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Autore: Therese    13/09/2008    2 recensioni
Era passato solo un giorno dal ritorno da quella nave infernale. Era passato solo un giorno da quando aveva lasciato che quella nave sprofondasse insieme alla pazzia di suo padre. Non aveva ancora avuto un minuto per riflettere su quello che era successo, così mentre la sua Kaori era intenta a preparare la cena, lui si era rifugiato nella terrazza del suo palazzo, con la solita sigaretta spenta tra le labbra che guardava, assorto nei suoi pensieri, quello spettacolo formidabile che era il tramonto.
Genere: Romantico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo unico: Ricominciare da zero (Numb - Linkin Park -)

Era passato solo un giorno dal ritorno da quella nave infernale. Era passato solo un giorno da quando aveva lasciato che quella nave sprofondasse insieme alla pazzia di suo padre. Non aveva ancora avuto un minuto per riflettere su quello che era successo, così mentre la sua Kaori era intenta a preparare la cena, lui si era rifugiato nella terrazza del suo palazzo, con la solita sigaretta spenta tra le labbra che guardava, assorto nei suoi pensieri, quello spettacolo formidabile che era il tramonto.

Shin Kaibara.

Dietro quel nome si nascondevano tanti sentimenti. Contrastanti. Odio e amore. Come si poteva provare amore e nello stesso tempo odio per una persona sola? Kaibara era sempre stato il padre che lui avrebbe voluto, il padre che non aveva mai conosciuto, ma la Polvere Degli Angeli l’aveva rovinato e gli aveva fatto perdere la cognizione di se stesso e delle persone a cui voleva bene.

Erano questi i pensieri di Ryo mentre i suoi occhi erano persi verso quell’orizzonte ricoperto di colori così caldi e così avvolgenti. Un po’ gli facevano venire in mente la sua Kaori: così esplosiva e così comprensiva nello stesso momento.

Era difficile non pensare a Kaibara come una parte buona di lui.

Quell’uomo che pur di salvarlo era ritornato indietro e ci aveva rimesso una gamba in una mina; però intanto era ritornato a riprendersi la vita di quello che considerava come un figlio. Ryo non sapeva davvero come sentirsi. Kaibara era ritornato e aveva sconvolto di nuovo le loro vite, soprattutto quella di Kaori. Sapere che la stessa persona che aveva ucciso crudelmente suo fratello e ridotto Mick ad un vegetale, era la stessa che il suo uomo amava come un padre.

Come faceva Kaori a non odiarlo?

A non volersi allontanare da lui. Pensava intanto Ryo. Quando Kaibara era tornato a Tokyo era stato per chiedere a Ryo di tornare nella nuova formata Union Teope, e lui aveva rifiutato, gli aveva anche detto che gli aveva fatto un favore a non uccidere la sua compagna. Ma come faceva a non odiarlo? Neppure Ryo riusciva a odiare quell’uomo. Ma come faceva? In fin dei conti era ritornato per tendergli una trappola, voleva che Ryo tornasse a diventare quello che era stato prima. Che forse potesse diventare, un domani, l’erede del suo patrimonio. Forse il nuovo capo della Teope dopo la sua morte.

Perché per volersi bene loro due, dovevano per forza uccidersi? Perché non riuscivano a volersi bene semplicemente come padre e figlio? Perché c’era stata sempre questa rivalità tra loro, anche sul campo di battaglia? Perché Kaibara aveva costretto Ryo ad ucciderlo per fermare la sua pazzia?

Amore e odio: due facce della stessa medaglia.

Perché non poteva essere semplicemente amore. Perché Ryo avrebbe dovuto per forza cedere ai ricatti di Kaibara per mantenere salva la vita? Perché semplicemente non lo poteva lasciare in pace? Se lui aveva preso la strada della giustizia e dell’onestà e aveva fatto una scelta, perché Kaibara voleva riportarlo indietro in quel mondo oscuro di violenza e di morte? Perché voleva far rivivere in lui il passato. Ancora frammenti. Ancora ritornare indietro in quello che ora sembrava solo un incubo?

Ed era stata Kaori a riportarlo alla realtà.

Ad insegnargli l’amore per la vita, la stima per se stesso, l’affetto verso gli altri, a non considerare più il prossimo come se fosse un nemico da abbattere, ma semplicemente qualcuno da aiutare e da amare. Era stanco di doversi sempre portare dietro il fardello dei ricordi oscuri del suo passato. Di quella vita che non si era mai staccata dalle pareti del suo spirito. Perché non riusciva più a respirare aria pulita? Perché quando le cose andavano bene, succedeva sempre qualcosa a disturbare la loro quiete? Quell’armonia che stava raggiungendo nel suo cuore? Quella consapevolezza di amare e di essere amato senza alcuna riserva? Kaibara forse voleva che Ryo ritornasse ad essere quello di un tempo.

Quel Ryo più simile a lui.

Invece Ryo Saeba era cambiato in quei sette anni dopo aver conosciuto i fratelli Makimura. Non era più il Ryo che obnubilato dalla PCP aveva massacrato interi plotoni di soldati. Non era più il Ryo che sopravviveva alla giornata sperando sempre di portare a casa la pelle prima del tramonto. Aspettando un nuovo giorno. E non sapendo se le 24 ore successive le avrebbe passate da vivo o da cadavere. Perché questa era la sua vita quando ripensava agli anni con Kaibara. Era anche questo che Kaibara rappresentava per lui.

I'm tired of being what you want me to be
(sono stanco di essere quello che tu vuoi che io sia)

Feeling so faithless
(mi sento come se avessi perso la fede)

Lost under the surface
(mi sento come se fossi smarrito sotto il velo dell’apparenza)

I don't know what you're expecting of me
(non so cosa ti aspetti da me)

Put under the pressure
(ponendomi sotto l’oppressione)

Of walking in your shoes
(di seguire i tuoi passi)

Ed erano questi i pensieri che affollavano la sua mente, mentre Kaori lo raggiungeva in terrazza. Tirava un venticello leggero. I suoi ricordi erano lontani, tanto che non riuscì nemmeno a sentire i passi aggraziati della sua partner, e nemmeno si accorse che lei era lì dietro che stava osservando la sua schiena, indecisa se parlargli o se lasciarlo stare perso nel suo mondo.

Caught in the undertow, just caught in the undertow
(proprio come se fossi intrappolato nel risucchio di un onda)

Every step that I take is another mistake to you
(ogni passo che faccio, per te, non è altro che l’ennesimo sbaglio)

- Ryo. La cena è pronta. - Disse lei mesta per paura di disturbarlo.

- Lascia stare. Non ho fame stasera. - Disse lui con disprezzo. In realtà voleva che lei se ne andasse di lì e lo lasciasse solo con i suoi pensieri cupi e dolorosi. Invece lei avanzò e andò ad appoggiare i gomiti sul balcone vicino a lui e stettero così in silenzio per svariati minuti, a guardare il sole al tramonto. Quando ad un tratto lui le chiese voltandosi verso di lei, oramai le loro bocche quasi si stavano per sfiorare:

- Ma, non ce l’hai con me? - Lei cercò di non sprofondare nell’emozione dei loro visi così vicini e con finta indifferenza disse:

- Se ce l’avessi con te per così poco. Se mi dovessi sempre arrabbiare per così poco. - Lui si commosse e allungò il braccio verso di lei abbracciandola teneramente e sorridendo:

- Mio piccolo Sugar Boy, tenti di fare sempre la dura, ma in fondo lo so che sei di zucchero. - Infatti Kaori non resistette e gli diede un bacio sulla guancia, emozionatissima. Peccato che nello stesso momento anche Ryo decise di fare lo stesso e le loro labbra si incontrarono.

Cosa che li lasciò senza fiato per svariati secondi.

Ryo poi si staccò un po’ da lei e le disse sempre guardando il tramonto. Beh, anche lui si era emozionato e non voleva farglielo vedere. Solo lei riusciva a destabilizzarlo così tanto. Solo Kaori Makimura aveva questo potere su di lui:

- Non ce l’hai con me per averti condotto in questo mondo infame? Sempre in pericolo e sempre in bilico tra la vita e la morte? Come fai a starmi così vicino dopo tutto quello che è successo. Dopo la morte di Maki, dopo tutti questi anni. Dopo l’ultimo esploit di ieri? -

- E' la vita che sceglie noi, non noi che scegliamo come viverla. Mon mi pento di nulla. Se è questo che vuoi sapere. Ed anche se molte volte ho pensato di andarmene, ma non era per il lavoro che fai, ma per i sentimenti che non mi hai mai dimostrato. - Rispose lei seria.

- Come fai a non odiarmi dopo aver scoperto che l’uomo che ha dato l’ordine di uccidere tuo fratello è lo stesso a cui io ero tanto legato? - Chiese lui perplesso.

- E tu come ti senti, Ryo? Ad aver amato una persona e ad essere stato costretto a scontrarti con lei ed ad ucciderla? - Gli chiese lei, ma non ebbe risposta.

Quando si voltò a guardare il volto del socio, questo aveva una espressione assente. I suoi occhi guardavano lontano e dall’angolo dell’occhio vide una lacrimuccia che era lì sul punto di scendere ma qualcosa la tratteneva. Kaori si disse che se Ryo avesse sfogato con le lacrime il suo dolore e la sua frustrazione, forse dopo si sarebbe sentito meglio, invece di continuare a reprimere così i suoi sentimenti.

I’ve become so numb
(sono diventato così insensibile)

I can't feel you there
(che non percepisco più la tua presenza)

Become so tired
(sono diventato così stanco)

So much more aware
(e sempre più consapevole del fatto che)

I'm becoming this
(sto diventando tutto quello che)

All I want to do
(sarei voluto diventare)

Is be more like me
(e cioè sempre più me stesso)

And be less like you
(e sempre meno uguale a te)

- In verità non lo so cosa provo, Kaori. - E lei stette in silenzio per lasciarlo sfogare senza interromperlo: - Non lo so cosa provo. Non so se odiarlo per come si è comportato venendo qua a disturbare la nostra armonia. E non so se amarlo per come si è comportato quando ero ferito. E' venuto a cercarmi sapendo benissimo che quel gesto significava poter anche perdere la vita per me, e poi ha voluto somministrarmi la Pcp. Forse quello è stato solo un gesto per la smania di vincere. Non perché mi volesse bene. O forse ha fatto come con Mick: se non gli avesse dato quella droga forse dopo l’esplosione dell’aereo non sarebbe sopravvissuto. Esplosione che lui stesso ha voluto. Invece così facendo gli ha salvato la vita. Ancora oggi mi chiedo se ha voluto darmi quella droga per fare in modo che io sopravvivessi di sicuro in quell’inferno, per fare in modo che essendo il più forte potevo solo attaccare gli altri e non essere attaccato da nessuno: un po’ come l’animale più forte della catena alimentare. O anche il T-Rex, l’unico predatore che poteva sbranare gli altri e poteva incutere timore agli altri dinosauri senza correre il pericolo di essere cacciato o predato. Che forse, sia stata una forma di amore, anche se un po' bizzarra? -

- Chi lo sa, Ryo. Chi lo sa. Comunque solo tu saresti stato in grado di sconfiggere definitivamente la sua pazzia: lui ti è venuto a cercare perché voleva battersi a duello con il più forte. Per me sapeva fin dall’inizio che sarebbe stato battuto da te. Forse era solo il suo modo di dirti «addio per sempre». Voleva ardentemente che su fermassi la sua pazzia: voleva che fossi tu a farlo, se no si sarebbe potuto benissimo far uccidere da chiunque. Forse tu eri l’unico al mondo che lo amava davvero. E questo lui lo sapeva. Secondo me, in fondo al suo cuore, l’ha sempre saputo. - Disse lei guardando l’orizzonte.

- Già forse hai ragione tu, socia. - Disse lui continuando a guardare quel bellissimo spettacolo, ora anche lei era al suo fianco, non poteva chiedere altro dalla vita che passare ogni giorno della sua esistenza con la donna che amava.

Eppure il pensiero di Kaibara lo continuava a riportare al passato: era davvero come diceva Kaori? Lui era venuto perché lo amava? O perché rappresentava l’ultimo ostacolo alla sua ascesa al potere ed al trionfo assoluto della Teope? Lo rivoleva con lui per odio o per amore? Lo rivoleva nella sua squadra come soldato ai suoi comandi o come suo figlio? Perché Ryo continuava a sentirsi così legato a quell’uomo? La sua presenza nella sua mente lo stava opprimendo: non riusciva a dimenticarsi di quello sguardo prima che morisse, non riusciva a dimenticarsi di quelle parole:

«Grazie Ryo, lo sapevo. Solo tu avresti potuto fermare la mia pazzia. Durante quella guerra infernale ho visto soltanto la malvagità e la pazzia degli uomini e per la mia sopravvivenza dovevo comportarmi come un pazzo. Non mi restava che odiare gli uomini con tutto me stesso. Quel po’ di coscienza che mi era rimasta voleva credere alla bontà degli uomini ma la guerra cancellò tutto e mi portò alla pazzia. Ero come indemoniato. Anche quando la guerra finì la mia pazzia non si fermò e alla fine.»

E Ryo gli aveva risposto:

«Eri troppo buono, anch’io mi sarei comportato così. Nemmeno io avrei potuto salvarti dalla pazzia. Ora finalmente, solo in questo modo ci sono riuscito. Mi vergogno di aver fatto questo. Perdonami papà.»

Ryo ripensò alle ultime parole pronunciate da suo padre prima di chiudere gli occhi per sempre:

«Grazie, figlio mio.»

Ma nonostante questo non riusciva a capire se davvero Kaibara era giunto in casa sua per devastare la sua vita e quella di Kaori chiedendogli di ritornare a far parte dell’Organizzazione e quindi per riprendere i contatti con lui perché voleva che lui continuasse il suo lavoro, perché voleva che Ryo seguisse le sue orme o per un altro motivo? O era solo una scusa per porre fine al suo delirio?

Can't you see that you're smothering me
(non ti rendi conto che mi stai soffocando)

Holding too tightly
(tenendomi così stretto)

Afraid to lose control
(per paura di perdere il controllo)

Cause everything that you thought I would be
(poichè tutto quello che hai pensato che io potessi diventare)

Has fallen apart right in front of you
(è caduto proprio davanti ai tuoi occhi)

Kaibara sapeva che Ryo era cambiato in quegli anni però voleva tentare comunque di riavvicinarlo o pensava davvero che lui avrebbe potuto lasciare la vita che aveva condotto in quegli anni e lasciare la strada della Giustizia per la quale si era sempre battuto. Sulla quale aveva costruito il suo lavoro come City Hunter, per combattere i disonesti e i truffatori e coloro che volevano far del male alla gente. Lui da ex-killer si era convertito. Ed ora Kaibara cosa pretendeva? Di sbucare dal nulla e di portarlo via dalla vita che in quei sette anni si era creato accanto a delle persone buone e oneste? Accanto a Kaori: all’unica persona che riusciva a vivere in quel mondo infame senza che il suo spirito venisse intaccato dal sangue e dalla violenza? Cosa voleva davvero Kaibara?

Caught in the undertow, just caught in the undertow
(proprio come se fossi intrappolato nel risucchio di un onda)

E la mente di Ryo sprofondava ancora nell’oblio. Non riusciva più a distinguere il bene dal male: cosa era Kaibara per lui? Quale dei due? Perché non una cosa sola? Sapeva che col suo rifiuto di ritornare nell’Organizzazione l’aveva deluso profondamente o forse Kaibara sapeva benissimo che Ryo avrebbe rifiutato?

Every step that I take is another mistake to you
(ogni passo che faccio, per te, non è altro che l’ennesimo sbaglio)

Era solo venuto lì per fare in modo che Ryo gli togliesse definitivamente il demone maligno che da anni e anni gli infestava l’anima?

Caught in the undertow, just caught in the undertow
(proprio come se fossi intrappolato nel risucchio di un onda)

- Forse dovresti rassegnarti. - Gli disse Kaori, riportandolo alla realtà.

And every second I waste is more than I can take
(e ogni secondo che spreco è molto più di quello che riuscirei ad utilizzare)

Lui infatti sorpreso si voltò verso di lei e lei continuò:

- Ad accettare le cose per quelle che sono, per quello che si sono rivelate: prendere atto del passato e ricordarlo come un pezzo della tua vita da conservare e non da voler per forza reprimere. C’è stato, basta, chiuso, prendiamone atto. Il presente è un'altra cosa. Il presente presto diventerà passato se non ti sbrighi a viverlo appieno!!! Non puoi importi di dimenticare le persone, ma devi ricordarle per quello che ti hanno dato, per l’importanza che hanno avuto nella tua vita, e poi basta. Volta pagina e ricomincia da zero. - Concluse lei guardando sempre avanti. Tutte e due finirono per guardare ancora il cielo in silenzio. Sembrava che la pace e la serenità fosse scesa tra loro e ci dovesse rimanere per molto tempo ancora.

Ryo chiuse gli occhi per assorbire le parole della sua partner. Kaori aveva ragione. Ricordare senza rancore e viver bene il presente affinché non si trasformasse in un passato con un fardello di rimpianti appresso.

Forse anche suo padre avrebbe voluto così.

Forse nella sua giovinezza anche Kaibara si era sentito come lui si sentiva ora, chissà che rapporto aveva avuto suo padre col suo vero padre.

But I know
(ma so che)

I may end up failing too
(forse finirei col sbagliare di nuovo)

But I know
(ma so che)

You were just like me
(anche tu forse eri come me)

With someone disappointed in you
(con qualcuno che non riuscivi mai ad accontentare)

Poi all’improvviso si voltò verso la sua partner. Il rosso del tramonto gli accentuava di più il colore dei suoi capelli. E tutto questo era in contrasto con i tratti del suo viso candidi e soavi, era bellissima:

- Ricominciare da zero. Con te? - Le chiese all’improvviso. E lei scherzosamente gli disse:

- Perché?!? Vedi qualcun altro qui intorno in grado di poterti sopportare. Ed anche di poterti amare? - Lui si avvicinò a lei e prima di abbracciarla e di catturare le sue labbra in un bacio focoso ed appassionato, le sussurrò nell’orecchio:

- No, nessuno. -

- FINE -

  
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