Sennar si trovava davanti alla porta di casa di Soana. Gli facevano male le braccia, le erba erano pesanti e puzzano incredibilmente. Si sistemò la casacca ed entrò. - Ho raccolto tutto quello che ti serviva Soana. Spero che adesso mi perdon...- sgranò gli occhi. Era lei. Sentì il cuore accelerare e le gamba cedere. - Oh, ciao. Sei venuta a prendere la mia testa?- disse più per rompere il silenzio che per altro. Aspettò la sua risposta, voleva sentire di nuovo la sua voce,non gli importava se lo avesse insultato, voleva solo sentirla ancora, perchè per lui era come una droga. Ma non fu lei a parlare- Ti sbagli, Sennar. Nihal è qui per diventare una mia allieva e rappacificarsi con te. Non è vero, Nhial?- Soana girò la testa verso di lei che annui. Sennar la fissò, l'aveva perdonato davvero? -Nessun rancore, ho perso in un combattimento leale-  Sennar sorrise, era un suono bellissimo,dolce e profondo. Sapeva fingere bene.
 Il ragazzo allungò una mano che Nihal strinse con vigore. Sentì dei piccoli brividi nei punti in cui le dita di lei toccavano la sua mano.
- Bene. Meglio così. Vado a smistare le erba-  disse prima di ritirarsi in camera sua.  Si chiuse la porta alle spalle. Si sentiva in fibrillazione al pensiero che se lei avesse superato la prova sarebbe diventata la sua compagna e forse, col tempo, anche un'amica. Ma era questo quello che voleva? Che diventasse solo un'amica? Vederla crescere, innamorarsi, sposarsi e dimenticarsi di lui? Si diede uno schiaffo, la conosceva appena e già pensava a queste cose.
 Era così sciocco?