Un angelico risveglio
Alina,
la nuova compagna di stanza di Rocco, è stata ricoverata
all'ospedale a causa di una ustione alle mani e avrebbe quindi dovuto
trascorrere lì la nottata. Era una coetanea di Rocco, buona d'animo
e molto dolce e graziosa con dei lineamenti così eterei che sembrava
un angelo caduto dal cielo. Tant'è che Toni, dei Braccialetti Rossi,
al quale è stato apostrofato dal leader di costoro come “il
furbo”, più di una volta, gli parve di vedere un paio d'ali
abbarbicati alla schiena di Alina. Ma lei, sorridendo, affermò di
non essere un angelo e di non avere le ali, ma di essere una comune
paziente come tutti gli altri ricoverati. Tuttavia, ogni volta
passava Alina nei corridoi i pazienti che si trovavano nelle
vicinanze si sentivano improvvisamente meglio, come se il suo passo,
i suoi gesti, la sua voce fossero come un antidolorifico per tutti i
ricoverati lì.
Dopo
che finì di passeggiare per i corridoi, incontrando, oltre che “il
furbo” anche alcuni altri componenti dei Braccialetti Rossi, tornò
nella sua stanza dell'ospedale, e sedendosi sul proprio lettino si
soffermò sul viso di Rocco. Quest'ultimo era in coma da otto mesi e
fin'ora la situazione era rimasta indenne senza progressione né
regressioni da parte “ dell'imprescindibile”. La ragazzina, che
aveva lo sguardo concentrato su Rocco da oltre un minuto, pensò
“Peccato che sia in questo stato, mi piacerebbe parlare con lui,
chissà come deve essere la sua voce...e poi è anche così
carino...”. Da bambina sua madre le leggeva spesso la fiaba de “La
Bella Addormentata nel Bosco” e aveva visto e rivisto il film
d'animazione del medesimo centinaia di volte, e un assurdo pensiero
le balenò in testa: “Se lo baciassi potrebbe ridestarsi?”. Ma
poi pensò che era un'idea ridicola, che solo nelle favole succedono
queste cose. Eppure lei sentiva un impulso crescente di baciarlo, di
fare per lui qualcosa di benevolo, per fargli percepire tutta la
tenerezza che le trasmetteva. Così, si alzò dal lettino e le sue
gambe sottili – in quel momento andavano da sole senza essere
comandate dal cervello – la condussero sempre più vicino a Rocco
che giaceva in quel lettino da parecchie settimane ormai. Sì fermò
alla destra “dell'imprescindibile”, contemplò ancora una volta,
per pochi secondi, il suo viso pallido, e, avvicinandosi lentamente,
lo baciò.
Dopo
pochi istanti che parvero durare una vita, si staccò da lui e,
mentre stava per ritornare a sedersi sul lettino, notò, con sua
immensa sorpresa che la mano destra di Rocco stava giocherellando con
una pallina di plastica che gliel'aveva data Piera – madre di Rocco
– infilzandogliela nella mano. Quasi come per magia, i suoi occhi
cominciarono a riaprirsi e Alina, piena di gioia, si precipitò a
chiamare i medici, le infermiere, Piera e i Braccialetti Rossi per
assistere al miracolo appena avvenuto. Quando tutti si attorniarono a
Rocco, lui li salutò tutti quanti con gran sorriso, e rivolto ad
Alina disse - “Grazie”-. Il volto di Toni si spostò da Rocco ad
Alina che le disse - “Ma allora tu sei veramente un angelo! Hai
appena compiuto un miracolo!”-. Alina si illuminò all'udire quella
frase e riposò nuovamente gli occhi su Rocco, il quale le disse - “
Tu sei il mio angelo custode”-, si presero per mano si guardarono
negli occhi e in quel momento volarono. Volarono fino insieme fino a
raggiungere gli altri angeli in cielo.