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Autore: bullet_    08/08/2014    2 recensioni
Che succede quando un ragazzo distrugge tutto ciò che hai sempre creduto di sapere su te stesso?
"Non mi piacciono i ragazzi. Ma mi piaci tu. Ha senso?"
"No."
"Bene."
{Lashton}
ıTRADUZIONEı
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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You know that if you don't shut your mouth, she'll freak out
You better get your shit together, 'cause she's bringing you down

-Matchbox 20, 'She's so mean'

-Ashton
 
"Hey, Liv!" esclamò Ashton, correndo verso il tavolo della caffetteria dove la sua ragazza lo aspettava. Stavano insieme da cinque mesi. Lei non sollevò lo sguardo dal suo iPhone e rimase impassibile.

"Liv?" disse a bassa voce, sedendosi di fronte a lei. "Olivia Maria Elise J--?"

"Sei in ritardo." disse lei infastidita, sbattendo il cellulare sul tavolo. Alcune persone si voltarono per via del forte tonfo.

"No--cosa, di tipo un minuto? Due minuti? Sono venuto a piedi da casa mia, sai." Ashton cercava di parlare a bassa voce per non disturbare gli altri clienti, ma sentiva una sensazione spiacevole montargli nel petto.

"Avevi promesso che non avresti più fatto tardi." Lo guardava con sdegno e lui strinse i pugni in preda alla frustrazione.

"Ma non sono in ritardo e--Dio, è davvero così grave? Non possiamo semplicemente cenare in maniera tranquilla e civile e poi riparlarne?" E poi puoi sclerare, disse fra se.

"No, Ashton E' grave. Lo fai sempre, metti sempre qualcos'altro prima di me. Cos'era stavolta, eh? Passare dal negozio di dischi perché dovevi proprio prendere l'ultimo album dei Fall Out Boy in vinile? O toh, una maglietta nuova. Sei andato a fare shopping?" La voce squillante di Livvy ruppe il silenzio del ristorante. Una cameriera che reggeva diversi menù e dell'acqua rivolse loro uno sguardo preoccupato.

"Che? No, io--"

"Tu cosa? Dimmi la verità." Le sue guance si coprirono di orribili chiazze rosse e Ashton pensò per un attimo che era molto più carina prima che si ossigenasse i capelli.

"Mi sono fermato in un posto. Al negozio di musica, ma solo per guardare i cajòn perché me ne serviva uno nuovo. Grazie a te, potrei aggiungere." Ashton si pentì immediatamente dell'ultima parte.

"Grazie--grazie a me?! Che cazzo è un cajòn?!" gli urlò contro. La cameriera, che era in procinto di porgerle un menù, si bloccò. 

"Io, ehm--la scatola che si suona come un tamburo, ti ci sei seduta di traverso e l'hai sfondata--"

"Oh, quindi adesso mi dici anche che sono grassa?!" Si alzò di scatto facendo schiantare la sedia sul pavimento. "Credevo che i ragazzi australiani fossero dolci!"

"Non ho idea di cosa stia succedendo." disse Ashton senza rivolgersi a nessuno in particolare. 

"Non ci credo, Ashton, non ci credo!" Si voltò e lasciò il ristorante, per poi allontanarsi fra le luci del crepuscolo. Ashton si sistemò sulla sedia, incrociò le braccia e fece un respiro profondo.

"Carina, vero?" disse freddamente alla gente che lo guardava in preda allo shock. "Me ne vado."

-

"--e poi ha detto che pensavo fosse grassa e se n'è andata." concluse Ashton, sotto la pensilina della fermata dell'autobus in quella strada poco illuminata. Il cellulare all'orecchio, Ashton era avvolto in una giacca piuttosto pesante. Faceva freddo, e la maglietta leggera che aveva preso in prestito dal ragazzo del negozio di musica non era abbastanza per combattere quell'aria gelida. Londra era fredda in quel periodo dell'anno, e ad Ashton mancavano proprio i caldi inverni sub-equatoriali di Sydney.

"Beh, se ti fa sentire meglio, ho fatto quasi la stessa cosa con Louis, con la differenza che lui se l'era davvero meritato." borbottò Zayn dall'altra parte della linea, sembrava un po' brillo. "E che non mi ha detto che ero grasso."

"Non le ho detto che era grassa!" disse Ashton, a metà fra un un sussurro e un urlo, mentre con la coda dell'occhio scrutava i poveri malcapitati seduti alla fermata vicino a lui. "Ma mi dispiace per te e Louis. Che è successo?"

"Io, uhm." si interruppe. "E' piuttosto imbarazzante. Ascolta, ti va di venire da me a bere qualche alcolico da due soldi? Sono nel mio appartamento. Mikey e come-si-chiama hanno deciso di scopare da lei per stasera, quindi sono solo."

"Certo." disse Ashton. "Il bus è appena arrivato. Sarò da te fra una ventina di minuti."

"Io sarò qui al buio ad autocommiserarmi. A dopo."

"Sei la persona più deprimenti che io conosca. Ciao."

Il viaggio verso casa di Zayn fu breve ed Ashton bussò alla sua porta alle sei e mezza, più o meno dieci minuti dopo aver chiuso la telefonata. Non era una grande sorpresa che non ci fosse molta gente in giro il giovedì dopo Natale. 

"Entra!" sentì Zayn e aprì la porta, togliendosi la giacca. 

"Dannazione, sembra di stare in una sauna qua dentro." disse a Zayn, che portava solo dei boxer e una canotta e che se ne stava accoccolato ad una bottiglia di vino in un angolo del divano.

"Perché sei sempre così radioso e perfetto? E' una cosa degli australiani?" si lamentò in tono patetico. Ashton scrollò le spalle e aprì il frigo.

"Può darsi. Hai succo d'arancia?"

"No. Dove hai preso quella maglia? Mi piace."

"Me l'ha data un ragazzo al negozio di musica dopo che la mia si era tutta sporcata di vernice. Devo riportargliela domani." Ashton guardò pensieroso per qualche istante una bottiglia di nettare di pesca prima di aprire il tappo e prenderne un sorso. 

"Oh, ed era carino? Aspetta, domanda migliore: era gay? Mi servirebbe una distrazione dalla relazione-che-non-è-nemmeno-mai-iniziata." Zayn tracannò un lungo sorso di vino direttamente dalla bottiglia."

"Amico, prendi un bicchiere almeno. Un minimo di classe." Ashton aggrottò le sopracciglia. "Non saprei. Non credo."

"Va bene. Portami un bicchiere. O meglio ancora, una brocca. Abbiamo secchi da cinque galloni?" Zayn si lasciò cadere sul divano, la bottiglia perfettamente al sicuro fra le sue mani.

"Andiamo, amico. La mia ragazza ha appena fatto la stronza in un ristorante pieno di gente. Dovrei essere io quello che fra 36 ore si sveglierà dal coma etilico, non tu."  

"Oh, no, la bottiglia è vuota? Me ne serve ancora." borbottò Zayn, cercando di alzarsi. Rotolò giù dal divano contorcendosi. Sarebbe stata quasi una scena comica se non fosse stato per il cattivo umore in cui versava Ashton. "E comunque, lei non ti piaceva nemmeno poi così tanto."

"Sì invece." Ashton si avvicinò al divano e gli sfilò la bottiglia dalle mani. "Penso che dovresti sdraiarti un po'--di fianco, razza di idiota, non vorrei aver bisogno di rianimarti mentre soffochi nel tuo vomito. Ora dimmi di Louis."

"Perché ti piace stare con me?" sussurrò Zayn qualche ora dopo. Si era leggermente ripreso dalla sbornia, dopo diversi bicchieri d'acqua, qualche pezzo di pane e una visitina al bagno per rigettare anche le proprie interiora. 

"Perché mi trovo bene. Sei divertente. E di buona compagnia, tranne quando fai tutto il drammatico e lo strambo." disse Ashton. Zayn aveva la testa poggiata sulle sue gambe e stringeva un cuscino, mentre Ashton scorreva inutilmente i canali alla ricerca di qualcosa di decente da guardare.

"Ti trovi bene con me?" chiese Zayn, e Ashton annuì. "Mi...trovi attraente?" 

"Che razza di domanda è?" Ashton strizzò gli occhi per cercare i vedere il menù della TV. Non aveva portato gli occhiali, il che di solito non era un problema, finché non aveva bisogno di leggere. "Tu sei attraente. Tutti lo pensano."

"Ma tu lo pensi?"

"Beh," Ashton si raddrizzò, leggermente a disagio, e rivolse il suo sguardo verso il ragazzo che lo guardava con quei grandi occhi castani pieni di dubbi. "Uhm, certo. Per un ragazzo, voglio dire...sei alto...e, hai tipo, un'ottima struttura ossea. E dei bei tatuaggi. Cosa c'è di meglio?" 

"Grazie." Zayn abbozzò un sorriso. "Ma questa è stata la risposta più etero che potessi darmi." 

"Beh, è quello che succede ad essere etero." gli disse Ashton. "Dai risposte etero."

"Oh" Zayn affondò la testa nel cuscino. "Ti odio proprio."

"Ahi."

"Scherzo. Ti adoro." 

"Uhm, grazie."

Ci fu un lungo silenzio. Ashton finalmente decise per Rocky II, e fu durante la terza pausa pubblicitaria che Zayn si voltò in modo da guardarlo direttamente negli occhi.

"Hey Ashton?"

"Sì?" Rispose, rivolgendo lo sguardo verso il basso.

"Posso provare una cosa?"

"Dipende da cosa int--", ma fu interrotto dalle labbra di Zayn.



 

Translator's Corner

'Sup guys! Ecco che la storia comincia ad entrare nel vivo, vi giuro che non avete ancora visto nulla. Lo so che a qualcuno potrebbe dispiacere la presenza dei 1D nella storia, io stessa non sono una loro fan, ma è stata una scelta dell'autrice e io la rispetto perché è un'idola (mi ha anche seguita su instagram owo). Adorabile Liv, uhm? 
 
 
   
 
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