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Autore: Adaralbion    13/09/2008    11 recensioni
Questa fic è stata scritta per il contest "Death Note - Alternative Universe" organizzato dalla Mella e da Slep. Purtroppo il contest è stato annullato quindi ecco qui la mia storia.
Attenzione: yaoi(indiretto)-spoiler! (MXM)
Tema: Alternative Universe / il colore Rosso
Genere: Commedia, Suspence, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: Spoiler!
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Titolo fanfic: My life turn in red
Nick autore:
Adaralbion
Genere:
comico/suspence/erotico
Personaggi:
Matt/Mello
Rating:
Arancione
Avvertimenti:
Spoiler – Yaoi (non diretto)
Trama:
Un sogno strano che tormenta i pensieri e trasforma la vita quotidiana in un incubo: e come sempre le conseguenze le paga sempre Matt!
Note [facoltative]:
L'idea mi è venuta così, ha prevalso su mille altre che ho reputato essere leggermente più banali, troppo facile a mio avviso scrivere di sangue e morti tragiche oppure una fiaba alla cappuccetto rosso^^ E' una mia opinione, of course, ma è così che ho scelto di buttarmi su questa trama più leggera e divertente!



* My life turn in red *





Los Angeles, 04 Agosto 2008 ore 15:30


“Questo è proprio un fottuto cliché!”

Mihael guarda il guidatore con aria critica mentre quello sgronda la cenere della sigaretta fuori dal finestrino.

“Ma che hai oggi? Ti sei alzato male?”

Mail gli rivolge un sorriso bieco e i suoi occhi divertiti lo scrutano dietro alle lenti degli occhiali.

“Fatti i cazzi tuoi!”

Il biondo sbuffa e incrocia le braccia allungandosi fuori dal finestrino ad osservare il semaforo.

“Cazzo, ma sto semaforo si vuole muovere o che?”

L'amico osserva un attimo quella luce statica poi volge nuovamente la sua attenzione all'altro.

“Mihael, ti vuoi calmare? E' un semaforo e basta!”

Mihael si volta verso Mail e lo fulmina con i suoi occhi di ghiaccio stringendo i pugni con rabbia.

“Non è solo il semaforo!”

Sbuffa come una locomotiva impazzita e le sue gambe tintinnano in un tic nervoso che fa ballare l'intero veicolo.

“E allora cosa è?”

Mail lancia il mozzicone sull'asfalto, nemmeno il tempo che quello tocchi terra che già ha in mano il pacchetto di Marlboro e l'accendino.

“Lo vedi?!!!”

Il biondo sussulta sul sedile indicando i due oggetti che l'altro ha in mano: gli occhi dilatati e un'espressione di puro sgomento disegnata in volto.

“Cosa?”

Mail non capisce, si guarda le mani accigliato e poi torna a guardare il compagno che nel frattempo ha nuovamente incrociato le braccia e guarda dritto davanti a sé.

“Tutto sto cazzo di rosso, tutto sto cazzo di rosso di merda...”

Borbotta indispettito, stringendosi tra le sue stesse braccia quasi sentisse freddo nonostante fuori siano circa 35°c e lui sia completamente vestito di pelle nera da capo a piedi.

“Mihael... mi fai preoccupare... stai bene?”

Si toglie gli occhiali e li appoggia tra le gambe e si sporge verso l'altro sedile per guardarlo da vicino.

“No che non sto bene! Stammi lontano!”

Mihael si allontana schiacciandosi contro la portiera del veicolo che borbotta tranquillo.

“E allora dimmi cosa hai, dai, sei strano oggi...”

Mail vuole sapere, l'amico è un tipo singolare, pazzo, sclerotico, ma oggi è veramente più strano del solito e la cosa lo preoccupa alquanto.

“E'....è...che io il rosso lo odio, non lo sopporto, mi fa schifo, lo aborro e....e... oggi è tutto rosso porca puttana....tutto!”

Mihael freme e si contorce come un pazzo all'interno della macchina sbraitando a voce alta cose senza senso.

“Ma...ma...che c'entra il rosso adesso...”

L'amico è evidentemente in stato di allarme, forse il biondo ha preso un colpo di sole, forse dovrebbe portarlo in ospedale o, meglio, convincerlo che in pieno agosto non dovrebbe vestirsi di pelle.

“C'ENTRA...E' TUTTA COLPA SUA!”

L'urlo che scaturisce dalla sua bocca fa zittire anche le cicale sugli alberi che costeggiano il viale deserto: osserva nuovamente il semaforo che è ancora rosso.

“Calmati....”

Mail è seriamente spaventato adesso, se Mihael dà di matto...

“NO CHE NON MI CALMO CAZZO! Sai cosa è successo stamani? Mi alzo per vestirmi e cosa mi metto? Un paio di boxer ROSSI!”

Il tono della sua voce è sempre alto, gli occhi sbarrati e le mani strette a pugno che premono forte sulle ginocchia.

Mail non osa interromperlo.

“E poi entro in bagno per fare la doccia e di che colore era la spugna? ROSSA!”

L'amico non capisce dove vuole andare a parare l'altro... lo ascolta in silenzio, la bocca semiaperta, incredulo.

“Poi usciamo ed entriamo in questa macchina del cazzo che è....ROSSA!”

Più il racconto va avanti più Mihael si innervosisce, suda, gli tremano le mani.

“E poi arriviamo qui a questo cazzo di semaforo ROSSO, tu tiri fuori un pacchetto di sigarette ROSSO e un accendino ROSSO anche quello e....e....”

Mail lo guarda sbalordito, veramente non riesce a comprendere che diamine stia capitando in quella macchina: Mihael sta dando di matto seriamente stavolta, forse dovrebbe sinceramente prendere in considerazione l'idea di portarlo da un medico.

“M...Mihael...n..non capisco dove stia il problema...”

Il biondo lo fulmina con lo sguardo e gli afferra il colletto della maglia a righe con entrambe le mani: i volti a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro.

“Il problema sei TU e i tuoi fottutissimi capelli ROSSI!!”

Lo dice con rabbia a denti stretti guardandolo con odio.

Mail è rimasto senza fiato, totalmente preso alla sprovvista da quel gesto improvviso e da quelle parole insensate.

“Ma...ma...che hanno i miei capelli...”

Sussurra cercando di non irritarlo ulteriormente.

“Vaffanculo! Gira sta cazzo di macchina e fermati al primo market che trovi! Te la sistemo io quella testa maledetta!”

Lo molla e si rimette seduto cercando di darsi un contegno mentre la testa vola a quanto successo la notte stessa.

Mail lo guarda con i suoi occhi verdi, interrogativi: si tocca la chioma preoccupato.

“C...che...vuoi fare?”

La domanda gli viene spontanea, dopotutto con Mihael non si scherza, sarebbe capace di raparlo a zero durante la notte con un trincetto!

“Te non ti preoccupare e guida!”

Mihael è deciso a troncare la cosa sul nascere, immediatamente! Non può permettersi di alzarsi ancora una volta la mattina in quelle condizioni dopo aver fatto quel sogno assurdo nel quale... e poi stare chiuso mezz'ora in bagno! Inaccettabile!

“Non vorrai mica tagliarmeli vero?”

Mail lo guarda ancora preoccupato mentre finalmente il semaforo scatta sul verde e può premere l'acceleratore.

“No, meglio! Te li tingo: viola, verdi, blu, neri....quello che vuoi... ma mai più nella tua vita li avrai ROSSI!”

Il suo suona come un ordine, e quando Mihael ordina Mail non può fare altro che obbedire: si guarda distrattamente nello specchietto retrovisore... a lui piacciono i suoi capelli così come sono! Non capisce proprio perchè l'amico da un momento all'altro abbia quella reazione assurda riguardo alla sua chioma!

“Ma.... perchè?”

No, quella domanda non doveva proprio farla! Mihael abbassa lo sguardo e stringe le palpebre con forza portando le mani al volto: il ricordo di quel sogno vivido impresso nel cervello, quella bocca su quella parte precisa del suo corpo, e le sue dita a stringere forte quei capelli... rossi...

“Non fare queste cazzo di domande e vai più veloce!”

Mail sussulta e schiaccia sull'acceleratore: oggi Mihael è proprio strano!


Los Angeles, 05 Agosto 2008 ore 01:45


“Ecco, ora si che va bene!”

Mihael si toglie i guanti e li lancia nel cestino osservando soddisfatto la sua opera.

“Ehm... se lo dici tu...”

Mail si guarda nello specchio con aria da funerale: l'immagine riflessa di un sé stesso con i capelli neri ricambia quello sguardo.

“Bene, adesso puoi anche fare da solo, io vado a letto”

Il biondo soddisfatto e tranquillo esce dal bagno e si dirige in camera: si lascia andare sul materasso e sorride a sé stesso. Finalmente una notte senza sogni strani!

Mail intanto continua a specchiarsi: ce ne vorrà prima di fare l'abitudine con quel nuovo sé stesso però, in fondo, non gli dispiace così tanto, e poi se piace a Mihael... se così potrà piacergli di più... no... impossibile! Si morde un labbro e si costringe a non deprimersi.

Si alza e si dirige verso la sua camera chiudendo la porta, si butta a peso morto sul materasso e abbraccia il cuscino: spera proprio che anche stanotte potrà sognare l'amico, il suo sorriso, la sua voce, le dita delle sue mani affondate nei capelli. Un brivido lo scuote e un sorrisino gli si dipinge sul volto mentre chiude gli occhi e si immagina quella scena.


Los Angeles, 05 Agosto 2008, ore 04:15


Mihael si rigira nel letto, è sudato, afferra le lenzuola con entrambe le mani, ansima. La sua mente elabora quanto accaduto durante la giornata, lo mescola alle paure, ai desideri, a fatti totalmente estranei, e nel sogno si ritrova nuovamente allo stesso semaforo rosso, nella stessa macchina rossa. Ha gli occhi chiusi e sente un incredibile piacere, le dita affondate tra i capelli di qualcuno... apre lentamente le palpebre per osservare in basso quella chioma NERA e quegli occhi verdi che sorridono...

Si sveglia di soprassalto col cuore a mille alza le lenzuola e si osserva inorridendo: no... non è possibile!


Nell'altra stanza Mail dorme tranquillo abbracciato al suo cuscino, un sorriso gli illumina il volto mentre sogna la persona che desidera: i suoi baci e la sua voce calda, quelle labbra perfette e quegli occhi azzurri, il tocco delicato delle dita chiare sulla nuca.

Dorme così profondamente che non si accorge nemmeno che qualcuno è entrato nella stanza, che ha acceso una macchinetta per tagliare i capelli e che lo sta rasando a zero.

Mihael ha uno sguardo folle, nell'oscurità, mentre sta tagliando quella stramaledetta chioma: troncarla sul nascere... troncarla sul nascere... prima che si trovi costretto a vestirsi completamente di bianco!!!




   
 
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