Capitolo 1 - Holding Hands
Fandom: Supernatural
Raiting: Verde
Words: 747
Note:
Un’amica
mi ha fatto avvicinare a questa
challenge, e la ringrazio infinitamente, perché amo questa
OTP. Vi invito a
visitare il suo profilo in quanto anche lei ha scritto varie fanfiction
Destiel
e ha usato questo pairing per questa medesima challenge. Andate a
trovarla qui:
@Pletto_
Dean
parcheggiò la macchina nel parcheggio esterno del
parco.
Aveva da poco lavato la sua bambina, la Chevy Impala che gli era stata
tramandata
da suo padre John, meccanico di professione e modellista per hobby.
Aveva
trasmesso lui a Dean la passione per i motori.
Una
ventina di minuti prima il suo cellulare aveva
ricevuto un sms, era Castiel, il suo migliore amico dai tempi
dell’asilo.
“Sono
al
vecchio parco di Lawrence Grove, vieni qui. Voglio parlarti.”
– questo
diceva il messaggio.
Castiel
si era trasferito lì da un posto che Dean non
ricordava mai. Cas, così lo chiamava lui, gliene parlava
spesso. Amava
parlare, ma molto spesso sembrava che non
capisse i rapporti umani.
Era
un tipo tutto particolare, ma in fondo era un’anima
pura e Dean lo aveva notato più e più volte nel
corso del tempo. Tanto da stringere
un rapporto talmente stretto con Cas, da farlo sembrare quasi una
dipendenza.
Magari era proprio così, in fondo spesso si era ritrovato a
pensare al loro
rapporto, ma ogni volta sentiva una strana sensazione nella pancia, e
non gli
piaceva. Voleva avere la mente lucida su ciò che provava e
l’unica cosa che
sapeva era che la sola idea di non avere Castiel accanto gli toglieva
il fiato
e lo mandava nel panico.
Per questo scacciava sempre quel pensiero.
Si
avviò all’interno del giardino, vedeva alberi,
fiori, giostre, ma notò un qualcosa che lo lasciò
di stucco: il luogo era
completamente deserto, come se in quel momento tutti avessero avuto di
meglio
da fare che essere lì.
Si
inoltrò sempre più all’interno di quel
perimetro,
cercando qualsiasi dettaglio che non gli facesse pensare che tutto
ciò era
molto strano.
Finché
non vide qualcosa di completamente inaspettato,
ma totalmente prevedibile.
Castiel era steso sul prato, vicino le giostre dei bambini, accanto a
lui c’era
una piccola sezione recintata piena di violette fiorenti.
-Non immaginavo di trovarti in queste condizioni, ma da te non potevo
aspettarmi
altro Cas.-
-Ciao,
Dean.- gli rispose il ragazzo, spostando i suoi
occhi azzurri come il cielo in quelli verdi e lucenti
dell’amico.
Dean
ebbe un fremito, vedendo lo sguardo dell’amico,
che gli sembrò durare una piccola eternità.
Si sentì arrossire quando, immediatamente dopo aver
osservato il viso angelico
del suo amico steso in terra, disse tra sé che era la cosa più bella che avesse mai visto.
Per
camuffare il suo imbarazzo gli si stese accanto,
sperando di sembrare almeno un po’ più duro di
quanto non si sentisse.
-Che
fai qui? Non avevi gli allenamenti di nuoto?- gli
chiese, deglutendo a fatica.
Castiel
non gli rispose, si limitava a guardare il cielo.
-Qualcosa
non va, amico? Hai qualche problema?- in lui
iniziava a sorgere quell’apprensione tipica di chi vuole
risparmiare ad una
persona amata un dolore.
-Oggi
ho pensato al paradiso.- disse con tono pacato
Cas.
-Scusami?-
Dean
era sorpreso, di certo non se lo aspettava. Era
una cosa insolita anche per Cas; che lui sapesse, e sapeva quasi tutto
del suo
amico, Cas non era affatto religioso. Aveva una strana passione per le
chiese e
le religioni, ma non apparteneva a nessun credo. O forse no?
L’idea di non poter conoscere questo aspetto del suo amico
iniziò ad apparirgli
amara, quasi indigeribile.
Come poteva non sapere una cosa simile di una persona che occupava un
posto
così grande nel suo cuore?
-Pensavo
a come deve essere il paradiso di ognuno.
Perché ognuno di noi ha una sua storia, e quindi deve essere
per forza
differente per tutti.- le sue parole destarono Dean dal torpore dei
suoi
pensieri.
-Quindi
sei qui a pensare al paradiso? E come lo vedi
il paradiso in questo mondo?- chiese cinicamente il ragazzo.
Lui non credeva
in un paradiso, nemmeno in un inferno. Sapeva che la vita era una ed
era
dannatamente difficile.
-No,
Dean, non sono qui a pensare al mio paradiso.-
spiegò.
Allungò
una mano, e la intrecciò in quella di Dean,
che ebbe un sussulto e iniziò ad avvertire il suo volto che
cominciava a
ribollire. Il suo cuore batteva a mille per quel piccolissimo gesto.
Poi vide
le labbra di Castiel schiudersi per parlare.
-Non
sto pensando al mio paradiso, perché ora lo sto
vivendo Dean. Il mio paradiso siamo io e te, insieme.
Dean
strinse la mano dell’amico, sentì chiaramente il
suo cuore mancare un battito. I loro occhi erano fissi gli uni sugli
altri.
Dean si protese verso Cas, dandogli un bacio che estese quel paradiso in un eterno istante.
Angolo dell'Autore: Spero che questo mio primo capitolo vi sia piaciuto. In tal caso vi invito a lasciare una piccola recensione, a condividerla sui social o tramite passaparola, in modo da poterla far conoscere un po'.Spero che tornerete a sognare con me nei prossimi capitoli.
A presto.
-feelingstranger