Yuki
(neve)
Notte…la luna
piena…la neve che le bagnava le scarpe leggere…
Adorava la primavera.
Non sapeva perché, ma le piaceva quella stagione in modo particolare.
Le piaceva ancora di più quando si metteva a nevicare a metà marzo, con quella
neve bianco perla e fin troppo soffice a causa del caldo caldo.
Quel brivido che le correva lungo la schiena quando sentiva i fiocchi candidi
sfiorarle la pelle, entrandole nella maglietta, e le risate che le uscivano
spontanee quando una palla di neve centrava Miroku dritto in faccia.
La vendetta di Sango, ovviamente.
Quella sensazione strana che dava il sentire il fresco dell’inverno ancora
sulla pelle mentre poteva già vedere i primi fiori nei prati del Sengoku.
A Kagome…sì, a Kagome la primavera piaceva molto. Non necessariamente quando
nevicava, ma anche.
Inuyasha invece non la apprezzava particolarmente, dato che con tutto quel
profumo di fiori si sentiva a stento l’odore di Naraku.
Ma lui amava Kagome, e se a lei piaceva la primavera allora poteva cambiare
idea almeno un po’.
Quella sera poi era davvero speciale, bellissima. Anche il mezzo demone ne era
rimasto affascinato.
Sentiva il profumo fresco dell’acqua nella neve mischiarsi a quello forte e
pungente dei fiori appena sbocciati dopo il lungo sonno invernale. Sentiva nel
vento il cambiamento di stagione, e insieme percepiva l’entusiasmo di Kagome.
Della sua Kagome, non più una ragazza ma ormai una donna.
Una donna che era cresciuta sotto i suoi occhi.
Una donna forte, fedele, che non era più la ragazzina che piangeva,
che rideva…
Era la sacerdotessa custode dei 4 spiriti.
Era la donna che combatteva i demoni per proteggere chi amava.
Era la sua amata compagna.
Probabilmente quest’ultimo punto era sempre stato nascosto nel suo cuore anche
quando credeva di non provare per la ningen altro che semplice amicizia.
Ma ora…beh…ora le loro avventure, il loro lungo viaggio, le gioie e i dolori
non importavano. Ora non importava più nulla.
Nulla che non fosse la sua nuova vita, le gemelle e il nuovo figlio di Sango e
Miroku, ormai felicemente sposati.
Non importava nulla che non fosse la sua Kagome e la loro prossima vita
insieme.
Con un balzo elegante saltò giù dal ramo più alto del Goshinboku, raggiungendo
la ragazza che rimaneva impalata, ferma come una statua di sale, incantata a
guardare il cielo.
Prima di avvicinarsi l’aveva osservata bene, mai sazio di quegli occhi castani
così dolci, di quel profilo aggraziato, dei morbidi fili ebano che coprivano il
collo sottile e le spalle di quella che presto sarebbe diventata sua moglie.
Effettivamente d’aspetto non era poi così cambiata ,si diceva spesso,
rimirandola mentre dormiva stretta a lui.
Se non forse per le curve più accentuate, e per i capelli più lunghi nessuno
avrebbe detto che era cresciuta.
La ragazza, fino a quel momento ferma con il nasino all'insù, quasi in posa per
una foto, si accorse della presenza dell’hanyou a qualche metro da lei,
voltandosi appena. E gli sorrise.
Anche nel buio Inuyasha vedeva quel dolce sorriso tutto rivolto a lui. Una cosa
così bella che gli faceva accelerare il battito.
Come se gli avesse appena detto che lo amava.
Poi Kagome rialzò il viso, socchiudendo gli occhi e rimanendo a bearsi del
sentire i piccoli fiocchi di neve che le sfioravano il viso
- è bellissimo vero?- chiese in un sussurro, stringendosi un
pò quasi involontariamente il pesante haori bianco da sacerdotessa
L’hanyou non le rispose. Era perfettamente conscio che lei sapeva già da molto
prima cosa stava pensando, e che non aveva rivolto quella domanda a lui per
ottenerne una banale riposta come un sì o un no.
Sapeva che solo il suo silenzio poteva darle ciò che aspettava
Per tutta risposta, allora, il mezzo demone le si avvicinò ancora, fino ad
arrivarle alle spalle, abbracciandola da dietro.
Kagome non si spostò. Non l’avrebbe mai fatto, per niente al mondo.
Stava bene fra le braccia di Inuyasha, e aveva gioito molto quando si era
accorta che quegli abbracci stavano diventando, col tempo, sempre più frequenti
e ricchi di significato.
Sentiva che iniziavano a diventare gli specchi di un amore nascosto e forse un
po’ trascurato.
Un sentimento che però era cresciuto come l’edera, arrampicandosi fino a non
lasciare più al mezzo demone vie di fuga, aggrappandosi ad ogni cosa pur di
sopravvivere.
E ora che sentiva sul collo il fiato caldo dell’uomo che amava più di ogni
altra cosa al mondo si chiedeva se non avessero effettivamente perso troppo
tempo.
Se lei avesse combattuto la sua reticenza prima…fregandosene di Kikyo…forse ora
sarebbero insieme già da mesi, forse anni.
Questo si diceva la miko, ma non con amarezza o con rammarico. Solo un briciolo
di nostalgia, ma anche l’immensa felicità del sapere che il tempo della
timidezza e delle bugie era finito.
Ora stavano insieme, perché farsi problemi sul resto? Non aveva senso rivangare
il passato proprio ora che tutto era perfetto.
Naraku era morto, Kikyo anche. Lei era finalmente tornata dopo tre anni di
lontananza forzata.
Perché doveva affogare nei ricordi ora?
- Kagome?- la voce di Inuyasha era roca, bassa.
Preoccupata -prenderai freddo- commentò con un debole sorriso, facendola
voltare fra le sue braccia e stringendola un po’ di più
- No, sto bene-
L’hanyou non insistette ulteriormente, conscio che era ancora del tutto inutile
cercare di convincere Kagome: la ragazza era ancora dannatamente testarda,
nonostante alcuni profondi cambiamenti nel suo carattere.
Tuttavia non riuscì a trattenere uno sbuffo scocciato, che fece ridere la
sacerdotessa.
- Inu…?-
Le venne rivolta un’occhiataccia –non mi piace che mi chiami solo Inu, lo sai
benissimo. - le ricordò seccamente Inuyasha, con sulle labbra il vecchio ghigno
di scherno che lo accompagnava da quando aveva memoria.
Era sempre stato parte di lui, la sua parte forte e coraggiosa. Che lo aiutava
a non mostrare tutto il dolore che teneva dentro.
- Eh vabbè…-esalò lei, come in un sospiro. Odiava quel
sorrisetto di superiorità che l’hanyou sfoggiava solo per farla imbarazzare.
– Comunque dovrei dirti una cosa importante, io, vedi…-
e lasciando a metà la frase si alzò lentamente sulle punte, per posare le
labbra calde su quelle del compagno, che ancora la stringeva in vita.
Non era un vero e proprio bacio, niente a che vedere con quelli carichi di
passione e dolcezza che si scambiavano solitamente.
Questo era solo uno scontrarsi di labbra, timido, come a cercare una
rassicurazione indispensabile.
Almeno per Kagome era così.
Poi un sussurro, appena appena percettibile anche per Inuyasha.
Due parole che sfasciarono tutto il suo mondo, per aprirgli le porte di uno
quasi più bello.
Splendente.
Quella frase, la più bella che potesse sentire da Kagome, lo aveva totalmente
scombussolato, lasciandolo inebetito. Felice e spaventato insieme.
- …sono incinta…-
Scusate in anticipo per tutti i vari errori che ci saranno T_T
Ho fatto pochissimo caso alla punteggiatura, dato che l'ho riletta un sacco di
volte cercando di migliorarla solo sul piano narrativo, ma non è servito a
niente...questo dannato blocco mi fa impazzire uffaaaa!!! E' che avevo bisogno
di sfogarmi, tutto qui. Ci sono spoiler, dato che è ambientata dopo la
conclusione di Inuyasha, anche se spero di essere rimasta abbastanza vaga per
evitare di spiattellare prorpio tutto sulla fine del manga.
Comunque spero di non aver mandato troppo OOC Inu-chan. Lo so che è un pò
troppo "dolce" ma un pochino in 3 anni sarà cambiato pure lui, no? XD
Vabbi, ditemi com'è xo, sennò mi deprimo ancora di più!!! besos