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Autore: Axl    12/01/2005    5 recensioni
a volte la realtà è meglio della finzione... spero vi piaccia, sarà un pò lunga, ma la continuerò sl se piace quindi... commenti grazie!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io = Nadia

Prologo

 

Lui alzò gli occhi… disse vieni anche tu?… Solo ora lei si rese conto che sarebbe stato il Natale più bello della sua vita…

 

 

 

Capitolo uno

 

Era una tranquilla domenica mattina di fine ottobre, e Nadia camminava canticchiando una canzone che aveva sentito alla radio mentre faceva la doccia. Stava andando a casa di una sua amica, Stefania, per pranzare insieme. Erano amiche dalla seconda elementare e, anche se non erano proprio migliori amiche, si volevano un gran bene. Anche i genitori si frequentavano spesso e anzi, per Natale, i genitori di Nadia avevano deciso di andare a sciare con quelli di Stefania in un posto in Trentino, dove quest’ultimi andavano ormai da sette anni. Per Nadia e i genitori però non era la prima volta che andavano a sciare: ci andavano da quando lei era piccola, così Nadia se la cavava abbastanza bene. Ad ogni modo Nadia non era molto felice perché era abituata a trascorrere il Natale con tutti i suoi parenti; quest’anno sarebbe stata solo con i genitori e poi con tutta la famiglia di Stefania che nemmeno conosceva.

Pensando al Natale che la aspettava, camminava con passo veloce e costante. Ci sarebbero stati anche alcuni cugini di Stefania a pranzo. Nadia li aveva visti altre volte. Il più grande, che aveva la loro età si chiamava Mauro, il secondo Vincenzo e il terzo, piccolissimo, Francesco. Sapeva che si erano trasferiti a Roma un paio di anni prima per motivi di lavoro del padre, e i figli, come al solito, non erano contenti. Andavano spesso da Stefania per il fine settimana, erano molto legati. Arrivavano il venerdì, dormivano dalla loro cugina e se ne andavano domenica sera. Nadia non li conosceva bene, li aveva visti si e no una decina di volte gli anni scorsi, ma non se li ricordava antipatici, anzi.

Premette il pulsante del citofono contrassegnato da quel cognome che conosceva fin troppo bene.

- Chi è?-

- Adriano sono io, Nadia -

- Ciao sali -

Adriano era il fratello di Stefania. Era decisamente infantile data le sua età, e anche un po’ antipatico…

- Ciao Nadia! -

- We Stefy 

Si salutarono con un bacio.

- I miei verranno nel pomeriggio, sono usciti a fare compere -

- Ok vieni di la, i miei cugini si stanno vestendo e vengono subito -

 

A questo punto è bene fare una piccola descrizione di Nadia e di Stefania per capirle meglio.

Nadia era sempre stata una figura piccola, abbastanza magra e non molto alta, in quanto a muscoli ne aveva pochi anche se faceva basket – che a dir la verità aveva intenzione di abbandonare -. I capelli non erano mai stati eccessivamente lunghi e di un colore strano, tipo il biondo scuro, solo che avevano così tanti riflessi che sembravano fatti apposta dal parrucchiere (cosa che spesso le dicevano). Aveva gli occhi verdi, anche se al buio potevano sembrare marroni, un po’ allungati; a dir la verità era molto contenta dei suoi occhi, e anche del naso: all’insù senza gobba (in realtà c’era ma quasi impercettibile).

Non si può dire che non fosse timida, anzi era abbastanza introversa con quelli che non conosceva e perciò faticava ad inserirsi in un gruppo. Hey non che fosse asociale, intendiamoci, era solo riservata. Ma al contrario con quelli che conosceva, come Stefania o le sue migliori amica, Caterina e Angela, si trasformava completamente, al punto di diventare talmente loquace e esplosiva che la si doveva fermare. A volte però rischiava di essere fraintesa e di essere scambiata per un pagliaccio. Lei sapeva che non era così e le dava fastidio che gli altri la giudicassero in quel modo. In genere era sempre allegra, ma quando si arrabbiava poteva anche diventare una furia. Erigeva delle barriere, dando risposte acide, anche non facendolo apposta, si rendeva conto di essere esagerata ma lei era fatta così, stop. Chi la amava l’accettava, e lei poteva essere infinitamente buona e dolce, perché quella era la sua vera natura, con una spolveratine di romantico sul cuore.

Stefania, facendo basket con Nadia, ma con molto più impegno e molta più determinazione, aveva un fisico invidiabile (guardiamoci in faccia, un culo da far paura). Anche i capelli erano molto belli, neri e ricci, lunghi. Il naso era un po’ bruttino e gli occhi scuri e comuni, ma nel complesso anche la faccia era carina e migliorava di anno in anno. Quando era piccola era la migliore amica di Nadia, ma col tempo e con la scuola nuova si erano allontanate. Non perché si fossero divise, ma perché lei aveva cominciato a frequentare gente un po’ falsa, per fare un esempio, quelle ragazze del tipo mi-credo-anzi-ho-la-certezza-di-essere-bella che si divertono a spettegolare e a fare le vipere tra loro. Più di una volta aveva cercato di mettere contro Caterina e Nadia, un tempo erano un bel trio. Comunque le cose stavano migliorando, Stefania stava pian piano ritornando quella di una volta e le tre amiche si stavano riunendo. Poi con il fatto della partenza avrebbero trascorso del tempo da sole, e non era male.

 

Nadia entrò in camera di Stefania: era molto carina, semplice e accogliente. Stavano sistemando la casa molto bene considerando che si erano trasferiti da poco in quella nuova casa (non che si fossero spostati di molto, avevano solo cambiato marciapiede ma la casa era più grande). Nadia si sedette sul letto.

- Allora Nad come va con Simone? -

- Mhm tutto ok…se non fosse perché lui è di Portici e io di Napoli…-

- Ma dai non ci pensare che la lontananza rafforza l’amore!-

- Sarà…- Ma Nadia non era proprio sicura -… e tu? Combinerai qualcosa con Fabio? Se ti piace tanto!-

- Smettila! Mi piace ma non così tanto!-

- Si si certo, come no! – Anche se Stefania diceva così, Nadia sapeva che per lei significava mi piace da impazzire.

Mentre chiacchieravano, Stefania metteva in ordine la stanza, e quando ebbe finito uscirono per vedere se Mauro e Vincenzo erano pronti.

- Sai, mio cugino è sempre stato una lumaca a fare qualsiasi cosa… Ah Mauro era ora! C’è Nadia ti ricordi???-

Mauro fra uno sbadiglio e l’altro riuscì a dire – Certo che me la ricordo! Ciao Nadia come va? –

- Tutto ok… -

Neanche il tempo di finire la frase che Adriano il fratello di Stefania le era saltato addosso facendola cadere sul divano. Era davvero pesante (diciamo pure enorme) e per Nadia fu impossibile non urlare. Grazie a Mauro e Vincenzo se lo riuscì a levare di torno.

Mauro faceva nuoto da quando era più piccolo, così non era male riguardo al fisico. Non era molto alto e aveva i capelli simili al colore di Nadia e gli occhi color nocciola. Aveva un bel naso e delle belle mani affusolate. Per quanto Nadia lo conoscesse, lui le era sempre parso un tantino misterioso, aveva sempre la testa da un’altra parte e non si capiva mai cosa pensasse. Era difficile anche per la cugina. Non pensate male, non era mica stupido. Solo molto distratto, ma comunque andava pure benissimo a scuola, anche se Stefania si stupiva di questo perché tutte le volte che lo vedeva studiare, lui era perennemente disattendo, e quindi ci si sarebbe aspettato il contrario.

Vincenzo, al contrario del fratello, era molto più sveglio, sempre scattante, ma a scuola non rendeva come il fratello. Era magrolino, la faccia un po’ scavata e aveva la pelle più simile al colore di Nadia, cioè come se fosse d’orata, al contrario, Mauro e Stefania erano più rosei.

Anche Vincenzo aveva iniziato nuoto, e si diceva che fosse molto bravo, perché essendo così magro, sembrava una scheggia.

La mattinata proseguì allegramente. Uscirono un po’, incontrarono degli amici, il tutto ridendo e scherzando. Nadia però, anche se rideva e scherzava, era triste e skazzata.  Il suo ragazzo, Simone, tra l’altro un bellissimo ragazzo, viveva a Portici, un comune di Napoli e così si potevano vedere raramente cioè quando lui riusciva a venire da lei. Ma comunque ci aveva fatto la pelle per i rapporti a distanza. Ne aveva avuti un altro paio così e si poteva dire che non erano tutti svantaggi.

Si era fatta ora di pranzo e così, affamati come lupi, si avviarono verso casa.

- We Nad allora che ne pensi della montagna??? – Mauro non ascoltava.

- Wa non vedo l’ora di partire! Mi stai rompendo le patte dall’ inizio della scuola tu e questa montagna! – mentì Nadia per non far dispiacere l’amica, ma in fondo era vero, un po’ di curiosità ce l’aveva.

- Vedrai vedrai! – Disse Vincenzo – ogni anno che andiamo è sempre più divertente, ti piacerà tantissimo! -

Nadia stava molto simpatica a Vincenzo perché lo faceva sempre ridere.

Parlando parlando della montagna e raccontandosi episodi degli anni passati arrivarono a casa. Sia Nadia che Mauro erano persi nei propri pensieri. La mente di lei era a Portici ma lui, da bravo ragazzo misterioso, non si sapeva a cosa stava pensando.

Alle due meno un quarto erano tutti a tavola mangiando la classica pasta al sugo (buonissima!!!). Stavano inzuppando il pane nella salsa, quando si continuò a parlare della montagna.

- Stefy – disse Vincenzo – ti ricordi di quella volta che mentre stavamo sciando, io caddi e rotolai fuori pista e praticamente arrivai giù così???-

- Si! – disse Stefania ridendo – poi quando si è rialzato ha pure detto: che bello lo facciamo di nuovo? – aggiunse poi rivolgendosi a Nadia.

- Ma dai tu sei proprio matto! Potevi finire morto lo sai? -

- No il mio caro cugino non se ne frega niente, è un pazzo spericolato! -

- Ma tu sai sciare, Nadia? – chiese Vincenzo.

- Ma si, diciamo di si. C’è vado a sciare da quando avevo quattro anni! – Nadia non voleva fare la parte di quella che sapeva sciare meglio di tutti – e voi? Chi è il è il più bravo? -

- Io me la cavo abbastanza, Vincenzo non è male… Forse Mauro è quello più bravo. -

- Beh comunque è divertentissimo lì! Pensa che se vuoi stare da solo, mi dispiace ma non è possibile! Fra parenti e amici praticamente lo riempiamo noi l’albergo! -

- Si Nad, un albergo pieno solo di persone che conosci! Ci sono ragazzi e bambini di tutte le età, dai 2 anni in su. C’è, in pratica ce n’è per tutti. -

Nadia si disse che non era poi tanto male…

- Adesso con te saremmo pure di più… -

Quando Mauro, che stava seduto di fronte a Nadia e che fin ora non aveva detto una sola parola, alzò gli occhi dal piatto e le disse – Ma allora vieni anche tu? -, Nadia si convinse che sarebbe stato il Natale più bello della sua vita. Mai, ma dico mai signori e signore, Nadia si era accorta di Mauro. Chi sa perché, un colpo di fulmine, uno scherzo del destino, non si sa, ma quegli occhi color nocciola, quello sguardo intenso che lui le aveva lanciato, la fecero rimanere così, come un pupazzo con gli occhi spalancati, la bocca aperta e il pezzo di pane a mezz’aria.

Per fortuna Stefania gli disse bruscamente – Eh Mauro ben svegliato, stiamo parlando da quand’è arrivata Nadia ma ci senti? –

- Non stavo sentendo… - Fu questa la sua risposta vaga.

Per tutto il pomeriggio Nadia non fece che staccargli gli occhi di dosso. Ogni occasione era buona per stargli vicino e, senza neanche rendersene conto, ogni cosa che faceva era calcolata per stare con lui.

Arrivarono anche i genitori di Nadia. Il pomeriggio fu piacevole, a Nadia sembrò più bello di quanto fosse in realtà. Passò anche velocemente. Verso le sette era ora per Mauro di tornare a Roma. Lui e Nadia si scambiarono i numeri, si salutarono e poi se ne andò.

Più tardi tornò a casa anche Nadia e, mentre i genitori ( che si chiamavano Armando e Ornella ) discutevano su come fossero contenti di partire e su come fossero simpatici anche gli zii di Stefania, Nadia pensava a cosa le fosse successo.

Lei che era anche fidanzata, stava pensando al cugino della sua amica, che per di più abitava anche a Roma! C’è ma stiamo impazzendo!

Mise la chiave nella toppa, la porta si aprì. Entrarono in casa e dopo che lei ebbe appeso il giubbotto, si gettò sul letto. Avrebbe dovuto finire di studiare l’ultimo paragrafo di storia, ma la tentazione era troppo forte…

Afferrò il cellulare e scrisse : “We ciao! 6 arrivato? Tutto ok?” poi selezionò – INVIA -… - CERCA -… - MAURO -… - INVIO MESSAGGIO IN CORSO -… - MESSAGGIO INVIATO –

Ecco. Ormai era fatta. Forse non avrebbe dovuto inviargli quel mex. Sembrava troppo… troppo… troppo niente ormai l’aveva inviato. Mentre si era persa in questi assurdi pensieri, sentì il suono del cellulare: BI BI BIP BIIIBIIIP BI BI BIP…

Si grazie sn appena arrivato! Sto un po’ a pezzi ma tutto ok

M fa piacere.Anche io sto a pezzi voglio le vacanze!

Anche io non vedo l’ora di partire! Sarà un bel Natale

Già… sarà proprio un bel Natale…

 

 

 

 

 

 

  
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