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Autore: Mozzafiato Mahoney    14/08/2014    2 recensioni
Kisshu è un alieno che ha affrontato mille ostacoli per conquistare il cuore della sua amata Ichigo: Ao No Kishi, Deep Buru, ecc. Ne manca solo uno di ostacolo; il padre della ragazza. Riuscirà ad ottenere la benedizione del suddetto genitore? Riuscirà Shintaro a trattenersi dallo sfoderare le migliori mosse di kendo che conosce?
Genere: Generale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rude
Rude


19 Luglio, ore 13:50 - Casa Momomiya

<< Ichigo! Scendi a darmi una mano! >> Questa era Sakura Momomiya mentre, avendo dimenticato d'infilarsi i guanti da forno per l'agitazione, soffiava sulle sue dita bruciacchiate dalla teglia bollente del pasticcio.

<< Kami-sama! E' meglio questa maglietta rosa con le fragole, oppure quella con le margherite? Che disastro! >> Questa, invece, era Ichigo Momomiya intenta a provare un vestito dietro l'altro, ignorando bellamente sua madre, constatando che - pur avendo una montagna di vestiti accatastata sul letto più alta del Monte Fuji - non aveva niente di decente da mettere per quell'importantissima occasione.

<< Sgrunt ... >> Tutt'un altro paio di maniche era Shintaro Momomiya che, seduto comodamente sulla poltrona a leggere il quotidiano, aspettava con una certa indolenza l'ora X, l'ora fatale in cui avrebbe conosciuto il fidanzato della sua bambina. Quello che aveva avuto l'ardire di fidanzarsi con la sua eterna principessa. Quello che, se solo avesse osato avvicinarsi troppo a sua figlia - e stando ai suoi standard, avrebbe dovuto trovarsi all'altro lato della città - non avrebbe esitato a fare fuori. Inutile specificare le alquanto discutibili espressioni che serpeggiavano sul suo volto sapientemente nascosto agli occhi di sua moglie dal giornale.

<< Amore, caro, che ne dici se almeno tu mi dessi una mano, dato che - si schiarì la voce - tua figlia è talmente impegnata a scegliere tra una maglietta rosa pesca e una rosa cipria, da non sentirmi? >> Un tonfo proveniente dal piano di sopra indicò che, con buone possibilità, Ichigo doveva aver sentito le parole della madre.

<< Mpf! >>Si limitò Shintaro guadagnandosi un'altra occhiata severa da parte della moglie: << Volevo dire ... sono impegnato. >>A escogitare un piano per buttare quel tizio fuori di casa senza dover ricorrere alla violenza fisica. Per la sua incolumità, non rese partecipe Sakura di quei pensieri poco pacifici.

<< A fare la muffa sulla poltrona o a intrattenere un'impegnativa conversazione con la stessa pagina di giornale da più di mezz'ora? >>

Sentendo quella voce molto più vicina di quanto lo era prima, spostò il giornale constatando che quel grembiule bianco prima non c'era e, alzando il capo, nemmeno lo sguardo truce di sua moglie che sembrava trapassarlo da parte a parte.

<< Inutile che mi guardi così; sono irremovibile. Mi alzerò solamente quando il nostro ospite sarà arrivato. >> L'odio che ci mise per pronunciare quella parola era udibile lontano un miglio.

Neanche a farlo apposta, il campanello suonò in quell'istante.

<< Ti raccomando Shintaro Momomiya. >> disse Sakura prima di sparire in cucina alla stessa velocità della luce.

<< Apro io! >> urlò Ichigo, nel frattempo che scendeva le scale a rischio di spezzarsi l'osso del collo.

Un attimo prima di toccare la maniglia della porta, tornò indietro in direzione di suo padre che, a dispetto di quello che aveva detto prima, era ancora seduto con aria di chi vuole prendersela comoda: << Ti raccomando papà: non cercare d'intimorirlo in alcun modo, nè tantomeno minacciarlo. E non metterlo in imbarazzo! >>

Suo padre annuiva senza troppa convinzione, poiché occupato a scrutare l'orlo del vestito rosa antico troppo corto per i suoi gusti. Doveva raggiungere il ginocchio, non la coscia. Ancora meglio! La caviglia.

Comunque, non fece in tempo a renderla partecipe delle sue riflessioni che lei si era nuovamente fiondata sulla porta.

Kisshu aveva appena aperto la bocca per salutarla, che già Ichigo aveva cominciato a fare la paternale anche al suo ragazzo ripetendo le stesse cose che gli aveva detto per giorni.

<< E non fare le tue solite battutine sceme; c'è il rischio che di te mi rimanga solo la pelle da attaccare alla parete come poster extralarge! >> mormorò preoccupata << Kisshu, ma mi stai ascoltando? >>

Il bell'alieno si riscosse dai suoi pensieri e annuì distrattamente: << Posso respirare o c'è il rischio che tuo padre abbia contaminato l'aria con del gas soporifero? >> aggiunse ironico.

<< Kisshu, non scherzare; è una cosa seria! Ti ricordi tutta la sceneggiata sul "come" e sul "quando" ci siamo incontrati? Non è che fai saltare tutto il piano dicendo che sei un alieno? Vuoi che ti faccia un mini-riassunto? >> Per quanto parlasse velocemente, sembrava che il fiato non le mancasse mai.

<< No. >> Sospirò in modo un po' troppo teatrale << Micetta, sono leggermente nervoso; che ne dici di farti salutare in modo adeguato così mi tranquillizzo un po'? >> domandò ghignando.

<< Scherzi? Mio padre ti tiene d'occhio con una rivoltella a portata di mano, con un mitra. Anzi, con il kalashnikov! >> Prese a stirare le pieghe -inesistenti- sulla maglia del suo ragazzo con una certa frenesia.

<< Con cosa? >> Le prese le mani nel tentativo di farla stare ferma << E la mia maglietta non è mai stata più liscia di così, neanche con quel coso che usate voi umani. >>

<< Si chiama "ferro da stiro". >> Scosse il capo con un sorrisetto sulle labbra << Qualunque cosa dirà mio padre, prometti di non farti intimidire? >> Stavolta era seriamente preoccupata; il pensiero di come suo padre alla fine fosse riuscito a far scappare Aoyama ancora le bruciava vivido nella mente. Sperava ardentemente che con Kisshu la cosa non si ripetesse.

<< Ehi ... >> Le prese il mento fra indice e pollice << Sai che non sono il tipo e non scapperei mai come quel coniglio del tuo ex. E sì - notò l'espressione interrogativa che si dipingeva sul suo volto - so che stai pensando a lui, ti conosco troppo bene.
<< Al massimo ti porto via con me. >> aggiunse con una facilità che aveva dell'assurdo.

A quelle parole sia Ichigo che Sakura, la quale spiava i due ragazzi dalla finestra, si sciolsero come neve al sole. Infatti, la madre scoppiò in lacrime mentre la figlia saltò al collo del suo ragazzo, incurante di una figura imponente che al solo sentire le ultime parole, aveva raddrizzato le antenne e si era precipitato subito sull'uscio.

<< Ehm, ehm! >> Più che un tossicchiare per attirare l'attenzione, sembrava una minaccia di morte che procurò non uno, ma ben mille brividi nella schiena della rossa che si staccò dal suo ragazzo come se avesse appena scoperto che era affetto da qualche rara malattia contagiosa.

<< Avete finito di dare materiale sul quale i vicini pettegoli fantasticheranno per settimane? >> Il suo sguardo vagava dalla sua principessa al ranocchio, dalla Bella alla Bestia, soffermandosi particolarmente su quest'ultimo con sguardo truce.

<< Papà! ... Lui è Kisshu, il mio ragazzo ... >> Lo presentò con il cuore in gola e con la voce che andava ad abbassarsi ad ogni parola che pronunciava, fino a sussurrarle.

Per l'ennesima volta Kisshu fu interrotto, stavolta dal padre, il quale gli disse che per lui sarebbe stato sempre "Signor Momomiya" e che quel nome non l'avrebbe mai dimenticato.

<< Per l'amor del cielo, Shintaro! Sembri un malavitoso, più che un padre iperprotettivo! Piacere di conoscerti, io sono Sakura. >> aggiunse rivolta al ragazzo, comparendo alle spalle del marito.

<< Il piacere è tutto mio. >>

A Sakura brillarono gli occhi, al che Ichigo tirò un sospiro di sollievo; almeno la benedizione di sua madre l'aveva avuta. Mancava solamente quella del Boss.

Ma se Sakura già l'aveva immaginato come padre dei suoi futuri nipotini - perché era ovvio che sarebbe stato lui il padre perfetto - Shintaro non scoppiava esattamente di entusiasmo; innanzitutto quel tizio aveva i capelli verdi e gli occhi dorati - Quando mai si è visto? I giovani d'oggi ... - poi era di un colorito bianco pallido, troppo pallido per i suoi gusti - I giovani d'oggi ... tutti a volersi atteggiare a vampiri come in quella stupida saga di cui la mia bambina va matta. Poi aveva osato abbracciare sua figlia - naturalmente la sua principessa non si sarebbe mai azzardata a farlo.

Che Shintaro vedeva la vita di traverso ormai era chiaro anche al più stolto degli uomini.

<< Adesso possiamo entrare o prendiamo residenza fissa sullo zerbino? >> sbottò Shintaro infastidito, rientrando in casa senza aspettare nessuno.

<< Che modi! >> borbottò Sakura assumendo un cipiglio imbronciato che cancellò nel momento stesso in cui i suoi occhi incontrarono la figura del perfetto fidanzato della figlia << Entrate cari e sedetevi pure a tavola; il pranzo sta arrivando. >> E sparì in cucina con la stessa velocità di prima, sebbene la teglia del pasticcio fosse fuori già da un po'.

Kisshu e Ichigo si sedettero a tavola, rigorosamente uno accanto all'altro, notando che il padre della ragazza aveva già preso posto a capotavola.

<< Dunque ... Kisshu - il terzo grado era cominciato - mia figlia ha detto che sei uno straniero e che sei qui grazie a uno scambio culturale con la sua scuola ... >> Incrociò le mani sotto il mento, poggiando i gomiti sul tavolo con un'espressione degna di Sherlock Holmes.

<< Infatti, vengo da Ottawa. >>

<< E dimmi - aggiunse senza neanche dare il tempo a Kisshu di non far sembrare la risposta come quella che solitamente si da nei compiti in classe - come mai hai deciso di venire proprio qui, a Tokyo? >> A importunare mia figlia? Il concetto della domanda era più o meno quello.

<< Beh ... - anche questa domanda era stata premeditata - Ho sempre voluto conoscere il posto in cui è vissuto mio padre e quale migliore occasione di questa? >> Accentuò la risposta facendo un ampio gesto con la mano come a voler sottolineare l'ovvietà della sua spiegazione.

Ipocrita << Certo. >>

Sakura scelse quel momento per intervenire, prima che la situazione potesse degenerare: << Ecco qua! Servitevi pure! >>

Cominciarono a mangiare in un inquietante silenzio, quando la madre fece la fatidica domanda: << Come vi siete conosciuti? >> Peggiorando la situazione poiché, se prima aveva la sensazione di essere leggermente osservato, in quel momento si sentiva sotto i riflettori. Di un interrogatorio.

Avevano variato molte volte il modo in cui teoricamente si erano incontrati, aggiungendo dettagli su dettagli per poi smontare tutto e ricominciare daccapo. Alla fine avevano scelto una trama semplice, in linea con il carattere della rossa.

<< E' successo per caso in corridoio; lei come al solito era in ritardo. Io ho solamente avuto la fortuna di trovarmi nella sua traiettoria, anche se alla fine mi sono guadagnato qualche livido, ma ... >> spiegò Kisshu con nonchalance, lasciando in sospeso la frase.

In verità, avevano optato per la biblioteca e la solita storia della ragazza bassa che non riesce a prendere il libro troppo in alto - perché, naturalmente il libro doveva stare qualche centimetro fuori dalla sua portata, ma data la scarsa inclinazione di Ichigo allo studio, decisero che era poco credibile.

Gli occhi di Sakura erano ridotti a due cuoricini, mentre Shintaro sventolava (metaforicamente parlando, sia chiaro) bandiera bianca a causa di tutto quello zucchero e decise che quello era un altro motivo per far allontanare il ragazzo dalla sua amata bambina. Dove sono finiti gli uomini duri e puri di una volta?

Ma bisogna tenere a mente che lui vedeva la vita di traverso e se avesse saputo come si erano conosciuti in realtà, avrebbe fatto sposare Ichigo con un coniglio rosa gigante piuttosto che un uomo duro e puro qual era Kisshu.

<< Che cosa romantica! Non trovi caro? E pensare che noi ci siamo conosciuti in biblioteca! >> cinguettò Sakura con un sorriso che andava da un orecchio all'altro.

Shintaro, per tutta risposta, non faceva altro che borbottare come una pentola a pressione.

<< Che curiosa coincidenza. >> commentò Kisshu guardando di sbieco la sua fidanzata che difettava un tantino di fantasia.

<< Dunque ... che progetti hai per il futuro? >> E si guardò bene dal dire "avete", proprio perché un futuro con la sua bambina l'avrebbe avuto soltanto in un'altra vita. In cui non si sarebbero mai conosciuti.

<< Abbiamo pensato che, una volta passati gli esami, potremmo andare a vivere insieme e - guardò Ichigo, la quale arrossì - magari sposarci. >>

Ichigo sgranò gli occhi e la sua bocca assunse una piccola forma a "o"; a Sakura mancava poco per tirar fuori una tovaglia per asciugare il piccolo fiume che ormai sgorgava incessante dagli occhi; Shintaro aveva, invece, gli occhi di vetro da volpe imbalsamata.

Forse aveva capito male; sicuramente lei non sarebbe stata d'accordo perché non poteva mai fare un così grande torto a suo padre.

Ichigo si riprese e sfoderò il miglior sorriso del suo repertorio: << Sì, abbiamo intenzione di sposarci. >>

Kisshu non era tipo da dichiarazione romantica - persino quando si erano messi insieme: sembrava più un invito a cena da parte di una vecchia compagna di scuola che una proposta - e non aveva un anello in tasca pronto a tirar fuori in una manifestazione d'amore. E meno male!

<< Fuori. >>


Ci misero un po' a capire se era stato il vento a soffiare oppure il sibilo di una minaccia velata da parte di un padre troppo opprimente che si vedeva portar via la sua amata bambina.

La prima a svegliarsi dal torpore romantico fu Sakura, la quale fantasticava già a chi sarebbero somigliati i suoi futuri nipotini - Era meglio se avessero avuto la memoria e la puntualità inesistente della madre oppure il fascino e il colorito pallido del padre? - che chiese con meraviglia un: << Cosa? >>

<< Fuori da casa mia. Non ci metterai più piede. Non guarderai mia figlia nemmeno con il cannocchiale. E tu, signorinella, resterai segregata in casa finché non sposerai chi dico io. >> Si alzò lentamente dalla sedia. Un passo in direzione del ragazzo.

<< A te non andrebbe bene neanche se mi sposassi con un comodino! >> ribatté la rossa.

<< Porti a casa dei fannulloni e pretendi che io ti dia la mia benedizione? Assolutamente no. >> Un altro passo verso lui.

<< Mi conosce a malapena da qualche minuto e mi da del fannullone? Non lo accetto. >> ringhiò con una strana scintilla negli occhi.

<< E' insolente. >>

<< Come puoi pretendere che se ne stia zitto mentre tu lo stai insultando? >> intervenne a favore del ragazzo Sakura.

<< Non impicciarti in cose che non ti riguardano! >>

<< Permetti che intervenga per la felicità di mia figlia? Oppure lei non è un affare che mi riguarda? >> Sakura cominciava ad alzare i toni << Se nella felicità di tua figlia è incluso un ragazzo d'oro come lo è Kisshu, è troppo chiederti di non intrometterti e di non rovinare tutto come al tuo solito? >>

<< "Un ragazzo d'oro?" Lo conosci da poco! >>

<< Anche tu, eppure mi sembrava che lo stessi giudicando in malo modo! >> intervenne Ichigo.

Kisshu arricciò il naso infastidito: << Ascolti, io amo sua figlia - l'ho sempre amata - e lei ama me; perché non mi da una possibilità? Faccio davvero una brutta impressione? Va bene, lo accetto. Ma che non si permetta di giudicarmi perché non mi conosce. Io voglio sposare sua figlia e lo farò. Che a lei piaccia o meno. >> A discorso finito si alzò dalla sedia e uscì sbattendo la porta con le guance di un colore vagamente simile ai capelli della sua ragazza.

Ichigo deglutì e con voce atona disse: << Adesso sei contento? Perché con questo hai perso genero e figlia. >> Si alzò e come un automa si recò in camera sua.

Shintaro guardò sua moglie, la quale si voltò dall'altra parte.

<< Comincia a prendere in considerazione l'idea di dover spuntare un'altra voce dalla lista di tua figlia: "moglie". >> Si alzò e lo lasciò solo.



24 Luglio, ore 20:50 - Casa Momomiya

Sakura scese sconsolata le scale; sua figlia si era rintanata in camera e non accennava a voler uscire di lì.

<< Tua figlia ha intrapeso la via dell'eutanasia; non vuole mangiare e se continua di questo passo, diventerà anoressica. Complimenti Shintaro. >>

Ormai non si rivolgevano quasi più la parola e lui cominciava a temere che, un giorno o l'altro, se ne sarebbe andata. E tutto per colpa sua.

In quel momento capì che la vita andava presa di petto e che, forse, la sua bambina non era più così bambina.


24 Luglio, ore 23:50 - ...

<< Vuoi sposarmi? >>

<< ... Sì. >>



26 Luglio, ore 19:35 - Casa Momomiya

Il campanello di Casa Momomiya quella sera, inaspettatamente, suonò spezzando la tensione che da un po' di giorni regnava soprana.

Sakura si alzò e andò ad aprire. Per poco il fiume in piena non straripava dagli occhi.

<< Shintaro ... vieni ... >>

La voce tremula di sua moglie fu decisamente più efficace di un petardo, poiché, tempo due secondi, era accanto a lei a fissare con occhi sgranati e mascella toccante terra sua figlia - Quando e come era uscita? - in abito bianco che stringeva la mano di quello che ormai andava considerato come suo genero.


Di due cose Shintaro era certo: la prima era che aveva sempre visto la vita di traverso; la seconda era che aveva la tremenda abitudine di essere sempre in ritardo. Infatti, aveva capito un po' troppo tardi che il ragazzo accanto a sua figlia non era nè un rospo, nè tantomeno una Bestia, ma soltanto il suo principe, magari non azzurro - al massimo verde-acqua - ma era comunque il suo principe.











Why you gotta be so rude?
Don't you know I'm human too?
Why you gotta be so rude?
I'm gonna marry her anyway
Marry that girl
Marry her anyway
Marry that girl
Yeah no matter what you say
Marry that girl
And we'll be a family

Rude - Magic













Miss Mahoney's Corner

"A volte la mia connaturata inclinazione all'idiozia mi conduce nelle vie scoscese del dubbio, alla ricerca di una risposta alle grandi domande della vita." Così comincia uno dei mie libri preferiti ed è così che comincio a parlare io. Sì, perché anch'io sono lacerata dal dubbio: OOC o non OOC? Altro che quella questione dell'essere o non essere di Amleto! ... Seriamente, non lo so. Quindi se voi mi aiutaste in questo mio dilemmuccio ve ne sarei molto grata! Taaaanto grata
! (^3^)/

Kisses! <3

Mozzafiato
     Mahoney




P.S. Lo dedico in particolare a chi -come me- è in attesa del proprio principe verde-acqua ... Kisshu non è che potresti passare anche da queste parti? :3


 
   
 
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