Quando la voce senza volto ordina ai tributi di disporsi al lancio, stringo con maggiore forza la mano di Katniss. Ci guardiamo a lungo negli occhi. I suoi, grigi, sono freddi e determinati, come il suo viso, che e' plasmato in un' espressione di indifferente superiorita', anche se la sua mano tremante tradisce il suo atteggiamento sicuro. Sa come comportarsi, la mia ragazza in fiamme. I miei occhi si soffermano sui tratti di lei che voglio ricordare, che voglio portare con me per sempre. So che uno dei due non sopravvivera' all'altro, e voglio imprimere nella mia mente le immagini della sua treccia scura, del sorriso che mi riserva, dei suoi spenti occhi grigi, del suo profumo di purezza. E' la ghiandaia imitatrice, lo e' sempre stata, e presto capira' quanto dalla sua vita dipendano le speranze di un' intera nazione oppressa.

Sciogliamo l'abbraccio che ci lega e le poso un leggero bacio sul fronte. Entra nel tunnel, ma prima che questo possa mettersi in moto, avverto un atroce dolore alla schiena, poi alla nuca, allo stomaco... Ogni centimetro di me sembra essere divorato dalle fiamme, che divampano, mi avvolgono nelle loro spire e mi impediscono di respirare, e capisco che e' finita. Sento Katniss piangere e dimenarsi impotente alle mie spalle, e un dolore estremamente piu' acuto di quello fisico che mi stanno infliggendo mi trapassa il petto, ma prima che io possa formulare qualunque altro pensiero, la mia mente si annebbia e la mia vista si oscura.

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I colpi violenti dei Pacificatori non accennano ad arrestarsi, se non quando mi interrogano, ma si tratta solo di pochi minuti, perche' le mie labbra producono solo gemiti. So perche' mi hanno condotto qui, ovunque mi trovi, e so a cosa sono destinato, ma la morte non mi spaventa. Un calcio all'altezza dello stomaco mi fa piegare in due. No, cio' che temo maggiormente e' la sorte di Katniss. Lei e' il volto della ribellione, la speranza di Panem, e finche' lei vive, divampa la fiamma della speranza nei distretti. Io sono solo un'insignificante tessera in questo domino inarrestabile che sconvolgera' Panem. Ora una randellata sulla nuca mi spezza il respiro. So che la mia condanna e' stato un vestito, un vestito che molti hanno concepito come una grandiosa dimostrazione di ingegno, alla Capitale, ma che so che nei distretti ha significato qualcosa di piu' grande. Qualcosa di molto piu' grande di me, di Panem, di Katniss stessa. La speranza di una vita migliore, piu' giusta. Il profumo soave della liberta'. Adesso un Pacificatore mi tempesta di colpi in ogni lembo di pelle che riesce a raggiungere, come se ancora potessero sperare di ferirmi, come se ancora potessero pensare che in me vi sia un barlume di vita. Apro gli occhi e vedo i miei aguzzini scrutarmi attenti. Sorrido ironico, perche' so che e' l'ultima volta, e quest'ultimo sorriso voglio donarlo a loro. "La scintilla e' accesa'' susurro debolmente, prima di chiudere gli occhi ed abbandonarmi alle fredde braccia della morte, che mi cullano come un flebile vento autunnale.