Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Vanilla_91    09/08/2014    7 recensioni
L'inizio di un nuovo anno scolastico può portare con sé innumerevoli sorprese: nuovi amici, nuovi professori, nuove esperienze.
Kagome è una ragazza semplice, adora Sango, la sua migliore amica, Sota, suo fratello maggiore e il suo sogno più grande è quello di girare il mondo. Per questo, quando viene selezionata per un progetto studio che si terrà in America, non può che esserne entusiasta.
Ciò che non ancora non sa, è che dovrà avere a che fare con InuYasha, un teppista prepotente e scorbutico, che non sopporta, con il suo gruppo di amici e con un ex fidanzato invadente e noioso.
Folli corse in moto, feste proibite, guai, gelosie e quel pizzico di follia tipico dell'età accompagneranno i protagonisti in questa nuova avventura.
Tre mesi di convivenza forzata, novanta giorni per imparare a conoscersi e ad andare d'accordo..chissà che l'amore non ci metta lo zampino.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano ormai trascorse già tre settimane dall’arrivo dei ragazzi in America e molte cose erano cambiate. Fu con quel pensiero che Kagome si svegliò quel giorno, tastò lo spazio del letto accanto a sé.. era freddo. Inuyasha doveva essere andato via già da un po’. Ancora mezza addormentata sorrise, dormivano ormai insieme tutte le notti..
Il ragazzo si era rivelato una vera e propria sorpresa, dopo tutte le cose che aveva sentito dire da Sango e dai suoi amici sul suo conto, aveva dato per scontato che Inuyasha non sarebbe mai stato il tipo da prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di una storia “seria”, eppure con lei era sempre così dolce e affabile.
Sorrise per l’ennesima volta a quel pensiero. Ultimamente, ogni volta che pensava a lui o che qualcuno lo nominava, sulle sue labbra si disegnava un sorrisino ebete difficile da mandare via..sospirò.
 - Ultimamente sospiri troppo, non sai che lo fanno sempre le ragazze innamorate?- esclamò allegra Sango, appena entrata nella camera dell’amica.
- Buongiorno anche a te, non si usa più bussare?-
- Siamo un po’ acide questa mattina?-
- No, è solo che mi sono appena svegliata.. comunque come mai qui? Di solito a quest’ora sei ancora nel letto di Miroku! -
- Smettila, sai quanto io mi imbarazzi a parlare di queste cose. Sono venuta per ricordarti il nostro appuntamento.. non te ne sei dimenticata, vero?- chiese con un tono di voce severo.
- Certo che no! Non ricordo più quando è stata l’ultima volta che abbiamo trascorso del tempo insieme e credo che tu abbia molte cose da raccontarmi, non è vero?- domandò la moretta con tono malizioso.
- Sei solo un’impicciona, ecco qual è la verità. Comunque ho invitato anche Sakura ad uscire con noi, spero che non ti dispiaccia..-
- Certo che no, anche lei dovrà raccontarmi un sacco di cose..-
- Sei proprio una pettegola-
 Entrambe scoppiarono a ridere, poi Sango lasciò la stanza.
Kagome si rituffò tra le coperte e lasciò correre i propri pensieri.. tre settimane non erano un arco temporale eccessivamente lungo, eppure molte cose erano successe.. Sango, la sua migliore amica, aveva catturato il cuore di Miroku.
Erano sempre insieme, lui non aveva occhi che per lei..certo restava il solito depravato, ma la sua unica vittima era Sango.
Sakura e Sota facevano passi da giganti.
Rise pensando a quello che era accaduto appena Sesshomaru era venuto a sapere della loro storia, aveva tentato prima di investire Sota e poi aveva cercato qualsiasi pretesto per rimandare Sakura a casa finchè anche lui si era arreso alla realtà, quei due si volevano bene.
 Koga e lo stesso Sesshomaru facevano ormai coppia fissa con Ayame e Rin; eravamo usciti spesso tutti insieme e anche le ragazze sembravano completamente prese da quella situazione.
Kohaku non aveva alcuna intenzione di trovarsi una ragazza a differenza dei suoi amici e lui e Charlotte se la spassavano alla grande senza alcun impegno o legame tra loro.
Guardò il display della radiosveglia e decise di alzarsi..se avesse fatto tardi per l’ennesima volta Sango l’avrebbe uccisa.
Si vestì in fretta, si diede un’ultima occhiata allo specchio e si appresto a raggiungere l’amica al piano inferiore.
Incrociò Key a metà del suo percorso.
- Buongiono..- gli sorrise, allegra.
L’americano aveva mantenuto la sua promessa, assumendo un atteggiamento più rispettoso e Kagome sentiva di non nutrire più rabbia nei suoi confronti.
- Buongiorno a te, bellezza. Dove tu riesca a trovare tutto questo buon’umore di primo mattino per me rimane un mistero..-
- Caro il mio Key, la vita è troppo breve per sprecarne anche un solo istante- rispose saggia.
- Oh ,non sapevo di vivere sotto lo stesso tetto di una filosofa. Stai uscendo?-
- Già, sarà una mattinata tutta al femminile, Sango e Sakura mi aspettano..-
- Capisco e per oggi pomeriggio che programmi hai?- le domandò.
- Mmm.. nessuno. Credo che studierò un po’..-
- Ho un’idea migliore. Rifacendomi alle tue parole, visto che la vita è troppo breve e sprecarla sui libri sarebbe inutile, che ne dici di un giro? Una cosa tranquilla, c’è un bar qui vicino che fa degli ottimi dolci, mi piacerebbe portarti lì..- le propose con tono allegro.
- Certamente, non ne vedo il problema..-
 Key fece per parlare ma fu interrotto.
- Tu forse no, ma io ci vedo un grande problema..- ringhiò minaccioso Inuyasha.
- Buongiorno- lo salutò Kagome, guardandolo con occhi persi.
- Buongiorno un corno, la prima cosa che devo sentire quando mi sveglio è la mia ragazza che prende appuntamenti per il pomeriggio con un coglione..-
La moretta arrossì e Key strinse la mascella per l’insulto.
-A chi hai dato del coglione, brutto imbecille? E da quando Kagome deve chiederti il permesso per uscire con un amico? O forse non hai fiducia in lei?- gli rispose con tono duro.
- Di lei mi fido, è di te che non ho stima. Non che siano affari tuoi, ma non ha bisogno di chiedermi il permesso di fare nulla, purtroppo per te, però, oggi è già impegnata con me..- e senza dare la possibilità al ragazzo di dire altro trascinò Kagome con se.
- InuYasha, possibile che tu debba essere sempre così arrogante e antipatico con lui?- chiese con tono di rimprovero.
- Sì, perché a differenza tua io vedo il modo in cui ti guarda e non mi piace per nulla. In ogni caso, se preferisci trascorrere il pomeriggio con lui sei libera di farlo, scusa per l’intromissione- le disse lasciandola lì.
La ragazza lo studiò, stupita, poi sorrise, lo raggiunse e lo costrinse a fermarsi.
- Sei proprio uno stupido, è normale che io preferisca passare il mio tempo con te. dove mi porti?- gli domandò.
- è una sorpresa.. tu fatti trovare pronta per le 18:00-
- Agli ordini, capo-
Gli posò un bacio leggero sulle labbra e poi continuò a scendere le scale.
- Ehi, ma dove stai andando?-
- Vado a fare una passeggiata con Sango e Sakura. Non sarai geloso anche di loro vero?-
Inuyasha arrossì e lei scoppiò a ridere.
- Sei una stupida, io non sono geloso proprio di nessuno..-
 Lo ignorò e ridendo ancora raggiunse le sue amiche e uscirono insieme. Passeggiarono un po’ per i negozi parlando del più e del meno, finché stanche e assetate decisero di fermarsi ad uno dei tanti bar presenti sulla via principale della città.
- C’è da dire che anche lo shopping stanca- esclamò Sakura sorseggiando la sua bibita.
- E’ vero, tuttavia mi sono divertita un mondo. È passato troppo tempo dall’ultima volta che abbiamo trascorso del tempo insieme..- dichiarò Sango,guardando allegra le due amiche.
- Certo, ma ora non cercate di cambiare discorso. Credo che entrambe abbiate molto da raccontarmi. Chi vuole iniziare?- chiese con occhio vispo Kagome.
 Le amiche sospirarono, rassegnate.
- Non che ci sia molto da raccontare poi..- mormorò Sakura.
- Certo, come no! Ti rendi conto che adesso siamo cognate? Voglio sapere tutto – insistette la moretta.
- Beh, dopo quella sera in discoteca abbiamo passato molto tempo insieme. Sota mi piaceva già da molto e alla fine mi sono dichiarata anche se pensavo mi avrebbe riso in faccia..-
- Vogliamo i dettagli Sakura..- la incoraggiò Sango.
- Oh, che amiche impiccione che ho. Insomma un pomeriggio…
FLASHBACK
[Pensieri di Sakura..]
Non stavo più nella pelle, non credevo di essere mai stata tanto felice in vita mia.
 Dopo il bacio che ci eravamo dati in discoteca io e Sota avevamo trascorso moltissimo tempo insieme, lui era sempre così dolce con me.. tuttavia, cos’è che provava?
 Io lo sapevo benissimo: ne ero innamorata. Forse lo ero stata dal primo momento in cui l’avevo visto e ormai non potevo più nascondere la cosa.
 Avevo deciso che quel giorno gli avrei detto tutto. Ero consapevole del fatto che probabilmente mi avrebbe riso in faccia e che mi avrebbe detto che per lui sono ero una bambinetta, ma non potevo più nascondere i miei sentimenti..
- C’è qualcosa che non va, Sakura? Oggi sei molto pensierosa..-
Tornai a fissare il ragazzo al mio fianco. Era e il suo sorriso mi aveva fatto perdere la testa!
Feci scorrere lo sguardo intorno a noi, era ormai il tramonto, ci trovavamo in riva al mare ed eravamo soli.. non avrei potuto trovare un luogo o un momento più perfetto..
- Sota, io devo parlarti..- dissi cercando di trovare il coraggio.
- Ti ascolto..-
: - So che dopo quello che sto per dirti probabilmente non vorrai più vedermi perché penserai di me che sono solo una bambina sciocca ed immatura, ma non posso più nasconderti una cosa del genere..-
- Non potrei mai pensare una cosa del genere di te, Sakura. Puoi dirmi tutto..-
- Sota, ecco, io credo di essermi innamorata di te. So che può sembrarti prematuro e affrettato, ma io credo di essermi innamorata dalla prima volta che ho visto il tuo sorriso. Quello che provo per te io non l’ho mai provato per nessuno.- lo guardai, sperando che lui mi dicesse qualcosa, qualunque cosa sarebbe stato meglio di quel silenzio.
Alzai il viso fino ad incontrare il suo sguardo, mi fissava con la bocca e gli occhi spalancati..
- Sakura, io..-
Sentii immediatamente gli occhi inumidirsi..era chiaro, lui non ricambiava i miei sentimenti.. che sciocca, come avevo solo potuto pensare una cosa del genere?
- Ti chiedo scusa, Sota, non avrei dovuto dire tutte quelle sciocchezze. So perfettamente che tu non potrai mai innamorarti di una come me. Dimentica tutto quello che ti ho detto e prometto che non ti darò più fastidio.. scusa ancora- dichiarai, frettolosa, incespicando nelle mie stesse parole.
Lo guardai un’ ultima volta e poi scappai via.
Stupida, stupida ero solo una stupida. Sapevo perfettamente che Sota non era un ragazzo in cerca di una storia seria e se mi fossi tenuta per me quelle stupide parole magari lui mi avrebbe permesso di restargli accanto ancora per un po’..
Inciampai e caddi in ginocchio sulla sabbia, non riuscii più a trattenere le lacrime e i singhiozzi.. l’avevo perso, perso per sempre.
Improvvisamente mi sentii cingere da due forti braccia e un altro singhiozzo mi uscì dalle labbra. Riconobbi subito il suo bellissimo profumo..
- Kami e quanto corri. Sei una stupida, Sakura. Impara anche ad ascoltare quello che hanno da dire gli altri. Sei corsa via da me senza nemmeno darmi il tempo di risponderti-
- Ti prego non farlo, Sota, so già cosa vuoi dirmi, l’ho capito, mi farebbe solo più male..-
- E invece non hai capito un bel niente. Non so, Sakura, se quello che provo per te sia amore, so solo che è qualcosa che non ho mai provato per nessuna. Più ti conoscevo e più capivo che tu eri speciale, per questo ho sempre cercato di non avvicinarmi troppo a te, temevo di farti del male, ma adesso è tardi, Sakura.. noi ci apparteniamo-  sussurrò, convinto.
Sentii il cuore perdere diversi battiti e poi ricominciare a battere all’impazzata.
- Q..quindi, Sota, posso restare al tuo fianco?- gli chiesi incerta e lui mi regalò un altro dei suoi bellissimi sorrisi.
- Devi, Sakura. Ormai non posso più fare a meno di te..-
Lo baciai con passione e se inizialmente rimase sorpreso dal mio fervore, ricambiò poi il mio bacio con lo stesso trasporto. Attraverso quel bacio cercai di fargli capire tutto: l’amore che provavo per lui, la paura che avevo di perderlo e la felicità che in quel momento provavo per le sue parole.. avevo bisogno di lui, lo volevo..
Spinti dalla passione del bacio, ci ritrovammo entrambi stesi sulla sabbia e sentii la sua mano accarezzarmi il ventre e fermarsi indecisa proprio sotto il mio seno.
 Capii che non aspettava altro che un mio segnale, un mio assenso o un mio rifiuto. Come dotata di volontà propria la mia mano si andò a posare sulla sua e la condusse sul mio seno.
Era impossibile provare tutte quelle sensazioni, ogni singola parte del mio corpo che lui toccava prendeva fuoco.. ci spogliammo lentamente, più volte Sota cercò il mio assenso prima di compiere vari passi. Ogni secondo che passava sentivo sempre di più il mio bisogno di lui crescere, lo volevo e non importava il fatto che stessi tremando perché non sapevo cosa aspettarmi.
 Quando eravamo ormai del tutto nudi lui si sistemò meglio tra le mie gambe..
- Sakura, ne sei sicura? – mi chiese, con voce resa roca dal desiderio.
- Lo voglio, Sota, voglio essere tua, in tutti i sensi..-
Mi sorrise e si chinò per baciarmi, unì le nostre mani e cominciò a spingere delicatamente.
Il dolore fu forte, ma il piacere che entrambi provammo me lo fece dimenticare immediatamente.
 Quando tutto fu finito mi tenne stretta tra le sue braccia a lungo..
- Sota..-
- Ti prego, dimmi che non te ne sei pentita, non potrei mai perdonarmelo..-
- No, è stato bellissimo..- dissi arrossendo.
- Anche per me.
- Ti amo Sota..-confessai.
 Le mie labbra si mossero prima ancora che potessi fermarle.
- Anche io, Sakura..- mormorò, stringendomi maggiormente a sé.
 Ero sicura, quello era il momento più felice della mia vita..-
FINE FLASHBACK
 
- Che cosa? Quindi voi..- scattò in piedi, urlando, Kagome.
- Shhhh, Kagome per tutti i Kami ti prego non urlare..- bisbigliò Sakura, agitata e rossa fino all’inverosimile, accorgendosi di tutti gli sguardi che avevano attirato.
- Ops, scusami solo che ero troppo presa dal tuo racconto. Non ci posso credere tu e mio fratello..-
- Su, Kagome, è una cosa del tutto normale quando due persone si vogliono bene..- intervenne Sango.
Kagome strabuzzò gli occhi.
- Vuoi dire che anche tu e Miroku..?- lasciò la frase incompiuta
- No, gli ho detto che non mi sentivo ancora pronta e lui ha detto che avrebbe aspettato. Tuttavia, nonostante le sue belle parole con il suo fare da maniaco non fa altro che riprovarci e…-
- e..?-
- Non dirmi che il completino intimo che hai comprato stamattina hai intenzione di usarlo questa notte?!?-
- Sì, mi sento pronta.. a lui ci tengo davvero, stiamo insieme e anche lui, seppur a suo modo, mi ha dimostrato di tenere molto a me. Cos’altro dovrei aspettare?- chiese arrossendo e guardando le amiche.
- Credete che stia sbagliando? Pensate che la cosa sia troppo precoce?- aggiunse, dubbiosa.
- No, Sango, per certe cose non esiste un tempo adatto. Se tu sei sicura, e sai che lui ricambia i tuoi sentimenti, cos’altro dovresti aspettare?- le disse la moretta intrecciando le mani con quelle dell’amica.
- Anche io la penso come Kagome e visto il mio comportamento non potrei mai pensarla in modo diverso..- concordò Sakura.
Si guardarono e poi si lasciarono andare ad una risata allegra e complice.
- Allora, amica mia.. tu che vuoi sapere gli affari di tutti, perché non ci racconti un po’ di quello che fate la notte tu ed InuYasha..- chiese maliziosa Sango.
- Senza problemi..dormiamo-
- Dormite?-
- Esatto, dormiamo- ripetè, sorseggiando a disagio la sua bibita.
- Non riesco a crederci, vuoi dire che mio fratello non ha nemmeno provato a..-
- Beh, in un certo senso la colpa è mia.. lui ci ha provato una volta, ma io l’ho respinto in maniera piuttosto dura. In ogni caso, per voi la situazione è diversa.. Miroku e Sota si sono dichiarati apertamente, la situazione tra me e Inuyasha è.. come dire.. confusa..-
- Cosa vuoi dire? Non andate d’accordo?-
- Certo che sì, lui è dolcissimo, insieme ci troviamo benissimo e purtroppo ogni istante che passa mi affeziono a lui sempre di più, ma ho paura. Non so lui cosa prova per me, come potrei compiere un passo del genere se lui mi considera ancora “un’amica speciale”? finirei per pentirmene..- sussurrò moggia.
- Perché non provi a parlargli?-
- Non avrebbe senso, Sakura, quando abbiamo iniziato questa.. non so nemmeno come chiamarla. Comunque, abbiamo deciso di andarci con i piedi di piombo e ora io non posso pretendere nulla da lui, purtroppo però il semplice “mi piaci” non mi basta più, non ora che capisco che per lui comincio a provare qualcosa di più profondo..- sussurrò seria
- Vedremo come si evolverà la situazione e ora che abbiamo finito di spettegolare come tre vecchie zitelle cosa ne direste di un altro giro di shopping?- chiese allegra e le due amiche approvarono la sua idea.
Quando diverse ore dopo tornarono a casa piene di pacchettini erano tutte esauste, Kagome con la scusa di essere stanca si ritirò immediatamente nella propria stanza, non voleva vedere nessuno..aveva bisogno di pensare..
Posò i vari pacchetti sulla scrivania e si lasciò andare sul letto, aveva cercato di non mostrarlo per tutto il tempo, ma i racconti delle amiche l’avevano ferita. Era felicissima per loro, aveva capito già da un po’ che Sota e Miroku avevano compreso di aver trovato due ragazze speciali e non se le sarebbero fatte scappare così facilmente. Ma lei? Lei e Inuyasha erano quelli che si frequentavano da più tempo, ma anche quelli che avevano fatto meno passi rispetto a tutti gli altri, non voleva paragonare la sua “storia” con quella delle amiche, capiva perfettamente che ogni persona aveva i propri tempi, ma era davvero possibile che in più di tre settimane i sentimenti di Inuyasha non fossero minimamente cambiati? La cosa non l’avrebbe angosciata più di tanto se le cose per lei non fossero state diverse. Si ritrovava a pensare a lui ogni volta che non erano insieme, desiderava la sua compagnia in ogni istante della giornata, la notte aspettava impaziente la sua venuta e come spiegare poi il vuoto allo stomaco e il battito accelerato ogni volta che lui le parlava, la baciava o l’abbracciava? Non era certo una ragazzina alla sua prima cotta, con Hojo non aveva mai provato tutte quelle sensazioni.
Tutto quello la spaventava, sapeva perfettamente che si stava innamorando, ma lui?
Sospirò e complice la stanchezza per la mattinata trascorsa si addormentò.
 
- Cavolo, cavolo, cavoloooo tra un quarto d’ora dovrei essere pronta e non ho ancora deciso cosa indossare.. cavolooo..- esclamò Kagome mentre con espressione disperata osservava il mucchio di indumenti sparsi un po’ ovunque per la camera e i pochi ancora conservati ordinatamente nell’armadio.
Guardò ancora una volta in modo nervoso le lancette dell’orologio posizionato proprio di fronte a lei, ma, nonostante le sue preghiere, queste non avevano alcuna intenzione di interrompere la loro corsa.
La ragazza sapeva perfettamente che se avesse osato ritardare anche di pochi secondi, Inuyasha le avrebbe fatto passare un pomeriggio d’inferno, ricordandole ogni istante il suo essere una ritardataria..Tornò a guardare disperata il mucchio di vestiti quasi sperando di poter trovare una soluzione al suo problema solo fissandoli.
 Aveva già provato ad abbinare la gonna nera con la camicia rosa, per poi sostituire alla gonna il jeans,alla camicia rosa il maglioncino bianco e così via fino a creare una serie infinita di abbinamenti, ma nessuno che la soddisfacesse realmente.. il problema stava nel fatto che non aveva nessuna idea di dove Inuyasha l’avrebbe portata e di conseguenza non sapeva cosa indossare… Optò alla fine per un abbigliamento informale, a metà tra l’elegante e il casual, che facilmente si sarebbe abbinato a qualsiasi occasione..un pantalone nero a vita bassa e una camicetta rosa che le fasciava dolcemente il corpo.
Si guardò allo specchio e soddisfatta del risultato, si truccò rapidamente, calzò le scarpe e proprio nel momento in cui l’orologio segnava lo scoccare dell’ora la porta della sua cameretta si aprì.
- Wow, non credevo saresti riuscita ad essere puntuale.- esclamò il ragazzo fissandola.
- Ehi, per chi mi hai preso?- riuscì a soffiare con voce distratta, mentre lo mangiava con gli occhi. Anche lui  aveva optato per un abbigliamento a metà tra l’elegante e lo sportivo, abbinando ad un Jeans stretto, che gli fasciava in modo perfetto le gambe lunghe e muscolose, una camicia bianca che metteva chiaramente in risalto i muscoli ben definiti.
-Per la solita ritardataria, in più se teniamo conto del fatto che sono stato io a svegliarti meno di mezz’ora fa..- le fece presente Inuyasha.
- Ok, hai ragione! Ma come puoi ben vedere sono pronta, quindi non hai alcun motivo per lamentarti..- gli fece notare lei.
- Sei bellissima- le disse lui, lasciando cadere il discorso precedente e senza mai staccarle gli occhi da quelli di lei si avvicinò, le prese delicatamente il viso tra le mani e la baciò.
Kagome si arrese docilmente a quelle labbra che ormai conosceva fin troppo bene, fu un bacio strano, delicato..ma in quel contatto riuscì anche ad avvertire una sensazione nuova..mai provata..cos’era quella strana urgenza??
- Grazie, anche tu stai molto bene- gli disse lei quando si staccarono per riprendere aria.
- Possiamo andare allora?-
- Sì-
Gli sorrise e insieme scesero le scale, salutarono la famiglia Mine e si avviarono al cancello.
- Vieni, prendiamo la moto- le disse lui, conducendola poi verso la parte posteriore della casa dove erano parcheggiati tutti i veicoli.
- Andiamo lontano?- chiese curiosa, sperando di ottenere qualche informazione.
- Non ti dirò nulla. Vedrai tra poco, sappi solo che ho già informato la famiglia Mine del fatto che non ceneremo qui e che molto probabilmente rientreremo un po’ più tardi, mi hanno dato il permesso.-
La ragazza si limitò ad annuire cercando di immaginare dove Inuyasha volesse portarla. Ad un cenno del ragazzo salì dietro di lui e si strinse alla sua schiena, adorava quella sensazione a livello dello stomaco che provava ogni volta che andava in moto, la faceva sentire viva e libera..proprio come si sentiva quando era sua compagnia.
Superarono la zona residenziale e il centro cittadino e Inuyasha cominciò a rallentare appena arrivati in una zona che Kagome non aveva ancora visitato, parcheggiò poi accanto all’entrata di un parco pubblico. La moretta scese dalla moto e restò a bocca aperta di fronte a tutto quel verde. Il giardino si estendeva su una superficie immensa, il verde era ovviamente il colore predominante, piante di tutti i generi si succedevano e facevano bella mostra di sé per i lunghi viali,i fiori poi, sparsi un po’ ovunque, crescevano liberi e forti dando quel tocco di colore e di vita che portava chiunque li osservava a sorridere. Al centro del parco, si trovava un laghetto circolare sulle cui acque galleggiavano placidamente cigni e papere. Poco più lontano si potevano chiaramente udire le risate dei bambini che si divertivano a giocare sulle giostrine sotto lo sguardo attento dei genitori, Kagome si perse di fronte a quell’esplosione di vita..
- Ti piace?-
- Inuyasha, questo posto è magnifico.- esclamò raggiante facendo sorridere il ragazzo.
- Mi era giunta voce del fatto che tu amassi la natura e così ho pensato che questo posto ti sarebbe piaciuto.. a quanto sembra ho indovinato.-
- Grazie, grazie, grazie..- disse stringendolo forte a sé senza smettere di sorridere - non puoi nemmeno immaginare quanto io sia felice..-
Il ragazzo le sorrise e prendendola per mano la portò poi più vicino alla recinzione che circondava il lago. La osservò per qualche minuto e poi poggiandosi con i gomiti alla ringhiera parlò.
- Ti andrebbe di parlarmi un po’ di te..della tua famiglia?-
Kagome lo guardò per un momento confusa.
- Beh, sono sicura che Sota ti abbia già raccontato qualcosa..- disse osservandolo attenta.
-Certo, ma è te che sto conoscendo, non Sota. Voglio sapere tu come vivi la tua vita, che rapporto hai con la tua famiglia..- esitò per un momento continuando a guardare la ragazza -ma se non vuoi parlarmene non importa..-
-N..no va bene..del resto hai ragione se dobbiamo conoscerci dovrai pur sapere qualcosa della mia famiglia, che io considero ovviamente una parte fondamentale della mia vita. Immagino tu sappia che purtroppo mio padre è venuto a mancare diversi anni fa, vero?- si fermò in attesa di una risposta da parte di Inuyasha che si limitò ad annuire.
-Quando è accaduto io ero poco più che una bambina, ho di conseguenza purtroppo pochissimi ricordi di lui. Mia madre è sempre stata una donna forte, non ci ha mai fatto mancare nulla, ma di certo per lei non deve essere stato facile crescere due bambini tutta sola..ricordo infatti di averla sentita piangere chiamando il nome di mio padre molte notti, quando credeva che ormai noi dormissimo. Le cose sono migliorate quando anche mio nonno è venuto ad abitare con noi, è stato senza dubbio un grande sostegno non solo per me e mio fratello, ma anche per mia madre. Con il passare degli anni poi, più Sota cresceva e più diventava per me una figura maschile di riferimento. Lo conosci, saprai sicuramente che non è un tipo espansivo o che si lascia andare a dimostrazioni d’affetto, ma attraverso i piccoli gesti e con piccole premure mi ha sempre fatto capire che avrei potuto contare su di lui..- terminò la ragazza con gli occhi leggermente velati di malinconia.
Inuyasha se ne accorse e la strinse a sé. Kagome si abbandonò contro il suo petto lasciando che quella sensazione di protezione e di benessere che solo lui riusciva a trasmetterle la invadesse e portasse via quell’alone di tristezza e malinconia che parlare della sua famiglia le aveva portato.
- E tu, Inuyasha? Che mi dici della tua famiglia?- chiese per cambiare argomento.
 - Davvero ti aspetti che io ti riveli i segreti della famiglia No Taisho?- chiese con voce ironica.
- Soltanto quelli più scandalosi..- lo prese in giro lei.
- Non credere che la mia sia poi una storia molto allegra. Come sai mio padre è un uomo d’affari ed è spesso via per lavoro, non abbiamo mai molto tempo da trascorrere insieme..-
- E tua madre? Anche lei era sempre via?- chiese innocentemente la ragazza, ma non appena lo sentì irrigidirsi ebbe paura di aver fatto un passo falso.
- Inuyasha, se ho detto qualcosa di sbagliato, scusami non..-
- No, no tranquilla, non hai detto nulla di sbagliato. Quello che sto per dirti, Kagome, sono in pochissimi a saperlo. L’ho raccontato solo ai miei migliori amici..-
- Se non vuoi parlarmene,  non importa. In ogni caso sappi che se lo farai, rimarrà il nostro segreto, non lo rivelerò mai a nessuno..-
 Lui sorrise, la strinse un po’ più forte a sé e poi cominciò a parlare.
- Quando mio padre si è sposato era molto giovane, il suo era un matrimonio combinato..I miei nonni e i genitori della sua prima moglie erano soci in affari e avevano imposto ai due di sposarsi senza possibilità di scelta..dalla loro unione è nato Sesshomaru. Dopo la sua nascita, mio padre e Takema, è questo il nome della madre di Sesshomaru, hanno deciso di comune accordo di separarsi, visto che in realtà quello che le loro famiglie volevano era un erede che avrebbe un giorno ereditato tutto. Dopo pochi mesi mio padre incontrò una donna..Izayoi..la mia vera madre. Quando mio padre l’ha incontrata si è subito innamorato di lei, ma purtroppo mia madre nascondeva un segreto..era malata. La sua malattia era incurabile, la rendeva ogni giorno più debole, la stava spegnendo in fretta, ma a mio padre non importò.. voleva poter trascorrere il poco tempo che le rimaneva con lei, senza sprecare neanche un attimo e così la sposò e nacqui io..dopo due mesi dalla mia nascita mia madre morì.- la sua voce tremò per un istante.
- Inuy..-
- Ti prego, non fermarmi, ci tengo davvero a raccontartelo..-
La ragazza si limitò ad annuire.
- Mio padre si ritrovò così a dover crescere un figlio, Sesshomaru, di pochi anni e me appena nato. Non ce l’avrebbe mai fatta se Takema non lo avesse aiutato. Come ti ho detto loro due si erano separati di comune accordo ed erano rimasti quindi in buoni rapporti, lei gli è rimasta vicino e mi ha cresciuto come se fossi suo figlio. Ecco perché nonostante non sia mia madre biologicamente parlando, io la considero una madre a tutti gli effetti..Durante quel periodo mio padre e Takema hanno avuto occasione di trascorrere molto tempo insieme, si sono riavvicinati ed è nata Sakura. Si sono risposati e nonostante siano passati 16 anni sono ancora felici e innamorati..tanto che alcune volte quando sono a casa starli a guardare diventa imbarazzante, sembrano due adolescenti alla prima cotta..-  sghignazzò.
- Questo si che è uno scandalo..sapere che i signori No Taisho si comportano come due piccioncini..potrei vendere quest’esclusiva ad un giornale di gossip..- esclamò Kagome portando un dito al mento come e stesse realmente prendendo in considerazione l’idea..
- Ma smettila..- la canzonò lui.
- Piuttosto, ti va un gelato?- le chiese
- C’è anche bisogno di chiederlo? Io adoro il gelato..- disse prendendolo per mano e trascinandolo di corsa verso il chioschetto.
Passarono il resto del pomeriggio così, a ridere e scherzare per le cose più banali, entrambi felici di sapere qualcosa in più dell’altro. A cena Inuyasha la portò in un piccolo ristorante vicino al mare, mangiarono divinamente senza mai smettere di parlare e scambiarsi gesti affettuosi. All’uscita dal locale Inuyasha afferrò Kagome e la strinse forte a sé.
- Non sopportavo più quel tavolo tra noi, eravamo troppo distanti.-
- Già, ma sai come si dice..l’attesa aumenta il desiderio- replicò maliziosa lei, baciandolo per non farlo rispondere. - Ti va di fare una passeggiata sulla spiaggia?-
 - Certo andiamo..- acconsentì.
Passeggiarono per alcuni minuti in silenzio mano nella mano, godendosi quell’atmosfera. Il silenzio tra loro non era imbarazzante o pesante, semplicemente non sentivano la necessità di riempirlo con parole inutili che avrebbero avuto solo l’effetto di rompere quell’atmosfera..Dopo un po’ Inuyasha si lasciò cadere sulla sabbia, trascinandola con se. La fece sedere tra le sue gambe facendo aderire la schiena di Kagome al suo petto e portò le braccia a circondarle la vita, possessivo.
- Mi piace il mare di notte- esclamò lei all’improvviso e lui si limitò ad annuire troppo perso ad ammirare lei..
- Di un po’, tu e Hoijo quanto tempo siete stati insieme?- chiese storcendo il naso in un chiaro segno di fastidio.
Kagome si voltò a guardarlo, stranita.
- Si chiama Hojo e non Hoijo. E comunque perché mi fai una domanda del genere?-
- Non ti hanno insegnato che ad una domanda non si risponde mai con un’altra domanda?- replicò lui.
- Mmm.. a dire il vero non lo so con precisione. A differenza delle altre ragazze non ho mai dato molta importanza alle date o cose del genere. Comunque credo qualche mese..3 o forse 4 non saprei..- esclamò lei cercando di ricordare con precisione.
- E ti piaceva?- cacciò tutto d’un fiato come se quelle parole gli fossero costate care.
- Che razza di domande mi fai? Se non mi fosse piaciuto non avrei mai cominciato una relazione con lui..-
- E lui..ti..piace ancora?-
- Insomma, che domande mi stai facendo?- chiese piccata.
- Rispondi semplicemente.-
- Per chi mi hai presa? Se mi piacesse ancora Hojo non me ne starei qui con te, tra le tue braccia. In più, per tutte le volte che ha tentato di riconquistarmi se avessi voluto sarei già tornata con lui..- esclamò, nervosa.
 - Non arrabbiarti, non volevo insinuare nulla di male. Volevo solo essere sicuro che non ti importasse più nulla di quel damerino. E non parlare mai più di tornare con lui..- esclamò serio.
-Se vuoi sapere tutta la verità, Inuyasha..credo di non essere mai stata innamorata di lui. Insomma, ci stavo bene, mi riempiva d’attenzioni, era dolce, ma era anche noioso, monotono.. So che non dovrei dire una cosa del genere, ma credo di non aver mai provato nulla di importante per lui..Me ne accorgo adesso che..- si fermò di colpo
- Adesso che?- la spronò lui a continuare
- Lascia perdere. Ma basta parlare di me..è la tua volta. È vero quello che si dice a scuola? Non hai mai avuto una ragazza fissa? Una storia seria?-
- E’ vero. Al massimo sono andato a letto con la stessa ragazza per una settimana prima di scaricarla..nulla di più..- esclamò con un ghigno da conquistatore provetto che indispettì non poco la ragazza.
- Davvero non hai mai voluto bene ad una ragazza?- le chiese lei con tono urgente.
Era ansiosa di conoscere la risposta..se lui avesse negato avrebbe capito che nonostante il suo comportamento, anche lei per lui era come tutte le altre.
-Non ho detto questo, mi è capitato due volte.-
- Ma se hai detto che non hai mai avuto una storia seria..-
- Se mi lasciassi parlare, infatti. La prima volta mi è capitato con una ragazza di nome Kikyo. Ci conosciamo sin da bambini, è la figlia di uno dei più cari amici di mio padre e le nostre famiglie speravano che tra noi scattasse qualcosa. In effetti qualcosa è scattato..-
- T..ti sei innamorato dei lei?- chiese esitante.
- NO! Ti ho già detto di non essermi mai innamorato..C’ho fatto sesso, ovviamente,  e con lei era magnifico. Insomma, se tu la vedessi Kikyo è bellissima, lunghi capelli neri, occhi ammalianti e seducenti, labbra rosso fuoco e un fisico da mozzare il fiato.-
Si bloccò, non appena sentì la ragazza irrigidirsi e muoversi frenetica cercando di allontanarsi dal suo abbraccio.
- Puoi continuare il tuo racconto erotico a qualcun’altra..a me non interessa!-
Lui sorrise piacevolmente sorpreso dalla gelosia di lei.
- Stupida,lasciami finire-
- Osi anche darmi della stupida? Che ne dici se io iniziassi a parlare del petto muscoloso di Hojo?- chiese Kagome per provocarlo.
Lui serrò i denti e strinse i pugni per il nervosismo.
- Non voglio sentirti parlare di lui..- replicò cupo.
- e io non voglio sentirti parlare di lei- esclamò piccata.
- Ok, ok..hai ragione. Mi sono lasciato prendere troppo dai ricordi, ma se ti sto parlando di lei un motivo c’è..lasciami continuare.-
Kagome lo osservò incerta e poi stizzita gli fece cenno col capo di riprendere a parlare. Lui sorrise e la strinse di nuovo a sé riportandola alla posizione di partenza, la schiena di lei contro il petto di lui.
- Per farla breve, il sesso con Kikyo era diverso, nuovo, elettrizzante. E poi, nonostante fosse bella, non era una gallina, con lei era possibile anche parlare d’altro. Decidemmo così di provare a stare insieme, ma ci rendemmo conto poco dopo che nessuno di noi due era portato per la fedeltà e che oltre al sesso null’altro ci legava..-
- Vi siete lasciati per questo quindi?-
 - Sì, ma siamo rimasti..”amici”-
- Certo..certo..e l’altra?-
- Quale altra?-
- Avevi detto che erano state due le persone a cui avevi voluto bene..- replicò stizzita dal discorso
- Una faceva parte del mio passato..l’altra invece fa parte del mio presente..-esclamò con tono incerto lui. 





NOTE DELL'AUTRICE:
Ehm. ehm, lo so che interrompere il capitolo così è stato un pò cattivo, ma davvero altrimenti sarebbe venuto trooooppo lungo xD
Beh, direi che succedono un pò di cose...la prima volta di Sota e Sakura, l'intenzione di Sango di concedersi a Miroku e i discorsi "seri" di Inuyasha e Kagome xD
Lascio come sempre ogni giudizio a voi..e ringrazio chi continua a seguire la storia e chi l'ha inserita tra le seguite/ ricordate/ preferite.
Ah, so anche che il capitolo è estremamente "bimbominghioso" ma resto sempre del parere che per me quasi tutta quanta questa storia fa pietà xD
Un grazie immenso va alla mia Omonima che mi sopporta e supporta..grazie Sere..sei unica *_* (Corri a scrivere Lezioniiii >.<)
Bacioniiiii
P.s. Il link del gruppo: https://www.facebook.com/groups/758064124210814/
   
 
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