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Autore: BrawLood    13/08/2014    1 recensioni
"Rimase fermo e attonito per la macabra situazione."
Genere: Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Pakistan ,Islamabad
 20 / 04 / 2003



Cara Helen,

spero che tu riceva questa mia lettera il prima possibile, e tu sappia così, che io sono vivo. Non sono morto come forse l'esercito sarà venuto ad annunciarti in casa. E' una storia molto lunga e complessa e, ora come ora, non serva che tu la sappia. Basta che tu ti faccia trovare il 13/06/2003 alle ore 17:00 alla stazione ferroviaria di Dublino, perché non vedo veramente l'ora di baciare di nuovo le tue dolci labbra.

 

Tuo H.

 

 

 

Helen O'Brien ricevette questa lettera il 12/06/2003.Lì,per il momento, non credette ai suoi occhi. Credeva che si trattasse di una finzione,di uno scherzo,di un stupido senza cuore. E, ne aveva tutte le ragioni. Aveva visto la bara, con il corpo semi carbonizzato di suo marito, in cui però si riconosceva il suo tatuaggio posto sulla caviglia. Pensò di chiamare l'esercito e chiedere sostegno, ma decise poi di andare ad affrontare di persona, chi voleva prendersi gioco di lei. La verità, era che sperava che Henry fosse veramente ancora vivo. Il giorno dopo si svegliò alle sei come d'abitudine. Si vestì, fece colazione ed andò a lavoro. Tornò a casa a mezzogiorno dato che aveva chiesto al suo capo il pomeriggio libero. Alle quindici era già alla stazione. Si era vestita e agghindata nel migliore dei modi. Era da anni che il mondo non la vedeva così. Avrebbe voluto che le diciassette non arrivassero mai,perché quella dolce speranza che Henry fosse ancora vivo non svanisse per sempre. Sperava con tutto il cuore che non si trattasse di un altro scherzo ignobile, anche se non poteva essere altrimenti,in fondo. C'era un via vai di gente quel giorno, il traffico era molto intenso e faceva veramente molto caldo. Helen si era, per questo motivo, seduta in una panchina di un parco di fronte alla stazione. Accanto alla sua panchina, c'erano degli uccellini che cinguettavano e, giocando con loro, perse completamente il senso del tempo. Solo le campane le ricordarono che erano le cinque. Ella, allora, corse verso la stazione. E, prima di attraversare la strada, intravide da lontano un uomo vestito da soldato. Iniziò allora a sbracciarsi; egli la notò. E allora Helen corse verso di lui, mentre l'uomo superava l'intricata folla che aveva davanti per raggiungerla. A un tratto, però, una macchina, a tutta velocità, la investì, e la gettò alcuni metri in avanti. Il soldato, in lacrime, raggiunse Helen. Rimase sconvolto. Non si trattava della sua amata. Sua moglie aveva capelli neri lunghi, occhi azzurri, e una caratteristica cicatrice che le percorreva tutto l'arco della fronte. La prova, fu poi nel vedere la carta d'identità. Il cognome di sua moglie era infatti Lynch e no O'Brien. Rimase fermo e attonito per la macabra situazione.

 

Più tardi si scoprì che la lettera era stata recapitata per sbaglio al palazzo di fronte all'appartamento della vera destinataria,la signorina Helen Lynch.

E Fu così che Helen ed Henry si rincontrarono, in ogni mondo e ogni epoca, per sempre.

   
 
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