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Autore: Arain    12/08/2014    3 recensioni
Post 4x12, non tiene conto di alcuni avvenimenti.
Dal testo:
“Dicendo questo il moro si voltò per guardare che accidenti stava succedendo al rosso.
Sentendo gli occhi di Mickey cercare i suoi abbassò lo sguardo e sputò tutto d'un fiato:
-Perché io?-
L'altro lo guardò come se avesse appena avuto conferma del fatto che era impazzito.
-Che cazzo ti prende stasera Gallagher?-
-Perché hai scopato con me la prima volta.-
Non era una domanda, era un'affermazione.
Poteva quasi sentire la sorpresa di Mickey, lo percepiva nel modo in cui aveva trattenuto il fiato prima di espirare, nel movimento del suo piede sul terreno, nel suo abbassare repentino gli occhi quando Ian aveva alzato i suoi.”
Mia prima one-shot su Shameless, e non poteva essere che una Gallavich. Metto arancione principalmente per il linguaggio... per così dire... Shamelessiano :).
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fiona Gallagher, Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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È uscita più lunga e diversa da come inizialmente doveva essere. Boh. Spero che almeno a qualcuno piaccia. È principalmente uno sfogo personale.

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-Mickey?-

-Mh?-

-Posso chiederti una cosa?-

-Da quando in qua fai queste domande del cazzo? Se hai qualcosa da dire parla, Cristo. Non è necessaria questa premessa da checca.-

Ian sospirò ma non gli rispose per le rime, sapeva che sarebbe stato inutile.

Lui e Mickey erano sotto gli spalti dello stadio, come ai vecchi tempi, uno seduto sui gradini e l'altro appoggiato alla ringhiera a fumare.

Si erano rifugiati lì per stare un po' in pace da soli, senza lo sguardo duro e vuoto di Svetlana addosso e la confusione di casa Gallagher nelle orecchie.

Ian amava la sua famiglia ma doveva riconoscere che in quella casa era difficile ritagliarsi un po' di privacy, tra Fiona che sgridava Carl perché guardava il sito di Kev e Veronica, Lip che cullava Liam per addormentarlo insieme a quella sua strana nuova ragazza (gli pareva si chiamasse Andrea o Amelia o forse Amanda, non ne era sicuro) e Debbie che aveva invitato la sua amica Holly a dormire da lei.

Avevano semplicemente deciso, senza parlarsi, di uscire e dirigersi lì. Camminando fianco a fianco i loro piedi avevano fatto tutto da soli, come rispondendo a un richiamo segreto.

E così si erano ritrovati sotto gli spalti dello stadio, nel solito posto, un luogo che per loro – o quanto meno per Ian – era carico di ricordi.

-Allora?-

La voce di Mickey riportò il ragazzo al presente.

-Cosa?-

-Come cosa? La tua cazzo di domanda, coglione.-

Ian non riuscì a trattenere un sorriso, e ringraziò la sua buona stella che in quel momento l'altro fosse girato, perché un se lo avesse visto ridere di lui un pugno non glielo avrebbe evitato nessuno.

-Ah, già. Sicuro di volerla sentire?-

-Cristo Ian la vuoi piantare? Sputa il rospo!-

Dicendo questo il moro si voltò per guardare che accidenti stava succedendo al rosso.

Sentendo gli occhi di Mickey cercare i suoi abbassò lo sguardo e sputò tutto d'un fiato:

-Perché io?-

L'altro lo guardò come se avesse appena avuto conferma del fatto che era impazzito.

-Che cazzo ti prende stasera Gallagher?-

-Perché hai scopato con me la prima volta.-

Non era una domanda, era un'affermazione.

Poteva quasi sentire la sorpresa di Mickey, lo percepiva nel modo in cui aveva trattenuto il fiato prima di espirare, nel movimento del suo piede sul terreno, nel suo abbassare repentino gli occhi quando Ian aveva alzato i suoi.

Ma a parte questi segnali che a un estraneo sarebbero parsi praticamente impercettibili Mickey Milkovich non lasciò trasparire alcuna emozione, perché un vero duro non si lascia sorprendere per così poco. Si girò nuovamente, tornando a dare le spalle all'altro.

-Cosa c'è che non va nella tua testa di cazzo, Gallagher? Avevo solo voglia di scopare. Punto.-

-Davvero?-

-Gesù! Sì coglione.-

Anche se Mickey non poteva vederlo, Ian assunse un'espressione di sfida e testardaggine che chi lo conosceva aveva imparato a comprendere: la faccia di uno che non si arrende così facilmente.

-Cazzate.-

Il moro si voltò in un lampo, le mani chiuse a pugno.

-Vuoi fare a botte cazzone? Dillo che ti accontento subito.-

-Dannazione Mickey non voglio fare a botte!-

-E allora che cazzo ti prende? Nessuno ti ha mai detto che se fai una domanda devi essere pronto ad ascoltare anche la fottuta risposta, per quanto ti faccia schifo? Speravi che ti dicessi che dalla prima volta che ti ho visto ho cominciato a sognarti la notte? Che scrivevo nel mio diario segreto rosa che volevo stare solo con te con tanti cuoricini accanto? Volevi una cazzo di risposta e l'hai avuta, mi dispiace che non ti piaccia. Fattene una ragione. Forse volevi una fottuta bugia. Mi dispiace non sono il tipo.-

Mentre parlava Mickey si era avvicinato a Ian, e ora li separavano pochi centimetri. Si guardarono in cagnesco per qualche istante, poi il rosso distolse lo sguardo. Il moro tornò ad appoggiarsi alla ringhiera e si accese un'altra sigaretta.

Passarono diversi minuti in cui nessuno dei due disse nulla.

Mickey però sapeva che Ian non si sarebbe arreso così presto, e infatti poco dopo tornò all'attacco.

-Voglio la verità.-

-Perché? Perché è così importante per te?-

-Perché per me non è mai stato solo sesso.-

Mickey si voltò di scatto a guardare Ian. Il suo viso era impassibile ma i suoi occhi si incatenarono a quelli dell'altro, due mari tumultuosi in rotta di collisione.

-E ho sempre... ho sempre sperato che per te fosse lo stesso. Mi sono chiesto se tu non venissi apposta a dare fastidio al Kash and Grab per vedere me. E mi sono chiesto anche perché mi hai ridato quella pistola, quando sapevi benissimo che non sarei stato in grado di riprendermela. Speravo di importare qualcosa. Poi la tua frase: “Non sei altro che una bocca calda per me”... speravo fosse dettata dalla rabbia.-

-Ian...-

-No davvero, ormai sono sicuro che non la pensi più così, o non avresti gridato al mondo che sei gay. Almeno credo. Ma mi sono sempre chiesto se allora l'hai pensato davvero.-

Improvvisamente Ian abbassò lo sguardo, imbarazzato. Non voleva esporsi così, cercava solo di dare pace a quel tarlo che lo rodeva da anni ormai.

Gli scappò un: -Merda!- poi cercò di riparare al danno.

-Mickey, cazzo, lascia stare, dimentica la domanda. Sarà meglio che vada prima che Fiona si accorga che sono uscito senza avvisare.-

Fece per alzarsi quando sentì un mormorio venire da Mickey.

-Cosa?-

Vide che il moro aveva gli occhi bassi e le mani stette a pugno.

Cazzo questa volta l'ho davvero fatto incazzare.

-Non sei mai stato solo una bocca calda per me.-

Ian credette di aver capito male.

-Co...come?-

-Cristo Ian ora sei anche sordo? Il mio ragazzo è un idiota.-

Ora Ian era certo che quella fosse un'allucinazione. Mickey Milkovich aveva appena detto che lui era il suo ragazzo. Mickey. Milkovich.

Aveva seriamente bisogno di farsi vedere da uno bravo.

-Stai avendo una fottuta paralisi facciale? Sembri ritardato con quell'espressione.-

-Quando?-

-Quando che cosa? Ian, seriamente, mi stai facendo preoccupare.-

Forse, a dargli il coraggio di completare la domanda fu il fatto che nel tono di Mickey c'erano derisione e sarcasmo, ma sotto sotto aveva potuto avvertire chiaramente una punta di apprensione. O almeno gli sembrava.

-Quando hai capito...-

Di amarmi?

-... che non era solo sesso?-

Ci fu una pausa più lunga delle precedenti. Per un attimo il rosso pensò di aver esagerato, ad insistere con questa storia. Di essersi immaginato tutto.

-Mi sembrava troppo strano che un pisciasotto come te avesse fatto lo stronzo con mia sorella. Poi lei ci ha detto di fermarci e di smettere di cercare di ammazzarti di legnate e ho capito che qualcosa non quadrava. Che cazzo se tu le avessi davvero fatto qualcosa lei ti avrebbe voluto morto sul serio! Così ti ho pedinato per un po'... e ti ho visto con quel coglione di Kash. Gesù Ian, sul serio te la facevi con quello? Che frocio... E quindi ho deciso di intervenire. Detesto i pedofili.-

Mickey gettò via la sigaretta e si sedette di fianco al rosso.

Ian non poteva credere alle sue orecchie.

-Dunque... rubare la pistola a Kash... è stato intenzionale?-

-Oh no, solo uno stramaledetto caso. Per chi mi hai preso, per una fottuta ragazzina che cerca di accalappiare la sua stupida cotta?-

-Quindi ero la tua cotta?-

-Dillo un'altra volta e ti spacco il naso. Sul serio questa volta. E levati quel sorrisino del cazzo dalla tua faccia da ritardato, coglione.-

Stettero seduti di fianco per un po', prima che Ian si rendesse conto che doveva davvero tornare a casa, altrimenti Fiona si sarebbe incazzata sul serio. Da quando era tornato era diventata più protettiva nei suoi confronti.

-Hey Mickey... devo proprio andare. Vieni con me?-

-Perché ho di meglio da fare? Ho proprio bisogno di una bella dormita e con quel cazzo di marmocchio in casa non si riesce a chiudere occhio.-

Si incamminarono lentamente verso casa Gallagher in silenzio.

Ad un tratto Mickey afferrò il braccio di Ian e lo fece voltare.

-Quello che ti ho detto prima... se lo racconti in giro te la faccio pagare.-

Il rosso annuì, senza riuscire ad impedire che il suo solito sorrisetto beffardo andasse ad increspargli le labbra.

-E levati quel cazzo di ghigno dalla bocca! Altrimenti te lo levo io.-

E improvvisamente Mickey lo tirò a sé, facendo scontrare le loro labbra. Fu un bacio passionale e intenso, pieno di desiderio.

-Muoviamoci ad arrivare a casa.- Gli disse Mickey in un orecchio, gli occhi lucidi per il desiderio. Ian annuì e gli afferrò la mano. Credeva che l'altro lo avrebbe lasciato subito, invece strinse la presa e intrecciò le loro dita.

Quando arrivarono davanti ai gradini della casa il rosso si accorse che era tardissimo e che ormai erano tutti a letto. Rassegnandosi ad una strigliata di Fiona il giorno seguente cominciò a salire la scala, ma la mano di Mickey lo trattenne.

-Ian...-

-Lo so, ho capito, se racconto qualcosa mi uccidi. Ora andiamo a scopare? Dobbiamo fare piano però, per non svegliare tutti. Spero che Fiona non sia ancora sveglia ad aspettar...-

-Ti amo, coglione. E non sei mai stato solo sesso per me. Contento adesso? Hai avuto la tua risposta del cazzo. E ora andiamo dentro, prima che ti levi i vestiti su questa fottuta scala.-

Ian rimase lì, fermo, con un piede sul primo gradino, mezzo girato verso Mickey, le loro mani ancora intrecciate.

-Cos... che...-

-E se ti azzardi a dire qualcosa a qualcuno sei una fottuta checca morta.-

Detto ciò trascinò il rosso su per le scale e aprì la porta.

Non arrivarono fino in camera di Ian, si fermarono al divano.

 

 

 

********************************

 

 

 

Si stavano riposando sul divano, ancora ansanti, quando Ian pronunciò le prime parole di senso compiuto dalla dichiarazione di Mickey.

-Ti amo anch'io, coglione.-

Strinse la mano di Mickey, che ricambiò la stretta.

 

 

 

 

***********************************

 

 

 

Fiona era davvero incazzata nera con Ian, questa volta. Che cosa gli costava lasciare un messaggio quando non tornava a casa la sera?

Dopo la sua partenza improvvisa e il ritorno altrettanto repentino, la maggiore dei fratelli Gallagher aveva paura che potesse succedere ancora. Per di più quella notte era stata svegliata da rumori sospetti provenienti dal piano di sotto, e ora era scesa ad indagare.

Aveva un po' timore di quello che poteva trovare. Ormai tutti in famiglia avevano capito da tempo che Ian e Mickey non erano solo amici, o almeno ci aggiungevano anche i benefici*. Fiona era convinta però che tra loro ci fosse qualcosa di più del semplice sesso: si capiva da come si guardavano, da come Mickey cambiava improvvisamente atteggiamento e tono quando parlava con Ian, da come Ian sorrideva quando Mickey lo chiamava “coglione”.

Ma nonostante tutto ciò non avevano il diritto di andare e venire senza dire una parola.

Ciò che trovò fece evaporare improvvisamente tutta la rabbia che provava.

Mickey si era addormentato seduto sul divano, il capo ciondolante su una spalla, il viso sereno e il respiro regolare. Sembrava quasi tenere, per essere un Milkovich. Ian invece era steso, la testa poggiata sulle ginocchia dell'altro, un'espressione beata e appagata si leggeva chiaramente sul suo volto.

Ma il particolare che più la colpì fu che, anche nel sonno, avevano le mani intrecciate.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*In inglese per indicare due amici che fanno anche sesso si usa il termine “Friends with benefits”. Da qui il gioco di parole XD.

 

NOTE DELL'AURTICE.

È la prima volta che pubblico qualcosa su Shameless, ma ormai DOVEVO farlo.

Ok. Non so di preciso cosa sia questa... roba, ma sentivo il disperato bisogno di scriverla. Forse perché so che scene così potremo sognarcele nella prossima stagione.

Alcune precisazioni:

-Post 4x11 che non tiene conto del finale della 4x12 e di conseguenza Ian STA BENE E NON HA NESSUNA MALATTIA E NON SA NEMMENO CHE COSA SIA IL BIPOLARISMO (sto piangendo ancora per quella scena...)

-Fiona è preoccupata che Ian possa andarsene ancora, per questo vuole che la avverta quando sta fuori. Spero di averlo fatto capire nella storia, ma è sempre meglio precisare. L'ho inserita perché credo che meriti di essere considerata.

Ringrazio tutte le persone che leggeranno e/o recensiranno, considerando che questo è un mio sclero personale. Lo so, sono profondamente disagiata.

(A questo proposito un ringraziamento speciale al gruppo di facebook Shippers Gallavich Disagiati che mi aiuta ad affrontare questo periodo di astinenza da Shameless)

Gennaio arriva prestoooo ti pregooooo!!!!!!!!

Baci,

Arain.

 

 

P.S. The fuck are you looking at?

   
 
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