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Autore: AliveTwenty    13/08/2014    1 recensioni
Lo aveva visto di sfuggita con gli amici in giro per il centro e fu assolutamente capacissima di riconoscere quei movimenti all’interno dello stomaco, non era certo la fame.
Riconosceva quello che provava quando lui giocherellava con il piercing all’estremità del labbro inferiore,
quando sorrideva e strizzava gli occhi celesti, quasi trasparenti, come quelli di un angelo, quando con la mano sinistra accarezzava la spalla destra se era incantato con la bocca leggermente socchiusa..
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                          Ti voglio un casino di bene e ti auguro i migliori 
                                                                                                                          diciotto anni di sempre ;)
I wish that I was eighteen,
To do all the things,
You read in a magazine



                                                                                                                         Vorrei avere diciotto anni
                                                                                                                         per poter fare tutte quelle cose che leggi nelle riviste,
 
Lo ripeteva sempre Jess quando ne aveva dodici, quando vedeva tutte quelle ragazze magre che sfoggiavano le loro curve in vestitini corti e tacchi che la madre alla sua età non le avrebbe mai permesso.
Lo ripeteva anche a quindici anni quando vedeva le sue amiche tre anni più grandi di lei con lattine di birra tra le mani e magari anche qualche tatuaggio.
Lo ripeteva anche a diciassette anni e questa volta il motivo era un altro..
 
He's just a little bit older but,
I want to get to know his,
And he said it's already over



 
                                                                                                                   È solo un po’ più grande,
                                                                                                                   voglio conoscerlo,
                                                                                                                  e lui ha detto che ha già chiuso con la sua ex.
 
Lo aveva visto di sfuggita con gli amici in giro per il centro e fu assolutamente capacissima di riconoscere quei movimenti all’interno dello stomaco, non era certo la fame.
Riconosceva quello che provava quando lui giocherellava con il piercing all’estremità del labbro inferiore,
quando sorrideva e strizzava gli occhi celesti, quasi trasparenti, come quelli di un angelo, quando con la mano sinistra accarezzava la spalla destra se era incantato con la bocca leggermente socchiusa fino alla volta in cui si erano messi assieme..
Non aveva mai smesso di essere follemente innamorata di lui,
ogni volta che sentiva il cerchietto nero di ferro sfiorare le sue labbra, lo immaginava la prima volta che lo aveva visto giocarci, ogni volta che sentiva le sue mani sui propri fianchi lo immaginava di nuovo accarezzare la sua spalla incantato, ogni volta che si fermava a guardarla sorridente come un vero ragazzo innamorato rivedeva i suoi occhi come la prima volta e non smetteva di adorarli ogni singolo istante.
Poi lui compì diciotto anni e lei iniziò a diventare sufficiente, non più necessaria,
carina, non più bellissima,
la sua ragazza, per etichetta e non più per amore.
 
So tell me what else can I do?
I bought my fake ID for you.



 
                                                                                                                       Allora dimmi cosa posso fare,
                                                                                                                       ho comprato la mia carta di identità falsa per te.
 
Si lo aveva fatto,
si era impegnata ore per cercare uno di quei BadBoy che facevano quel genere di cazzate e non era di sicuro il suo genere,
l’errore più grande che Jess potesse fare era non studiare qualcosa per un test che avrebbe passato lo stesso eppure per lui era diventata una delinquente.
Aveva fatto quell’enorme errore per entrare in un locale da maggiorenni nel quale non aveva fatto altro che trovarlo lì ad infilare la sua lurida lingua nella bocca di una sgualdrina probabilmente appena pescata.
Ed era corsa via senza che lui la vedesse, fino a che l’amico, Calum, non lo aveva scosso più volte per farlo riprendere dall’alcool e per spiegargli l’enorme idiozia appena compiuta.
Il tutto mentre Jess tra le incessanti lacrime ricordava la sua prima volta con lui e poi il tutto seguito dalle immagini di Luke con quella ragazza, si era davvero sentita come una caramella: l’assaggio, se è buona la finisco e poi ne scarto un’altra della stessa marca, ma lei e quella bionda non erano per niente della stessa marca, Luke lo sapeva bene.. lei era leale, gentile, dolce, romantica e fottutamente innamorata.
Poi lui la richiamò per farsi perdonare e alla fine lei si arrese.
 
 
He told me to meet his there,
I can't afford the bus fare,
I'm not old enough for his,
I'm just waiting 'till I'm eighteen.



 
 
                                                                                                                 “Mi ha detto di incontrarlo lì,
                                                                                                                  non posso permettermi il biglietto dell’autobus,
                                                                                                                 non sono abbastanza grande per lui,
                                                                                                                 odio proprio non avere diciotto anni.”
 
Diceva al telefono con l’amica mentre camminava disperata verso una via che nemmeno conosceva, ma se questo fosse servito avrebbe scalato montagne e oltre per riabbracciarlo.
 
 
You got me waiting in a queue,
For a bar I can't get in to..

 

 
                                                                                                                Lui mi ha fatto aspettare in coda per un bar in cui non posso entrare..
 
Pensò quando noto un foglietto in piccolo al fondo della porta con su scritto “+18”
 
-Allora sei proprio un coglione!- esclamò quando lui la raggiunse mentre lei ripercorreva la strada verso casa.
 
I'm not old enough for you,
I'm just waiting 'till I'm eighteen.


                                                                                                              “Io non sono abbastanza grande per te,
                                                                                                               sto solo aspettando quando avrò diciotto anni.”
 
Continuava a gridargli, fino a quanto non gli chiuse la porta in faccia e aggiunse qualcosa come..
-Ma forse non me ne fregherà più nulla di uno come te..- non avrebbe mai dimenticato le lacrime che abbandonavano i suoi occhi scuri come la notte mentre scivolava di schiena lungo la porta d’ingresso.
Continuava a passare le mani tra i capelli dalle sfumature rosse e a maledirsi perché già sapeva che quel ragazzo era troppo per lei e che gli avrebbe dato un’altra stupida possibilità.
 
Anche Luke nel frattempo piangeva, perché anche lui aveva avuto con lei la sua prima volta, perché sapeva come ci si sentiva ad essere minorenni e sapeva di averla fatta soffrire perché ormai la conosceva, l’aveva vista piangere pochissime volte per tristezza e mai era colpa sua e se questa volta era successo la cosa lo lacerava.
 
 
Poi un giorno presa dalla pazzia Jess uscì sotto la pioggia in compagnia dell’amica Katie che le ripeteva di tornare indietro ed entrò in un negozio di piercing e tatuaggi.
Si lanciò nel completo delirio e fece un piercing nella parte superiore dell’orecchio, mise subito il piercing che Luke aveva dimenticato una sera a casa sua, che si era impegnata a disinfettare accuratamente e poi si occupò anche di un tatuaggio, lo fece leggermente sopra il seno in corsivo :””I wish that was eighteen”.
Lo fece nonostante sapesse che una volta compiuti i diciotto anni non avrebbe più avuto senso.
Poi il ragazzo di sfuggita una volta per strada la vide e la fermò, notò subito il tatuaggio e la strinse in enorme abbraccio scoppiando a piangere e chiedendole scusa e nonostante la freddezza iniziale Jess si era lasciata andare e aveva accettato la cosa, fecero di nuovo pace..
 
I think she wants to get with me,
But she's got a job in the city..


                                                                                                   “Penso che lui voglia stare con me ma ha un lavoro in città,
                                                                                                   Dice che lui è sempre troppo impegnato”
 
Aveva detto ingenuamente alla sorella una sera mentre erano coricate nel suo letto immerse nel buio della stanza..
 
(In my bedroom thinking of his
                                                                                                   Nella mia stanza pensando a lui)
 
-Ho paura..- le disse la sorella mentre Jess le accarezzava dolcemente il dorso della mano stretta nella sua.
Non dovette spiegare perchè Jess aveva capito, la sorella aveva paura che non l’avrebbe più chiamata e che tutte quelle piccole cose che facevano prima: guardare un film accoccolate in una sola poltroncina al cinema, perché per lui era divertente, prendere il frullato ogni volta che uscivano assieme, fare la foto di rito ogni mese il giorno del loro “mesiversario” di fronte alla statua del centro..
E alla fine tutte le supposizioni divennero realtà.
I giorni prima del suo compleanno si pentì di non aver vissuto i suoi bene amati diciassette anni.
Lei andò ad Harvard per studiare e lui nemmeno lo sapeva, ogni tanto la passava a cercare, lo veniva a sapere dalla sorella, il discorso era sempre lo stesso.
“Ha detto se c’eri..
Io ho detto ‘no’ e lui è andato via” la voce della sorella era sempre un po’ malinconica mentre raccontava.
“D’accordo, fa nulla, allora a domani..” e la telefonata finiva.
Nonostante tutti gli errori di Luke, Jess aveva sempre il suo piercing  all’orecchio e metteva maglie che facevano notare il suo tatuaggio, perché lei era ancora, dopo tutto, innamorata di Luke Hemmings.
  
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