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Autore: TheScarecrow    07/08/2014    2 recensioni
Uno dei loro tour interminabili è appena finito, proprio in tempo per godersi l'estate e alla leader del gruppo, Lzzy, viene in mente un'idea brillante: invitare la sua amica Vì a condividere la vacanza con lei.
Come prenderà la notizia quest'ultima? E soprattutto, cosa succederà in quei 7 giorni lontane dal resto del mondo?
[Lzzy Hale] [Altri]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: I personaggi da me descritti non mi appartengono (tecnicamente Vì sì, visto che l'ho creata io), tutto ciò che ho scritto è frutto della mia immaginazione e non ho intenzione di offendere nessuno con ciò, non scrivo a scopo di lucro e non mi ricordo più cosa bisogna dire nei disclaimer.

Hola people della sezione Halestorm,
per me è una novità trovarmi quì perchè è la prima volta che pubblico qualcosa su questa band. 
In particolare, questa OS è incentrata su Lzzy Hale e sulla sua amica Vì, personaggio totalmente inventato da me, che spero essere di vostro gradimento e soprattutto spero di non offendervi in qualche modo, scrivendo di questo rapporto non etero. Magari alcuni di voi non gradiscono questo genere di cose, soprattutto riguardanti Lzzy ma visto che lei stessa lascia molti dubbi sul suo orientamento sessuale, io mi sono sbizzarrita ed ho lasciato che la fantasia producesse questa storiella. 
Tecnicamente ho preso spunto da un film che ho visto un paio di settimane fa, ma solo per i luoghi descritti e per la scena iniziale del locale, da cui ho preso ispirazione per un paio di dialoghi e nient'altro perchè essendo un film thriller tipo, alle fine le ragazze venivano rapite, una moriva ecc. e non volevo che finisse male c.c

Detto questo, spero che qualcuna di voi apprezzi il mio lavoro e mi faccia sapere cosa ne pensa, anche se vi fa schifo... vi posso capire, davvero. E non ci sono problemi quindi... buona lettura! 




 

° ° °



Il destino a volte gioca scherzi… interessanti




Ricordo ancora quando mi propose la vacanza in Sud America.
Per loro non era una novità andare a riposarsi in posti esotici durante le pause tra un tour e l’altro, semplicemente non mi aspettavo lo chiedesse a me.
In fin dei conti io ero solo una loro collaboratrice, facevo parte della crew che li segue durante i concerti,stavo dietro loro ma non facevo parte del gruppo vero e proprio.
È questo che mi ha sorpreso, non facevo parte degli Halestorm eppure mi chiese di andare in vacanza con lei.
L’euforia e la sorpresa che provai in quel momento, la ricordo ancora oggi però a pensarci bene non aveva tutti i torti: eravamo amiche da anni e anche se la maggior parte dei giorni eravamo insieme per via del lavoro, non ci eravamo mai prese un po’ di tempo per noi, per comportarci davvero come due amiche all’infuori dai tour, come facevamo anni prima.
In qualche modo voleva riportare il nostro rapporto a com’era quando eravamo ancora adolescenti e per questo, ideò la vacanza.

Partimmo aspettandoci di tutti da quel viaggio che poi, si rivelò essere una vera follia.

Arrivammo a Buenos Aires un pomeriggio molto caldo. 
Subito ci affrettammo a cercare il nostro albergo chiedendo informazioni ai cittadini di lì e una volta trovato, ci rifugiammo in camera nostra che fortunatamente era fresca per via dei muri in mattone.
La sera decidemmo di andare in un bar li vicino per poterci divertire un po’, così ordinammo della tequila, una delle sue bevande alcoliche preferite ma quando il secondo giro ci venne offerto da un paio di ragazzi seduti ad un tavolo poco lontano dal nostro, lei andò letteralmente su di giri. 
Iniziò a guardarsi intorno per vedere se c’era qualche ragazzo carino per me perché beh, era convinta che io dovessi rifarmi una vita e soprattutto divertirmi e perdere la testa un po’ come faceva lei.
- Vì, tu pensi troppo al tuo ex - mi disse, mandando giù un altro bicchierino di alcool. - Non puoi sempre rimanere ferma in quel punto, smuovi un po’ la tua vita, divertiti! - 
Si alzò subito dopo ed andò al jukebox per cambiare canzone. Una volta trovata quella che le interessava, si lasciò trasportare dal ritmo e si mise a ballare in modo sensuale davanti a tutti quegli uomini ubriachi che la fissavano incantati.
Alcuni si misero addirittura a ballare con lei, sfiorandole i fianchi anche se sapevo che se loro avessero calcato un po’ di più la presa, lei si sarebbe girata indietro subito per tirar loro un ceffone. 
Lei era fatta così, le piaceva divertirsi e attirare l’attenzione soprattutto degli uomini anche se a dire il vero, aveva molte ragazze che le andavano dietro e a lei non dava per niente fastidio, sapeva di far colpo su tutti. 
Potevi aspettarti di tutto da lei, non era una ragazza facile, aveva le palle per ribellarsi e reagire se qualcosa non le andava bene e spesso faceva la stronza nei confronti dei suoi corteggiatori. 
Sì insomma, per capire che tipo di persona è non ci vuole molto, davvero. Basta leggere i testi autobiografici del gruppo… lì lei non si fa scrupoli e dice ciò che pensa, chiaramente e in modo molto diretto.
In fin dei conti lei è Lzzy Hale, la bella ma impossibile ragazza rock e quando ripenso a questi particolari, non riesco ancora a spiegarmi come una ragazza come lei possa star bene con una come me… timida e al contrario di lei, con infiniti complessi personali. Non mi esponevo mai e invece di provare cosa nuove e di divertirmi mettendomi in gioco, preferivo starmene nel mio angolino. 
Quella sera mi comportai in quel modo solo che quando lei tende ad esagerare, io finisco con l’annoiarmi.

Dopo aver ballato guardandomi per tutto il tempo, ridendo, la vidi andare nel bagno degli uomini… da lei potevo aspettarmelo anche se dopo dieci minuti di attesa, iniziai ad innervosirmi.
Uscì dal bagno dopo un uomo, il che la fece pensare lunga, e si diresse al nostro tavolo, guardandomi con le guancie leggermente arrossante e in quel momento sperai vivamente che fosse colpa della tequila.
Le dissi che volevo tornare in albergo perché ero stanca e lei dopo aver sospirato, mi disse - Okay baby, andiamo - 
Sinceramente in quel momento non credevo mi potesse appoggiare in quella scelta ma… oltre ad esserne sorpresa, ne fui anche molto felice perché entrambe avevamo bisogno di dormire.

Quando raggiungemmo camera nostra lei si lasciò cadere sul suo letto mentre io andai in bagno a sciacquarmi. Quando uscii e la trovai ancora vestita, glielo feci notare.
- Non ho voglia di cambiarmi, lasciami dormire così… - disse, socchiudendo gli occhi.
Sorrisi nel vederla così, sembrava piccola nel suo abito rigorosamente nero, coricata di traverso e anche male, sulle coperte. 
- Tu Dormi già? Non mi dai nemmeno il bacio della buonanotte? - 
Risi di gusto soprattutto per la serietà con cui parlo, dopodichè decisi di intervenire. Mi alzai dal letto e la raggiunsi, facendola stendere per bene tra le sue lenzuola e le baciai la fronte con affetto.
Penso che lei nemmeno se ne rese conto perché quando mi rimisi a letto, lei già dormiva.

Il giorno dopo si rivelò essere un disastro già dal mattino. 
Perdemmo l’autobus che doveva portarci in alcuni posti fuori Buenos Aires e tanto per essere fortunate, quello era l’unico bus della giornata e passava alle otto e mezza di mattina. 
Decidemmo di andarci il giorno dopo, sempre se lei si fosse degnata di alzarsi in orario.
Certe volte mi faceva proprio saltare i nervi, era testarda e pretendeva di ubriacarsi la sera per poi alzarsi presto la mattina, cosa che ovviamente non faceva mai perché alla fine non riusciva nemmeno a reggersi in piedi per il mal di testa che aveva.
Quel giorno infatti era iniziato con il piede sbagliato e si vedeva.
Andai a chiedere informazioni alla reception dell’albergo e una signora davvero gentile che parlava inglese -perché c‘era da dire anche quello, lì parlavano tutti spagnolo ovviamente-, mi consigliò di andare a visitare le cascate.
Quando tornai in camera, le allungai il depliant che mi aveva dato quella signora e la interpellai.
 - Che ne dici, andiamo? Sembra un bel posto -
Lzzy si rivoltò nel letto, dicendomi che non ne aveva voglia ma dopo mezz’ora eravamo già in sella alle bici -messe a disposizione dall’albergo-, dirette alle cascate.
In un modo o nell’altro, riuscivo sempre a convincerla.

Il posto in sé non era niente di speciale a dire il vero, era tranquillo e immerso nella natura, cosa che ci piacque molto perché non c’era assolutamente anima viva a parte noi.
Io ero già più felice perché lei aveva ritrovato il sorriso non appena il vento le aveva accarezzato i lunghi capelli castani.
Era davvero bellissima quando sorrideva, lo devo proprio ammettere.
Comunque, ricordo che ci mettemmo comode, sistemando i nostri asciugamani a terra e spogliandoci per rimanere solo con il costume.
La cosa che mi fece maggiormente divertire fu l’esclamazione che fece mentre mi aggiustavo il costume, stando in piedi accanto a lei che era già coricata a terra.
- Però! Certo che hai un bel culo, eh Vì! - 
- Elizabeth! E questa come ti salta in mente?! - 
Lei semplicemente si mise a ridere e poi mi disse che nemmeno sua madre la chiamava più con il nome di battesimo e che pronunciato da me, le faceva una strana sensazione… “sembri così autoritaria” aveva detto.
Le feci la linguaccia e dopo essermi seduta al mio posto, raccolsi i capelli in una coda alta per via del caldo.
- Tieni tesoro, a te starà benissimo - 
Mi infilò un fiore fra i capelli e mi lasciò una carezza sulla guancia.
La sbronza le passò velocemente quel giorno, tanto che già in quelle prime ore del pomeriggio non potevo credere che fosse così serena e felice. Anche se la cosa durò relativamente poco perché ben presto ci trovammo a bisticciare e a dire il vero, non ricordo nemmeno come iniziammo.
Fatto sta che il discorso era sempre lo stesso e avrei dovuto aspettarmelo…
- Non rimproverarmi, tu non sai cos’è il divertimento, non fai mai nulla per divertirti! - 
- Ah, perché tu si? Andare nel bagno degli uomini per te è divertirsi? - 
- Se ti interessa tanto, quel tipo non c’è nemmeno stato… - 
- Mio Dio, Lzzy! È comunque una porcata! -
- Vì, sei noiosa quando fai così, smettila - 
Ricordo che sentendo quelle parole mi sentii ferita perché le stavo solo dicendo la verità, il che significava che mi trovava noiosa quando parlavo del vero, riferito a lei… cioè sempre… mi trovava noiosa sempre.
- Sai una cosa? Fottiti! - 
A quel punto del litigio mi alzai e me ne andai solo dopo che lei mi mandò a fanculo con molto stile. Perché lei aveva sempre stile e la cosa mi dava parecchio sui nervi, in quel momento.
Ricordo che mi tuffai nella cascata e benedii l’acqua fresca che scendeva dalle rocce. In una giornata d’estate di quel tipo, dove il sole non smetteva un attimo di cuocerti viva non appena mettevi piede fuori casa, era il massimo.
A parte questo, lei non si abbronzava mai. Aveva sempre la carnagione chiara che le donava parecchio a dire il vero. Aveva un certo fascino.
Pensai davvero quelle cose mentre dalla cascata, la osservavo.
Era coricata a pancia in giù sul suo asciugamano e non poteva vedermi perché aveva gli occhi chiusi e stava anche ascoltando la musica con le cuffiette.
Ce l’avevo ancora con lei per le cose che mi aveva detto ma insomma, non ero insensibile e menefreghista, mi preoccupavo di lei lo stesso, di come poteva sentirsi e stare dopo una lite.

Non ricordo quanto tempo passò dalla mia nuotata alla sua -perché dopo che io uscii dall’acqua, ci si tuffò lei, stando ben attenta a non schizzarmi per paura di qualche mia reazione-, fatto sta che mi raggiunse poco dopo, quando mi ero già asciugata con il mio asciugamano ed ero intenta a pettinarmi.
Lei si sedette di fronte a me e parlò con calma.
- Senti Vì, mi dispiace… sono stata un’idiota a dirti quelle cose prima, non le penso davvero - 
Io non le risposi e mi sistemai i capelli con la spazzola ma lei me la prese dalle mani e mi pettinò con cura, al posto mio.
- Sai come sono fatta, delle volte nemmeno ci penso a quello che dico e poi finisco con il ferire qualcuno ma credimi quando ti dico che non l’ho fatto intenzionalmente -
La lascia finire di trafficare con i miei capelli e quando posò la spazzola accanto a me, sul salviettone, le presi le mani fra le mie.
- Abbiamo sbagliato entrambe… ci rimproveriamo sempre le stesse cose ma sappiamo che se non fossimo così, con i nostri pregi e difetti, non ci apprezzeremmo come adesso -
Sembrò davvero toccata dal mio discorso, tanto che notai una strana luce nei suoi occhi e un sorriso triste le dipinse il volto.
- Tu mi piaci così come sei, non cambierei una virgola in te -
L’abbracciai un po’ per istinto e un po’ per disperazione perché erano rare le volte in cui Lzzy apriva il suo cuore in quel modo, era davvero raro che lo facesse con le persone e io anche essendo sua amica da molti anni, avevo assistito a pochi momenti di quel genere e ogni volta per me, era una novità e un onore.

Quel giorno però non potevo mai immaginare che quella fosse una specie di dichiarazione nei miei confronti… me ne accorsi la sera dopo, quando allo stesso locale del giorno prima, mi lasciai convincere a condividere la pista da ballo con lei pensando di dover stare al suo gioco per invogliare gli uomini li intorno, purtroppo per loro, però, Lzzy mi baciò fregandosene di essere un personaggio pubblico piuttosto conosciuto e di trovarsi in un luogo pieno di gente. 
Lei se ne fotteva spesso del giudizio altrui ed io amavo quella sua particolarità.


La vacanza durò una settimana e complessivamente andò più che bene. 
Ci alternammo tra Buenos Aires e un altro paio di posti li vicino, riuscendo a prendere quel famoso autobus solo due giorni dopo quelle che erano le nostre originali intenzioni.
Durante quei 7 giorni, conobbi un altro aspetto di lei. Non era più l’amica con cui scherzavo sempre ma nemmeno la cantante rock con la sua grinta da vendere. Semplicemente era una ragazza dolcissima. Quasi normale, a dire il vero.
Sempre con quel tocco di stronzaggine che in lei non manca mai, questo è ovvio, però… si mostrava a me in modo differente e nuovo.

Vi starete chiedendo cos’è successo quel bacio al locale… beh, all’inizio diedi la colpa alla tequila ma poi mi accorsi che non c’entrava nulla perché lei era lucida come non mai. Allora pensai che fosse solo un gioco, un modo per farci notare maggiormente dagli uomini che sbavavano letteralmente su di noi e rimasi con quell’idea per tutta la  serata, finchè non tornammo in albergo.
Io ero appena uscita dal bagno ed ero pronta per andare a letto, quando lei mi cinse da dietro.
Solo oggi so dare una spiegazione a quei brividi che ricordo di aver provato nel momento in cui lei ha parlato al mio orecchio.
- Ti va se uniamo i letti? Così dormiamo insieme -
Anche se quella situazione mi piaceva da morire, non ero sicura che Lzzy intendesse quello che pensavo io. Non volevo mettere i piedi avanti, le mie a quel tempo erano solo ipotesi che poi mi vennero confermate nemmeno molto tempo dopo.
- Voglio addormentarmi abbracciata a te e sentire il calore del tuo corpo stretto al mio… lo vuoi anche tu, baby? - 

E se anche voi un giorno vi troverete in una situazione del genere, con Lzzy Hale che vi sussurra all’orecchio questo genere di cose dandovi dei nomignoli dolci, allora potrete immaginare e capire come mi sentivo io in quel momento e soprattutto, quale fu la mia risposta… che non avvenne a parole ma bensì sotto forma di bacio.
In quel momento avevo avuto le risposte e le conferme che cercavo.

Non voglio sembrarvi egoista ma purtroppo per voi, tutto ciò non accadrà mai e le mie sensazioni dovrete solamente provare a immaginarvele perché con Lzzy non potrete avere questo tipo di rapporto e contatto.
Questo è escluso a priori perché finchè noi staremo insieme, lei apparterrà solo a me… la mia ragazza fottutamente attraente di cui nemmeno io stessa avevo capito di esserne innamorata. 
Assurdo, vero? Eppure dopo cinque mesi la nostra storia va avanti a gonfie vele e devo dire che molti suoi comportamenti si sono “calmati” perché a detta sua, lo faceva solo per attirare la mia attenzione e non quella degli uomini. Come quando è entrata nel bagno dei maschi… l’ha fatto solo per farmi ingelosire.
Mah… chi l’avrebbe mai detto che un giorno io e Lzzy saremmo diventate amanti. Cioè, sapevo che non era etero però… sapevo anche della sua cotta per Corey Taylor e credevo fosse interessata a lui, mica a una come me… a me.


  
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