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Autore: xLizTRx    11/08/2014    3 recensioni
"Heather detestava visceralmente essere disturbata durante il lavoro, soprattutto quando il suo adorabile marito s’incollava al televisore come ormai ossessionato dal solo bisogno di portare a termine le simpatiche disavventure di YelLara* come la chiamava lei.
[...]Tutto nacque da una discussione con il fratello di Alejandro, ovvero Josè -Infatti se c’è un problema con Alejandro è sempre sua la colpa- solo che dopo la solita dose generosa di insulti il maggiore osò menzionare quanto Alejandro da niño fosse scarso ai videogiochi, in particolare nel videogioco più popolare del momento Tomb Raider."
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alejandro, Heather | Coppie: Alejandro/Heather
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Autrice: xLizTRx

Fandom: A tutto reality

Personaggi: Alejandro, Heather

Coppia: Alejandro/Heather

Generi: Generale, Slice of life

 Note: a fondo pagina.

 

 



 

 

 

 







 

    «Ah!».
    Un grido, quasi sicuramente di una donna, giunse stanco e dolorante alle orecchie di Heather che ascoltava distrattamente, troppo intenta a portare a termine il lavoro assegnatole un paio di giorni fa e che si era ripromessa di terminare in breve tempo.
    Le dita affusolate della donna, oramai felicemente sposata, ticchettavano con scioltezza incredibile sulla tastiera nera del suo portatile mentre delle frasi abbastanza acide con un’inflessione sufficientemente bassa per non far intendere al tardo apparato uditivo di Alejandro parole del tipo “che idiota!”.
    «Ma come fai a essere così estupida, chica!».
Heather detestava visceralmente essere disturbata durante il lavoro, soprattutto quando il suo adorabile marito s’incollava al televisore come ormai ossessionato dal solo bisogno di portare a termine le simpatiche disavventure di YelLara[i], come la chiamava lei.
    C’era, però, bisogno di specificare il perché a Heather non piacessero le attenzioni che Alejandro prestava alla formosa archeologa composta da milioni di poligoni[ii].
    Tutto nacque da una discussione con il fratello di Alejandro, in altre parole Josè -Infatti, se c’è un problema con Alejandro è sempre sua la colpa- solo che dopo la solita dose generosa di insulti il maggiore osò menzionare quanto Alejandro da niño fosse scarso ai videogiochi, in particolare nel videogioco più popolare del momento Tomb Raider.
    Certo, a qualsiasi persona potrebbe sembrare un insulto qualunque detto perché non aveva in mente nessun’altra scusa per farlo sembrare un’idiota, quale secondo Heather era, ma se qualcun altro l’avesse inteso come una cavolata detta impulsivamente Alejandro era pienamente cosciente che quello appena menzionato dal fratello non era un insulto ma una vera e propria provocazione.
    «E va bene, se pensi di essere meglio di me ti propongo una scommessa…» aveva sentenziato alla fine Alejandro sicuro che anche per la seconda volta di seguito[iii] avrebbe avuto la meglio sul fratello «Chi termina per primo Tomb Raider (1996) vince la scommessa e il titolo di miglior videogiocatore della famiglia!».
    Josè  d’altro canto sperava a questa proposta di Alejandro, infatti il secondo genito dei Burromuerto era un asso nel campo videoludico, quella volta però fece di risposta una faccia stupita sostituendola dopo con un ghigno strafottente - in quanto volesse far intendere la sorpresa per l’iniziativa del fratello- e accettando la proposta con le rispettive condizioni…ovviamente.
    In quel momento Heather non poteva nemmeno immaginare alle conseguenze che quella scommessa avrebbe causato, infatti, all’inizio si era trattato di un appuntamento abituale di suo marito che prevedeva lui e l’archeologa più famosa del mondo dopo cena davanti al televisore nero nuovo di zecca. Ok la cosa era accettabile, però fino a un certo limite.
    Con lo scorrere delle disavventure di Lara sembrava che il latino si stesse lentamente appassionandosi alla saga diventando un’ossessione: trabocchetti, enigmi, trappole mortali, porte a tempo, chiavi nascoste e Lara Croft erano diventanti all’ordine del giorno e l’assoluta priorità  del latino, persino la sua hermosa moglie era passata in secondo piano, sembrava che la parte subdola e calcolatrice di lui si fosse risvegliata improvvisamente dopo il lungo letargo causato dal suo amore per Heather.
    A Heather però le attenzioni che il suo Alejandro riservava all’Inglesina, anche dopo aver vinto la scommessa con Josè, non andavano bene anzi, fu costretta ad ammettere di essere gelosa di quell’essere viscido, senza scrupoli e manipolatore che era ritornato -non che a Heather dispiacesse che la sua mente fosse ritornata a funzionare come ai vecchi tempi- ma era diventato insopportabile poiché tutto girava intorno a Lara, Lara e solamente Lara.  Manco fosse in carne ed ossa!
    «Ah!» un ennesimo urlo di dolore proveniente dal televisore fece perdere ogni lume di ragione della donna che con uno scatto improvviso si alzò dalla sedia e con un gesto secco e poco garbato chiuse il portatile contenendosi nel scaraventarlo -letteralmente- fuori dalla finestra.
    Si diresse verso il piano sottostante a grandi passi accertandosi di fare il più rumore possibile poiché “il rumore mi deconcentra” come gli rispondeva lui, scendendo le scale a due a due per poi arrivare a destinazione nel salotto portandosi le mani ai fianchi nella sua solita posa mentre con un piede batteva incessantemente il pavimento di piastrelle. In tutto quel trambusto, Alejandro non mosse un muscolo dalla sua postazione ne degnò di uno sguardo la donna esplicitamente irritata, anzi forse un cambiamento c’era stato: le sue imprecazioni rigorosamente spagnole perché Lara o meglio Alejandro, non era in grado di uccidere mille soldati.
    «Alejandro…» al richiamo seccato della mora proveniente dalle sue spalle, Alejandro aveva finalmente drizzato le orecchie accorgendosi della moglie piccata «Potresti spegnere quel coso e metterti a fare un’attività più consona ad una persona di trent’anni?!» aveva continuato lei mantenendo l’aria stizzita con il quale aveva fatto il suo ingresso pochi minuti fa.
    Se invece, lei si sarebbe immaginata una risposta del tipo “Querida, non ora…” -come era solito fare- certamente, stavolta, non avrebbe saputo rispondergli per le rime, e più passavano i secondi e più Heather si rendeva conto che il suoviscido marito non aveva nemmeno prestato attenzione ad una singola parola del suo breve discorso, oppure se l’aveva fatto, non si era minimamente preoccupato di dare una risposta alla moglie.  
    Heather boccheggiò un attimo, non del tutto sicura di come dovesse comportarsi in una simile situazione, e l’unica reazione che riuscì a razionalizzare fu di osservare sconcertata lo schermo davanti a lei, -che nel frattempo aveva cambiato schermata- in attesa di chissà quale soluzione.
    «oh no… non devono salire su quell’elicottero!» parlò Lara per lei, sotto lo sguardo ancora sconcertato della donna ma anche incuriosito che sì, doveva ammetterlo, quel gioco era riuscito ad attirare la sua attenzione in soli due minuti.
    Mosse qualche passo verso il comodo divano accomodandosi di fianco ad Alejandro guardando lo schermo presa dalla scena piena zeppa di momenti action, «fate saltare i ponti!» aveva ordinato un tizio incappucciato, poiché non avendo seguito la trama del gioco, Heather non poteva ricondurre all’uomo con il suo vero nome: ovvero Matthias.
    “Cavolo! E adesso?” si era ritrovata a pensare senza accorgersi minimamente di suo marito che di tanto in tanto gli volgeva occhiatacce miste di sorpresa e preoccupazione per la reazione inaspettata della moglie, di certo Alejandro non si sarebbe sicuramente immaginato che Heather, hater accanita di Lara Croft, potesse fermarsi per più di tre minuti senza staccare lo sguardo dal televisore nel mentre l’archeologa scaprettava liberamente.
    E poi, il rumore del menù di pausa giunse inaspettato all’orecchio di entrambi -nell’esatto momento in cui Lara stava per compiere un salto che avrebbe decretato vita o morte di quest’ultima- lasciando Heather basita sotto ogni punto di vista, «Ehi! Perché ti sei fermato?!» si ritrovò a replicare con giusto quella punta di acidità che non mancava mai nelle parole di Heather, prima di rendersi conto di cosa aveva appena detto.
    «Mi sembrava me lo avessi chiesto tu, Heather» e così la mora si ritrovò a boccheggiare -per la seconda volta- cercando si formulare una qualsiasi frase, acida o meno, che potesse giustificare il suo comportamento, eppure dopo la quindicesima volta che passava in rassegna ogni scusa plausibile da rifilare al marito, fu costretta ad arrendersi alla cruda e scomoda verità.
    L’intenzione, però, di ammettere davanti al latino il fatto che quel gioco non fosse così male, non c’era affatto e invece di confessare, Heather, decise di afferrare il controller e premere il pulsante “start” facendo ripartire la scena da dove si era fermata a causa del marito.
    Delle immagini più o meno drammatiche si susseguirono sullo schermo mostrando una scena strappalacrime in cui un uomo sulla cinquantina -scoprendo in seguito chiamarsi Roth- muore sacrificandosi per salvare YelLara e mentre il gioco ripartì sotto lo sguardo incantato della donna, Alejandro ghignò soddisfatto, condendo il tutto con un divertito, “Chica, sei sicura di stare bene?”.
    Heather assunse un colorito roseo di rabbia, e stringendo i pugni, agitò la testa in segno di stizza «Sicuramente meglio di te» sbraitò infine con tono sarcastico, puntando l’indice diafano contro il petto ambrato del latino «Dato che io non sono finita dentro un robot dieci anni fa!».
    Alejandro spalancò gli occhi sinceramente stupito dalla reazione della mora  dubbioso circa il fatto se doversi offendere o meno eppure, dopo un paio di minuti passati a meditare ad una risposta con il fine di spiazzare la moglie si ritrovò in uno stato di trance sospeso tra il sorpreso –insomma Heather era riuscita a spiazzarlo-  e il meravigliato –gli occhi della sua chica non gli erano mai sembrati così penetranti e stupendi allo stesso tempo- inutile dire che, come la moglie, l’eccessiva presenza di orgoglio nel suo carattere impediva la comunicazione dei suoi sentimenti, certo tutti i complimenti che il latino rivolgeva ad Heather, era si qualcosa dettato dal cuore ma in maniera superficiale.
    Fu così, pensando fosse l’unica risposta che avesse potuto darle, che in un attimo il bel latino si fiondò sulle morbide labbra di Heather non prima di aver sussurrato divertito un «Tipico di Heather…».
    Heather, tuttavia, non poté fare a meno di pensare quanto poco originale fosse stata la risposta del marito ma in fondo non era solo quella frase a incrementare la soddisfazione di aver vinto della donna.
    Alla faccia tua Lara… ho vinto io stavolta!
  
 
 
 

 

 

[i]  simpatico nomignolo con cui ho soprannominato Lara Croft.
[ii] non so esattamente da quanti poligoni sia composta l’ultimo modello dell’archeologa quindi mi sono ritrovata a generalizzare.
[iii] non sono propriamente sicura che dopo All Star Alejandro e Josè non siano più entrati in competizione fra loro ma ho preferito che fosse stata la seconda vittoria di Alejandro.
 
 
Note dell’Autrice:

E finalmente dopo un asso di tempo imprecisato sono riuscita a postare la mia prima storia. xD

Mi sono sempre chiesta come si sarebbero comportati Heather e Alejandro davanti agli enigmi di questo meraviglioso gioco e presa in un momento di frustrazione in cui, dopo svariate morti di Lara non riuscivo a sconfiggere il boss finale, mi sono sfogata. 

Ci tengo, inoltre, a precisare che il logo Tomb Raider è usato senza nessun scopo di lucro e io non ne ho diritti.

Spero che la mia One-Shot vi sia piaciuta!

Alla prossima ~


Tschüss ♡

  
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