Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: feli_007    15/08/2014    4 recensioni
//”Tu sei speciale, tesoro. Sei nato così per poter ascoltare meglio tutte le frasi del mondo, tutti i racconti senza voce nascosti nelle piante e nei pesci, sulla sabbia o sugli alberi”//
Un ragazzo dal cuore di pietra ritorna ad Heartland, dopo aver passato anni e anni lontano da quella città che, secondo lui, malediceva la sua vita. Accompagnato solo da dolorosi ricordi, inizia a vivere come un normalissimo ragazzo, diventando amico di un ragazzino strampalato di nome Yuma Tskumo. Tuttavia, la sua vita non è mai facile: un incubo (o forse un sogno…?) lo perseguita e continua a rimbombargli nella mente e, soprattutto, nel cuore. Un’oscura figura che occupa la mente del sedicenne, affossando in lui i ricordi e l’intera sua esistenza.
Genere: Azione, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Il Mondo Bariano si ergeva in tutta la sua tetra bellezza davanti agli occhi blu di Elanna. I cristalli scarlatti che, riflettendo la cupa luce del sole, la illuminavano come dei riflettori naturali. Il cielo di quel rosso innaturale, il vento caldo che le scompigliava i capelli corvini.
E quelle sfere di energia oscura, riusciva a percepirlo, che le volteggiavano attorno la facevano sentire stranamente bene.
Aveva sempre sognato mondi straordinari, di creature fantastiche e di ambienti idilliaci, nei quali ci si potesse perdere fantasticando.
Ma Barian era qualcosa che superava di gran lunga qualsiasi aspettativa della ragazza.

-È…è bellissimo- sussurrò, rapita dallo spettacolo che aveva davanti.
Mirko ghignò. –Sapevo che ti sarebbe piaciuto.-
Elanna annuì, estasiata, per poi puntare l’indice contro il viso del biondo, fino a sfiorargli il naso.
-Si. Ma sappi che te la farò comunque pagare cara.- lo minacciò la corvina, guardandolo torvo. E lei non dimenticava molto facilmente.
Il mezzo bariano spostò con due dita l’indice della ragazza.
-Pff. Piuttosto, le vedi quelle sfere di energia che volteggiano in aria?-  cambiò discorso il ragazzo. Elanna annuì energicamente.
-Sembrano lucciole obese.- notò la bariana. Mirko inarcò un sopracciglio e la guardò stranito.
-E dopo questa similitudine, posso anche dirti che hai un futuro come poetessa.- la derise il biondo, ridacchiando.
-Sei sempre il solito rompiscatole, tu…-  sbuffò la ragazza, incrociando le braccia al petto e mettendo il broncio.
-Non fare la bimbetta e ascolta ciò che ti devo dire: queste ‘lucciole obese’ emanano potenti scariche di energia oscura che vanno ad influenzare il sistema nervoso dei bariani. In questo modo si possono trasformare senza evitare di perdere il controllo, cosa che succede, invece se ti trasformi usando i tuoi sentimenti.- spiegò.
Elanna non ci aveva capito molto: si era persa, più o meno, a ‘energia oscura’. Se non prima.
-…che vuol dire?- domandò confusa, grattandosi la testa con la mano sinistra. Mirko sospirò, ormai rassegnato.
-Certo che sei proprio ottusa. Significa che devi toccare le ‘lucciole obese’. Genia.-
Lei sfiorò con un dito una sfera di energia che le stava accanto. Questa si fermò al gentile tocco della ragazza.
-E poi?- chiese.
-Niente. Aspetti che quell’energia entri dentro di te e trasformi il tuo corpo da umana a bariana.- spiegò il biondo in tono pacato.
-Come sarò in forma bariana…?- si domandò Elanna, anche se a voce un po’ troppo alta, dato che Mirko la sentì chiaramente. Il ragazzo ghignò, come suo solito.
-Non ci sperare. Porterai lo stesso una terza.- disse in tono derisorio, mentre allungava una mano in direzione del petto della ragazza.
Lei lo fermò, trattenendogli il polso in una morsa dolorosa.
-Idiota.- sentenziò solamente.
Mirko trattenne a stento una smorfia di dolore. Socchiuse gli occhi per qualche secondo ma, quando li riaprì, non si aspettava di vedere ciò che aveva davanti.
-Beh. Complimenti.- fece, anche se parlava a stento. –Ora…potresti lasciarmi? Mi stai bloccando la circolazione sanguigna.-
Elanna lo liberò dalla sua morsa, per poi guardarsi le mani. Per poco non cadde a terra, tanto era scioccata.
Le sue dita affusolate erano celate da dei guanti in pizzo nero
-…cosa mi è successo?- chiese, passandosi poi le mani sui fianchi. –Non avevo la divisa scolastica addosso? Cosa sarebbe questo?!- esclamò, riferendosi al vestito gotico che indossava. Era lungo fino al ginocchio, con una scollatura a V talmente profonda da farla morire di vergona. E, per amor di qualsiasi divinità esistente, perché indossava delle scarpe col tacco a spillo? Lei odiava li odiava, non aveva neanche un paio di scarpe, a casa, con il tacco. Perfino i suoi capelli, prima lasciati cadere ribelli sulle spalle, erano pettinati in una ordinata treccia laterale, a cui era appesa una piuma di pavone.
-Ely.- la richiamò Mirko. Lei puntò i suoi occhi, diventati rossi, in quelli azzurri del ragazzo.
-Che c’è?-
-Non ti offendi se ti dico che sei una bariana molto sexy?-
-…lasciamo perdere, che è meglio…-
Elanna scosse la testa, rassegnata: ormai lo sapeva che era inutile tentare di nascondere la vena perversa di Mirko. Anche se, infondo, quello che le aveva detto era un complimento
-Posso vedere la tua forma bariana?- chiese la corvina, mentre ancora osservava la sua carnagione, divenuta grigio perla.
-Se proprio ci tieni…- le aveva risposto lui. –Ma non ti spaventare, eh.-
-Sei così brutto? Guarda che sono abituata a vedere la tua orribile faccia, ogni dannatissimo giorno.-
Stava mentendo. Di Mirko si poteva dire tutto, un perverso, manipolatore, calcolatore, maschilista, talvolta nervoso e isterico, ma non si poteva dire che fosse un brutto ragazzo. Si poteva dire qualsiasi cosa sul suo conto ma non che non avesse fascino.
Ed Elanna ben lo sapeva.
-Daaaai. Sono sicurissima che sei figo anche da bariano.- tentò di incoraggiarlo, poggiandogli le mani sulle spalle. Mirko inarcò un sopracciglio, perplesso.
-Quanto hai bevuto, Ely? Da sobria non mi avresti mai detto qualcosa del genere.-
-Uffa, era per farti trasformare. Sono solo curiosa. E per tua informazione, non ho mai bevuto in tutta la mia vita.- lo rimbeccò la ragazza, incrociando le braccia al petto e alzando gli occhi al cielo.
Mirko avvicinò l’indice della mano sinistra ad una delle sfere di energia. Era diventato improvvisamente serio.
-Un tempo…non avevo bisogno di queste per trasformarmi.- mormorò, in modo che Elanna non lo potesse sentire. Dolorosi ricordi avevano preso a navigargli nella mente. Tentò di scacciarli al più presto, mentre il suo corpo riprendeva lentamente le sembianze di un bariano. Si sentiva molto più a suo agio, in quel corpo, molto più sicuro.
Quando era più piccolo, suo padre gli aveva regalato una…come si chiamava? Barian Lapis. Si, gli aveva regalato una Barian Lapis. Una specie di ciondolo dorato, con al centro una pietra scarlatta che gli permetteva di trasformarsi senza alcuna difficoltà. Soltanto che, poi, Mirko l’aveva regalata al suo fratellino. Aveva preferito l’avesse lui, al posto suo.
Tirò un sospiro di sollievo quando, guardandosi le mani, si rese conto di non essere più in forma umana. Erano mesi che non si trasformava e sentiva le ali sulla sua schiena di pietra. Si stiracchiò sotto lo sguardo confuso di Elanna.
-Perché sei senza bocca?- domandò.
-Tu pensi di averla?- replicò Mirko, mentre la ragazza posava incredula le mani nel punto dove, ipoteticamente, ci sarebbe dovuta essere la sua bocca.
-Ma…- iniziò la corvina, chiedendosi come facesse a parlare pur non avendo niente per farlo. -…d’accordo, è meglio se non faccio domande.- cambiò subito discorso.
-Mi spieghi, piuttosto, perché indossi una gonna? E perché tu hai le ali e io no?-
Mirko sospirò.
-Qualche problema sul mio vestiario? Non posso girare solo con una gonna indosso? Non credo muoia qualcuno per questo. E per quanto riguarda queste…-
Indicò con il pollice le ali bianche sulla sua schiena.
-Non credere sia una bella cosa averle. Anzi. I bariani con le ali non sono bene accetti dalla società. Vengono visti come dei vagabondi inutili. E sono trattati peggio degli appestati. È per questo motivo che le mie visite su Barian durano poco e niente-
Elanna ridacchiò, portandosi una mano alla fronte e sollevando un ciuffo di capelli neri.
-Certo che sei proprio sfigato! Cioè, sei un mezzo bariano e quindi già ti vedono come un aborto, ma poi hai anche le ali! Sei la sfiga fatta persona.- commentò, tra le risate.
-Questa è la cosa più sadica che io abbia mai sentito da parte tua.-
I due camminarono per un po’, mentre Elanna tempestava di domande Mirko. “Come fanno i bariani a parlare e mangiare se non hanno la bocca?”; “Perché chi possiede un paio di ali viene trattato come un appestato?”; “Ma se il Mondo Bariano è fatto di cristallo, con un martello gigante lo potrei distruggere?”.
E andò avanti così almeno per tre quarti d’ora, ovvero fino a quando i due non si ritrovarono di fronte ad un immenso mare. Dalle acque rosso sangue, ovviamente.
-Che figo!- esclamò Elanna. –Secondo te avrà il sapore di vino?-
Mirko scosse la testa. Gli stava esplodendo il cervello. Si promise mentalmente che se avesse mai trovato la lampada di qualche genio magico, il suo primo desiderio sarebbe stato di zittire una volta per tutte quella ragazza.
-Riflette semplicemente il sole, che qui ha un colore rossastro. Dubito abbia un sapore diverso dall’acqua umana.- rispose, socchiudendo gli occhi e accasciandosi a terra. Nascose le braccia dietro la nuca, poggiandoci poi comodamente la testa –Io…sono un po’ stanco, Ely. Possiamo fermarci qui?- domandò con voce strascicata, senza però aspettare una risposta: si era già appisolato.
-Mirko…? Mirko? MIRKO! No, non mi lasciare!- Urlò lei, scuotendo violentemente una gamba del ragazzo. –Svegliati, Mirko!!- strillò ancora, sperando che l’altro si svegliasse. Niente. Aveva il sonno pesante.
“Mmh. E se ne approfittassi…?” pensò Elanna, mentre una piccola vendetta si stava formando nella sua mente. Se fosse stata in forma umana, probabilmente avrebbe ghignato. Ridacchiò. Forse la sua mentalità, da bariana, era più malefica.
Quella specie di mare rosso era due passi…e Mirko dormiva profondamente…
Si, era diventata decisamente più malefica.
Mentre dormiva, sembrava quasi un angelo. Ma non per questo avrebbe rinunciato a quella piccola soddisfazione.
-Dimmi, poi, se l’acqua è fredda…- mormorò, mentre spingeva il corpo del Bel Barian Addormentato verso il mare. Sentendo quella lieve spinta, il biondo sussultò. Ebbe appena il tempo di aprire gli occhi che finì in acqua.
Qualche schizzo finì sul vestito nero di Elanna, ma a lei non importò più di tanto
Scoppiò a ridere, appena vide corpo del mezzo bariano cadere in quel mare rossastro. Era tremendamente soddisfatta del suo operato.
-Così impari, cleptomane perverso!- urlò da riva la ragazza, appena lo vide riemergere. La voce era tremante, ma solo per le risate.
Mirko si guardò intorno un paio di volte, sbattendo le palpebre per capire cosa fosse successo. La spiegazione gli arrivò veloce come un fulmine quando sentì la frase pronunciata da Elanna.
-Tu..- mormorò tra i denti, rischiando quasi di mordersi la lingua.
-Stronza!- urlò il ragazzo, agitando un pugno all’aria. Si riavvicinò a riva, nuotando il più in fretta possibile. Le ali lo appesantivano non poco, ma Mirko se la cavava piuttosto bene a nuotare. Tese un braccio in direzione di Elanna, che intanto si era avvicinata, e la guardò con uno sguardo stranamente calmo.
-Almeno…mi aiuti a risalire?- sembrava si stesse sforzando di controllare la rabbia. La tranquillità non era, evidentemente, uno dei pregi del ragazzo. A sua volta, lei tese una mano in direzione di Mirko.
-Okay.- disse solamente.
“Troppo ingenua, la ragazza.” Pensò il biondo, afferrando il polso di Elanna e strattonandola violentemente in acqua. Era tanto sorpresa da quel gesto avventato che non era riuscita a reagire in tempo: si era limitata ad urlare per la sorpresa, prima di cadere in mare. Appena riemerse, si rese conto di essere abbracciata a Mirko, emise uno strano verso di disgusto.
Si allontanò immediatamente, schifata.
-Idiota.- sentenziò. –L’acqua è gelata!- 
-Te la sei cercata., dolcezza.-
-Mi hai tirata in acqua con l’inganno. E non chiamarmi dolcezza.-
-Perché?-
-Perché mi reca fastidio-
-Allora continuerò a farlo.-
-…Bastardo.-
I due si guardarono in silenzio per diversi attimi, fino a quando Elanna non schizzò un po’ di acqua rossastra in direzione del biondo. Lui si coprì la vista con una mano, per poi contraccambiare l’attacco della ragazza.
Dopo qualche secondo, si era trasformata in una vera e propria guerra: gli schizzi si sollevavano di quasi mezzo metro, scagliandosi sui due e costringendoli a voltare la testa per non bagnarsi anche gli occhi.
Ridevano, palesemente divertiti da quella situazione. E, per almeno un paio di minuti, le loro preoccupazioni sembrarono sparire.
Fu quando Elanna si immerse per qualche secondo che notò, sul fondo del mare scarlatto, una specie di tempio in cristallo nero.
“Che figo!” pensò meravigliata, lasciando scappare verso l’alto diverse bollicine d’aria. Scattò subito in superficie, prendendo una boccata di ossigeno.
-C’è una cosa fortissima, là sotto!- esclamò, guardando Mirko con gli occhi ricchi di curiosità.
-Cosa?- domandò il ragazzo, improvvisamente incuriosito, abbassando le mani, già pronte ad un nuovo attacco contro la bariana.
-C’è un tempio greco, tutto nero! Posso andare a dare un’occhiata da vicino?- implorò, tentando di convincere Mirko. Lui alzò le spalle con indifferenza, anche se credeva che un po’ d’acqua doveva aver inondato il cervello di Elanna per farle vedere un tempio sommerso.
-Vai.- disse semplicemente, mentre usciva dal mare gelido che lo circondava. Si strizzò la gonna, nel tentativo di eliminare almeno un po’ di acqua. –Io ti aspetterò qui.- aggiunse, ma lei non lo sentì: si era già immersa.
Quel tempio l’attirava, Elanna aveva sempre adorato lo stile greco-romano. E poi era fatto tutto di cristallo nero, l’unico di quel colore su tutta Barian. Doveva per forza contenere qualcosa interessante, no?
Però più si avvicinava al fondale, più l’ambiente intorno a lei diventava più scuro. Qualche altro minuto di buio pesto, fino a quando non vide una luce rossiccia: era quasi arrivata. Qualche secondo dopo, si ritrovò sulla terra ferma, fuori dall’acqua, con una guancia sul freddo cristallo nero. I capelli corvini, bagnati, erano sciolti e aveva perso anche la piuma di pavone legata ad essi. Elanna non riusciva a capire come, pur essendo entrata in tempio sommerso, il pavimento fosse asciutto.
“Lasciamo perdere. In questo mondo, non mi aspetto certo cose normali.” Si guardò intorno. L’interno del tempio era diverso da quello che si aspettava: sembrava un misto di tante culture e tante epoche umane diverse. Al centro della sala vi era un’ara sacrificale, di quelle che usavano gli antichi per sacrificare animali e persone agli dei. A dispetto del resto del tempio, era fatta in marmo bianco, così lucente da apparire nuovo di zecca. Le pareti erano ricoperte di affreschi, o almeno, avrebbero dovuto esserlo: erano così rovinati da essere irriconoscibili. Elanna camminò sul pavimento, perfettamente lucido, guardandosi intorno meravigliata. Se avesse avuto la macchina fotografica, avrebbe fatto così tante foto da riempire tutta la memoria.
Superò l’ara sacrificale, circumnavigandola con attenzione, e continuò per la sua strada, quando sentì qualcosa di freddo afferrarle la caviglia. Un brivido percorse la sua schiena. Si voltò, spaventata, quando vide un ragazzo che la teneva ferreamente. Fece un salto all’indietro , cadendo di sedere a terra.
 -È la versione maschile della tizia di The Grudge!- strillò in preda dal panico. Il ragazzo umano che l’aveva afferrata sembrava uno zombie: gli occhi viola erano persi nel vuoto, alcune ciocche dei capelli bianchi erano diventate grigie, forse per uno spavento o simile, e della bava gli colava dall’angolo desto della bocca. I vestiti erano strappati in più punti e delle ferite erano aperte sul suo corpo.
-A-a-iu-t-o…- balbettò, con voce rotta dal pianto. Aveva le labbra screpolate. Elanna provò pietà per lui. Senza neanche volerlo, riacquisì la sua forma terrestre.
-Poverino…- sussurrò, avvicinandosi a quel povero Cristo. Doveva essere proprio un bel ragazzo, un tempo.
-L-Lui-i…- iniziò a dire. –L-la…m-mia…a-a-anima…-
Era chiaramente sotto shock. Elanna gli sollevò lentamente il busto da terra, mettendolo a sedere, con la schiena poggiata contro l’ara sacrificale.
- A-a-iu-t-o…- Ripeté con un fil di voce. La ragazza strappò una parte del vestito gotico che ancora indossa. Non era molto lungo e la stoffa era ancora bagnata, ma non aveva altro da usare per tamponare le ferite.
-Farà un po’ male.- lo avvertì. Lentamente, bendò tutti i tagli che il ragazzo aveva sul corpo, senza che lui emettesse un lamento o un gemito di dolore. Quando lo vide chiudere gli occhi, Elanna temette fosse morto. Ma, sentendolo tossire un paio di volte, emise un sospiro di sollievo.
Il vestito nero che indossava, ormai le arrivava appena a metà coscia. Ma almeno, il ragazzo aveva smesso di sanguinare. La guardava ancora con quell’aria smarrita, come se fosse ubriaco. Ma le sembrava stesse un po’ meglio.
-Come ti chiami?- chiese Elanna, appena finì di medicarlo al meglio delle sue capacità.
Lui la guardò negli occhi e, per un attimo, alla ragazza sembrò di vedere un barlume di tristezza in quelle due iridi violette.
-Io…sono Elanna.- si presentò per prima, poggiando una mano sul petto.
-I...I-k-e.- rispose il ragazzo dai capelli grigio-argentei. –M-mi…mi c-chia-mo…Ike.

 

 


Spazio me Spazio in cui DarkFeli e Benjamin Drowned mi prendono per il culo

DarkFeli: su, forza, esci!
No!
DarkFeli: non fare la rincoglionita! Esci da dentro l’armadio e vieni qua.
Sono secoli che non aggiorno! Come potrei uscire a testa alta? E se qualcuno mi sparasse..?
DarkFeli: farebbe bene. 
Ah beh…grazie.
DarkFeli: di niente
Comunque…AEHM…il nuovo capitolo! *palle di fieno e grilli*
Almeno potreste far finta.
Ben: a me non interessa
Perché sei uno stronzo, Drowned!
Ben: in realtà sono la versione più figa di Link…ed essendoci una che si chiama Zelda mi sento tirato in ballo.
Immagino che da oggi chiamerò lo spazio autrice ‘Lo spazio in cui DarkFeli e Benjamin Drowned mi prendono per il culo’
DarkFeli: a me piacerebbe
Ben: a me anche
Va bene, allora lo chiamerò così. Comunque, io DarkFeli e Ben vi salutiamo e…al prossimo aggiornamento! (sperando più veloce di questo)

 

  
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