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Autore: poetzproblem    10/08/2014    1 recensioni
Santana capisce all'improvviso che questa cosa è cruciale—è ciò che potrà rendere Quinn felice per sempre, o spezzarla completamente. Don't Blink Series.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Quinn/Rachel
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Don't Blink Series'
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NDT: questa è una traduzione. Potete leggere l'originale qui oppure qui. Lasciate una recensione se vi va, così potrò tradurla e mandarla all'autrice.

Disclaimer: i personaggi di Glee non sono miei, mi piace solo giocarci...assolutamente senza trarne profitto.

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Won't Spend Another Day Wondering

By poetzproblem

 

I hope you don't mind if I fall asleep on your shoulder

Now turn out the lights and let the night begin

I hope it's alright if you're still mine when we're older

Cause I won't spend another day wondering what might have been

~Might Have Been, Kate Voegele

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Santana Lopez è incazzata. È praticamente il suo stato naturale, ma questa settimana è stata una speciale montagna di stronzate che ha completamente polverizzato la sua ultima oncia di pazienza. Lunedì, quello psicopatico del suo professore di patologia ha organizzato un compito in classe a sorpresa per cui nessuno era preparato. Martedì, uno stronzo è andato a sbattere contro di lei mentre camminava per strada, versandole il caffè sulla camicia di seta bianca. Mercoledì, quel cretino del suo compagno di laboratorio del corso di anatomia umana è riuscito a far cadere il loro cadavere sul pavimento. E giovedì, è stata costretta a sopportare una predica fattale dal suo papi al telefono, una predica su come spendere i soldi in modo responsabile, dopo che lui aveva aperto il conto della carta di credito. Come se lei non avesse avuto assolutamente bisogno di una macchina professionale per fare l'espresso! È al primo anno di medicina, cazzo. Ha bisogno della sua dose di caffeina.

L'unica cosa che poteva salvare l'intera fottuta settimana era promessa del venerdì sera e di darci dentro all'Henrietta Hudson con la sua compagna di serate, Quinn. Eccetto che Quinn le sta dando buca—le sta dando buca, cazzo, e con un messaggio di testo mandato all'ultimo minuto, nientemeno. Sì, è una stronzata, e non succederà. Nessuno mette i piedi in testa a Santana Lopez.

Ha bisogno di uscire stasera. Ha bisogno della sua tequila, e di musica irritante ad alto volume, e di stringere il proprio corpo ad una forma femminile con un bel culo stretto. Quinn è la sua donna—la bionda meravigliosa e glaciale che fa bel contrasto con il suo fiero fascino latino. Quinn le incanta con le sue belle parole e il suo sorriso, e Santana si occupa del sesso e della seduzione. Sono la squadra perfetta per rimorchiare, anche se Quinn di solito le lascia sulla pista da ballo mentre Santana se le porta a casa e le infila nude sotto le lenzuola.

Lei e Quinn non hanno sempre avuto questo genere di affinità. Di certo hanno avuto i loro alti e bassi quando erano adolescenti, ma sono cresciute così tanto negli ultimi sei anni, e Quinn ora è più una sorella che un'amica—una sorella lunatica, ultra intellettuale, a volte santarellina, spesso irritante. Litigano e si scambiano frecciate e si insultano quando combinano stronzate, ma si proteggono a vicenda, anche.

È stato sulla spalla di Santana che Quinn ha pianto a metà del loro primo anno di college, dopo che aveva ammesso di essere attratta più dalle donne che dagli uomini. E Santana aveva restituito il favore due anni fa, quando la sua relazione con Brittany era finita ufficialmente. Al diavolo, lei e Quinn erano perfino riuscite a vivere assime per quattro mesi senza ammazzarsi a vicenda. A dire il vero, a Santana manca un po' averla come compagna di stanza. Perché ora deve di nuovo cucinare e pulire da sola, e fa schifo a farlo.

Non è dell'umore per stare da sola all'appartamento stasera, così indossa un abito aderente e sexy, prende la borsetta e chiama un taxy per l'eastside. Se Fabray è a casa, avrà parecchie cose da spiegarle. Se non c'è…bene, Santana scatenerà l'inferno da qualche parte, stanotte.

Quando arriva al condominio in cui abita Quinn, corre sulle scale che conducono alla porta principale e suona il campanello, premendo ripetutamente il bottone finchè finalmente non sente la scarica di feedback del citofono.

"Chi è?" chiede la voce incorporea di Quinn.

"Chi diavolo pensi che sia, biondina? Fammi entrare."

Segue una pausa che dura almeno trenta secondi.

"Santana? Non hai ricevuto il mio messaggio?"

I suoi occhi diventano due fessure, "Intendi quel messaggino sfigato con cui hai cercato di bidonarmi perché hai un impegno imprevisto? Sì, no…non l'ho ricevuto."

Si sente un profondo sospiro attraverso il citofono, ma risuona un ronzio e la porta si apre, e Santana la attraversa di scatto, facendo il suo ingresso. L'appartamento di Quinn è già aperto quando Santana arriva al pianerottolo del secondo piano, quindi non si disturba a bussare. Entra e sbatte la porta, con la fronte aggrottata, pronta a fare la predica a Quinn, ma la sua amica non si vede.

Santana nota la porta aperta della camera da letto, e prende in considerazione la possibilità di entrarvi, ma poi ci ripensa. L'ultima volta che è successo, la Quinn spaventosa è uscita a giocare. Santana si è potuta godere una bella vista, però. Butta la borsetta su un tavolo e si accomoda sul divano di Quinn, incrociando le braccia e le gambe.

"Lo sai, ti stai comportando da maleducata, Q-Tip."

"Io sono maleducata?" sbotta Quinn, zoppicando fuori dalla sua stanza con una scarpa dal tacco alto in mano. Rivolge un'occhiataccia a Santana, aggrappandosi alla maniglia della porta con la mano libera, mentre si infila goffamente la scarpa sul piede coperto da una calza nera.

"Tu sei quella che ha insistito per venire qui quando ti ho detto che per stanotte non se ne faceva niente."

Santana inarca le sopracciglia mentre contempla la sua amica. I capelli di Quinn sono raccolti in una treccia elegante, e il suo corpo inguainato in miniabito nero e sexy. La scollatura è castigata, ma la gonna potrebbe esserle tranquillamente dipinta addosso—tanto è stretta, cazzo—ed è modellata sul suo bel sedere e mostra le gambe con uno spacco stuzzicante. Aggiungi i tacco dodici che dicono 'scopami' e il trucco scuro e perfetto, e diventa dannatamente chiaro che Quinn l'ha messa da parte per uscire con una donna sexy.

Fa un fischio basso, e le sue labbra si incurvano in un sorriso malvagio mentre osserva Quinn affrettarsi in giro, infilandosi gli orecchini e mettendo roba nella borsetta.

"Allora, chi è che ti scalderà il letto?" chiede, ridacchiando quando Quinn si blocca, e la sua carnagione pallida diventa scarlatta.

"Non essere volgare," la sgrida Quinn, ma il suo tono è completamente sbagliato. Infatti, il suo comportamento è più timida esaltazione che offesa stronzaggine.

Le sue labbra fanno un piccolo sorriso compiaciuto, e i suoi occhi sono dolci e scintillanti. Sembra drogata.

"Merda, Quinn," mormora Santana. "hai un appuntamento con Emma Stone, o roba del genere? Non ti ho mai vista così felice."

Quinn ridacchia—ridacchia felice come una fanciullina, cazzo—e sta praticamente vibrando di gioia. Se Santana non la conoscesse meglio, penserebbe che…

"E come avrei potuto incontrare Emma Stone?" chiede Quinn con un sorriso indulgente.

"Bè, forse Berry ti ha presentato una persona fantastica," suggerisce Santana, guardando attentamente Quinn, "come quando hai incontrato quell'attrice di quella serie tv che ti piace tanto—quella musicale."

Quinn si morde il labbro al sentire il nome di Rachel, non riuscendo a nascondere il proprio sorriso, e i suoi dannati occhi brillano ancor di più. Santana riconosce l'espressione e scuote la testa.

"Non hai un appuntamento, vero?" grugnisce di disappunto. "Dimmi che non hai cancellato la nostra serata di sballo per andare di nuovo a sbavare sulla mezzatacca."

Il volto di Quinn si indurisce immediatamente, "Non chiamarla così."

"Seriamente? Hai visto West Side Story cinque volte in due mesi," si lamenta Santana.

Quinn arrossisce, e abbassa gli occhi sul pavimento. "Sei," ammette a bassa voce.

"Hai un problema, Quinn," le dice con serietà. Andare a vedere lo spettacolo di Rachel alla prima è un conto—diavolo, Santana stessa era seduta proprio accanto a Quinn, e aveva sorriso da un orecchio all'altro quando Rachel era salita sul palcoscenico—e può anche capire il fatto di andare a vedere una seconda performance, dopo che il cast si è rilassato e si è sbarazzato del nervosismo della prima, ma sei volte?

"Devo organizzare un intervento?"

Si aspetta di vedere un sopracciglio inarcarsi, e di vedere il freddo sguardo da stronza che Quinn ha perfezionato molto tempo fa, e che riesce ancora a rievocare in un attimo. Si aspetta di sentire le vecchie, stanche scuse che parlano di amicizia e di sostegno e di biglietti gratis.

Quello che non si aspetta è di sentire Quinn ridere.

"Non è necessario," dice con un ampio sorriso felice.

Santana inclina la testa, confusa. La ragazza è troppo allegra oggi.

Che strano.

"Allora hai un appuntamento?" chiede lentamente, sopraffatta dalla sensazione che si stia perdendo qualcosa.

Quinn annuisce, continuando a ridere, "Sì."

Okay, è un progresso.

"E non andrai a vedere lo show di Rachel?"

"Sì," conferma Quinn, e il suo sorriso non cede di un millimetro.

E poi si parla di progresso.

"Perché ha funzionato così bene l'ultima volta," dice Santana con una risata ironica, alzando gli occhi al cielo.

"Eccoti un consiglio, Lucy Q—non portare una donna con cui vuoi uscire a vedere uno spettacolo con protagonista la donna con cui volevi avere dei figli fin dal liceo."

"È Rachel il mio appuntamento," ribatte Quinn. "Usciremo a cena assieme dopo lo show."

"O-kay," risponde lentamente Santana, alzando di nuovo gli occhi al cielo e mormorando, "La chica está loca."

Probabilmente avrebbe dovuto prevederlo. Era stato divertente guardare Quinn coccolare la propria cotta per Rachel, ma ora la situazione è diventata proprio triste. Guarda di nuovo Quinn—che sta ancora sorridendo sognante—con occhi severi.

"So che non hai fatto che deprimerti nelle ultime settimane perché Peter il Grande è tornato in città, ma vestirti come se fossi sesso ambulante non renderà Rachel meno etero."

"Mi ha baciata."

Santana batte le palpebre, ripetendo le parole nella propria mente mentre guarda Quinn che è ancora euforica, così esprime tutta la sua mancanza di comprensione.

"Huh?"

Quinn quasi squittisce—ed è fottutamente sconcertante vederla comportarsi a quel modo—mentre raccoglie un cuscino dal sofà e se lo stringe al petto prima di lasciarsi cadere accanto a Santana.

"Rachel mi ha baciata," ripete con tono carico di reverenza. "Ieri al parco. Stavamo…stavamo lì sedute a chiacchierare come sempre facciamo, e poi mi ha chiesto di andare ai Tony con lei, e mi ha detto che," e qui Quinn ride di nuovo come una ragazzina, chinandosi in avanti e scuotendo la testa prima di guardare Santana  con lacrime di felicità che le riempiono gli occhi, "che prova dei sentimenti per me—sentimenti romantici—e poi mi ha baciata."

Santana spalanca gli occhi, perché Quinn non le sta raccontando stronzate.

"Non. Esiste. Cazzo."

Quinn ride e annuisce, "Oh, sì, cazzo. Ci siamo baciate," dice di nuovo, e ovviamente ama dire quelle parole quanto ama il ricordo di quel bacio.

"Poi mi ha portata fuori a cena e…e siamo tornate qui e…abbiamo parlato tutta la notte," si entusiasma, e un grazioso rossore le imporpora le guance.

Santana ha la sensazione che abbiano fatto molto più che parlare, a giudicare dall'espressione sul volto di Quinn. Ha ancora qualche problema ad accettarlo—il fatto che Rachel abbia fatto la prima mossa con Quinn, e che Quinn finalmente possa esprimere i sentimenti che ha tenuto sepolti per tutti questi anni.

Lei aveva risolto l'equazione Quinn è gay e innamorata di Rachel Berry più o meno durante l'ultimo anno di liceo. Aveva riconosciuto troppe caratteristiche di sé stessa nella sua amica per credere che Quinn non stesse nascondendo una profonda repressione emotiva. E in generale il suo gaydar è sempre stato fantastico, tra l'altro, quindi sì—non ne era rimasta sorpresa quando Quinn le aveva rivelato la propria sessualità. Aveva trovato dannatamente esilarante il fatto che Quinn avesse davvero creduto di poterle nascondere il suo amore per le donne.

La parte di Rachel—bè, quella è stata dura. Rachel Berry, cazzo. La ragazza che non faceva che passare da un uomo all'altro, in cerca del lieto fine perfetto. Sarebbe stato meglio se lei e Quinn non fossero affatto diventate amiche. Almeno allora Quinn avrebbe potuto andare avanti, invece no…

Rachel aveva dovuto per forza essere dolce e premurosa e comportarsi come la sua migliore amica, continuando a spingere Quinn ad aggrapparsi a quel sottile, argenteo filo di speranza. Il che apparentemente, sta portando frutti—frutti di Berry, per essere esatti, pensa Santana con un sorriso malizioso.

"Wow. Quindi Berrylicious non è poi così etero dopotutto?"

Santana se l'era sempre chiesto. Rachel non brilla mai troppo sul suo radar—eccetto quando si tratta di Quinn. Santana non l'hai mai, mai detto ad alta voce—è sempre stata molto attenta a non alimentare troppo le speranze di Quinn—ma non è mai riuscita a dire con assoluta certezza che Rachel Berry non fosse almeno un po' gay per Fabray.

Il sorriso di Quinn si appanna, e all'improvviso lei sembra pensosa. Si agita lì dov'è seduta e accarezza con la punta dell'unghia perfettamente curata—e coperta di sexy smalto nero—il bordo del cuscino.

"Io…Io credo di no," dice a bassa voce, mentre il suo sguardo ansioso incontra quello di Santana e si lecca le labbra, come da abitudine quando è nervosa.

"Ad essere onesta, sono ancora un po' preoccupata per quella parte," ammette lentamente, "ma lei…Rachel mi ama, Santana," sussurra Quinn con reverenza, e il suo sorriso felice ritorna a tutta forza mentre abbraccia più stretto il cuscino.

"E quando mi bacia," si interrompe, e Santana riesce praticamente a vedere la mente di Quinn perdersi nei campi di GayBerry per sempre.

"Stai praticamente splendendo, cazzo," riflette, e Quinn ride e annuisce. Non ha mai visto Quinn in questo stato prima. Sì, ha visto Quinn felice. L'ha anche vista innamorata—o tanto innamorata quanto una persona può esserlo della propria seconda scelta—ma questa è la prima volta che Santana ha visto gli occhi di Quinn così incredibilmente limpidi, e le sue spalle così rilassate e libere dal peso di tristezza e rimpianto che si è portata dietro per anni. Sembra quasi quindicenne di nuovo, giovane e piena di speranza e pronta a conquistare il mondo.

Santana sente un bruciore agli occhi ma lo ignora, ringhiando, "Vieni qui," mentre apre le braccia. Quinn mette da parte il cuscino, avvicinandosi e accettando il suo abbraccio .

"Sono felice per te," sussurra all'orecchio di Quinn. "Era ora che Berry tirasse fuori la testa dal culo."

Quinn la stringe forte—sia per comunicarle il suo affetto che un avvertimento—prima di ritrarsi.

"Meglio tardi che mai," mormora, continuando a sorridere. Santana dà un lieve schiaffo al cuscino e si alza con un movimento aggraziato, sistemandosi le pieghe del miniabito.

"Avanti. Andiamo."

Quinn aggrotta la fronte, "Dove?"

"Allo spettacolo," risponde Santana alzando gli occhi al cielo. Guarda il proprio orologio. "Il sipario si alza, più o meno, tra un'ora e mezza, no?"

Ha la soddisfazione di vedere gli occhi di Quinn saettare all'orologio appeso al muro, prima di spalancarsi per l'orrore. Si alza dal divano in un batter d'occhio, tendendo la mano in cerca della borsa. Davvero adorabile.

"Chiama Berry e dille che avrai bisogno di un altro biglietto," ordina, e Quinn si bloca lì dove sta. "Suppongo che ne abbia tenuto uno da parte per te, e non che l'hai comprato. Di nuovo," aggiunge con un sorrisetto.

Cinque show (o piuttosto, sei) e Quinn ha chiesto a Rachel un biglietto VIP solo due volte—una volta per la serata di apertura, e una volta per un disatroso primo appuntamento con una bionda fredda ed elegante il mese scorso. Nascondere una cotta può essere molto costoso.

"Oh, no," mormora Quinn con orrore crescente. "No. Noi non andiamo da nessuna parte, Santana," sottolinea, agitando una mano fra loro due.

"Io uscirò con Rachel stasera—con la donna di cui sono innamorata. Tu te ne vai a casa, o in giro per locali o quello che vuoi," conclude, raggiungendo la porta e posando una mano sulla maniglia, chiaramente con l'intenzione di buttare fuori Santana dal suo appartamento.

"Bè, Io non vado in giro per locali perché tu mi hai dato buca," le ricorda Santana in tono irritato, incrociando le braccia sul petto e appoggiandosi distrattamente allo schienale del sofà. Se Quinn pensa che si farà da parte in silenzio si sbaglia di grosso.

"Ma per questa volta lascio correre, perché sono fantastica e ho aspettato sei fottuti anni perché tu facessi la tua mossa con Berry, e a quanto pare quella ragazza etero ha comunque più fegato di te."

Quinn sussulta, togliendo la mano dalla porta e massaggiandosi il braccio con aria imbarazzata.

"Non è che potresti smettere di dire che è etero?" piagnucola. "È…flessibile a quanto pare."

Santana ridacchia, mentre le sue labbra si incurvano in un sorriso d'intesa.

"Sì, immagino che lo sia."

Quinn aggrotta la frnte, incrociando le braccia sul petto, irritata.

"Sei una pervertita."

"Lo mantengo reale," si difende Santana. "Sul serio, Quinn. Sono davvero felice per voi, ma sei mia amica. Non ho intenzione di lasciare che Rachel ti metta le mani addosso senza assicurarmi che faccia sul serio."

Santana capisce all'improvviso che questa cosa è cruciale—è ciò che potrà rendere Quinn felice per sempre, o spezzarla completamente. Ha visto Quinn soffrire ogni volta che Berry passava al tizio successivo, e sa che sarà ancor peggio se accade di nuovo—dopo che Quinn avrà avuto un assaggio di felicità. Odierebbe scatenare Lima Heights Adjacent su Rachel dopo tutti questi anni. Sono più o meno amiche, ora.

"Pensi che non ne abbiamo già discusso?" le chiede Quinn infervorandosi.

"Mio Dio, Santana. Apprezzo il fatto che tu stia provando un qualche strano istinto di protezione, ma stiamo parlando di Rachel. A volte potrà essere ignara in modo frustrante, ma non rischierebbe mai la nostra amicizia se i suoi sentimenti per me non fossero reali."

La voce di Quinn è decisa, fino all'ultima parola, e poi non riesce ad impedirsi di sorridere, ripetendo silenziosamente quello che ha detto e arrossendo di gioia perché è reale.

"Dios mio, le stelle che hai negli occhi sono nauseanti," mormora Santana.

Quinn sorride, "Sei solo gelosa."

Santana sospira e ammette, "forse," e ne ingoia il gusto amaro, perché—sì,è gelosa. Fottutamente gelosa. Non riesce a impedire i propri pensieri di rivolgersi a Brittany. Sono passati due anni e a volte fa ancora male da morire. Ci hanno provato, Dio lo sa se ci hanno provato, e sono state felici per un po', ma il college è diverso dal liceo e non c'era un glee club, o i cheerios a tenerle assieme ventiquattr'ore su ventiquattro, sette giorni su sette. E alla fine avevano sempre meno cose di cui parlare e il sesso può tenere occupata una persona fino a un certo punto. Si erano allontanate anche mentre avevano dormito fianco a fianco.

E poi c'erano state così tante donne che vivevano le loro sessualità apertamente e con orgoglio ed erano state una tentazione, e così tanti uomini che avevano voluto entrare nelle mutande di Brittany. Quando la fedeltà aveva cominciato a diventare difficile, avevano capito che era il momento di prendersi una pausa.

La maggior parte del tempo, non se ne pente. È concentrata sulla scuola e sa che le cose sarebbero solo peggiorate se lei e Brit avessero tentato di stare insieme comunque. Brittany è a Los Angeles ora, seguendo la sua passione per la danza e in tour con Lady Gaga. Lady Gaga, cazzo! È orgogliosa della sua ragazza—anche se  Brittany in realtà non è più sua.

A volte il destino ti porta dove devi essere, anche se non è esattamente dove volevi andare. Diavolo, Quinn e Rachel ne sono una prova. Se sarà fortunata, anche Santana troverà senz'alto il proprio destino, quando meno se lo aspetta. Fino ad allora, si godrà il viaggio.

Riscuotendosi da quei pensieri irritanti, fin troppo profondi per un venerdì sera, prende la propria borsetta e tira fuori il telefono. Il sorriso di Quinn sparisce.

"Che fai?"

"Sto chiamando la tua ragazza per avere un biglietto extra," spiega Santana, voltando la schiena a Quinn prima che l'amica possa saltarle addosso.

"Santana! Dammelo," ordina, allungando la mano con inaspettata agilità e afferrando il telefono, nonostante Santana si impegni per impedirglielo.

"Tu non verrai con me al mio appuntamento," ringhia, allontanandosi con suo premio in mano.

"Senti, tecnicamente guarderai Rachel lavorare, e il tuo appuntamento non comincerà fin dopo lo show, quindi il fatto che sarò con te non ti impedirà di fissare il palco con quello sguardo imbambolato," le fa notare arricciando il naso. Ha viso Quinn fissare Rachel a quel modo ed è incredibilmente comico nella sua ovvietà. Come abbia fatto Rachel a non notarlo per così tanto tempo va oltre le capacità di comprensione di Santana.

"Comunque mi devi un favore, stronza. Non solo mi stai dando buca quando avevamo già fatto dei piani, ma ora che tu e Puffetta vivrete per sempre felici e contente, non avrò più una spalla per rimorchiare."

L'espressione di Quinn si addolcisce, comprensiva, e Santana si agita sotto il suo sguardo.

"Non è che non usciremo più assieme," la rassicura.

"Non sarà la stessa cosa," risponde Santana stringendosi nelle spalle.

Quinn gonfia le guance e restituisce il telefono a Santana prima di prendere il proprio. Preme il pulsante di selezine rapida con il pollice e si porta il telefono all'orecchio. Ci vogliono meno di quindici perché un sorriso sbocci sul suo volto.

"Ehi, Rach. Ti chiedo scusa se di disturbo prima dello show. Hmm, sì…anch'io. Non…non vedo l'ora," dice a bassa voce e Santana inarca le sopracciglia interessata, al sentire il timbro basso della voce dell'amica. Arrossisce come un pomodoro e distoglie lo sguardo imbarazzata dall'occhiata d'intesa che le lancia Santana.

"A dire la verità mi stavo chiedendo se hai un altro biglietto disponibile. Avevo dimenticato che avevo un impegno con Santana e," tace, aggrottando la fronte. "Bè, avevo altro a cui pensare in quel momento," si difende. "No, non stiamo rimandando il nostro appuntamento," dice con convinzione, e Santana ridacchia.

Quinn tende una mano e le dà un pugno sulla spalla, mentre i suoi occhi si accendono di irritazione.

"Se ne andrà dopo lo spettacolo. Sì, gliel'ho detto. No, non lo pensa," Quinn alza gli occhi al cielo e sorride, "È felice per noi, Rachel. Bè, potrebbe anche farlo, ma solo perché ci tiene. Sì, lo farò. Ci vediamo presto."

Santana sta sorridendo quando quin chiude la comunicazione, e la ragazza fa del proprio meglio per lanciarle un'occhiataccia nonostante il sorriso che semmbra non riuscire a reprimere.

"Ti giuro, se fai qualcosa per mettermi in imbarazzo stasera."

"Mi comporterò benissimo," giura Santana, sollevando le mani in un gesto di resa. Non vuole davvero causare problemi alla sua amica—amiche. Vuole solo vederle assieme—assieme sul serio. Prima non stava scherzando.

Sei anni è un tempo dannatamente troppo lungo per essere sottoposta alla costante tensione sessuale che ha sempre impregnato l'aria fra Quinn e Rachel. Cazzo, sono quasi nove anni se conta anche gli anni di liceo fino al secondo, quando gli insulti volavano a destra e a manca in modo che Quinn potesse sfogare la propria frustrazione in un modo socialmente accettabile.

Quinn ha fatto molta strada da quando erano entrambe stupide ragazzine—e finalmente sta avendo la sua ragazza—e sembra così felice—e merda, le stanno venendo le lacrime agli occhi e non c'è niente che possa fare per fermarle. Quinn spalanca gli occhi nei secondi che Santana ci mette per slanciarsi in avanti e stringerla in un fiero abbraccio.

"Sono c-così felice per te, Q," singhiozza, non gliene frega niente se tutte le sue difese sono state polverizzate.

Quinn agita le braccia per un momento prima di circondare con esse la schiena di Santana, e ride dolcemente, ricambiando l'abbraccio. Quando alla fine si separano, le guance di Quinn sono umide di lacrime e scuote la testa asciugandosi con cautela gli zigomi con la punta delle dita.

"Dio, Santana, ora devo rifarmi il trucco," si lamenta con una risata incerta.

Santana si asciuga le proprie lacrime e guarda Quinn, vedendo gli occhi arrossati e l'eyeliner sbavato. Annuisce.

"Sì, ne hai proprio bisogno."

L'irritazione si fa strada nell'espressione di Quinn, mentre borbotta scocciata, "Ti giuro che se arriviamo in ritardo," mentre si affretta verso il bagno. Santana ridacchia, prendendo il proprio specchietto dalla borsa e controllandosi il viso. Sì, ancora perfetto. Sia lodato il signore per il mascara a prova d'acqua. Un paio di piccoli ritocchi e sarà pronta ad andare. Quinn, invece, si sta ancora agitando. Santana vuole ridere davanti alla sua vanità, ma in realtà pensa che sia carina.

Passano altri cinque minuti prima che Quinn riappaia, di nuovo perfettamente ricomposta. Coglie lo sguardo indagatore di Santana, mentre si passa nervosamente le mani sulla gonna del suo vestito.

"Come sto?"

Santana sorride, "Come qualcuno che sarà fortunato stanotte."

"Io non…non abbiamo," balbetta Quinn arrossendo, "Non abbiamo intenzione di affrettare quella parte della nostra relazione."

"Non affrettate?" ripete Santana, incredula. "I fottuti ghiacciai sono più veloci di voi."

"Rachel non è mai stata con una donna, Santana," le ricorda Quinn, anche se è un avvertimento inutile. "Non ho intenzione di buttarla sul mio letto e strapparle i vestiti di dosso dopo il nostro primo appuntamento ufficiale."

"E se fosse lei a buttarti sul letto?"

Gli occhi di Quinn lampeggiano, e la sua lingua esce ad inumidirle le labbra, e Santana sa—solo per quel breve momento—che sta immaginando lo scenario svolgersi. Però si riprende in fretta, e sbuffa, "Ma il sesso è l'unica cosa a cui pensi?"

"Non l'unica. È, diciamo, tra le prime tre,"ammette Santana, ridendo quando Quinn inarca le sopracciglia.

"Okay…le prime due," si corregge.

"Avanti, Lucy Q," prende di nuovo la propria borsa e se la infila sotto il braccio,

"Andiamo a vedere la tua piccola Star-Berry che sarà tutta pretty and witty and gay."

"Le parole non sono quelle," obbietta Quinn sorridendo, prendendo la propria borsetta e le chiavi.

Santana circonda con un braccio la vita di Quinn per stringere l'amica a sé per un attimo, "Nella mia versione sì."

Fermano un taxi perché non esiste che Quinn arrivi a piedi al teatro con quei tacchi micidiali, e arrivano al Palace Theater con un bel po' di anticipo. Quando Quinn si presenta alla cassa per ritirare i loro biglietti, l'addetto glieli passa assieme ad una rosa rossa. L'espressione da cucciolo innamorato ritorna a tutta forza, e Santana è costretta a concedere dei punti a Rachel per quel tocco.

Santana non si vergogna ad ammettere di essere diventata una fan del teatro fin da quando è arrivata a New York. Okay, forse fin dal glee club. E non dipende affatto dalla sua interazione con Rachel Berry e Kurt Hummel—proprio per niente—e obbietterà con chiunque osi suggerirlo. Non è un sacrificio guardare West Side Story di nuovo. Pensa di essere stata un'Anita migliore, ma non importa.

Almeno l'attrice che ha il ruolo è sexy. Peccato che sia etero. Se non ricorda male l'aveva già chiesto a Rachel dopo la prima.

Per quanto lo show le piaccia, si diverte quasi altrettanto a guardare la prevedibile espressione incantata e lo sguardo adorante di Quinn mentre i suoi occhi seguono Rachel sul palcoscenico. È evidente e incredibilmente intenso, e Santana, scioccata, si accorge che quella che aveva scambiato per trasparenza in realtà era il modo che Quinn usava per nascondere i propri sentimenti. Oggi non cerca neanche di essere sottile.

Quando arriva la chiamata alla ribalta, Quinn balza immediatamente in piedi applaudendo con tutto il suo cuoricino, con tutto l'entusiasmo che al liceo l'aveva resa un'eccellente cheerleader. Rachel avanza dalla fila dei suoi colleghi e fa un inchino aggraziato, poi i suoi occhi si posano su Quinn. Senza preoccuparsi le manda un bacio, e il sorriso di Quinn diventa ancor più luminoso. Santana riesce già a capire che saranno una di quelle coppie.

Cazzo, lo erano già—semplicemente Rachel non aveva ricevuto il promemoria fino ad oggi. Il sipario si chiude, e Quinn si siede per aspettare l'esodo di massa dal teatro e Santana, riluttante, siede con lei. Odia aspettare. Quinn è persa in una qualche trance causata da Berry, mentre si rigira la rosa tra le dita con un sorriso sognante.

"Bè, sorprendentemente è stato più divertente la seconda volta," confessa Santana, sperando di riempire il silenzio e di riportare Quinn indietro dalla terra delle favole.

"Anche se decisamente meno esilarante di quando Riff è inciampato e caduto sul suo coltello la serata di apertura."

Quinn fa un mormorio di assenso, ma non commenta. Santana sospira, tamburellando le unghie sul bracciolo e facendo dondolare la gamba con impazienza.

"Puoi andare se vuoi," le dice Quinn dopo un altro minuto passato ad agitarsi.

Santana fa schioccare la lingua, scuotendo la testa in segno di diniego.

"Nuh uh. Non è così semplice, Fabray. Certo, Rachel ha guadagnato un po' di punti con la rosa e il bacio, ma ho intenzione lo stesso di farle un discorsetto."

Quinn spalanca gli occhi, "Niente discorso! Non ci sarà nessun discorso," ordina. "Hai promesso di comportarti bene, Santana. Puoi passare a salutarla, e dirle che sei felice per noi, ma questo è tutto. Niente terzo grado, niente sensi di colpa e—per l'amor di Dio—niente battute a sfondo sessuale."

"Non sei divertente," brontola Santana, ricevendo un altro pugno sulla spalla da una Quinn incazzata.

"Hai promesso," ripete con foga.

"Lo sai," dice Santana in tono malvagio, "Tecnicamente, non ho mai detto la parola 'prometto', in nessun caso, questa sera."

"Santana!"

"Quinn!" ribatte lei in tono petulante.

Un educato "Scusatemi," interrompe il loro duello di sguardi, ed entrambe sussultano, guardando l'uomo di mezza età che sta in piedi davanti a loro.

"La signorina Berry mi ha chiesto di accompagnarla nel backstage, signorina Fabray."

"La ringrazio, George," dice Quinn con gentilezza, rivolgendo uno sguardo di rimprovero a Santana, prima di prendere la propria borsa e alzarsi in piedi.

"Okay, sì…già ti chiami per nome con gli usceri. Non hai affatto bisogno di un intervento," sbuffa Santana, seguendo Quinn fuori dal suo posto.

"Manager di scena," la corregge l'uomo in tono irritato.

Santana sussurra le parole alle sue spalle, per prenderlo in giro, e Quinn alza gli occhi al cielo, esasperata.

"Rachel ci ha presentate entrambe a George la sera della prima, Santana."

"Come se me ne ricordassi," ammette, stringendosi nelle spalle, "Senza offesa, Georgie boy."

George la ignora, e Quinn abbassa la testa, postandosi una mano al viso per nascondere il proprio imbarazzo.

"Perché ti ho permesso di venire con me?" mormora, e Santana sorride.

George le porta oltre il palco e fuori dall'auditorium, attraverso una porticina con su scritto Riservato allo staff e su per una breve, stretta rampa di scale.

Emergono nel caos della troupe, che si affretta a riporre materiale di scena e costumi. Dopo aver attraversato due rumorosi corridoi, si fermano davanti al camerino sulla cui porta è appesa una gigantesca stella dorata con il nome Rachel Berry. George bussa leggermente, annuncia la loro presenza, e fa un cenno d'intesa a Quinn prima di congedarsi.

Si sentono dei rumori soffocati dietro la porta, seguiti da un tonfo inconfondibile (e forse da un'imprecazione). Quinn aggrotta la fronte preoccupata, ma Santana sorride e reprime una risata. Se la signorina 'sono calma e fredda come un iceberg' si agitava in giro per l'appartamento come una pazza, Santana può solo immaginare cosa stia facendo adesso Rachel Berry, che è sempre su di giri e carica di energia.

La porta si apre e Rachel è lì, con un sorriso luminoso. I suoi capelli sono ancora un po' umidi, e più ondulati del solito, e la sua pelle splende ed è accentuata da un trucco leggero. Ha ancora addosso l'accappatoio, e Santana apprezza in silenzio il fatto che si apra nel modo giusto. È una lesbica con una libido in perfetta salute—ha già apprezzato fisicamente Rachel altre volte. Per fortuna, Quinn non nota il suo sguardo perché si dimentica completamente di lei nel momento in cui Rachel sussurra timidamente, "Ciao."

Quinn ricambia il saluto, entrando nella stanza, e Santana la segue, ma prima che possa aprire al bocca per dire una parola, Rachel si alza in punta di piedi e bacia Quinn.

Santa merda!

Santana è stupefatta—non perché ci stanno dando dentro alla grande, con tanto di lingue che duellano, perché non è così, ma non è nemmeno un bacetto. È dolce, sensuale, e…bè, affettuoso. No, è stupefatta perché sta accadendo davvero. Quinn gliel'aveva detto, ovviamente, ma vederlo dal vivo è tutta un'altra cosa. Okay, è abbastanza sexy—ma più che altro Santana è sollevata al vedere che Quinn finalmente abbia la cosa che ha sognato per così tanto tempo.

Quando Rachel allenta la gentile stretta che ha su Quinn, si lecca le labbra e alza lo sguardo su di lei attraverso le lunghe ciglia. Quinn emette questo strano suono che sembra un piagnucolio—non è per niente dignitoso, e Santana ghigna—e Rachel sorride, voltandosi verso Santana con occhi divertiti e un pochino di presunzione.

"Ciao anche a te, Santana."

"Ciao, Rachel," miagola lei. "Posso avere il mio bacio, adesso?"

"Trovati una ragazza tua," ringhia Quinn scherzosamente, dandole una lieve spinta, mentre Rachel ride di cuore. Poi tende un braccio e appoggia una mano sulla spalla di Santana, ed è facile per quest'ultima incontrarla a metà strada per abbracciarla—perché sono amiche ora, e l'hanno già fatto questo un paio di volte.

"Era ora, cazzo," mormora nei capelli scuri di Rachel, e sente la risata dell'altra donna tremare attraverso di lei.

"Linguaggio," la rimprovera Rachel dolcemente.

"Affanculo il linguaggio," sbuffa Santana ritraendosi. "Sei un'idiota, lo sai, Berry?"

"Santana," sibila Quinn, diventando immediatamente protettice e avvicinandosi a Rachel, passandole un braccio attorno alla vita.

"Va tutto bene, Quinn," la rassicura Rachel sorridendo, posando una mano su quella di Quinn che è appoggiata al suo fianco, con tanta naturalezza che chiunque penserebbe che siano una coppia da anni.

"Sono stata un'idiota," concorda, rivolgendosi a Santana con espressione seria, "ma ti assicuro che sono rinvenuta e intendo dedicarmi completamente a Quinn—bè, anche in parte alla mia carriera, naturalmente, ma ogni momento in cui non sarò sul palco apparterrà interamente a Quinn."

Quinn fa un sorriso indulgente e attira Rachel a sé, accarezzandole la guancia con la propria prima di posare un bacio dolce sulla pelle.

"Sono più che felice di dividerti con il pascoscenico, Rach. Mi piace guardarti mentre sei là sopra."

"Oh, mi viene da vomitare," mormora Santana, ma non può fare a meno di sorridere al vedere quanto perfette siano assieme.

"Me ne vado da qui prima che mi si carino i denti per tutta questa dolcezza."

"Anche noi ti vogliamo bene, Santana," la prende in giro Quinn.

"Vabbè," brontola lei, uscendo dalla porta prima di scoppiare a piangere e abbracciarle di nuovo entrambe. Ha davvero bisogno di distrarsi da questi (ugh!) pensieri sentimentali, così sorride e dice loro, "Sentitevi libere di fare sesso qui in camerino dopo che me ne sono andata—sei già mezza nuda, Rachel."

Rachel ansima e si affretta a chiudere il suo accappatoio, arrossendo furiosamente, mentre Quinn le rivolge un'occhiataccia.

"Vai a casa, Santana," le ordina con foga.

La risata di Santana risuona lungo il corridoio, mentre la porta le si chiude in faccia. "Divertitevi stanotte, chicas," grida da sopra la propria spalla mentre comincia a camminare, solo per andare a sbattere contro qualcuno che arriva dalla direzione opposta.

"Ehi, guarda dove vai," sbotta, barcollando un po' mentre cerca di mantenere l'equilibrio.

"Scusa," risponde una voce femminile, "ma sei tu a non aver fatto attenzione." Santana alza lo sguardo e incontra un paio di vividi occhi verdi. Il viso le è familiare, e dopo alcuni secondi ricorda che quella è l'attrice che interpreta Rosalia. È davvero sexy a vederla da vicino, e Santana prima di riuscire ad impedirselo rivolge al suo corpo tonico un'occhiata di apprezzamento. Quando alza di nuovo lo sguardo sul viso meraviglioso dell'altra, vede che la donna sorride, evidentemente si è accorta della sua ispezione.

"Sei un'amica di Rachel, giusto?"

"Sì, Santana Lopez," si presenta, tendendo la mano, che viene presa in una stretta decisa.

"Jessica Foster," dice la donna, accarezzandole il dorso della mano con il pollice e portando il suo gaydar a livelli da terremoto.

"Rachel ha una tua foto nel suo camerino. Bè, una foto del vostro glee club. Ci ha raccontato un sacco di storie."

"Non credere a nessuna di loro," la avverte Santana, "a meno che non dicano quanto sono talentuosa e sexy, perché quelle sono tutte vere."

Jessica sorride interessata.

"Lo sai, ci siamo quasi incontrate dopo la serata di apertura al Lillie's bar, ma Rachel ti ha portata da qualche parte e non sei mai tornata indietro," dice, mettendo il broncio.

Santana sorride, perché ricorda che Rachel l'aveva trascinata via quella sera, chiedendole di salvare Quinn da una vipera mangiadonne che non vuole accettare un no come risposta—la parole esatte di Rachel. Il nome della vipera in questione era Connie ed effettivamente era stata una campionessa in fatto di mangiare donne. Santana non aveva avuto nulla di cui lamentarsi. Ripensandoci, avrebbe davvero dovuto prevedere l'epifania di Rachel riguardo Quinn.

"Bè, meglio tardi che mai," mormora Santana. "Stavo solo pensando di fermarmi da qualche parte a bere qualcosa prima di tornare a casa. Ti va di unirti a me, Jessica?"

"Mi piacerebbe," risponde. "Lascia che prenda la mia borsa."

Si allontana ed entra in un altro camerino, e Santana guarda il suo ancheggiare con estremo apprezzamento. Ha sempre avuto un debole per le ballerine. Quinn e Rachel forse non saranno fortunate stanotte, ma sente che lei lo sarà.

Sì, questa settimana di merda finirà senz'altro bene—e forse qualcuno griderà il suo nome.

Le cose per Santana Lopez stanno migliorando.

***

NDT: "Andiamo a vedere la tua piccola Star-Berry che sarà tutta pretty and witty and gay."/"Le parole non sono quelle (..)": in realtà Santana non ha tutti i torti. Nella versione cinematografica di WSS i versi di 'I Feel Pretty' che dicono I feel pretty, Oh, so pretty, I feel pretty, and witty and bright,
And I pity Any girl who isn't me tonight
furono cambiati. La parola 'bright' fu sostituita con 'gay' e 'tonight' con 'today'. Tutt'ora il musical rappresentato a Broadway segue la prima versione, ma anche la seconda è abbastanza popolare.

 

 

  
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