Ma quella mancanza era giustificata: Ashton non c'era.
Ashton non c'era più, con la sua risata, a riempire l'atmosfera fredda e cupa di quella casa.
Ashton non c'era più, a trafficare con i fornelli e gli utensili della cucina, cercando di preparare qualcosa di commestibile.
Ashton non c'era più, seduto accanto a lui sul divano, pronto con una ciotola piena di pop corn e con uno scatolone di fazzoletti.
Ashton non c'era più, accanto a lui nel suo letto.
Ashton non c'era più, non sentiva più la sua voce così delicata cantare sotto la doccia.
Ashton non c'era più, non sentiva più le sue braccia stringerlo, come a non volerlo far scivolare.
Ma anche se Ashton non c'era fisicamente, lui lo sentiva, lo vedeva.