Prologo
Lui alzò gli occhi… disse vieni anche tu?…
Solo ora lei si rese conto che sarebbe stato il Natale più bello della sua
vita…
Capitolo uno
Era una tranquilla domenica mattina di fine
ottobre, e Nadia camminava canticchiando una canzone che aveva sentito alla
radio mentre faceva la doccia. Stava andando a casa di una sua amica, Stefania,
per pranzare insieme. Erano amiche dalla seconda elementare e, anche se non
erano proprio migliori amiche, si volevano un gran bene. Anche i genitori si
frequentavano spesso e anzi, per Natale, i genitori di Nadia avevano deciso di
andare a sciare con quelli di Stefania in un posto in Trentino, dove
quest’ultimi andavano ormai da sette anni. Per Nadia e i genitori però non era
la prima volta che andavano a sciare: ci andavano da quando lei era piccola,
così Nadia se la cavava abbastanza bene. Ad ogni modo Nadia non era molto
felice perché era abituata a trascorrere il Natale con tutti i suoi parenti;
quest’anno sarebbe stata solo con i genitori e poi con tutta la famiglia di
Stefania che nemmeno conosceva.
Pensando al Natale che la aspettava,
camminava con passo veloce e costante. Ci sarebbero stati anche alcuni cugini
di Stefania a pranzo. Nadia li aveva visti altre volte. Il più grande, che
aveva la loro età si chiamava Mauro, il secondo Vincenzo e il terzo,
piccolissimo, Francesco. Sapeva che si erano trasferiti a Roma un paio di anni
prima per motivi di lavoro del padre, e i figli, come al solito, non erano
contenti. Andavano spesso da Stefania per il fine settimana, erano molto
legati. Arrivavano il venerdì, dormivano dalla loro cugina e se ne andavano
domenica sera. Nadia non li conosceva bene, li aveva visti si e no una decina
di volte gli anni scorsi, ma non se li ricordava antipatici, anzi.
Premette il pulsante del citofono
contrassegnato da quel cognome che conosceva fin troppo bene.
- Chi è?-
- Adriano sono io, Nadia -
- Ciao sali -
Adriano era il fratello di Stefania. Era
decisamente infantile data le sua età, e anche un po’ antipatico…
- Ciao Nadia! -
- We Stefy
–
Si salutarono con un bacio.
- I miei verranno nel pomeriggio, sono
usciti a fare compere -
- Ok vieni di la, i miei cugini si stanno
vestendo e vengono subito -
A questo punto è bene fare una piccola
descrizione di Nadia e di Stefania per capirle meglio.
Nadia era sempre stata una figura piccola,
abbastanza magra e non molto alta, in quanto a muscoli ne aveva pochi anche se
faceva basket – che a dir la verità aveva intenzione di abbandonare -. I
capelli non erano mai stati eccessivamente lunghi e di un colore strano, tipo
il biondo scuro, solo che avevano così tanti riflessi che sembravano fatti
apposta dal parrucchiere (cosa che spesso le dicevano). Aveva gli occhi verdi,
anche se al buio potevano sembrare marroni, un po’ allungati; a dir la verità
era molto contenta dei suoi occhi, e anche del naso: all’insù senza gobba (in
realtà c’era ma quasi impercettibile).
Non si può dire che non fosse timida, anzi
era abbastanza introversa con quelli che non conosceva e perciò faticava ad
inserirsi in un gruppo. Hey non che fosse asociale, intendiamoci, era solo
riservata. Ma al contrario con quelli che conosceva, come Stefania o le sue
migliori amica, Caterina e Angela, si trasformava completamente, al punto di
diventare talmente loquace e esplosiva che la si doveva fermare. A volte però
rischiava di essere fraintesa e di essere scambiata per un pagliaccio. Lei
sapeva che non era così e le dava fastidio che gli altri la giudicassero in
quel modo. In genere era sempre allegra, ma quando si arrabbiava poteva anche
diventare una furia. Erigeva delle barriere, dando risposte acide, anche non
facendolo apposta, si rendeva conto di essere esagerata ma lei era fatta così,
stop. Chi la amava l’accettava, e lei poteva essere infinitamente buona e
dolce, perché quella era la sua vera natura, con una spolveratine di romantico
sul cuore.
Stefania, facendo basket con Nadia, ma con
molto più impegno e molta più determinazione, aveva un fisico invidiabile
(guardiamoci in faccia, un culo da far paura). Anche i capelli erano molto
belli, neri e ricci, lunghi. Il naso era un po’ bruttino e gli occhi scuri e
comuni, ma nel complesso anche la faccia era carina e migliorava di anno in
anno. Quando era piccola era la migliore amica di Nadia, ma col tempo e con la
scuola nuova si erano allontanate. Non perché si fossero divise, ma perché lei
aveva cominciato a frequentare gente un po’ falsa, per fare un esempio, quelle
ragazze del tipo mi-credo-anzi-ho-la-certezza-di-essere-bella che si divertono
a spettegolare e a fare le vipere tra loro. Più di una volta aveva cercato di
mettere contro Caterina e Nadia, un tempo erano un bel trio. Comunque le cose
stavano migliorando, Stefania stava pian piano ritornando quella di una volta e
le tre amiche si stavano riunendo. Poi con il fatto della partenza avrebbero
trascorso del tempo da sole, e non era male.
Nadia entrò in camera di Stefania: era
molto carina, semplice e accogliente. Stavano sistemando la casa molto bene
considerando che si erano trasferiti da poco in quella nuova casa (non che si
fossero spostati di molto, avevano solo cambiato marciapiede ma la casa era più
grande). Nadia si sedette sul letto.
- Allora Nad come va con Simone? -
- Mhm tutto ok…se non fosse perché lui è di
Portici e io di Napoli…-
- Ma dai non ci pensare che la lontananza
rafforza l’amore!-
- Sarà…- Ma Nadia non era proprio sicura -…
e tu? Combinerai qualcosa con Fabio? Se ti piace tanto!-
- Smettila! Mi piace ma non così tanto!-
- Si si certo, come no! – Anche se Stefania
diceva così, Nadia sapeva che per lei significava mi piace da impazzire.
Mentre chiacchieravano, Stefania metteva in
ordine la stanza, e quando ebbe finito uscirono per vedere se Mauro e Vincenzo
erano pronti.
- Sai, mio cugino è sempre stato una lumaca
a fare qualsiasi cosa… Ah Mauro era ora! C’è Nadia ti ricordi???-
Mauro fra uno sbadiglio e l’altro riuscì a
dire – Certo che me la ricordo! Ciao Nadia come va? –
- Tutto ok… -
Neanche il tempo di finire la frase che
Adriano il fratello di Stefania le era saltato addosso facendola cadere sul
divano. Era davvero pesante (diciamo pure enorme) e per Nadia fu impossibile
non urlare. Grazie a Mauro e Vincenzo se lo riuscì a levare di torno.
Mauro faceva nuoto da quando era più
piccolo, così non era male riguardo al fisico. Non era molto alto e aveva i capelli
simili al colore di Nadia e gli occhi color nocciola. Aveva un bel naso e delle
belle mani affusolate. Per quanto Nadia lo conoscesse, lui le era sempre parso
un tantino misterioso, aveva sempre la testa da un’altra parte e non si capiva
mai cosa pensasse. Era difficile anche per la cugina. Non pensate male, non era
mica stupido. Solo molto distratto, ma comunque andava pure benissimo a scuola,
anche se Stefania si stupiva di questo perché tutte le volte che lo vedeva
studiare, lui era perennemente disattendo, e quindi ci si sarebbe aspettato il
contrario.
Vincenzo, al contrario del fratello, era
molto più sveglio, sempre scattante, ma a scuola non rendeva come il fratello.
Era magrolino, la faccia un po’ scavata e aveva la pelle più simile al colore di
Nadia, cioè come se fosse d’orata, al contrario, Mauro e Stefania erano più
rosei.
Anche Vincenzo aveva iniziato nuoto, e si
diceva che fosse molto bravo, perché essendo così magro, sembrava una scheggia.
La mattinata proseguì allegramente.
Uscirono un po’, incontrarono degli amici, il tutto ridendo e scherzando. Nadia
però, anche se rideva e scherzava, era triste e skazzata. Il suo ragazzo, Simone, tra l’altro un
bellissimo ragazzo, viveva a Portici, un comune di Napoli e così si potevano
vedere raramente cioè quando lui riusciva a venire da lei. Ma comunque ci aveva
fatto la pelle per i rapporti a distanza. Ne aveva avuti un altro paio così e
si poteva dire che non erano tutti svantaggi.
Si era fatta ora di pranzo e così, affamati
come lupi, si avviarono verso casa.
- We Nad allora che ne pensi della
montagna??? – Mauro non ascoltava.
- Wa non vedo l’ora di partire! Mi stai
rompendo le patte dall’ inizio della scuola tu e questa montagna! – mentì Nadia
per non far dispiacere l’amica, ma in fondo era vero, un po’ di curiosità ce
l’aveva.
- Vedrai vedrai! – Disse Vincenzo – ogni
anno che andiamo è sempre più divertente, ti piacerà tantissimo! -
Nadia stava molto simpatica a Vincenzo
perché lo faceva sempre ridere.
Parlando parlando della montagna e raccontandosi
episodi degli anni passati arrivarono a casa. Sia Nadia che Mauro erano persi
nei propri pensieri. La mente di lei era a Portici ma lui, da bravo ragazzo
misterioso, non si sapeva a cosa stava pensando.
Alle due meno un quarto erano tutti a
tavola mangiando la classica pasta al sugo (buonissima!!!). Stavano inzuppando
il pane nella salsa, quando si continuò a parlare della montagna.
- Stefy – disse Vincenzo – ti ricordi di
quella volta che mentre stavamo sciando, io caddi e rotolai fuori pista e praticamente
arrivai giù così???-
- Si! – disse Stefania ridendo – poi quando
si è rialzato ha pure detto: che bello lo facciamo di nuovo? – aggiunse poi
rivolgendosi a Nadia.
- Ma dai tu sei proprio matto! Potevi
finire morto lo sai? -
- No il mio caro cugino non se ne frega
niente, è un pazzo spericolato! -
- Ma tu sai sciare, Nadia? – chiese
Vincenzo.
- Ma si, diciamo di si. C’è vado a sciare
da quando avevo quattro anni! – Nadia non voleva fare la parte di quella che
sapeva sciare meglio di tutti – e voi? Chi è il è il più bravo? -
- Io me la cavo abbastanza, Vincenzo non è
male… Forse Mauro è quello più bravo. -
- Beh comunque è divertentissimo lì! Pensa
che se vuoi stare da solo, mi dispiace ma non è possibile! Fra parenti e amici
praticamente lo riempiamo noi l’albergo! -
- Si Nad, un albergo pieno solo di persone
che conosci! Ci sono ragazzi e bambini di tutte le età, dai 2 anni in su. C’è,
in pratica ce n’è per tutti. -
Nadia si disse che non era poi tanto male…
- Adesso con te saremmo pure di più… -
Quando Mauro, che stava seduto di fronte a
Nadia e che fin ora non aveva detto una sola parola, alzò gli occhi dal piatto
e le disse – Ma allora vieni anche tu? -, Nadia si convinse che sarebbe stato
il Natale più bello della sua vita. Mai, ma dico mai signori e signore, Nadia
si era accorta di Mauro. Chi sa perché, un colpo di fulmine, uno scherzo del
destino, non si sa, ma quegli occhi color nocciola, quello sguardo intenso che
lui le aveva lanciato, la fecero rimanere così, come un pupazzo con gli occhi
spalancati, la bocca aperta e il pezzo di pane a mezz’aria.
Per fortuna Stefania gli disse bruscamente
– Eh Mauro ben svegliato, stiamo parlando da quand’è arrivata Nadia ma ci
senti? –
- Non stavo sentendo… - Fu questa la sua
risposta vaga.
Per tutto il pomeriggio Nadia non fece che
staccargli gli occhi di dosso. Ogni occasione era buona per stargli vicino e,
senza neanche rendersene conto, ogni cosa che faceva era calcolata per stare
con lui.
Arrivarono anche i genitori di Nadia. Il
pomeriggio fu piacevole, a Nadia sembrò più bello di quanto fosse in realtà.
Passò anche velocemente. Verso le sette era ora per Mauro di tornare a Roma.
Lui e Nadia si scambiarono i numeri, si salutarono e poi se ne andò.
Più tardi tornò a casa anche Nadia e,
mentre i genitori ( che si chiamavano Armando e Ornella ) discutevano su come
fossero contenti di partire e su come fossero simpatici anche gli zii di
Stefania, Nadia pensava a cosa le fosse successo.
Lei che era anche fidanzata, stava pensando
al cugino della sua amica, che per di più abitava anche a Roma! C’è ma stiamo
impazzendo!
Mise la chiave nella toppa, la porta si
aprì. Entrarono in casa e dopo che lei ebbe appeso il giubbotto, si gettò sul
letto. Avrebbe dovuto finire di studiare l’ultimo paragrafo di storia, ma la
tentazione era troppo forte…
Afferrò il cellulare e scrisse : “We ciao! 6 arrivato?
Tutto ok?” poi selezionò – INVIA -… - CERCA -… - MAURO -… - INVIO MESSAGGIO IN CORSO -… - MESSAGGIO INVIATO –
Ecco. Ormai era fatta. Forse non avrebbe
dovuto inviargli quel mex. Sembrava troppo… troppo… troppo niente ormai l’aveva
inviato. Mentre si era persa in questi assurdi pensieri, sentì il suono del
cellulare: BI BI BIP BIIIBIIIP BI BI BIP…
“ Si grazie sn appena arrivato! Sto un po’ a pezzi
ma tutto ok ”
“ M fa piacere.Anche io sto a pezzi voglio le
vacanze! ”
“ Anche io non vedo l’ora di partire! Sarà un bel
Natale ”
Già… sarà proprio un bel Natale…