteggerlo, di stringerlo quando l’altro lo abbracciava e di baciarlo.
Ecco, questo era proprio il problema principale.
Il bacio che Oishi voleva dare ad Eiji non era come i baci innocenti che l’amico gli scoccava spesso sulla guancia.
Era un bacio si casto, si puro, ma era un bacio labbra su labbra, voleva sentire se quella bocca  gentile sarebbe stata altrettanto morbida sotto la sua.
E questo, questo in parte lo sconvolgeva.
Aveva sempre pensato di voler dare il suo primo bacio ad una ragazza, non a quello che considerava uno dei suoi migliori amici.
Un ragazzo del primo con degli strani capelli dritti raccolse l’ultima pallina rimasta a terra e la sistemò nel cesto che Oishi aveva precedentemente ed inconsciamente preso in mano interrompendo il turbine dei suoi pensieri.
Si stava dirigendo verso gli spogliatoi, quando una voce conosciuta lo chiamò:
“Oishi”
Si girò e lo vide.
Dietro di lui c’era il sole, non era diverso dall’Eiji del primo anno e nemmeno da quello della mezz’ora scorsa.
I capelli rossi brillavano e il vento li scompigliava appena.
La divisa bianca azzurra si muoveva dolcemente lasciando intravedere ogni tanto un lembo della pelle chiara.
“Come sto?” chiese sorridendo.
Ad Oishi cadde il cesto dalle mani, possibile che non si fosse mai reso conto di quanto l’amico fosse bello?
“Era per dirmi che sto bene?” chiese Eiji perplesso.
“Stai benissimo…”Disse rimanendo imbambolato per un attimo.
“Vero? Me lo ha detto anche Fuji, ma non volevo crederci sino a che non me lo avessi detto tu!!!” sorrise nuovamente “Torniamo a casa insieme?”
“Si, certamente.” Rispose Oishi sorridendo.
Eiji sorrise furbetto, si avvicinò a lui, alzò le punte dei piedi e lo baciò dolcemente ad un angolo della bocca.
“Però prima devi metterti la tua divisa”
“Va bene, ma non credo mi stia bene come sta a te…”
“Ma che dici Oishi!!!! Tu sei bello con tutto perché dovrebbe starti male? Su sbrigati!!!!” Lo incitò il rosso.
Oishi non se lo fece ripetere ed andò a cambiarsi.
Buttò la maglietta per gli allenamenti da una parte e tirò fuori dalla busta con il suo nome la  maglia da titolare.
Cercò una superficie riflettente nel quale rimirarsi e notò che non stava malissimo, certo, non possedeva la bellezza femminea di Fuji ne quella mascolina di Tezuka, ma non era malaccio.
In quel mentre Eiji entrò negli spogliatoi:
“WAAAAAAAAAAP!!!” Disse saltandogli in braccio “Lo sapevo, stai benissimo!!!!”
“Tu dici?” chiese Oishi reggendo l’amico sbilanciandosi un poco e stringendolo forte.
“Si si si “ rispose l’altro guardandolo negli occhi “Il più bello di tutti!!!”
“Esagerato”
“Macchè!!!!”
“Eiji devo chiederti una cosa” disse Oishi serio
“Dimmi” rispose il rosso incollando i suoi occhi scuri a quelli verdi dell’amico.
“Vorresti giocare a doppio con me?”
“Ma Oishi…” disse Eiji ridendo “Io e te abbiamo già deciso di giocare doppio…”
“Lo so, ma questa è una proposta ufficiale…” rispose Oishi
“Mi bastava la promessa che si siamo fatti al capannone…Io e te per sempre” disse Eiji
“Sempre e solo io e te”
“E diventeremo il miglior doppio del Giappone”
“Si”
“Lo abbiamo promesso”
“Già, è la nostra promessa” disse Oishi sorridendo
Eiji rispose al sorriso e si lanciò sull’amico che ancora lo teneva tra le braccia facendolo sbilanciare, caddero all’indietro l’uno sull’altro e cominciarono a ridere come pazzi.



Anno 3, campionati nazionali, finale : Kikumaru Eiji&Oishi Shuichirou Vs Murai Bunta&Jackal Kuwahara

“Che ne dici di provare il doppio?”

I pensieri scivolavano prima attraverso Oishi e poi attraverso Eiji e viceversa, i due erano perfettamente sincronizzati nei movimenti e nei gesti.

“Sono Kikumaru Eiji, va bene se mi chiami Eiji”

Ad ogni salto di Eiji corrispondeva un passo di Oishi, la luce bianca intorno a loro li avvolgeva e sembrava quasi che non esistessero in realtà due corpi distinti.

“Grrrr sono fradicio!!!! Che bastardo”
Gli avversari non facevano in tempo a ribattere una palla che subito Oishi correva verso la prima linea ed Eiji indietreggiava pronto per una delle sue acrobazie.

“Questo è perché siamo la  Seigaku Golden Pair, Eiji”

Era la palla del punto decisivo, Oshi era dritto sulla traiettoria del lancio pronto a ribattere e a segnare il punto della vittoria.

“Oishi, andiamo a mostrare loro le infinite possibilità del doppio”

Ma lasciò passare, lasciò che la pallina lo superasse, finse di tirare, ma la sua racchetta mosse solo l’aria.

“Noi diventeremo il doppio numero uno del Giappone”

Solo in quel momento gli avversari si resero conto che Eiji aveva spiccato un salto, e in un attimo di perfetta sincronia, mentre il tiro di Oishi finiva, quello del rosso iniziava.

“GAME AND SET WON BY SEIKAGU 7-5”

La perfetta sincronizzazione è possibile solo quando due persone si conoscono e si completano anima e corpo.




  
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