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Autore: Kitty96    09/08/2014    1 recensioni
Tratto dal testo:"il poliziotto non riuscì a finire il discorso, che un colpo di pistola fece irruzione fra la “quiete”. Al colpo, susseguì un urlo di donna, Videl. Gohan distinse chiaramente la sua voce in quell’urlo e, temendo il peggio, scattò all’interno del negozio, e vi trovò una situazione disarmante."
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gure, Un po' tutti, Videl | Coppie: Gohan/Videl
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paura di perderti


Alle pendici dei monti Paoz, le giornate trascorsero tranquillamente dopo la morte di Majin-bu. La vita procedette con una serenità disarmante, anche se la routine che si ripeteva era sempre la stessa. Il sogno di Chichi di avere una famiglia perfetta si era realizzato, anche se Goku non perdeva occasione per allenarsi con i suoi figli. Gohan diventò il classico studente modello dell’Orange School di Satan City e la sua relazione con Videl procedeva a gonfie vele. All’ora di pranzo, Chichi chiamò a gran voce i membri della sua famiglia, che si fiondarono sul cibo come se non avessero mai mangiato in vita loro. All’ora di pranzo, Goku era solito guardare il telegiornale per informarsi sugli eventuali pericoli da combattere, e anche quel giorno, non si sottraé ai suoi doveri…



Appena sentite queste parole, Gohan si fiondò in camera sua a cercare l’orologio con il vestito da Great Sayiaman, ma invano. Cercò e ricercò tra le lenzuola, chiedendosi perché quel dannato orologio sparisse ogni qualvolta che serviva. Cercò fra i libri di scuola, frugò anche tra i vestiti del fratello, ma l’orologio non si decideva a saltar fuori. Il nervosismo e l’ansia erano alle stelle.

<< Gohan, tesoro della mamma, non cercare più quell’orologio, Videl sa cavarsela da sola. E’ una donna forte, perspicace, coraggiosa… >>
<< Appunto mamma- tuonò Gohan- è coraggiosa, fin troppo!E il suo coraggio potrebbe farle finire male! Ricorda che lei non è una saiyan come noi, è vulnerabile ai proiettili. Troverò quel dannatissimo orologio e la tirerò fuori da questa situazione! Ma dove diamine è finito!!! >>

La rabbia era tale, che dovette trasformarsi in super saiyan, anche se questo implicava la possibile distruzione della piccola abitazione. Chichi guardava suo figlio con preoccupazione, non poteva rimanere con le mani in mano, così gli diede una mano a cercarlo. Ma niente, l’orologio non si trovava da nessuna parte.
D’un tratto arrivò in camera il piccolo Goten, che non capiva il motivo di quell’agitazione, e nel vedendosi davanti il fratello trasformato in super saiyan, pensò che un nuovo nemico da sconfiggere fosse alle porte, così si trasformò anche lui in super saiyan e raggiunse il fratello sotto il mucchio di abiti gettati per terra.

<< Ehi fratellone! Chi dobbiamo sconfiggere questa volta? Majin-bu? Babidi? O conoscerò i terribili Cell e Freezer? >> domandò con innocenza Goten.
<< Ahhhh possibile che pensi solo a divertirti Goten, sei proprio un bambi... >> si morse la lingua mentre parlava, perché notò che il fratellino indossava al braccio destro, proprio l’orologio che cercava.
<< Ah Goten, quante volte ti ho detto di non giocare con le mie cose! >> disse Gohan in preda alla fretta.

Goten non ebbe il tempo di rispondere, che vide il fratello schizzare in volo, mentre indossava il suo costume da Great Saiyaman. Due lacrimoni cominciarono a scendere prepotenti dalla sua guanciotta, e Chichi non poté fare a meno di consolarlo. Da buona madre, prese suo figlio tra le braccia e lo coccolò, finché non si assopì.
 
<< Ah bambino mio, tuo fratello è innamorato, e non c’è nulla che contrasti un cuore matto come il suo. E’ tutto suo padre… >>. Pronunciò queste parole mentre si dirigeva in cucina per seguire il notiziario.
<< Devo fare in fretta! Videl ha bisogno di me, non posso permettermi che le capiti qualcosa! Devo intervenire all’istante! >> pensò col cuore colmo d’ansia. Era già capitato di doverla salvare altre volte, eppure Videl non si era mai dimostrata una donzella in pericolo, tutt’altro. Era proprio come l’aveva descritta la madre: forte, coraggiosa, determinata, bllissim…
<< Ma che vado a pensare!- si rimproverò il moro- Videl è in pericolo e io penso alla sua fluente chioma color eban…ahhhh sono proprio disperato! Videl, arrivo!!! >>

In un lampo fu alla gioielleria ‘Splendor’, e la folla di giornalisti e curiosi, sobbalzò nel trovarselo davanti. Erano tutti allibiti, ma non appena Gohan toccò il suolo, un urlo generale l’accompagnò.

<< Grazie di essere intervenuto figliolo! Dio te ne renda merito. >> disse un poliziotto.
<< Si figuri agente! Mi dica, quanti sono e com’è la situazione. >> rispose Gohan più serio che mai, smorzando il tono amichevole del poliziotto.
<< Ehm, certo certo- disse l’ufficiale dell’ordine, cambiando il tono amichevole per uno serio e preoccupato- ehm dunque, sono tre rapinatori, due armati di pistola e uno di bastone. Hanno minacciato di uccidere il signor Bredford, il proprietario della gioielleria. La signorina Videl è entrata pochi minuti fa, ma non si sente nessun rumore provenire dall’intern… >>

Il poliziotto non riuscì a finire il discorso, che un colpo di pistola fece irruzione fra la “quiete”. Al colpo, susseguì un urlo di donna, Videl. Gohan distinse chiaramente la sua voce in quell’urlo e, temendo il peggio, scattò all’interno del negozio, e vi trovò una situazione disarmante. Tutte le teche erano vuote, i vetri rotti ornavano il pavimento come se fossero tappeti, sparse ovunque c’erano macchioline di sangue. Ma non si sentivano altri rumori, se non lo scricchiolio dei vetri rotti sotto gli stivali di Gohan, che davano al luogo un’aria ancora più sinistra. Ad un tratto sentì un altro urlo provenire dal retro del negozio, vi ci fiondò chiamando a gran voce la sua fidanzata. Nel retro, era tutto buio e cupo, e non sentiva alcun suono. Ad un tratto uno dei rapinatori lo aggredì alle spalle tentando di stordirlo con un bastone, che a Gohan fece solo il solletico. Allora si accesero le luci, e lo scenario era straziante. In un angolo del piccolo sgabuzzino, vi erano due sacchi pieni di gioielli, in un altro angolo c’erano il proprietario del negozio e Videl, imbavagliati e legati. Lei aveva in testa una chiazza di sangue, e sembrava sul punto di svenire, tutt’intorno a lui vi erano i tre rapinatori, uno armato di bastone, e due di pistola.

<< Allora, eroe… >> sibilò chi, probabilmente, era il capo della banda, enfatizzando molto la parola eroe.
<< Come puoi vedere, abbiamo due ostaggi. Tu puoi salvarli, e anche in modo semplice: devi solo lasciarci fuggire con i gioielli, e poi loro saranno liberi. Semplice no? >>
<< No! >> ringhiò Gohan, che assalì i tre rapinatori, facendoli svenire uno dietro l’altro. Non voleva provocare gravi danni, ma le condizioni di Videl lo preoccupavano, e lui non aveva tempo da perdere.

Uscii dall’edificio con Videl fra le braccia, seguito dal proprietario del negozio che non faceva altro che ringraziarlo.

<< Agente, i tre rapinatori sono nel retro, pensateci voi. >> disse dando una mesta occhiata alla ragazza che aveva tra le braccia.
<< Certo figliolo, ci pensiamo noi. >> disse, rivolgendo a Great Saiyaman il più dolce e paterno degli sguardi. Gohan rivolse un mesto sorriso al poliziotto e spiccò il volo.

Volò verso l’ospedale veloce come un fulmine, dando, di tanto in tanto, uno sguardo alla ragazza che aveva fra le braccia. La odiava quando si metteva in certe situazioni, perché rischiava la sua preziosa vita. Ma d’altronde, la amava anche per questo, per il suo senso di giustizia e il suo innato coraggio. Sorrise mestamente nel formulare questi pensieri, ma subito il suo sguardo si fece serio e aumentò la velocità di volo.
Giunse in ospedale e Videl fu subito curata a dovere. Quei minuti d’attesa furono snervanti per Gohan, che venne raggiunto dalla sua famiglia, da un Mr. Satan in preda alle lacrime e da Bu.
Quando il medico uscì dalla stanza dove era ricoverata Videl, tutti lo fissarono speranzosi.

<< Signori, non è nulla di preoccupante. Ha perso molto sangue, questo è vero, ma la ragazza è molto forte, e in un paio di giorni sarà dimessa. Ora sta riposando, e appena sveglia potrete farle visita. Chi di voi è il parente più prossimo? >>

Sentite queste parole, il cuore di tutti fu più sollevato, e anche Gohan, che fino a poco prima era colmo d’ansia, si rasserenò. Mr. Satan cominciò a piangere di nuovo e, fra le lacrime, seguì il medico verso il suo ufficio, per compilare alcuni documenti.
Gohan, approfittò dell’assenza di Mr. Satan e si diresse verso la camera di Videl, guardandola attraverso il vetro della stanza.
Rimase a fissarla alcuni minuti, finché non sopraggiunse un Mr. Satan allegro e festante, che nel vedere Gohan affacciato al vetro, non poté fare a meno di pensare a quanto fosse innamorato della sua bambina quel ragazzo. Gohan lo sorprese a fissarlo e l’uomo gli regalò il più smagliante dei sorrisi, accompagnato da una generosa pacca sulla spalla destra. Mr. Satan entrò nella camera di Videl, e vegliò fino al mattino successivo.
Quando Videl si svegliò, in piena notte, trovò suo padre addormentato su di una sedia accanto al suo letto, e le immagini del pomeriggio precedente, fecero capolino nella sua mente. Sorrise nel vedere il padre dormiente, con i capelli arruffati e una lunga scia di bava che cadeva sull’uniforme da combattimento. Girandosi dal lato della finestra, le sembrò di vedere Gohan fissarla, ma non ci fece molto caso, e si rimise a dormire.
Gohan, intanto, fuori dalla finestra dell’ospedale, aveva assistito alla scena, ma vista l’ora tarda, decise di volare verso casa.
Il mattino seguente, Videl fu dimessa, con largo anticipo rispetto al dovuto, e fecero una grande festa in casa Satan. Furono allestiti decine e decine di tavoli imbanditi, camerieri a bizzeffe furono ingaggiati per la festa, e tutti indossarono i loro abiti migliori per dare il bentornato a Videl. Ella, quando tornò a casa, si sentì alquanto imbarazzata dal ricevere tutte quelle attenzioni, e si appartò in un angolino con Gohan, che la salutò con un tenero bacio a fior di labbra.  

<< Videl, mi hai fatto preoccupare moltissimo, ho temuto di perderti… >>
<< Oh Gohan, sei sempre il solito! Non ti libererai mai di me, sappilo! >>
<< Sta di fatto che ogni volta mi fai morire di paura e… >>

Il breve dialogo fra i due ragazzi fu interrotto da un urlo di Chichi, che rimproverava, per l’ennesima volta, le cattive maniere del marito. I due ragazzi scoppiarono a ridere, e s’incamminarono verso il buffet, mano nella mano, certi che, nel loro futuro insieme, non sarebbero mai mancati problemi e preoccupazioni, ma che sarebbero stati, allo stesso tempo, molto felici.
 
FINE
  
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