Un gatto stá cacciando in questo momento, mentre voi siete seduti al caldo delle vostre casette sono sicuro più accoglienti di quelle qui, al Distretto. Perché qui al Distretto non ci sono più case. Non ci sono più strade. Non c é più gente, e sopratutto non c'é più la mia padroncina. Si, quel gatto sono io. Tornando alla caccia, sento uno strano odore... forse é un predatore, o forse é la traccia dell'altra umana che vive con la mia padroncina. Un fruscio tra le fronde mi dice che si tratta di un predatore. Diavolo! Infatti, dal cespuglio salta fuori un ibrido. Un cinghiale con una coda lunga bianca e mozzata alla fine. L'ibrido mi punta subito e carica. Io salto e gli finisco sulla groppa. Lui si imbizzarisce e cerca di farmi cadere. Io infilzo le unghie nella sua corazza per tenermi più saldamente. Allora lui capisce cosa fare e si inizia a rotolare sulla schiena. Io salto via giusto in tempo, ma ora per lui è più facile prendermi. Ed é quello che fa. Mi viene addosso e mi scaraventa a terra. Poi si sdraia sopra di me schiacciandomi. Non riesco a respirare! Non riuscirò più a raggiungere la mia padroncina. La mia Prim. Non ho più aria. Sto morendo.         Spazio autrice Io sono una ragazza inglese. Questa é la prima storia che scrivo in italiano e spero davvero non ci siano troppi errori. Il titolo é l'inizio della poesia "Invictus"di Henley. A me piaceva molto e personalmente credo sia adatta per descrivere la solitudine del personaggio in questo momento.