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Autore: flatwhat    16/08/2014    1 recensioni
Più dell'arte del canto, Erik, mi hai ricordato qualcosa di meglio.
Io sono capace di sopravvivere.
Non mi sottometterò. Né a te, né a nessun altro.

(Christine Daaé. Vari pov)
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Christine Daaé, Erik/Il fantasma, Raoul De Chagny
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The art of surviving
 
La sua bambina non è particolarmente bella.
Ha dei bei capelli biondi, questo sì, ma il resto del suo volto è nella norma.
Il signor Daaé ogni tanto si chiede se non sia per via dello stato in cui vivono. Se non fossero poveri, sua figlia crescerebbe più bella? Quando pensa a queste cose, il signor Daaé si sente stupidamente in colpa.
Però, a quanto pare, a sua figlia non interessa. A lei basta essere con il suo amato papà e poter cantare con lui.
Lei ha un bel sorriso, cosa che forse ignora. Riscalda il cuore di suo padre ogni volta.
Ha anche una bella voce, che necessiterebbe di più allenamento.
Il signor Daaé riflette, con rammarico, che non potrà essere lui a continuare le sue lezioni. Perché se ne andrà prima. E teme che il bel sorriso della sua bimba scomparirà.
Quando ci pensa, il signor Daaé prega con tutto il cuore.
Prega che l’Angelo della Musica possa esistere sul serio, per offrire alla sua figliola amore e conforto al posto suo.
Prega che Raoul, il ragazzino a cui vuole bene come se fosse un altro figlio, continui a trasmetterle la sua allegria e il suo sole come ha sempre fatto.
Prega che Christine possa farcela, senza di lui.
Che sia per sé stessa la speranza che è stata per lui.
 
 
Papà è morto.
Non ha più senso cantare.
Non ha più senso nulla.

 
 
Mamma Valérius è sempre più angosciata.
Non è facile vedere la propria figlia adottiva continuare ad esistere senza alcuna gioia vitale.
 
 
A Raoul arrivano notizie della morte del signor Daaé. Ma nessuna notizia di Christine.
Piange, da solo, e pensa a lei. Sarebbe meglio poter piangere in due.
 
 
Il suono del violino di Daaé la perseguita nei sogni.
Le lezioni al conservatorio non vanno bene.
Non è in grado. Ha deluso papà.
 
 
Ha sentito una ragazza piangere nel suo camerino e si è ritrovato a essere il suo Angelo. Una novità nelle sue grigie giornate.
Erik non sa come considerare la ragazza. Gli ha dato fastidio la sua totale mancanza di voglia di vivere. Forse perché gli ha ricordato la propria.
Sarà in grado di sostenere le lezioni del Fantasma dell’Opera? O cederà?
 
 
Christine Daaé può cantare di nuovo. L’Angelo è con lei.
Papà, ascolta.
 

Non è l’Angelo, sei tu. È questo che vorrebbe dirle, non fosse altro che una Voce, per lei.
Aveva ceduto, ma si è rialzata. Ripetutamente. E nel suo sguardo che prima era vuoto, è ricomparsa una luce, che Erik può vedere da dietro lo specchio.
Sente il suo cuore battere per sentimenti che non credeva possibile.
Lei non è particolarmente bella, non si tratta di questo.
È come se quella luce ne stesse facendo nascere un’altra, a sua volta, dentro di lui.

 
Quando Raoul la rivede, dopo tanto tempo, è come se non fosse mai cambiata.
La vede di nuovo, viva, sul palco.

 
Più dell’arte del canto, Erik, mi hai ricordato qualcosa di meglio.
Io sono capace di sopravvivere.
Non mi sottometterò. Né a te, né a nessun altro.


 
Raoul è terrorizzato.
Prega che Christine sopravviva anche se lui dovesse morire dentro questa camera infernale.
Puoi farcela, Christine. Non dimenticarlo ancora.

 
Ha ceduto e si è rialzata. Ripetutamente.
Possono, due persone così, darsi forza a vicenda? Erik non lo avrebbe creduto possibile.
Ma ora anche lui si è rialzato.
Che Christine vada con il suo sposo. Con lui, o con Erik, o da sola, sa che lei è in grado di vivere comunque.
Che lui resti dietro, a morire, ma risorto nello spirito.

 
La tomba di suo padre sembra scintillare, nell’oscurità.
O forse è che è la prima volta che lei la osserva con questo stato d’animo.
Dietro di lei, Raoul attende.
Canta un’ultima volta, davanti al sepolcro. La sua voce è suo padre, è Erik ed è soprattutto Christine Daaé. E lei non lo scorderà.
Si volta e Raoul le tende una mano. È la cosa più facile del mondo afferrarla.
Ora è di nuovo pellegrina e la vita non sarà facile come prima. Ma l’affronterà, come ha affrontato la povertà, l’angoscia e il Fantasma dell’Opera. L’affronterà insieme a Raoul.
Io sono capace di sopravvivere.

 
"Sono libera delle mie azioni, signor di Chagny; voi non avete nessun diritto di controllarmi e vi prego di non provarci neppure".
(cit. da Il Fantasma dell'Opera, Gaston Leroux)
Una cosa che mi è sempre dispiaciuta del musical, è quanto Christine passi in secondo piano, rispetto al libro. Nel musical è, fino al finale, in cui si trova a dover prendere in mano la situazione, in balia degli eventi.
Nel libro, l'ho sempre trovata un personaggio incredibilmente forte e positivo. Lei, che come ruolo dovrebbe in teoria essere relegata a fare la "donzella in difficoltà", non accetta di rimanere con le mani in mano e si arrovella in continuazione e nonostante l'orrore delle situazioni in cui si trova, alla ricerca di una soluzione (una soluzione che, al contempo, faccia meno male possibile allo stalker pluriomicida!). E, alla fine, è la donzella in pericolo che salva tutti. Stalker compreso.
Gira voce che Leroux avesse simpatie femministe, e non mi sento di escluderlo.
Questa fic voleva prima di tutto essere una specie di tributo a questo personaggio. In secondo luogo, voleva essere un esperimento con qualcosa che somigliasse al flusso di coscienza ma sin dall'inizio è diventata tutt'altro.
Grazie a chi vorrà leggere! Alla prossima!

 
  
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