[Questa fanfiction è arrivata nona al "Contest del supermarket" indetto nel forum di efp da Fefy_07 e ha vinto il premio speciale "Fanon"]


Nickname forum: Baka_

Nickname efp: eather_

Titolo: Interludio

Primo scaffale: Limone (Romantico)

Secondo Scaffale: Gassosa ( Malinconico)

Terzo Scaffale: Spaghetti ( Missing Moments + Tematiche Delicate)

Quarto Scaffale: Carne di manzo ( Il protagonista ha un animale domestico)

Quinto Scaffale: Curry ( L'amore è veleno. Un dolce veleno, certo, ma che comunque uccide.)

Fandom: Glee

Introduzione: Kurt e Blaine stanno per sposarsi. Ma Kurt negli ultimi mesi si vede spesso con Sebastian e si innamorano, tuttavia Sebastian sembra non vuole ammettere i propri sentimenti facendo così soffrire sé stesso e Kurt.

Note: allora è il terzo contest a cui partecipo ed è la prima volta che scrivo su Glee. Amo profondamente la Kurtbastian e non sopporto la Klaine. Il titolo è Interludio (intermezzo) perché riferito al periodo della “relazione” tra Sebastian e Kurt presente nella fic. Non parlo né del giorno in cui si sono incontrati né del giorno in cui si separano (perché non è detto che Seb non vada al loro matrimonio per rivendicare il suo amore eterno per Kurt -ma cos--). Come tematica delicata ho scelto il tradimento, se non si fosse capito. Quindi spero che ti piaccia e buona lettura.

Interludio

«Domani io e Blaine ci sposiamo.».

Sebastian trattiene uno sbuffo scocciato e con la coda dell'occhio osserva Kurt, che si abbottona lentamente la camicia e ha lo sguardo fisso sulla parete davanti a sé.

«Lo so, Kurt.» risponde, perché, dannazione, Me lo hai ripetuto almeno venti volte nelle ultime ventiquattrore.

Gli occhi del castano si posano su di lui, e desidera davvero che il materasso lo inghiottisca all'istante. Perché, dio, odia quegli occhi. Odia il modo in cui lo fissano, odia il modo in cui sembrano risplendere ancora di più alla luce fioca della luna e odia le farfalle che sente nello stomaco ogni volta che ricambia un suo sguardo, esattamente come in questo momento.

Manco fosse una tredicenne alla sua prima cotta, diamine!

E Kurt non replica, semplicemente sospira pesantemente, forse triste o rassegnato, e le labbra rosee -che ha baciato appena qualche minuto prima- si stendono in un sorriso amaro.

«Lo sai, ma non ti importa, giusto?» non riesce a trattenere il tono velenoso e rammaricato con cui pronuncia quelle parole, e socchiude lentamente le palpebre, forse per trattenere le lacrime.

Allora anche Sebastian inarca un sopracciglio e distende il viso in un'espressione stizzita e irritata.

«Sei tu che stai tradendo Blaine da tre mesi, Kurt. Hai avuto tutte le occasioni per parlargliene, ma non l'hai fatto.».

E Kurt pensa che dovrebbe sentirsi in colpa per il dolore indiretto che sta provocando a Blaine, ma non è così. Non sente nulla, non crede di star tradendo il suo fidanzato – futuro sposo, Kurt, futuro sposo-, perché la verità è che ha smesso da tempo di considerarlo tale. Le carezze, i baci, le passeggiate mano nella mano non gli fanno più provare quel calore all'altezza del petto come all'inizio. Le iridi ambrate non sono le più belle che abbia mai visto, almeno non più. Tutti i gesti che erano naturali qualche mese prima adesso sono calcolati e programmati, senza più alcun sentimento, ma Blaine sembra non accorgersene, e forse questo è l'unico aspetto che lo fa sentire un po' male nei suoi confronti.

Non che non gli voglia più bene, solo che gli occhi che cerca quando si tengono per mano, si baciano o fanno sesso -perché hanno smesso di fare l'amore da un bel po'- sono quelli verdi di Sebastian.

E vorrebbe dirglielo, davvero, ma non può. Perché sa perfettamente che lui non è l'unica persona che il biondo porta in camera da letto; lo sente il profumo di altri uomini sulle lenzuola ogni volta che si incontrano, e il cuore sembra stringersi provocandogli un dolore che gli mozza il fiato.

Però crede che anche Sebastian provi qualcosa per lui. Lo capisce dai baci sulla guancia o sulla fronte che gli da quando crede che Kurt stia dormendo, dal modo in cui scherzano mentre fanno colazione o di come, mentre lava i piatti, Sebastian gli cinge i fianchi con le mani e poggia dolcemente il mento sulla sua spalla lasciandogli piccoli baci sulla mascella e sul collo.

Tutti quei piccoli gesti che prima erano naturali solo con Blaine, adesso lo sono diventati con Sebastian. Ed è per questo che non riesce ad andarsene, senza degnarlo di uno sguardo, e chiudere per sempre la porta di quell'appartamento.

Ma domani si sposa. Non ama il suo fidanzato, ma sa che probabilmente sarà in grado di dargli almeno l'illusione di ciò che ha bisogno, a differenza di Sebastian, che è confuso, perché non ha mai provato sentimenti del genere per una persona, e non riuscirà ad ammetterlo perché è orgoglioso ed egoista. E anche se sa che non ci sarà un futuro per loro, vuole comunque fare il primo passo, vuole almeno provarci, perché ha bisogno di speranza.

Quindi riposa di nuovo lo sguardo su di lui e stende le labbra in un nuovo sorriso, più felice, innamorato.

«Io ti amo, Sebastian.» e il biondo sente il cuore perdere un battito. Non è la prima volta che glielo dice, e lui vuole rispondergli ma non lo fa. Non lo fa mai. Si limita ad abbassare lo sguardo, perché non riesce a confrontarsi con quelle iridi cerulee, non in questo momento, non dopo la sua ennesima prova di vigliaccheria. E Kurt sente il cuore spezzarsi, di nuovo; assottiglia gli occhi, cercando di trattenere le lacrime e si alza dal letto finendo di vestirsi. Prende la borsa e se la mette in spalla, per poi girarsi ancora; Sebastian fissa il soffitto e sente il cuore pesante come un macigno.

Lo dice un'ultima volta «Ti amo.» e questa volta il biondo percepisce una preghiera silenziosa. Kurt lo sta pregando di fermarlo, gli sta chiedendo di seguirlo, gli sta chiedendo di venire al matrimonio domani e fermare le nozze. Gli sta chiedendo di amarlo.

Ma non risponde, non si muove e non lo guarda. Riesce quasi a sentire il cuore di Kurt spezzarsi, il suono di una porta che si chiude e poi silenzio.

Si rigira nel letto e affonda il viso dentro il cuscino. Lascia che le lacrime scendano e bagnino la federa. Solo quando sente qualcosa di morbido spingere dolcemente contro il suo braccio, rialza lo sguardo. Incontra le iridi cerulee di Brian e inizia ad accarezzare la testolina color miele. È il gatto che hanno trovato dentro il vano motore dell'auto, lui e Kurt, qualche settimana fa. Al solo pensiero del suo nome ricomincia a piangere e lascia che Brian si avvicini al suo viso, strofinando il capo contro la propria guancia, dolcemente.

Ma il dolore al petto non svanisce.

L'amore è veleno. Un dolce veleno, certo, ma che comunque uccide.

E senza anestesia.