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Autore: Suzerain    11/08/2014    1 recensioni
Quando aveva spostato gli occhi chiari su di lui Nice gli aveva sorriso, stringendo nella mano destra una moneta di poco valore. « Questo è il mio bottino di guerra! » aveva esclamato. Ed Art non era riuscito a fare altro se non incurvare le labbra a sua volta, felice per un motivo che non comprendeva del tutto.
Persino qualcosa di tanto banale sembrava splendere, quando era lui a tenerlo tra le dita.
« The one who is the most free is the king of the world. »

[...]
« Don't you agree, Nice? »
~[Re:Hamatora] [Art!centric] [Nice/Art implicito]
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Art, Nice
Note: Nonsense | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo: Check || “Scacco”.
Autrice: _snowscene
Fandom: Hamatora (ハマトラ)
Pairing: Nice/Art. In qualche modo contorto che ancora non comprendo del tutto.
Personaggi: Nice, Art.
Desclaimer: Hamatora ed i suoi personaggi non mi appartengono, ma sono stati creati da Yukino Kitajima e Yuu Wazu. I copyright appartengono anche a Touka Machida e Jun Kumagi, essendo la mia storia ispirata all'adattamento animato.
Ambientazione: La prima e l'ultima scena sono tratte dall'episodio 3 del Re:Hamatora.
Note dell'autrice: Io non so bene cosa sia tutto questo. Me ne stavo su Tumblr, quando ho trovato quest'immagine di Art. Ed ho plottato molto.
Nella mia testa tutto ciò era molto più bello, ma ognuno ha i propri limiti, quindi arrangiamoci così. Mi sto facendo coraggio e lo sto pubblicando senza che nessuno mi minacci, quindi in effetti meriterei una medaglia solo per questo, credo.
Uhm, nient'altro da dire.

 

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La libertà è qualcosa che Art ha desiderato a lungo, quando frequentava l'Accademia Facultas. Se ne è reso conto quando Nice gli ha parlato delle proprie aspirazioni, seduti in quella stanza vuota dove le loro voci parevano riecheggiare – ma in realtà altro non facevano che disperdersi nell'aria, prigioniere di mura che gli erano sempre sembrate invalicabili.
Ricordava con chiarezza la luce del sole trapelare attraverso il vetro di una finestra da sempre chiusa, il profumo del compagno, la sua voce ancora infantile.
« Voglio vivere libero, Art. » Se n'era uscito così, da un momento all'altro, a partire da un discorso che con la libertà non aveva niente a che fare. Art non l'aveva guardato, troppo preso dalla contemplazione di quel cielo, ammaliato da una luce che aveva l'impressione di vedere davvero per la prima volta. « Libero, senza essere controllato da nessuno. »
Aveva riso, ma non per deriderlo. Nice aveva sempre avuto l'innata capacità di far apparire tutto più facile di quanto non fosse; è una particolarità che gli ha sempre bonariamente invidiato e che, allo stesso tempo, lo rendeva ai suoi occhi splendido, irraggiungibile. Regale.
Quando aveva spostato gli occhi chiari su di lui Nice gli aveva sorriso, stringendo nella mano destra una moneta di poco valore. « Questo è il mio bottino di guerra! » aveva esclamato. Ed Art non era riuscito a fare altro se non incurvare le labbra a sua volta, felice per un motivo che non comprendeva del tutto.
Persino qualcosa di tanto banale sembrava splendere, quando era lui a tenerlo tra le dita.

 

 

« The one who is the most free is the king of the world. »


 

Nice è un sovrano che non accetta il proprio titolo ma che è dagli altri riconosciuto in quanto tale. Forse non se n'è mai reso conto, forse ha finto di non notarlo e basta. A volte si è scoperto ad interrogarsi sulla cosa mentre lo guardava, seduti ad uno dei tavoli del Nowhere a sorseggiare una bevanda di qualche tipo.
Era lui a pagare, per lo più, e Nice ogni volta lo ringraziava, promettendogli che avrebbe ricambiato il favore il prima possibile. Erano occasioni in cui Art sorrideva e basta, portando alle labbra una tazza di caffè troppo zuccherata prima che Murasaki, seduto poco distante da loro, borbottasse qualcosa circa il fatto che continuando così quel debito non si sarebbe mai estinto.
Tutto ciò che riceveva in risposta era un « Chiudi il becco, Murasaki! » poco convinto, a partire dal quale era facile dare vita ad un'animata discussione – cominciavano le battute di Birthday, i rimproveri di Ratio, le frecciatine pungenti di Honey; allora Art li osservava silenzioso, poggiando la tazza sul bancone, le labbra ancora incurvate.
Non era mai riuscito a dirgli che credeva Murasaki avesse ragione.

 

 

« Don't you agree, Nice? »

 

 

Art conosce il calore della sua mano meglio di chiunque altro al mondo. La sensazione data dalla sua stretta, il brivido leggerissimo che gli percorre la schiena quando le dita si intrecciano. Anche se lo desiderasse con tutto se stesso, è certo che non potrebbe tenere il conto di quanto spesso si siano ritrovati così, l'uno di fronte all'altro, le labbra incurvate in un sorriso appena percettibile.
C'è il vento a circondarli. Gli scompiglia i capelli, che gli finiscono davanti al viso, solleticano di poco le guance; ed Art, come la consuetudine vuole, sta sorridendo quando estrae la lama dal fodero, la solleva, la avvicina.
E' la prima volta che Nice non ricambia la stretta, che gli rivolge uno sguardo che di dolce non ha nemmeno la parvenza; non lo guarda come potrebbe guardare un nemico, non come un traditore.
Sa che la mente dell'altro lo comprende, anche se razionalmente parlando non l'accetta.
« Visto? » sussurra, avvicinandosi di più. Con il viso, con il corpo, in un gesto compiuto più e più volte, nel corso degli anni. Ma Nice non si muove – perché, non si muove?
Ah, già. Nice è il Re.
Ma, se la situazione lo favorisce, persino un pedone da solo può vincere.

 

« Checkmate. » 

 

 

 

   
 
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