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Autore: mewmina__91    14/09/2008    3 recensioni
La mia prima raccolta di oneshot sui Tokio Hotel. Come dice il titolo si parlerà delle "ragazze dei Kaulitz" e di altre storie.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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DESCLAIMER: I Tokio Hotel non mi appartengono (purtroppo ç.ç)e con questo scritto non si pretende di rappresentare i loro effettivi caratteri.


Suicide

Sulla cartella clinica c’era scritto solamente “Elisa Schwartz, prognosi riservata”.
Aveva lunghi capelli neri, gli occhi chiari, la voce squillante e l’altezza di un tappo di sughero.
Aveva solo 15 anni e le braccia, fasciate da candide bende dal polso al gomito, piene di mostruose cicatrici.
A soli 15 anni aveva tentato il suicidio.
Una “normale”, per quanto una quindicenne che ha appena scampato la morte possa esserlo, adolescente complessata penserete voi.
No, lei è speciale, è la ragazza di mio fratello e la sua immagine sputata di cinque anni fa.
Elisa è così, è orgogliosa del suo cognome che la rispecchia, Schwartz, nero: è il suo colore preferito, quello dei suoi capelli, del suo modo di vestire e di truccarsi.
Per me è quasi una sorella, ma per Bill è tutto: il primo sorriso della giornata è per lei, anche in tour e ormai è la sua musa, la sua cucciola, la sua Thema n°1.
Elisa si trasferì in Germania dalla Svizzera un paio di anni fa, nella casa di fronte alla nostra. Vista la sua passione per lo stile gothic e il nero, sarebbe un’ovvietà dire che fu subito additata e trattata con cattiveria: quando la sua giornata andava bene l’avevano “solo” spinta a terra o spento una sigaretta sul braccio.
Non usciva mai più del necessario casa-scuola-casa ; le sue amiche erano rimaste in Svizzera e in Italia.
Dal “Bel Paese” le arrivavano, con la stessa puntualità di Georg, pacchi di lettere di mesi interi da Michela, la sua shore, ed erano tutte nel suo comodino in ordine di data.
La solitudine, nonostante lettere chiamate e cartoline, la solitudine le si attaccò addosso come i bulli.
Bill era troppo magro, troppo originale e ambiguo, lei era “troppo femminile” e spigliata.
Da “macchia” passarono a chiamarla “gothic coniglietta” , “gothic troietta” e chissà cos’altro…e iniziò a tagliarsi.
Bill la incontrò un giorno per caso, dopo pranzo; portava a passeggio Scotty quando il cane iniziò a tirarlo in una via secondaria davanti a una cassetta per imbucare la posta.
Elisa era lì che inviava un pacchetto alto quattro dita sotto i fiocchi di neve del dieci gennaio col trucco sciolto in due righe che le solcavano le guance. Scotty tirò fino a lei spingendole il muso sotto la mano in cerca di coccole.
Non so quante volte si videro per caso o quante si cercarono, ma Bill era cotto: colpo di fulmine.
Ce la presentò solo quando fu evidente che aveva una ragazza.
All’inizio rimasi un po’ perplesso, l’ideale fisico di Bill era esattamente l’opposto, sembrava più il mio tipo, ma guardandoli insieme era innegabile che combaciassero alla perfezione: Bill capiva come stava e sapeva come consolarla.
…il problema era che non eravamo sempre a casa e quando non potevamo vederla deperiva a vista d’occhio: lamette e digiuno.
Forse è l’effetto della penombra che c’è in questa stanza d’ospedale, ma sembra che ogni osso sporga in modo inquietante.
Le scostai i capelli dal viso sistemandoli dietro l’orecchio; Bill potrebbe dirmi che sono insensibile, ma davvero non capisco come si possa lasciare che le parole degli altri ci condizionino a tal punto!
Dal corridoio arrivarono dei passi di corsa che terminano davanti alla porta con la comparsa di una ragazza.
Ha i capelli rossi, gli occhi color cioccolato, le labbra carnose e un gran paio di occhiali rettangolari rossi.
-Come sta!?- rantolò ansimante per la corsa; Elisa una volta aveva detto che purtroppo non c’era modo che lei venisse in Germania, per colpa dei suoi genitori, ma adesso la sua “shore” è qui.
-Hey!!! Come sta!?-
-Il medico dice che è stabile ora e dorme-
Liberai la poltrona dove sono stato seduto fino ad ora permettendole di sprofondarvi.
-Come è successo?- mentre me lo chiedeva prese la mano di Elisa stringendola forte.
-Stavamo tornando a casa senza averla avvisata, Bill voleva farle una sorpresa. Quando non c’eravamo però…non mangiava e si tagliava i polsi, per il medico a causa della solitudine. I suoi erano fuori e lei era nel bagno quando arrivammo- mi passai le mani sul volto –C’era tanto di quel sangue sul pavimento…-
-è colpa mia, avrei dovuto insistere a casa perché mi lasciassero venire da lei-
-No, noi avremmo dovuto notarlo…e comunque tu sei qui: ne sarà felice quando si sveglierà-
Restammo in silenzio finche il telefono nella mia tasca vibrò, era Bill che mi avvisava del suo arrivo. Andai alla finestra a sbirciare l’ingresso dell’ospedale gremito di giornalisti attraverso i buchi delle tapparelle. Il mio fratellino avrebbe dato sicuramente di matto.
Scesi velocemente, ma non a sufficienza per evitare che quelle sanguisughe col microfono circondassero Bill.
“Bill, può dirci cosa succede?”
“è vero che la ragazza è la sua fidanzata?”
In mezzo a questa folla insensibile, sbucò un ragazzino che vidi qualche tempo fa tra i bulli di scuola.
-EHI! FROCIO!è VERO!?- rise il bastardo-“TROIETTA” SI è TAGLIATA I POLSI PER SUICIDARSI!?- rise ancora facendo dei commenti irripetibili anche per me…
Dalla porta a vetri vidi Bill irrigidirsi sulla scalinata d’entrata, spalancò gli occhi furente girandosi lentamente verso quel bastardo che è in piedi ad un paio di gradini da lui.
-Che c’è frocio? Ti sarai mica offeso?-
Con la mano piena di anelli Bill gli tirò un pugno in piena faccia, ma mentre sta per caricarne un secondo lo raggiungo fermandolo: non ne vale la pena con certi individui. Le iridi del mio fratellino si soffermarono sulla massa di giornalisti con puro odio mentre questi tornavano all’attacco.
Ed esplose.
-BASTA!- urlò così forte che ogni cosa sembrò bloccarsi in quell’istante –giuro che se ognuno di voi sciacalli non se ne andrà subito entro dieci minuti starete nuotando in querele e denuncie- parlò con una freddezza tale che stentai a credere che fosse mio fratello.
-Andiamo Bill- lo guardai con comprensione e lo portai dentro.
Fuori dalla stanza trovammo due infermiere che si occupavano di Michela, bianca e cadaverica, il medico che invece era sulla porta della stanza parlò con Bill.
Le infermiere fecero sedere Michela mentre le facevano aria e una le porse una bottigliettà di estathè.
-Tutto bene?-
Annuì- Si, è solo un po’ di agofobia- indicò il braccio che teneva rigido al fianco –serviva dell’altro sangue per Elisa così…-
Appena il medico si allontanò Bill ci fece segno di entrare.
Nel letto, Elisa era sveglia e guardava con disgusto la sacca del sangue che fluiva lentamente nel suo braccio, non appena scorse Bill abbassò lo sguardo, pronta a essere sgridata, ma il fratellino non fece in tempo nemmeno ad aprire bocca.
-Sei diventata completamente pazza!?- le urlò Michela mentre Elisa la guardava stupita –Ti giuro che se ci riprovi, la prossima volta ti taglio le dita falange per falange e le braccia fino alle spalle!!!- poi le gettò le braccia al collo -…e non guardare così schifata quel sangue, è mio!-
Mio fratello si avvicinò facendo un colpetto di tosse che suonò molto come “ragazzi fuori dai piedi” e l’amica di Eli’ mi trascinò fuori.
-Hey! Io volevo sentire!-
-Anch’io- ghignò prima di piegarsi sullo spiraglio aperto della porta

-Non avresti dovuto scoprirlo-
-Oh, Eli’- Bill si sedette sul bordo del letto –guardami- e lei, obbediente, gli puntò gli occhi addosso –Non sono arrabbiato con te, ero così preoccupato…-
Con una dolcezza da diabete l’abbracciò.

…un’infermiera di passaggio ci lanciò un’occhiataccia…
-Sarà meglio lasciarli stare- sorrise contenta Michela –più tardi le dirò che l’anno prossimo verrò qui a fare l’università-

-Eli’-
- Dimmi Bi’- lo incitò lei mentre erano ancora abbracciati
-Promettimi che starai con me per sempre-

FINE


Lo so, non è che mi sia uscita divinamente, anzi non ero del tutto sicura se publicarla o meno, ma senza non potevo iniziare la raccolta, perciò non fatevi scrupoli a dirmi cosa ne pensate anche se non vi è piaciuta.
Alla prossima.
Mewmina__91
  
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