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Autore: Fairy21    13/08/2014    0 recensioni
Quando la tua vita è apparentemente perfetta, hai un lavoro, un fidanzato che ti ama più di ogni altra cosa al mondo, una bella famiglia, delle fantastiche amiche, quando insomma la tua vita fila liscia come l’olio ecco che arriva lui a sconvolgere tutti i tuoi piani.
L’imprevisto.
È per me quest’imprevisto prende il nome di Justin Harris, il mio vecchio miglior amico d’infanzia.
Come può il suo arrivo mettere a soqquadro la mia vita apparentemente perfetta?
Ma se Justin non fosse Justin?
O meglio se Justin non fosse più la persona che ho conosciuto undici anni fa?
Tratto dalla storia:
< Lila… ti prego reagisci > sento urlare.
< Non lasciarmi ti prego apri gli occhi > continuo a sentire.
La sensazione della sabbia umida notturna lungo il mio corpo e due grandi occhi scuri sono la prima cosa che noto non appena apro gli occhi.
< Meno male > dice un ragazzo avvicinandosi a me per abbracciarmi.
< Ma dove sono? > chiedo spaesata.
< Adesso sei al sicuro, sta tranquilla > risponde.
< Ma tu chi sei? > chiedo fissando i suoi splendidi occhi.
< Lila non ti ricordi di me? > risponde.
< No, dovrei? > chiedo.
< Certo io sono Justin > risponde.
< Non mi ricordo nessun Justin così affascinante > dico.
Genere: Romantico, Slice of life, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Hawaii, stiamo arrivando!

<< Der, Sam potrebbe essere alle Hawaii? >> dico allibita.

<< Non credo, ma tu non preoccuparti adesso, hai provato a chiamarla? >> chiede.

<< Un centinaio di volte almeno >> rispondo.

<< Cosa hai intenzione di fare adesso? >> chiede.

<< Non lo so, non ne ho la minima idea >> rispondo.

<< Lo hai già detto ai tuoi? >> insiste Der.

<< No, non voglio farli preoccupare, vorrei risolvere questa situazione da sola prima del loro rientro >> rispondo.

<< Tu non sei sola, ci sono io con te e qualsiasi cosa succederà io ti starò accanto >> dice dolcemente.

Mi avvicino a lui e mi stringo in un suo caloroso abbraccio. Ne ho bisogno adesso.

Torniamo a casa e Der trascorrerà la notte da me, non voglio restare sola.

<< Allora tu dormirai nel letto di Sam >> dico entrando nella mia ormai ex stanza che in fondo è anche di Sam.

<< Va bene, non c’è problema >> risponde.

<< Grazie Der per tutto quello che stai facendo per me >> dico.

<< Tu mi hai aiutato quando ne avevo bisogno ed io lo farò per te, adesso e sempre >> risponde.

Gli do il bacio della buonanotte prima di infilarmi sotto le coperte.

<< Notte Der >> dico spegnendo la luce.

<< Notte piccola >> risponde.

Due minuti dopo.

<< Der spegni la luce >> dico un po’ assonata.

<< Lila, Lila guarda >> dice.

Mi volto verso di lui e lo vedo tenere in mano un foglio di carta.

<< Cos’è? >> chiedo avvicinandomi.

<< Non so, l’ho trovata sotto il cuscino >> risponde Der.

Me lo consegna e inizio a leggere: “Ho bisogno di te Ju…”.

<< Der Sam ha bisogno di me >> dico urlando.

<< Fa vedere >> dice prendendo in mano il bigliettino.

<< Sarà in pericolo, non so… >> dico agitata.

<< Sta calma, non farti prendere dal panico >> dice cercando di tranquillizzarmi.

<< Se solo avessi visto prima sotto il cuscino di Sam magari… >> dico in lacrime.

Si avvicina a me e mi stringe tra le sue braccia.

<< Dobbiamo trovarla Der >> sussurro.

<< La troveremo, te l’ho promesso e sai che mantengo sempre le mie promesse >> risponde.

Riprendo in mano il bigliettino e lo leggo attentamente. Ho bisogno di te Ju…

Ju…?

<< Cosa vorrà dire Ju…? >> dico.

<< Non so sembra qualcosa in codice >> risponde.

Odio gli enigmi, perché Sam non ha scritto a chiare lettere cosa vuol dire Ju…?

<< Ju…, Sam non l’ha mai usato >> dico girovagando per la stanza sforzandomi di pensare.

<< Sembra che non abbia avuto il tempo di concludere la frase >> dice Der.

<< Sarà stata impedita da qualcosa, da qualcuno >> rispondo.

<< Domattina andremo alla polizia a spiegargli tutto. Adesso cerca di riposare >> dice Der.

<< Non posso dormire Der, non con questo peso addosso >> rispondo agitata.

<< Adesso non possiamo fare niente, non mi serve una Lila senza forze, riposati e domani ti apparirà tutto più chiaro >> dice dolcemente Der.

<< Tanto non mi lasceresti altra scelta >> rispondo mettendomi a letto.

<< Brava piccola, sogni d’oro >> dice spegnendo la luce.

Tanto so già che non dormirò affatto. Devo capire cosa significano quelle lettere: Ju.

Ju…

Ju…

Ju…

Due ore dopo.

Julia.

Mi sveglio di botto, forse non ho nemmeno dormito ma sono arrivata alla soluzione.

<< Dobbiamo partire per le Hawaii >> dico nel mezzo della notte.

<< Cos’è successo? >> urla Der spaventato.

<< Der Sam è alle Hawaii con Julia, Ju sta per Julia >> dico senza credere che possa essere arrivata alla soluzione.

<< Ma certo, Julia >> dice ancora assonnato.

<< Dai prepara le valige partiamo subito >> dico prendendo i bagagli.

<< Mi è quasi preso un infarto, ma almeno siamo arrivati alla soluzione >> dice sarcastico.

<< Non fare lo sciocco, dai sbrigati >> dico tirandogli un cuscino addosso.

<< Vado a casa a fare le valige e passo a prenderti prima possibile >> dice.

<< Non c’è tempo da perdere >> dico indaffarata.

 

 

Eccolo.

<< Ce l’hai fatta finalmente >> dico con le valige pronte già in giardino ad aspettarlo.

<< Ho fatto il prima possibile >> risponde aiutandomi a caricare le valige in macchina.

<< Uomini… >> dico sarcastica.

<< Direzione aeroporto >> dice Der non appena sale in macchina.

<< Dobbiamo fare una sosta prima >> rispondo.

 

 

<< Salve signora >> dico dopo che ha aperto la porta.

<< Di nuovo voi, cosa volete ancora, Julia non è in casa >> risponde scortese la donna.

<< Lo sappiamo e ci ha detto di raggiungerla alle Hawaii per portargli una cosa >> dico.

<< E cosa di preciso? >> chiede curiosa.

<< Ehm… ehm… >> rispondo.

<< Signora conosce Julia, è molto riservata non vuole che nessuno venga a saperlo… >> m’interrompe Der.

<< Allora non capisco cosa volete da me >> risponde la donna.

<< Sapere il suo indirizzo >> dico.

<< E non poteva dirvelo lei? Inventatevi una scusa migliore >> dice chiudendoci la porta in faccia.

<< Signora la prego mia sorella Sam è con lei >> dico bloccandole la porta.

<< Non è affar mio >> dice freddamente.

<< Signora anche lei è madre, non farebbe di tutto se sua figlia fosse in pericolo? >> dico mentre una lacrima mi riga il volto.

Non dice niente, almeno non chiude la porta. Resta ad ascoltare.

<< Non ho notizie di mia sorella da due giorni, la prego mi dia l’indirizzo di Julia >> continuo.

Chiude la porta.

<< Signora la prego >> urlo dopo che ha chiuso la porta.

Mi volto verso Der e mi stringo tra le sue braccia. Come può essere così egoista?

<< Lila un biglietto >> esclama Der all’improvviso.

<< Cosa… >> dico voltandomi.

Esce un biglietto da sotto la porta.

“ Honululu, 34 S. King Street “

<< Grazie, grazie davvero >> urlo verso l’interno della casa.

Mi butto tra le braccia di Der esultante per la felicità.

<< Abbiamo l’indirizzo >> dico svolazzando il bigliettino per aria come fosse un trofeo.

<< Adesso non ci resta che partire >> dice Der.

<< Hawaii stiamo arrivando! >> dico esultante.

Sam resisti sto arrivando.

 

 

___________________________________

 

 

Sicuri che siamo alle Hawaii? Quell’isola paradisiaca tutta mare e relax? Per me no, almeno non adesso. Da quando abbiamo lasciato New York, ho un peso sullo stomaco, come un brutto presentimento; non so cosa sia ma c’è qualcosa… meglio non pensarci.

<< Dobbiamo capire dove si trova Julia >> dice Der.

Dove sarà Sam? Voglio trovarla al più presto, devo trovarla subito prima che sia troppo tardi.

<< Ehi mi stai ascoltando? >> insiste Der.

<< Eh? Ehm… sì sì certo è stato un comodo volo >> rispondo.

Ride, ma perché ride? Adoro vedergli il sorriso sul volto.

<< Perché ridi? >> insisto.

<< Perché non ti ho chiesto come è andato il volo >> risponde ridendo.

Ops…

Rido anch’io, sono pochi i momenti in cui ho riso negli ultimi giorni. Non vedo l’ora che tutto questo finisca e Sam torni a casa con me.

<< Dove credi possa vivere Julia? >> chiedo.

<< Era questa la mia domanda! >> risponde Der sarcastico.

Meno male che ho Der accanto. Come farei senza di lui?

<< Compriamo una cartina dell’isola così che possiamo trovarla subito >> dice Der.

<< Der esistono i telefoni con il GPS ormai! >> rispondo scherzosa mostrandogli il mio super tecnologico.

<< Non mi fido di quegli affari, meglio i metodi tradizionali >> risponde scherzoso.

Entra in una edicola e compra la famosa cartina dell’isola hawaiana.

<< Ecco fatto >> dice soddisfatto.

<< Adesso non ci resta che trovare l’indirizzo di Julia >> rispondo.

Ci mettiamo alla ricerca della via dove dovrebbe abitare, almeno spero, Julia.

Le nostre dite scorrono invano su questa cartina piena zeppa di vie e strade che s’intrecciano, ma non si trova la via che ci interessa.

<< S. King Street >> esclama d’un tratto Der indicando un punto sulla mappa.

<< Eh bravo il mio esploratore! >> dico dandogli un bacio.

<< Andiamo non c’è tempo da perdere >> dice convinto Der.

 

 

<< Ecco, siamo arrivati >> dice Der.

<< Qui è dove vivrebbe Julia? >> chiedo stupefatta.

<< Già, così sembra >> risponde.

Una villa hawaiana con sfondo sull’oceano? Non mi spiego allora perché a New York viva in uno dei quartieri più malfamati della città…

<< Proviamo a suonare il citofono >> dice Der.

Non risponde nessuno.

<< Guarda sta entrando una macchina dal cancello >> dice Der.

<< Proviamo a chiedere di Julia >> rispondo.

<< Salve >> urlo da lontano.

La macchina si ferma.

<< Salve cercavamo Julia >> dico avvicinandomi.

<< Julia? >> chiede l’uomo da dentro la macchina.

<< Sì Julia Smart >> rispondo.

<< Qui non vive nessuna Julia >> dice l’uomo.

Entra nella casa lasciandoci davanti al cancello.

Julia non vive qui?

 

 

Salve a tutti! Rieccomi un po’ in ritardo con un nuovo capitolo…grazie in anticipo a chi vorrà dirmi la sua ma grazie anche ai lettori silenziosi che passano a dare un’occhiata! A presto J

 

 

 

 

 

 

  
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