10/08/2014
2 recensioniMistletoe ~
Che il prof Faraize è un distratto cronico è ormai noto a tutti. Ma che arrivasse a dimenticarsi dei compiti delle vacanze natalizie l'ultimo giorno, obbligandomi ad andare a ritirarli in segreteria il giorno dopo Natale, è troppo persino per lui. La scuola è quasi deserta, ma nell'atrio c'è qualche altro studente. Della mia classe, oltre a me ci sono Alexy, Kim e Armin; tutti gli altri sono partiti per vacanze fra le cime innevate. Una volta recuperati gli esercizi da svolgere, andiamo verso l'uscita chiacchierando dei nostri impegni per Capodanno, ma proprio davanti al portone d'ingresso Alexy si ferma improvvisamente. Indica entusiasta qualcosa sopra di noi e potrei giurare di aver visto delle stelline nei suoi occhi. Alzo anche io lo sguardo e lo vedo: un rametto di vischio pende placidamente: sono certa che è opera di Boris.
Alexy dà una gomitata a suo fratello, poi lancia un'occhiata d'intesa a Kim, ma lei lo fulmina subito con lo sguardo.
«Non ci pensare nemmeno! Te l'ho già detto una volta che non sono tipo da coccole».
Lui si mette a ridere, tendendole le braccia e tentando di ammorbidirla con gli occhi da cucciolo.
«Dai, solo un abbraccio soffice soffice! Sono sicuro che ti piacerà!»
Kim nemmeno gli risponde e, sbuffando, si incammina a passo di marcia nel cortile. Tuttavia Alexy non si arrende e, dopo aver urlato "Tu puoi abbracciare Lys!" ad Armin, facendomi arrossire perché sa della cotta che ho per lui, parte all'inseguimento di Kim.
Adesso io e Armin siamo soli sotto il vischio. Lo guardo di sottecchi e vedo che anche le sue guance sono leggermente rosse. Nella mia testa è sempre stato il ragazzo a dover fare la prima mossa, ma so che in queste cose Armin è un po' imbranato.
«E tu, a me un abbraccione soffice soffice non lo dai?» chiedo timidamente. Armin sgrana gli occhi, sorpreso. Poi ride, forse per l'imbarazzo, forse stupito da tanta audacia da parte mia.
«Certo... Vieni qui».
Afferra la mia mano, tirandomi contro di lui. Sento il suo respiro caldo fra i capelli, le sue braccia attorno ai fianchi. Il suo abbraccio sa di cioccolato, sa di coccole, sa di Armin.
«Sai,» mi dice a un certo punto, pensieroso, «per certi versi sei uguale ad Alexy».
«Ed è una cosa buona?» domando, confusa.
«Mmh, direi di sì! È un complimento!» afferma sorridendo.
Prima che possa anche solo ringraziarlo, Alexy fa di nuovo capolino con un sorriso a trentadue denti: alla fine è riuscito a strappare un abbraccio a Kim. Però sembra quasi dispiaciuto di averci interrotto.
«Caro il mio piccioncino Armin, dobbiamo andare a casa».
In quel momento mi rendo conto che siamo ancora vicini, ma non ho alcuna voglia di sciogliermi da quest'abbraccio. Invece Armin sbuffa, ma alla fine mi lascia andare. Prima che se ne vada con Alexy, però, si sporge per depositarmi un lieve bacio sulla punta del naso.
Sorrido. Speravo in un vero bacio, ma per questo Natale sono contenta così.
Note:
Devo prima di tutto ringraziare l'amica che mi ha concesso di pubblicare questa storia, dato che io l'adoravo, ma lei sosteneva che non fosse granché.
Anche se non siamo per niente in clima natalizio, spero vi sia piaciuta!
Fatemi sapere cosa ne pensate!
Sid