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Autore: DanyMery96    12/08/2014    0 recensioni
Dal sesto capitolo:
~ Lo odio, e odio il fatto che mi piace, che non faccio altro che pensare a lui, a prescindere da tutto. Lo odio, perchè mi manca, più di Stesy, di mia madre, e di mio padre. Lo odio, perchè forse sono innamorata di LUI.
~ L'ho solo baciata, e niente più. AMO i suoi occhi, e come spacca il mondo da sola. È il suo saper fare tutto che mi piace, e AMO il fatto che quando mi guardava arrossiva, e abbasava la testa. Quella ragazza, mi sta mandando a puttane la vita, ma per LEI io FAREI DI TUTTO. Se solo quel girno, fossi rimasto con lei, non sarebbe accaduto tutto questo. Le sue labbra danno di frutta, d'amore. I suoi occhi brillano, brillano fino a far entrare la luce nel mio petto, ma che effetto mi fà questa ragazza, perchè sto morendo dalla voglia di abbraciarla, e non di scoparmela? Cosa desidero adesso? Tenerla in un letto, caldo e accogliente e baciarla fino allo sfinimento e chissà fare L'AMORE, quello VERO
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Se il buongiorno si vede dal mattino, oggi sarà una pessima giornata. Probabilmemte sarà un problema affrontare un'altra scuola, ma in un modo o nell'altro mi ci abitueró. Ho cambiato la mia vita da un giorno all'altro, per il lavoro di mio padre, quindi sta a voi capire come l'ho presa. Mia madre ha deciso di seguirlo, tre anni senza di lui sarebbero stati impossibili a Milano. Ha  ragione. Comunque le miei giornate lí sarebbero state belle lo stesso, ci sarebbero stati, i miei migliori amici. Li ho salutati con malinconia, e cavolo, quanto mi mancheranno. Ma per i miei genitori farei di tutto, si amano ed io per questo motivo li seguirò sempre.
Mio padre Gabriele: è un dottore molto bravo, e quindi ha preferito lavorare a New York. Mia madre Isabella: è casalinga, ma un giorno scoprirò il perchè ha un distintivo dell'FBI,ma comunque, mi sta il più vicino possibile. Io sono Jodí Rossini ho 17 anni sono una brava ragazza sia nello studio che in qualsiasi cosa. So parlare benissimo l'inglese e amo gli animali.
Che dire: sono alta, magra, ho gli occhi blu e molto scura di carnagione, bionda con i capelli lunghi.Torniamo al buongiorno, bè la sveglia non fa altro che ricordami che oggi devo andare a scuola e devo farmi forza. Mi alzo dal letto, e vado in bagno, mi faccio la doccia e lavo i capelli, indosso un jeans a sigaretta una maglietta blu e le Vans dello stesso colore, giusto per rimanere in tema. Spazzolo e asciugo i capelli. Lavo i denti, metto la matita, il mascara, e un licidalabbra per far prendere vita alle mie labbra carnose. Scendo le scale, e vado in cucina.
"Buongiorno" esclamo. L'allegria non è di mio gradimento stamattina.
"Buongiorno tesoro, ecco la colazione." guardo la tavola piena di: succhi, cioccolatini, latte caffè e chi più ne ha ne metta. Scuoto la testa, in segno di no.
"Ma dai amore, devi fare colazione. Non puoi affrontare.." ok,il romanzo ha inizio.
"Mamma, basta. Non ho voglia di mangiare"sbuffa.
"Allora io vado, ciao Mamma." apro velocemente la porta, e nemmeno quindici minuti,sono arrivata a scuola. Non dista molto da casa. School Seven dreams, si: sette sogni del cazzo, quell'enorme edificio mette i brividi. Mentre maledico in tutte le lingue del mondo i miei genitori e la mia vita, una ragazza molto strana, sbatte contro il mio braccio, facendomi male.
"E stai attenta cafona." l'avevo detto che: qui sono tutti strani.
"Senti cafona sarai tu."mi avvicino di più a lei, ci vorrebbe un palazzo enorme per buttarmi giù, quindi bella preparati la tomba."Ok ok. Ciaao amica mia." una ragazza dai capelli corti e biondi occhi verdi e molto magra mi afferra un braccio e mi porta lontano da quella cafona,che ancora mi guarda in cagnesco. Guardo interdetta la ragazza, non la conosco nemmeno e si permette di chiamarmi amica mia?
"Ciao io mi chiamo Stesy." mi porge la sua mano ed io la mia.
"Jodí." sorride e mi porta in segreteria, senza chiedergli niente.
"E quindi sei di Milano, Italiana."mi fermo. È un pó troppo.
"Hai qualcosa da dire?" sputo con acidità ma allo stesso tempo divertimento.
"Oh no no, anzi." sorrido e gli do una pacca amichevole. Menomale. Cristo, ha ascoltato le mie preghiere.
"Mi scusi signora, mi potrebbe dare il foglio delle mie ore scolastiche?" la donna anziana mi sorride.
"Come si chiama?" sollevo la testa verso Stesy e poi rispondo.
"Jodí Rossini" Mi porge il foglietto, ed esco dalla segreteria salutando educatamente. Non sono poi cosí strani, non tutti.
"Io ho Chimica tu?" domanda Stesy.
"Che combinazione, anch'io." Esclamo dalla felicità. La ragazza scoppia a ridere ed io lo stesso.
"Conoscerai il professore più antipatico dell'istituto." ci mancava questa, e menomale che confidavo nei prof.
"Forza e coraggio." dico mentre chiudo l'armadietto. Qualcuno, passa alle mie spalle,facendomi sognare con il suo profumo. Ma non mi giro, non ne ho voglia. Ci dirigiamo verso l'aula e andiamo verso gli ultimi banchi.
"Incominciamo l'appello mostriciattoli." parla il professore. Dandoci un soprannome che si addice solo a lui.
"Poi mi dirai che cazzo voleva quella da me." indico la cafona ribelle.
"Lei è Clarice, come sai in tutte le scuole Americane c'è una ragazza bella, nonchè capo Cheerleaders." Oh quindi tutte quelle storielle e film, sono reali? "Ah bene." rispondo. Poi il prof, la chiama.
"Stesy Ariasion." E lei risponde presente.All'appello manco io, mi alzo velocemente.
"Mi scusi Signor Cooper, ha dimenticato me." mette gli occhiali.
"Mi scusi signorina, allora tenga il registro e vada in presidenza." Vado dal prof, e prendo il registro, subito dopo sono fuori dalla classe. Si ma adesso dove cazzo è la presidenza? Un gruppetto di ragazzi è sulla scalinata, ed io devo scendere,quel profumo di menta mi ricorda quel qualcuno che mi è passato alle spalle.
"Potreste farmi spazio ragazzi, vorrei passare."  Nessuno dei 5 ragazzi mi ascolta. La seconda volta andrà bene almeno credo, ma se alla terza non si levano, glielo dico con le maniere forti.
"Scusate vorrei passare."chissà forse hanno bisogno di un aggeggio per sentire meglio. Terzo ed ultimo tentativo.
"E che cazzo, vi volete togliere davanti ai coglioni." grido in preda alla rabbia. Il ragazzo alla mia destra appogiato al muretto, sussulta e poi mi maledice. Invece, quello alla mia sinistra scoppia a ridere.E tutti gli altri ghignano divertiti.
"Ragazzina calma,non c'è bisogno di urlare proprio qui,esistono altri posti." E viene a dirmi queste cose?
"Vuoi provare ad urlare in una stanza, con le palle tra le mani e il dolore alle stelle?" una piccola battutina, ci può stare no? L'amico porta la sigaretta tra le labbra e aspira un pó di fumo.
" Che coraggio, secondo me: staresti meglio fra le lezuola.'' no, proprio non ne vuole sapere.
"Tu staresti meglio sotto le lensuola dell'ospedale" squallida, ma comprendetemi,sono esausta. Scendo le scale ma sento due braccia cingermi i fianchi, e portarmi con poca delicatezza vicino al muro.
"Non giocare con il fuoco ragazzina." sto' cazzo di ragazzina sulla punta della lingua? Ma quei due occhi celesti come il cielo ipnotizzano anche i miei rimanendo cosí per due minuti, o forse di più. Mi riprendo da quello stato di trance, e gli mollo un ceffone.
"Chi ti ha dato ordine di toccarmi?" infondo non è male il modo in cui mi tocca.
"Leva quelle zampacce dal mio corpo. E se lo vuoi sapere, a me piace bruciarmi,anzi rischiare." il ragazzo indietreggia ridendo.
"Fra un paio di settimane, dirai il contrario." sono stata ferita una volta, e non ci sarà una seconda. Adesso so distinguere la gente che ama a quella che non fa altro che prendere in giro.
''Bene, adesso vado ciao." lo lascio senza parole. Torno in classe dopo aver trovato quella dannata aula, metto il registro sul tavolo del prof e vado a sedermi. Le prime tre ore di lezione, sono andate a buon fine, solo un piccolo particolare, quel ragazzo ha dei occhi stupendi e per non essere bugiarda, direi anche che ha un bel faccino accompagnato da un bel fisico. Basta farti queste pippe mentali, Jodí sei ancora normale, riprenditi.
"Bentornata sulla terra Jodí." scherza Stesy. La osservo e sinceramete vorrei strozzarla, mi ha fatta spaventare.
"Oh, hem stavo pensando." si a quel cretino che ti ha quasi violentato sotto gli occhi di quei 4 coglioni petulanti. Angioletto taci un secondo?
"Vabbè, comunque non ho la tua stessa lezione, fatti trovare a mensa." annuisco. Ho sentito alcune voci di corridoio, che il cibo è molto buono. Le due ore prima della mensa sono passate, in un niente. Mi dirigo nella sala mensa e trovo Stesy giá con il vassoio pieno tra le mani.
"Mangi tutto sto ben di dio, e non lo offri alla tua nuova amica?" magari se ha visto questi occhioni dolci, non mi farà fare la fila.
"No, ho molta fame nuova amica, vai li e prenditi il tuo cibo. A fra poco bella." dice divertita Stesy. Mi alzo sbuffando e afferro un vassoio. Me la paghi, peró ci sono delle belle cotolette qui. Mentre cammino, la puttana di Clarice, mi scola addosso una quantità molto alta di acqua ma che razza di giochini sono questi? Mi giro nella sua direzione, che faccio, la schiaffeggio o no? "Te lo avevo detto: fai attenzione." e tutta la sala mensa l'applaude, e ridono come coglioni. Ma cosa c'è di divertente? Sbatto le mani sul suo tavolo.
"E' solo un pò d'acqua. Tranquilla." con tutta la calma possibile sorrido. E vado al tavolo di quel deficiente di prima, ovvero il suo ragazzo.
"Presumo che lo scherzo sia stato riservato ad un altro,per puro piacere." prendo la bottiglietta che contiene maionese, e la verso su tutta la testa di quel ragazzo.
"Che cazzo fai?" si arrabbia prendendomi dalla maglietta. E mi mette sulla sua spalla.
"Quello che avrei dovuto fare stamattina." Clarice corre verso me prendendomi dai capelli.
"Lascialo stare, lui è il mio ragazzo." Oh, non lo sapevo.
"Oh che bel ragazzo, sai che: il tuo ragazzo stamattina voleva che stessi sotto le  lensuola, con lui." lo guarda e alla fine gli molla un ceffone, sbattendo i piedi per terra come una bambina che vuole la cioccolatina.
"Sarà guerra." faccio l'occhiolino e sorrido al pappamolla.
"Sono pronta Mister Muscolo." Ho sganciato la bomba, adesso sta a me vincere la battaglia, me la sto facendo addosso, solo guardando il suo sguardo truce su di me. Non mi mette a terra, e quella troia, ha avuto la meglio solo perchè ero a testa in giù.
"Dai cazzo, mettimi giù." E i miei panini? E i studenti? "Se continui cosí,quella non ti leverà gli occhi da addosso un secondo." dice lui guardandomi.
"Credo che non sia solo lei a non togliermi gli occhi da adosso,che cazzo mi fai la radiografia." ride alla mia battuta, e poi mi lascia nella mia classe.
"Me l'hai fatta tu, non posso ricambiare?" sbuffo ormai esausta e gli grido:
"Vaffanculo " sento solo i passi. Quel ragazzo, quella stronza, questa scuola mi manderanno in tilt. È questo è il mio primo giorno di scuola, figuriamoci il secondo il terzo e via dicendo.
--------ANGOLO AUTRICE----
Sono tornata, con questa nuova storia ragazze. Se dovesse piacervi, sono accettate recensioni di tutti i generi. Un bacione grande Mery❤
  
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