~~“Guarda quanto è carino!” Esclamò Kurt con le mani appoggiate al vetro, come se potesse riuscire ad attraversarlo.

Avevano preso il primo volo per Lima ed erano andati a trovare Emma e Will, che avevano appena avuto il loro primo figlio. Un bel maschietto.

Kurt aveva visto l'enorme sorriso di Blaine, più bello de solito, che era comparso alla notizia del nome del bambino: Daniel Finn Schuester.
Non aveva potuto resiste, così erano saltati sul primo aereo disponibile. Adesso si trovavano davanti  a tantissimi bambini appena nati, concentrati soprattutto sul piccolo Daniel, in attesa di poter entrare e vederlo più da vicino.

“Blaine?”
Blaine era letteralmente imbambolato davanti a quella vista.

Kurt era convinto del fatto che non lo avesse mai trovato più bello di così. Gli occhioni brillanti, la bocca appena spalancata con un accenno di sorriso, le sue pupille si muovevano velocemente e scrutavano tutti quei neonati.

“Scusami. E' solo che sono una visione unica.”
“Sì, sono d'accordo.” Confermò Kurt con un sorriso, non essendo del tutto convinto se stesse parlando dei bambini o di Blaine.

Aspettarono un'altra mezz'oretta, quando un'infermiera disse loro che finalmente sarebbero potuti entrare.

Il piccolo Daniel stava riposando tra le braccia di Emma, che fece loro segno di avvicinarsi.
Kurt stava andando avanti quando notò che Blaine era rimasto impalato al suo posto, così gli afferrò una mano e lo trascinò verso il lettino.

“E' così bello e assomiglia moltissimo ad entrambi.” Sussurrò Kurt.
“Vuoi provare a tenerlo un po' in braccio? Così intanto io vado a cercare un bagno più pulito di questo.”
“Sei sicura?” Chiese titubante Kurt.
“Certo. Tornerò subito.”

Detto questo Emma fece scivolare delicatamente il piccolo tra le braccia di Kurt, il quale immediatamente si aprì in un sorriso che quasi abbagliò Blaine.

Aveva deciso che quella era la versione che più amava di Kurt.
Amava il Kurt appena sveglio, il Kurt stanco e quasi addormentato, il Kurt in preda al piacere, il Kurt pensieroso, il Kurt appena uscito dalla doccia. Ma il Kurt versione padre gli piaceva decisamente di più.

Si stava sforzando di guardare il bambino, ma Kurt catturava inevitabilmente tutta la sua attenzione.

“Hey.” Disse dolcemente Kurt voltandosi e vedendo Blaine che lo stava fissando.
“Ti amo.” Uscì fuori così, senza neanche pensarci.
“Ti amo anche io Blaine. Vuoi provare a tenerlo un po'?”

“Io non- Cioè non credo di saperlo fare..”
“Andiamo Blaine, tu hai un talento naturale per i bambini. Che vuoi che succeda?”
“E se tipo.. Non so, se tipo lo rompo?”

L'innocenza con qui quelle parole uscirono dalla bocca di Blaine, fece sorridere ancora di più Kurt.

“Andiamo Blaine. Sono qui, se c'è qualche problema lo riprendo subito. Andrà tutto bene.”

Detto questo si avvicinò un altro po' a Blaine e appoggiò delicatamente il bambino tra le sue braccia.

Blaine era concentratissimo e continuava ad assicurarsi che Daniel Finn fosse al sicuro. Però Kurt lo guardava dritto in faccia e poteva leggere nel suo volto la felicità.
Lo vedeva sorridere non solo con la bocca, ma anche con gli occhi ridotti a due fessure brillanti.

“E' meraviglioso.” Disse Blaine continuando a sorridere al bimbo.
“Tu sei meraviglioso.” Aggiunse Kurt guardandolo dritto negli occhi.
“Tu sei meraviglioso e io ti amo Blaine e voglio che Emma torni presto perché ho capito che sarai davvero il padre dei mie figli, dei nostri figli, e ho tantissima voglia di baciarti.”

Blaine, sentendo quelle parole, perse un battito.

“Tu.. Tu vuoi dei figli con me?”
“Sì Blaine. Saresti perfetto come padre. Dio riesco già a vederci con due figli, un maschio e una femmina, che poi ci convincono a prendere un cucciolo che non farà altro che fare una confusione unica, ma mi andrà bene lo stesso perché saremo una famiglia perfetta e non mi importerà.”
“Dio Kurt, lo voglio anche io. Tantissimo. Ti amo, Kurt. Ti amo.”
“Voglio baciarti, ma per ora accontentati.”
E Kurt schioccò un bacio sulla guancia di Blaine, facendo attenzione a non svegliare il piccolo.

“Saremo una famiglia fantastica.” Disse Blaine con un tono di voce elettrizzato.
“Lo saremo. E Dio, non vedo l'ora.”