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Autore: Alex124    11/08/2014    5 recensioni
Emma aveva riportato Marian a casa e niente sarebbe stato più come prima.
Dal testo:
"si abbracciarono come per dirsi addio,come per dirsi 'ti amo' "
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Regina rimase immobile,attonita dinanzi a quella scena,sentiva il cuore gelarsi nel petto e l’anima urlare,sbraitare.
Robin era lì,davanti ai suoi occhi, che abbracciava Marion,sua moglie,la madre di suo figlio,la donna che tutti credevano morta.
Regina corse fuori,veloce,come per fuggire dalla sua stessa sofferenza.
Ma nessun posto è abbastanza lontano quando ad una persona gli hai affidato il tuo cuore.
Non poteva permettersi di crollare dinanzi a tutti, in quel momento si sentiva fragile,nuda.
Il rumore che fece nel chiudere la porta riportò Robin alla realtà. In quell’istante si ricordò di Regina e il cuore si fece pesante,cosa sarebbe successo da lì in avanti?
Non era il tempo di porsi domande, doveva correre da lei. Ma per dirle cosa? Nemmeno lui sapeva cosa avrebbe fatto . Ma non poteva permettersi di lasciarla andare in quel modo,Robin aveva il profumo di Regina incastrato fin sotto la pelle,il suo ricordo tra le dita, il suo sorriso stampato sul cuore.
Doveva andare da lei,anche solo per vedere come l’aveva presa,anche se solo per guardarla per l’ultima volta.
Robin uscì dal locale con la paura o,forse,la consapevolezza di averla persa per sempre.
Corse alla ricerca di quel pezzo di cuore di cui  Regina era la sola proprietaria.
Arrivò a casa sua e bussò il campanello fino allo sfinimento quando,finalmente,Regina decise di aprirgli.
La vide lì,bella come il sole,vestita dalle sue paure. Gli occhi piccoli,colmi di lacrime,di illusioni,di ciò che rimaneva di quei castelli in aria.
Robin l’abbracciò.
Regina prese a pugni il suo petto,non voleva permettergli di stringerla,non poteva.
Urlava fino a lacerare l’anima di Robin,ma quei pugni facevano più male a lei che a lui. L’unico dolore che l’uomo sentiva in quel momento era dovuto alla consapevolezza di doverla lasciar andare via,nonostante tutto l’amore che nutriva per lei.
Robin la strinse forte,fino a non lasciarla respirare.
Lei si lasciò andare ad un pianto disperato e permise a Robin di abbracciarla.
Tra le sue braccia Regina si sentiva a casa,al riparo da tutto.
Un solo sguardo riuscì a placare la tempesta interiore,anche se il cuore continuava a sanguinare e,per quello,non esisteva cura.
Si erano rotti i fili dentro di lei e l’unico capace di riunirli era Robin,la sua anima gemella.
Stettero lì,abbracciati,per un bel po’. Era come se il tempo si fosse fermato,come se quell’abbraccio avesse cancellato tutto il dolore,anche solo per pochi minuti.
Non parlarono,si abbracciarono soltanto.
Come per dirsi addio,come per dirsi “ti amo”.
Alla fine Regina tornò alla realtà,si asciugò le lacrime e,con l’anima ferita da quegli occhi che l’avevano salvata,rientrò in casa senza proferire parola,chiuse la porta alle sue spalle e si sdraiò per terra,con il solo desiderio di non svegliarsi più.
Robin non protestò,non suonò il campanello,non urlò contro quelle mura ciò che provava per lei,sapeva che quella porta sarebbe rimasta chiusa e,nel fondo del suo cuore,sapeva che forse era giusto così.
 
   
 
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