Nota iniziale: poesia sul non-amore, in varie forme, ovviamente modulata sul capolavoro di Primo Levi "Se questo è un uomo".


A voi, a noi,
che viviamo nelle nostre tiepide case,
che dormiamo sicuri nei nostri letti,
che guardiamo un telegiornale senza vedere davvero,
che ascoltiamo senza sentire,
che siamo assuefatti al dolore,
tanto da voltare il capo altrove.

Allora.

Ditemi voi se questo è amore,
che ti fracassa le ossa,
che ti frantuma i sogni,
che ti rompe i denti,
che calpesta ciò che sei,
che non protegge,
non difende
l'immagine che hai,
non rispetta ciò che fai.

Ditemi voi se questa è una donna,
viola sul corpo e occhi chiusi,
i vestiti strappati,
che non si muove
Guarda che schifo che fai
abbracciata ad un cesso
piscio e sangue.

Ditemi voi se questo è un uomo,
o forse un demonio,
gli occhi di fuori,
il ghigno feroce,
le mani alzate
non per arrendersi
ma per picchiare.

Ditemi voi se questo è un bambino,
senza colori
senza sapori
senza scoperte
senza innocenza
Chiuso nel buio,
non piange
non urla.

Ditemi voi se questo è un essere umano,
senza più forza,
le vene martoriate
buchi che diventano tunnel
in cui sparire
Inferno senza ritorno
mercanti di morte,
senza pietà
fuori dalle scuole
ad uccidere la vita
armati di una siringa
e qualche pasticca.

Ditemi voi se questa è la Terra,
la NOSTRA Terra,
il nostro pianeta,
così umiliata,
così violentata,
così brutalizzata,
così calpestata.
Eppure.
Ella ci dà ancora i suoi frutti.
Per quanto?

Allora chiediamocelo.
Ricordiamo queste parole,
conserviamole,
pensiamole,
preghiamole,
insieme
urliamole,
ripetiamole
ai nostri figli
ai nostri cari
ai potenti
agli uomini
alle donne
a tutti.

Ai bambini.
Al domani.
Che sia il loro.
Che DEVE essere il loro.
Perchè vi sia un FUTURO.