Serie TV > Shameless US
Segui la storia  |       
Autore: VoteSaxon    14/08/2014    5 recensioni
AU! Ian si arruola in seguito al matrimonio di Mickey, ma dopo aver lasciato l'esercito torna a Chicago per scoprire che Mickey ha abbandonato Svetlana ed il bambino e se n'è andato.
Decide di lasciare nuovamente la famiglia, nonostante il suo stato, e scappa a New York. Non sa, però, che anche Mickey si trova lì ed è entrato nel dipartimento di polizia.
Quando Ian smette di prendere di nuovo le sue medicine e finisce in un giro di droga, Mickey viene mandato a sistemare la situazione e vede Ian per la prima volta dopo anni.
[INTERROTTA FINO A DATA DA DEFINIRSI]
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Ian Gallagher, Mickey Milkovich, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


“Fa freddo” Ian si accucciò a terra, coprendosi gli occhi che bruciavano come se gli avessero gettato dentro del sale.
Immaginò che aspetto tremendo dovesse avere in quel momento, ma gli importava ben poco di come era conciato, perché stava succedendo, sentiva che stava accadendo di nuovo e non poteva fare nulla per fermarlo.
Non riusciva a pensare ad altro se non al fatto che facesse un freddo tremendo e che lui, dopo mesi, in quel freddo ci stava ripiombando, ma questa volta non poté che constatare che nella vasca di ghiaccio ci si era gettato da solo.
L'asfalto era gelido quella notte e nemmeno le lacrime che sgorgavano dai suoi occhi, nonostante sembrassero fatte di lava, riuscivano a scaldargli il viso, che, lentamente, si stava trasformando in una maschera.
Sentiva delle voci che lo chiamavano, che cercavano di guidarlo a casa, ma non riusciva a vedere i loro volti.
Nella sua testa erano diventati sfocati, come se lentamente stessero perdendo identità.
Fiona, Lip, i suoi fratelli... Mickey, stavano scomparendo assieme a lui e presto non gli sarebbe rimasto più nulla, né un ricordo, né una voce e nemmeno il pensiero dell'unica ancora che avesse fatto presa sul fondo così forte da tenerlo con gli occhi sbarrati e una mano sul cuore.

 
                 Image and video hosting by TinyPic

-Guarda che se tu fossi meno testa di cazzo questo non sarebbe mai successo- Mickey lanciò un'occhiataccia ad Ethan, che pareva essere appena uscito da una centrifuga.
Certo, non si può rimanere impassibili quando Mickey Milkovich fa una delle sue scenate e tu sei il povero malcapitato che si deve sorbire la ramanzina. Nonostante Mickey fosse da poco entrato a far parte ufficialmente del dipartimento di polizia di New York e nel giro di poco tempo avesse fatto molta strada, non aveva perso il suo temperamento aggressivo e impulsivo.
Era rimasto il solito Mickey di sempre, solo con i capelli un po' più biondi e una pistola registrata legalmente.
- Oh andiamo, avremo altre occasioni per prendere quei bastardi. Lascialo stare
Dan era il più calmo, riflessivo a livelli indicibili e di gran lunga più maturo di Mickey.
Un partner perfetto, insomma.
- Mi stai contestando, Dan?
- Sto solo dicendo che non ha fatto apposta a farseli scappare. Ethan e Ben sono solo alle prime armi, non puoi biasimarli per non essere riusciti a stare dietro a dei criminali come quelli
Mickey voleva controbattere, ma Dan stava facendo quello sguardo.
Si voltò verso il ragazzo con i capelli corvini, che ancora tremava come una foglia.
-Tu- disse indicandolo, consapevole di avere uno sguardo minaccioso -sparisci dalla mia vista e di al tuo amico che la prossima volta vi metto sotto con la macchina, chiaro?-
Ethan annuì e si precipitò con velocità inaudita in direzione degli spogliatoi.
Quando fu abbastanza lontano, Mickey tornò a rivolgersi a Dan, che nel frattempo si era tolto il distintivo e si era seduto dietro la scrivania di Lana, che quel giorno si era presa un giorno libero. 
Aveva le mani poggiate dietro la nuca e i piedi sul banco di legno; In pratica era nella tipica posizione di chi non gliene frega proprio un cazzo.
-Non farlo mai più-gli disse digrignando i denti.
-Non fare cosa, biondino? 
Dan lo stava provocando e Mickey era pienamente consapevole di quel gioco, che pareva iniziato con l'unico intento di fargli perdere la pazienza.
-Lo sai cosa. Non mi devi contraddire. Non devi mettere in dubbio la mia autorità
-La tua autorità? lo sai vero che sei l'ultimo arrivato qui e l'ultimo che dovrebbe parlare di essere autoritario?
Mickey alzò gli occhi al cielo, mormorando qualcosa che probabilmente non era altro che un insulto.
- Senti, abbiamo appena iniziato il turno e non ho voglia di litigare ora quindi, piccoletto, io e te faremo i conti dopo- Dan fece per accendersi una sigaretta, nonostante proprio sopra di lui ci fosse un cartello con scritto "Vietato Fumare" a caratteri cubitali, ma ormai era notte fonda e in centrale saranno stati massimo in quattro.
-Vuoi davvero metterla su questo piano? 
-Su che altro piano dovrei metterla? 
-Non saprei, del tipo "forse ogni tanto dovremmo parlare civilmente"
-Oh mickey, credevo ti piacesse prenderlo nel culo- borbottò Dan in modo scherzoso, conscio di aver centrato in pieno il bersaglio. 
Perchè risolvere qualsiasi tipo di conflitto, quando una sana scopata sistemava tutto in automatico?
Mickey rise, scuotendo il capo impercettibilmente.
- Vuoi che qualcuno ti senta, idiota?
Dan ricambiò la risata del suo partner con un sorriso malizioso. 
Oh si, dopo avrebbero fatto i conti. 


Quella notte le strade di New York City sembravano più tranquille del solito, sebbene dopo quasi un anno nel dipartimento, Mickey aveva imparato che non c'è notte in cui i sussurri si fanno sentire e più sono forti più è facile contrastarli, ma più sono deboli, più devi affinare l'udito per capire cosa dicono. 
Avevano iniziato il turno da poco più di un'ora e la situazione sembrava stabile.
- Allora, sei sicuro che non vuoi le chiavi dell'appartamento?- Dan aveva le mani sul volante e per la prima volta da quando erano entrati in macchina, il suo tono sembrava essersi fatto più serio.
Mickey rimase un attimo in silenzio.
Forse era presto per un passo così importante (non che ci dovesse andare a vivere insieme), dato che avevano iniziato a frequentarsi solo da pochi mesi anche al di fuori del lavoro e non era certo di volere che le cose cambiassero.
In fondo stava bene così.
Dopo tanto tempo, stava bene così.
- Perchè dovrei volere le tue maledette chiavi quando posso forzare la serratura ogni volta? 
-Appunto, sarebbe carino se tu non mi facessi prendere un infarto ogni dannata volta
-Hai ragione scusa, a volte dimentico che sei vecchio- Mickey lo punzecchiò, sapendo che Dan non se la sarebbe presa. 
A volte si chiedeva come faceva a non dargli fastidio.
insomma, Mickey andava su tutte le furie anche solo quando qualcuno gli diceva che i suoi capelli biondi sembravano tinti, come poteva dan non arrabbiarsi quando gli dicevano che era vecchio? Come se uno a quarant'anni fosse vecchio davvero.
Dan sembrava quasi accettarlo e Mickey non riusciva a capacitarsene.
Nell'auto calò il silenzio.
-Ci penserò- azzardò Mickey qualche minuto dopo.
Sono solo delle chiavi.

Verso le tre del mattino erano già arrivati a Lexington Avenue e fino a Irving place tutto era filato liscio come l'olio. 
A volte essere di pattuglia sembrava solo una perdita di tempo, ma Mickey era più che convinto che invece fosse molto utile per allenare i sensi, In particolare vista e udito. 
- Hai sentito?- mormorò a dan, voltandosi di scatto.
-Sentito cosa?
- Il fruscio delle foglie mosse dal vento...Cosa cazzo vuoi che abbia sentito?- Il giovane pronunciò la prima frase in tono calmo, mentre per la seconda alzò decisamente il volume.
Dan era abituato a lavorare con Mickey, ormai, perciò non si faceva meraviglia del linguaggio che riusciva a rifilargli, dando il meglio di sè.
-Sarà solo qualche barbone. Non vale la pena sprecare tempo per loro 
-Sarebbe meglio se andassimo a controllare
-Ti prego Mickey, non iniziare. Sarà solo qualche poveraccio... siamo a Irving Place, non succede mai nulla qui
Stava già lasciando perdere, quando uno sparo li fece sobbalzare entrambi.
-Solo qualche poveraccio, eh?
Scesero entrambi dalla macchina, portandosi una mano alla cinta che teneva la pistola e impugnadola, usandola come scudo.
Si fidarono del loro istinto, che li condusse in un vicolo buio con una porta sbarrata sulla destra. 
Merda. Erano arrivati troppo tardi.
Non c'era più nessuno, non c'era traccia di chi aveva sparato, ma solo qualcuno che agonizzava sull'asfalto.

-E' vivo?- Chiese Dan, già con il telefono in mano, pronto per avvisare la centrale se dare un 11-41 o un 11-42
Mickey si chinò, trovandosi ad inginocchiarsi in una piccola pozza di sangue che sgorgava da ventre del malcapitato, che se ne stava in posizione supina, immobile.
-E' vivo- disse mickey dopo avergli controllato il battito.
Dan fece partire la chiamata.
"Qui agenti Greenberg e Milkovich, abbiamo un possibile 187 con necessità di un'ambulanza ad Irving Place, codice 2" 
Dopo aver dato l'allarme si avvicinò al compagno.
-Mickey, l'ambulanza non riuscirà a passare. Il vicolo è troppo stretto. Dobbiamo portarlo più avanti.br /> Il ragazzo annuì.
In quella stradina ci passava a stento una macchina normale, figurarsi un'ambulanza
Girò il corpo e il volto che vide per poco non gli fece perdere l'equilibrio.
Non è possibile.
Non è possibile.
Continuava a ripeterselo perchè era troppo assurdo per essere vero.
Indietreggiò per cercare di riprendere fiato ed ebbe un giramento di testa che per poco non lo fece cadere a terra.
-Mickey aiutami non ce la faccio da solo- Dan cerco di sollevare di peso il ragazzo con le sue sole forze quando vide il suo partner allontanarsi -Mickey, Mickey stai bene? 
Non stava bene, affatto.
Ian.
Come poteva essere lui? 
Nella sua testa si susseguirono una marea di domande che quasi gli fecero scordare che Ian era appena stato ferito.

-Mickey è tutto ok?- Dan aveva caricato Ian sulle spalle e si stava già avviando verso l'entrata del vicolo.
In lontananza si sentiva la sirena dell'ambulanza.
- Io... Io lo conosco- fu l'unica cosa che riuscì a dire a Dan.
Io lo conosco.


 
  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: VoteSaxon