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Autore: Jeo 95    15/08/2014    1 recensioni
Una donna appare improvvisamente alle porte di Camelot, ma nessuno ne sembra sorpreso escluso il giovane Merlino. In seguito alla misteriosa comparsa i poteri del ragazzo sembrano sparire, e sembra che soltanto questa donna capace di incantare qualsiasi persona incroci il suo magnetico sguardo possa aiutarlo a porvi rimedio.
Perché a volte soltanto il legame con la persona a noi più cara è la fonte del nostro potere, tanto più e stretto il legame, tanto più il potere è forte.
Merlino sta per scoprire che a volte, magia e amore non sono poi due mondi distanti, scritti l'uno accanto all'altro nel grande libro del Destino.
***
Dal capitolo I:
Quando alzò il capo lasciò che i suoi cristallini occhi azzurri come il ghiaccio si puntassero in quelli color pece dell'animale e in un attimo tutto accadde, senza un gesto o una parola, bastò un semplice sguardo.
[...]...intimorito da quegli occhi che in un solo istante erano mutati in una calda tonalità color miele.
***
ArtùxFem!Merlin- GENDER BENDER!!!!
Grazie in anticipo a tutti!!
Bacioni e a presto,
Jeo 95 =3
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro Personaggio, Merlino, Principe Artù, Un po' tutti | Coppie: Merlino/Artù
Note: OOC | Avvertimenti: Gender Bender, Triangolo | Contesto: Prima dell'inizio
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When Love and Magic are
Written in the Same Way. 

 

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CAPITOLO I 

 

Un sospiro si perse nell'aria di quel prematuro mattino, non più abbastanza scuro per essere chiamato notte, ma ancora troppo presto perché i raggi del sole potessero toccare il mondo con il loro splendore ed il loro calore.  

La mantella scarlatta toccava la fredda terra, trascinandosi dietro rami e foglie secche che si attaccavano e staccavano al tessuto, scambiandosi e perdendosi in quel vialetto che la minuta figura percorreva senza incertezze. 

Passo aggraziato ma veloce, tranquillo ma impaziente, la tipica camminata decisa ma docile che soltanto una giovane donna, forte e coraggiosa, poteva avere. 

Una ondulata ciocca bionda come l'oro e luminosa come la luce stessa, sfuggì al controllo della giovane, fuoriuscendo dal mantello e lasciandosi sospingere dall'aria fredda che ancora aleggiava per la foresta.  

I residui della notte uggiosa appena trascorsa. 

La brezza gelida le sferzò il viso sulle guance, sul naso e sul mento, punti in cui il cappuccio della mantella non arrivava a coprirla, togliendole l'ennesimo ansito che si perse nell'aria stessa. 

Così fredda. Così pungente. Così piacevole. 

Amava quel contatto freddo sulla pelle, così candida e liscia da sembrare delicata e di seta, in completo contrasto con le carnose labbra color sangue. 

Se qualcuno l'avesse vista in quel momento, se qualcuno avesse toccato quella gelida pelle, l'avrebbe senza dubbio scambiata per un fantasma. Un ammaliante e bellissimo fantasma

La brina della notte iniziò a dissolversi, lasciando così che la luce le illuminasse il cammino, dissipando quell'ultima traccia di oscurità che ancora celava parte del sentiero da lei per scorso ormai tante volte. Non contava più quante da molte lune

Bloccò il passo quando scorse l'ombra di un lupo avanti a lei, che le sbarrava la strada. Un grosso animale dal pelo grigio splendente, quasi argenteo, all'apparenza calmo e innocuo, ma bastò la luce che brillò nel suo sguardo per capire quanto quella creatura fosse affamata e assetata, non certo d'acqua. Aveva sete di sangue. 

In un primo momento non alzò nemmeno lo sguardo la donna, non si mosse, non si scompose, rimase semplicemente lì, ferma e tranquilla, come se avesse la certezza che il bellissimo animale dal manto color argento non le avrebbe fatto alcun male. 

Quando alzò il capo lasciò che i suoi cristallini occhi azzurri come il ghiaccio si puntassero in quelli color pece dell'animale e in un attimo tutto accadde, senza un gesto o una parola, bastò un semplice sguardo. 

Il lupo s'inginocchiò al suo cospetto e si ritrasse, guaì impaurito ma non si mosse fino a che la donna non passò oltre, poi si dileguò nel cuore della foresta dal quale veniva, intimorito da quegli occhi che in un solo istante erano mutati in una calda tonalità color miele. 

Quando poi riprese il cammino si rese conto che ormai la meta non era lontana, le mura della città che volevano raggiungere erano lì, avanti a lei, e le porte dell'entrata non dovevano essere poi molto distanti. 

Sorrise ferina la donna, aumentando di poco l'andatura e ritrovandosi quindi davanti ai grandi portoni di legno. 

La città doveva ancora essere assopita nei dolci sonni della notte, dimentica forse, che quello era il giorno. Quello era il momento del suo ritorno

Ancora non era però il momento, l'accordo voleva che si annunciasse prima di varcare le soglie della città, ed è quello che avrebbe fatto. 

Lo faceva sempre, d'altronde

Si tolse il cappuccio scuro e sorrise ancora, liberando i fluenti e arricciati capelli color oro e avvicinandosi all'entrata. 

- Camelot.- sussurrò con la sua melodica voce.- 

Finalmente, era tornata

*** 

Sobbalzò e cadde dal letto quando le campane del palazzo suonarono prepotenti l'allarme, destando il povero Merlino dal suo dolce sonno. E dire che stava dormendo così bene quel giorno. 

Le luci dell'alba erano comparse da poco, troppo poco perché il giovane mago potesse essere già sveglio, e sicuramente avrebbe preferito non essere destato dal sonno in quella maniera così brusca. 

Si massaggiò dolorante la nuca, sbadigliando poi sonoramente e imprecando con poca finezza contro quelle maledette campane e contro colui che le aveva fatte suonare. 

Chi attaccava Camelot a quell'ora indecente del mattino?  

Chiunque fosse, poco ma sicuro, gliel'avrebbe pagata cara per averlo svegliato a quel modo. 

Non vi fu il tempo di pensare a qualcosa, a qualcuno, non riuscì nemmeno a formularsi qualche idea per cercare di capire chi fosse il nuovo nemico che Gaius entrò nelle sue stanze senza nemmeno bussare, agitato come Merlino non l'aveva mai visto. 

- Che stai facendo lì a terra, non hai sentito le campane?- Il giovane mago lanciò al mentore un indecifrabile occhiata. 

- Oh si, le ho sentite.- usò nel suo tono una marcata sfumatura d'ironia, ma il medico di corte sembrò non coglierla affatto. 

- E allora che aspetti? Muoviti e corri da Artù! Lei sta per arrivare e voglio che tu sia al suo fianco quando questo accadrà!- senza ulteriori spiegazioni, Gaius lasciò la stanza del ragazzo, che fissò confuso la porta senza poter impedire alla sua mente di riempirsi con domande a cui nessuno, ne era certo, avrebbe avuto la decenza di dare una risposta. 

Sbuffando si rialzò da terra e si lavò il viso nella tinozza d'acqua che si era preparato la sera precedente e che riscaldò velocemente con la magia per non perdere tempo. Dalla reazione di Gaius ne dedusse che di tempo non ne aveva poi molto. 

Raggiunse il vecchio nel suo studio e bastò uno sguardo al tavolo spoglio della colazione che normalmente trovava già pronta al risveglio, per capire che anche quella sarebbe saltata. 

Vide il mentore fare avanti e indietro nervosamente, preoccupato e ansioso, torcendosi le mani più e più volte come se quel gesto potesse tranquillizzargli i nervi rigidi e ormai a fior di pelle. 

Merlino era sicuro che in quell'anno vissuto a Camelot non l'aveva mai visto così preoccupato. E bastò ciò a dargli un'idea di quanto fosse grave la questione. 

- Gaius?- provò a richiamarne l'attenzione, ma questi sembrò non sentirlo. Riprovò una seconda volta, aumentando di un tono il volume di voce.- Gaius!- e stavolta il vecchio lo sentì. 

Si voltò a guardarlo, gli occhi vacui e pensierosi, ma era chiaro che non lo stava vedendo sul serio. 

- Gaius per l'amor del cielo, volete spiegarmi che succede?- brontolò allora il mago, più confuso che mai. Ritenne che una spiegazione fosse d'obbligo. 

Il vecchio si portò un dito tra le labbra, mordendosi con forza l'unghia del rugoso pollice abbastanza da spezzarla, combattuto e incapace di trovare le giuste parole ed il giusto modo per spiegare al giovane quello che stava accadendo. Ed il fatto che non riuscisse ad esprimere ciò che voleva era una strana novità. 

Alla fine Gaius parlò, pronunciando poche ma incisive parole che sconvolsero non poco l'animo del suo giovane allievo. 

- Una strega è arrivata a Camelot.- 

E Merlino non seppe davvero come rispondere. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

*Note Autrice* 

Salve a tutti voi del fandom!! 

Mi presento, sono Jeo 95 (Jeo va benissimo u.u) e questa è la mia prima fic del fandom!!  

Sarà corta (quattro o cinque capitoli per dire) ma questo solo nel caso in cui qualcuno di dimostrerà interessato, altrimenti verrà cancellata, rimodernata e riproposta sperando in una reazione più positiva da parte di chi legge ^^ 

Dunque che potrei dirvi di questa storia? Al momento nulla perché rischierei di spoilerare fin troppo, e personalmente non amo gli spoiler u.u 

Posso dirvi che questa storia si concentrerà principalmente su Merlino e Artù, con la presenza di questo nuovo personaggio che sconvolgerà non poco la vita di entrambi, Merlino in primis!! xD 

Posso soltanto dirvi che se la storia continuerà, ci sarà un chiarimento su questa figura misteriosa, e anche il confronto tra lei e Merlino, nonché con il "caro" Uther!!! Lo amate anche voi, ammettetelo u.u *prende una spada e fa a fette il pupazzetto di Uther costruito per i riti woodoo* ehm ehm... dicevamo? Ah giusto! Questa storia prende in considerazione principalmente gli eventi della prima serie, quindi non so se inserirò accenni anche alla seconda (le altre assolutamente no poco ma sicuro u.u) in caso vi avvertirò nelle note. 

Direi che mi sono dilungata fin troppo, quindi chiuderei qui e vi darei la buona notte, sperando che la storia vi piaccia, e pregandovi di dirmi cosa ne pensate e se vale la pena portarla avanti e concluderla o se dovrei rivedermela ancora prima di proporla. 

Non è la mia prima fanfiction (del fandom si, ma non la prima in assoluto xP) ma sono sempre aperta a critiche costruttive (non offensive o potrei non rispondere delle mie risposte u.u) che possano aiutarmi a migliorare :) 

Un bacione a tutti, buonanotte e a presto! spero xP 

Jeo 95 =3 

p.s. il banner qui sopra l'ho fatto io, vi piace? 

   
 
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