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Autore: teresartist    09/08/2014    0 recensioni
Moriva dentro, ogni sorriso, ogni secondo, un po' di più
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Darren non poteva impedirlo a se stesso, quel bisogno, quella mancanza lo stava consumando ogni giorno di più. Vedere le cose accadere sapendo di non essere in grado di cambiarle.
C'era un vuoto dentro di lui, un vuoto immenso.

Sapeva che tutti lo adoravano, e i suoi fan avrebbero fatto di tutto per lui ma a volte tutto questo sembrava del tutto inutile, lui voleva una cosa sola, e sapeva di non poterla avere. Ed era colpa sua, tutta sua. Era stato lui a dire che la sua storia era perfetta, che non aveva bisogno di nulla, che quei baci non significavano nulla, fino a quel momento, quel bacio.

Non poteva stargli lontano, non poteva lasciarselo scappare, non di nuovo, non ancora, non per sempre.

Eppure lo fece, sbagliò a dare quel bacio perché passò tutto il suo tempo a cercarne uno uguale, così vero, così bello, così sincero.

Ora lo guardava, per l'ultima volta, lui rideva, era felice mentre Darren moriva dentro vedendolo così felice e spensierato, senza tristezze, senza problemi.

Baciami qui

Gli sarebbe bastato un piccolo bacio all'apparenza innocente per avere indietro la felicità che quella sera era stata venduta a poco prezzo.

Gli occhi azzurri della meravigliosa creatura che Darren voleva per se ridevano, felici e a volte incrociavano il suo sguardo, con un sorriso e Darren moriva dentro, ogni secondo, ogni sorriso un po' di più.

Era tutto inutile, l'aveva perso, per sempre. Gli occhi ridenti che incrociavano i suoi facendolo sorridere lo consumavano, sprecava i suoi sorrisi e i suoi attimi a rincorrere qualcosa che non avrebbe mai potuto ottenere, era terribile.

Ma infondo la sfida di Chris era sempre stata rubargli sorrisi e risate per farlo felice, ma tutto questo non faceva altro che distruggerli. Volevano scappare, l'uno dall'altro o forse insieme, non lo sapevano neanche loro.

Non c'era cosa più preziosa di uno sguardo per quei due uomini che non potevano toccarsi, non potevano guardarsi se notati, non potevano parlarsi. E quelle parole d'amore che si scambiavano ogni giorno, sembrava tutto una finzione ma dentro i loro cuori e nella parte dell'anima più profonda che neppure loro potevano esplorare sapevano, sapevano che era vero, tutti quei ti amo, quei baci, quegli abbracci nei quali Darren lo stringeva a se, come se lui fosse il bene più prezioso del mondo e avesse paura che qualcuno potesse portarglielo via, non poteva esserne privato, così sfruttava tutti quei secondi in cui Chris poteva essere solo suo.

E Chris lo amava per questo, perché in fondo era un po' pazzo nel cercarlo così tanto rischiando di farsi scoprire, Chris amava tutti i piccoli sguardi e i piccoli vezzi che Darren gli concedeva, che lo facevano sentire importante. Però lo odiava allo stesso tempo, odiava il fatto che Darren non fosse sincero con lui, che non avesse mai avuto, forse il coraggio, forse la pazzia di dirgli cosa significavano per lui tutti quei piccoli momenti che i due condividevano anche, a volte, senza volerlo.

Quando Chris si chiudeva in se stesso e si concentrava nello scrivere il suo prossimo libro, con i capelli scompigliati, la camicia con un bottone aperto di troppo, quegli occhiali che lo facevano sembrare mille volte più intellettuale e serio di quanto, in quei momenti, non lo fosse già; Darren si sedeva, a debita distanza da lui, e lo guardava, lo guardava mentre batteva abilmente tutti quei tasti insieme e rimaneva incantato, come un bambino, nel vedere una persona dall'animo tanto gentile che sembrava fluttuare nei suoi stessi pensieri, in quel mondo di fate, streghe, elfi, nani, animali, principesse e principi azzurri a cui, Darren era sicuro, Chris appartenesse in qualche modo.  

E stare a guardarlo era uno dei momenti che Darren preferiva perché poteva catturare quell'immagine nella mente e tenersela stretta al cuore per tutto il tempo fino a quando non veniva sostituita da un'altra, angelica, immagine.

Ogni volte che Darren si ritrovava a parlare di Chris gli si illuminava il volto e uno splendido sorriso gli coronava lo sguardo, gli piaceva come il nome di Chris suonasse sulla lingua, gli piaceva come gli piaceva tutto il resto che lo riguardasse e così provava piacere a chiamarlo con il suo nome per intero "Christopher Paul Colfer" quei suoni si armonizzavano benissimo nella sua mente è nella sua voce quando lo chiamava e lui si voltava a guardarlo, sorridendo e Darren moriva dentro, ogni volta un po' di più. 


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Nota dell'autrice:

Qualche settimana fa dopo un'intervista di Chris mi ero ripromessa di non scrivere più nulla sui Crisscolfer perché lo faceva sentire poco a suo agio e io mi sono sentita molto in colpa (su wattpad stavo pubblicando delle piccole imagine Crisscolfer) ma purtroppo o per fortuna ascoltando delle canzoni mi è venuta l'ispirazione e rileggendo ciò che ho scritto non mi sento troppo in colpa perché mi sembra di essermi limitata a descrivere ciò che io personalmente percepisco. 
  
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