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Autore: Tenerifesea_    11/08/2014    5 recensioni
Lui è il tipico ragazzo a cui non frega nulla dell'amore, dell'amicizia, che è stato distrutto troppe volte, e ora è stanco di combattere ma forse tutto questo può cambiare con l'amore di Alyssa Taylor
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L'amicizia può essere la cosa più bella che possa capitare e a volte lo è, ma a volte può anche essere distruttiva.
Collaborazione con FreeSpirit_
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Uno. 

Nuova città, nuova casa, nuova vita. Ma soprattutto nuova scuola e anche nuove amicizie, pensò la  mora, disperata. Odiava dover cambiare casa ogni volta a causa del lavoro di sua madre e ora era ad Ottawa, in Canada.
La sua vita era sempre stata orribile sin dalla nascita: andava di qua e di di là, e a volte era una cosa positiva, altre volte proprio no.
Positive perché: Visitava paesi meravigliosi.
Negative perché: non poteva vivere come un'adolescente normale.
La maggior parte delle volte era negativo, non riusciva a sopportare il fatto di non poter stare in un luogo fisso e questo la rendeva nervosa. 
Appena Alyssa sorpassò il cancello della scuola fece un respiro profondo e poi si voltò verso sua madre, che le sorrise per poi mettere in moto la macchina e andarsene. La ragazza alzò lo sguardo verso il cielo e sbuffò. 
"Buona fortuna a me!" sussurrò a se stessa. Guardò l'edificio scolastico e si diresse all'entrata, vide i soliti ragazzi belli e possenti con miriadi di ragazze attorno a loro e da lì capì che si trattava di cheerleaders sbuffò e andò nella segreteria per prendere i suoi orari scolastici. 
"Salve, sono la nuova alunna. Potrei avere i miei orari, per favore?" sorrise lei. "Certamente, come si chiama signorina?" domandò la signora. La ragazza scrutò il suo viso ormai non troppo giovane e: "Alyssa Taylor" rispose, la signora fece un cenno e si alzò dalla sua sedia andando a cercare gli orari della ragazza. Alyssa si guardò attorno e vide un ragazzo con capelli ricci e lo sguardo perso, forse lo era davvero, quando lui alzò lo sguardo incrociò gli occhi della ragazza, lei arrossì lievemente e poi si rivoltò verso la segretaria che stava arrivando, sentiva il suo sguardo addosso.
"Ecco a lei signorina Taylor, la prima ora è matematica, la classe è infondo al corridoio a sinistra" spiegò il tutto con un sorriso. "La ringrazio, arrivederci!" Alyssa guardò il ragazzo per un'ultima volta, mentre lui la scrutava da cima a fondo, ed uscì dalla segreteria dirigendosi verso la sua classe.
Guardò l'orario e si rese conto che era ancora presto, quindi optò per farsi un giro per la scuola, poi guardò i suoi orari e notò che c'era anche scritto: 
-Armadietto 123
Codice: 1546-

Cercò il suo armadietto e quando lo trovò inserì il codice e lo aprì, il giorno seguente avrebbe portato tutto il necessario per modificarlo, sempre se sarebbe stata lì fino alla suo diciottesimo compleanno.
Alyssa aveva solo diciassette anni ma nella sua vita aveva visto quasi tutto il mondo. Chiuse il suo armadietto e continuò il suo giro fino a che non si scontrò con un ragazzo. "Oh mio Dio! Giuro, non sai quanto mi dispiace!" disse lei. "No, non ti preoccupare" lei lo guardò e sorrise. "Piacere sono Thomas, ma chiamami pure Tom" sorrise lui. Aveva gli occhi verdi, capelli mori e un piercing al sopracciglio. "Piacere io sono  Alyssa" gli porse la mano e sorrise, lui la strinse e le sorrise. "Piacere, sei quella nuova, giusto?" chiese lui e lei annuì. "Vieni, ti faccio vedere la scuola e poi ti faccio conoscere i miei amici" lei sorrise ma non voleva fare amicizia, aveva paura di affezionarsi troppo per poi piangere perché se ne doveva andare, non voleva, però allo stesso tempo non voleva ribattere.
Cominciarono ad incamminarsi e ed il ragazzo le spiegò la storia della scuola, la portò in palestra, in teatro, nell'aula di danza e per finire nella biblioteca. 
Poi la portò nel cortile. "Questo è il cortile della scuola e lì ci sono i miei amici" le sue labbra formarono un grosso sorriso e si incamminò verso di loro. "Ehi ragazzi! Lei è Alyssa" i ragazzi si voltarono e la guardarono, una ragazza dai capelli biondi si alzò e sorrise. "Ciao tesoro, io sono Amanda!" le porse la mano e la strinse. "Lui è Paul" le indicò un ragazzo dai capelli neri, poi le presentò un ragazzo dai capelli biondi, di nome Oliver, un ragazzo di nome Phil ed un ragazzo di nome Ashton, l'aveva già visto prima in segreteria ed in quel momento le lanciò uno sguardo, che lei ricambiò. "Ehm ... Ashton, parli?" domandò Tom. Il ragazzo scosse il capo e le fece solo un cenno con la testa, poi Tom le presentò le ragazze.
Amanda si era alzata e si era presentata da sola. "Io sono Christina!" disse una bionda, che mise in mostra il seno, il trucco risaltava gli occhi azzurri color ghiaccio, e i capelli biondi scendevano fino al sedere. "Io Kayla!" disse una ragazza dai capelli neri con il piercing al labbro inferiore. "Yvonne" ringhiò la ragazza dai capelli rossi. "Se hai qualche problema con la nuova, dillo Yvonne" ringhiò Paul. Intanto Ashton non smetteva di guardare Alyssa.
Pensava che lei fosse un angelo caduto dal cielo, sembrava una ragazza diversa dalle altre, negli occhi aveva qualcosa che mancava, l'amore di qualcuno, ma chi fosse quel qualcuno non lo sapeva. 
Ashton aveva capito che aveva una storia alle spalle e si capiva che non le interessava avere amicizie, forse perché era troppo timida o forse perché era sempre stata solitaria. 
Ma era un anno che non parlava e non avrebbe parlato di certo quando arrivava una ragazza qualunque. Anche Alyssa aveva capito che Ashton aveva un passato da dimenticare, e che forse non conosceva nessuno, e si domandò il perché non parlasse, non riusciva a togliere lo sguardo da lui. Era così bello. 
Con quegli occhi verdi che la incantavano, mentre Ashton fissava i suoi occhi così azzurri che gli ricordavano il cielo. 
Suonò la campanella e loro entrarono.
"Prima ora, Alyssa?" domandò Amanda.
"Matematica, materia che personalmente odio." rise.
"Oh sorella, ti capisco!" rise.
"Sarai con Christina e Ashton, comunque" continuò lei.
"Sappi che a me quella tipa non piace" disse Alyssa quasi in un ringhio.
"Oh beh! A nessuno di noi piace, ha fatto tanto di quei casini in questa scuola, ci ha provato con tutti, ora ci prova con Ashton." spiegò. "E lui ci sta?" domandò Alyssa curiosa, si stava preoccupando e si domandò il perché. "Figurati, quel ragazzo non ci prova con una ragazza da quando si è lasciato con Lauren" rispose. "Chi è Lauren?" chiese la mora. "Oh è la sua ex, l'ha lasciato perché si era stufata, non l'ha mai amato davvero" spiegò.
"Che stronza!" disse Alyssa.
"Puoi dirlo forte! Ehm ... se qualcuno ti chiede chi ti ha detto 'sta cosa, per piacere non dire che sono stata io." Alyssa rispose con un sorriso e le disse di non preoccuparsi e che sarebbe stata muta come un pesce. 
Alyssa solcò la porta della classe e vide il professore.
"Buongiorno professore!" sorrise lei.
"Buongiorno!" rispose lui con un sorriso.
"Tu sei?" domandò.
"Alyssa Taylor" rispose lei timidamente.
"Benvenuta Alyssa, siediti pure in quel banco" indicò un banco non poco lontano dal ragazzo che aveva incontrato almeno due volte in una mattinata, accanto a lui c'era Christina. 
Alyssa alzò istintivamente gli occhi al cielo e poi si incamminò verso il banco che il professore le aveva indicato, si sedette e accanto a se non aveva nessuno e le andava bene così.
"Scusa Alyssa, ti dispiacerebbe venire qui e presentarti bene?" domandò il professore, lei annuì e si alzò. 
"Ciao a tutti sono Alyssa Taylor e vengo dal Connecticut, e credo che non rimarrò qui a lungo. Credo che basti professore!" disse lei. "Signorina Taylor, se non le reca alcun disturbo potrebbe spiegarci il suo: -E credo che non rimarrò qui a lungo-?" la ragazza alzò gli occhi al cielo e maledì se stessa per essere stata così stupida da dirlo, tornò davanti alla cattedra e disse: "Mia madre lavora come stilista di moda, e ogni tre mesi ci trasferiamo da qualsiasi parte del mondo, appena ci trasferiamo lei deve inaugurare la sua collezione di vestiti quindi appena fatto quello noi ce ne andiamo da un'altra parte" spiegò la ragazza, odiava aver una madre come lei, perché non le stava mai accanto, era sempre a disegnare abiti su abiti, e pensava a come fare le sfilate, alle modelle da usare, ed era insopportabile. 
Il professore annuì e la guardò.
"Grazie Alyssa, puoi anche sederti" la ragazza lo guardò e fece come richiesto. Lo sguardo di Ashton si posizionò di nuovo su di lei e la guardò ancora, ancora ed ancora. 
Si chiese perché fosse così bella: i capelli mori  e così ricci, e gli occhi ... così belli, così azzurri.
Lei era bellissima, e non lo si poteva negare.
Alla fine della scuola, invitarono Alyssa ad uscire, e lei accettò.
Quando Alyssa sentì il campanello della porta, andò nel ufficio e avvertì la madre che stava uscendo, quando si diresse all'entrata vide Ashton. "Ehm ... ciao!" disse lui.
La ragazza lo fissò sconvolta, non si aspettava che passasse lui a prenderla, non le era nemmeno passato per la testa. 
"Ciao Ashton" mormorò lei. "Ehm ... andiamo?" domandò lui, lei annuì prese il cappotto e uscirono senza spiccicare parola: era imbarazzante, tanto.
"Beh ... dimmi un po' di te." disse Ashton, lei lo guardò e lui ricambiò lo sguardo. 
Sto parlando o sbaglio? Cosa sto facendo? si domandò Ashton, non parlava da due anni e ora parlava con una perfetta sconosciuta e non con i suoi amici? Lo rendeva stupido, ma dopo quello che aveva sentito a scuola, ora lo incuriosiva stare con Alyssa. 
"Non c'è nulla da sapere, sono una ragazza come tante" sorrise lei. 
Ashton fissò il suo sorriso e dire che era perfetto, era assolutamente inutile, aveva il sorriso più bello di chiunque altro, più di Lauren.
"Con una madre stilista?" rise lui, lei abbassò lo sguardo.
"Diciamo che non sono una grande amante di mia madre,  e nemmeno del suo lavoro. Cioè, sono orgogliosa di lei, ma davvero credimi è uno strazio girare per tutto il mondo e non avere una vita come una normale adolescente, è davvero orribile!" spiegò la ragazza.
"Invece deve essere figo, girare per tutto il mondo a me piacerebbe tantissimo vedere la Norvegia oppure l'Islanda." ribatté eccitato lui. "Io sono stata in Norvegia!" rise lei.
"Vedi deve essere una figata assurda!" rise.
"Tu sei matto!" sghignazzò la ragazza.
"No, mia cara sono solo Ashton Irwin."
Ashton non si apriva così da un anno ed era strano, ma gli stava tornando quella sensazione di felicità, sorrideva ed era Alyssa a farlo sorridere. 
Ashton si sentiva bene e, stranamente, a suo agio. Chiusero la discussione e non parlarono più finché non arrivarono al parco dove li aspettavano gli altri.
"Ehi ragazzi!" gridò Tom, Alyssa alzò la testa e gli sorrise, Ashton sentì un formicolio allo stomaco, come se qualcosa fosse stato appena strappato dalle sue mani. 
"Ehi!" sorrise Alyssa, tutti la salutarono e Ashton la guardava incantato mentre Diamine, quanto è bella!  pensava.
Da tempo non pensava più queste cose, almeno non ora. 
Ashton prese il pacchetto delle sigarette dalla tasca dei suoi skinny jeans e ne accese una.
"Ehi Ash, dammene una!" disse Christina, faceva di tutto pur di farsi notare da lui, poi si aggiunse anche Paul.
Ashton ri-prese il pacchetto e porse loro due sigarette, Alyssa guardò Ashton sconvolta, non si aspettava che un ragazzo come lui fumasse, cioè forse c'era da aspettarselo, ma da lui? Proprio no. 
La ragazza guardò tutti che fumarono e si sentì a disagio, esclusa un po' dal gruppo, quando tutti finirono di fumare, lei tacque e si limitò a guardare Ashton e poi gli disse: "Voglio provare" Ashton inarcò un sopracciglio, e lei indicò con lo sguardo la sigaretta che aveva ancora in mano, lui guardò prima la sigaretta e poi lei, Ashton fece spallucce e le fece segno di sedersi sulle sue gambe, lei eseguì gli ordini e quando si sedette si irrigidì come Ashton, non teneva una ragazza in braccio da tre anni. Il ragazzo posizionò la sigaretta tra le labbra di lei e lei aspirò.
"Manda giù" mormorò Ashton, lei non lo fece e cominciò a tossire, lui rise di nascosto e lei lo fulminò con lo sguardo.
"Che ridi?" domandò lei e lui scosse la testa, Ashton fece la stessa azione e lei riprovò, riuscì ad aspirare e tossì ancora un poco, lui la strinse a se e poi prese il suo pacchetto e le porse una sigaretta, lei l'afferrò e se la posizionò tra le labbra, Ashton gliela accese e sorrise. 
Questa ragazza mi farà impazzire.

 
#SPAZIOAUTRICE. 

HOLA!!!
Allora ... this is a new fanfiction, waa!
E' sarà a quattro mani, io sono FreeSpirit_
 THIS IS MY PROFILE U.U 

http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=422320
Quindi ... tatata questa è la storia di Ashton e Alyssa che viene interpreta dalla bellissima Kaya Scodelario, waa io amo quella ragazza. 
Okay, questo è il profilo di Tenerifesea and ... siccome non ha nemmeno una storia questa stupida sporca babbana, ho deciso di farli postare questa storia NOSTRA sottileneato pure tiè Tenerifesea, è siccome io ne ho già un po' è meglio che questa la pubblichi lei u.u 
Detto questo spero vi sia piaciuto il capitolo, se vi va lasciate una recensione proprio qui sotto *indica con il ditino il quadro delle recensioni* e scrivete yeee! 
Uhm ... credo che basti come ho detto io sono FreeSpirit e spero che voi seguiate questa storiella, lalalala!
Il prossimo capitolo sarà scritto da questo splendido esserino babbano --> Tenerifesea
E io sarò nel prossimo ancora.
Okay, mi dileguo.
Byee, 

FreeSpirit_
  
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