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Autore: argentmist    14/09/2008    5 recensioni
Continuo a correre e sento avvicinarsi sempre più i passi dei Cercatori. Mi sento come un’animale in trappola , braccato, senza via di scampo...
One-shot sui pensieri di Melanie durante la fuga dai Cercatori a Chicago.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Melanie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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It's the fear of the dark                            
It's growing inside of me
They won they will hunt tonight
Have to save all the love
There is no escaping
 - It’s the fear- Within Temptation


                                                                            
Corro nel buio.
Intorno ai miei piedi vorticano nuvolette di polvere sollevate dalla velocità e sento dietro di me le voci dei Cercatori che mi ingiungono di fermarmi. Li ignorò e accelero aumentando la distanza che ci separa. Non mi avrebbero preso, non viva.  
Ero la più veloce della mia classe, mio padre scherzando mi diceva che correvo come un cavallo... ma questo apparteneva a un’altra vita, un vita dove il mondo era ancora normale. Con rabbia scacciai il pensiero di mio padre dalla mia mente. Mio padre è morto, non esiste più da quando è diventato uno di loro e aveva messo i Cercatori sulle tracce mie e di mio fratello.
Jamie. Sarei tornata, c’è l’avrei fatta per lui, glielo avevo promesso. Solo adesso mi rendevo conto quale pazzia sia stata quella di lasciare Jamie e Jared per tornare a Chicago per scoprire se Sharon era ancora viva. Era stata una decisione affrettata, ma quando al telegiornale la intravidi con la sua inconfondibile chioma fulva, muoversi furtivamente verso quel vecchio e ammuffito palazzo, lo stesso dove ora mi ritrovavo a correre per la mia esistenza, mi era sembrata la cosa giusta da fare.
Continuo a correre e sento avvicinarsi sempre più i passi dei Cercatori. Mi sento come un’animale in trappola , braccato, senza via di scampo. Continuo a correre, cercando di evitare che la paura si impossessi di me. Qualunque cosa fosse accaduta non avrei messo in pericolo Jamie e Jared ed ero decisa a proteggerli a tutti i costi anche nell’eventualità fossi diventata una di loro. A quel pensiero un brivido di disgusto mi percorre il corpo. La morte sarebbe un destino migliore di quello di essere cancellata per sempre.
All’improvviso noto in fondo al corridoio, tra le zone alternate di ombra e luce, una  zona dove l’oscurità era totale. Man mano che mi avvicino, riconosco quella macchia nera : il vano dell’ascensore.
Per giorni lo avevo usato come rifugio durante la mia vana e disastrosa ricerca di Sharon, e ora sarebbe diventato il mio rifugio eterno.
Mi volto ancora una volta e vedo accelerare i Cercatori. Hanno intuito le
mie intenzioni, ma sono ancora troppo distanti per potermi fermare.
Corro, corro finché non sento più il terreno sotto i piedi, ma l’aria che mi sferza il volto e il resto del corpo e che mi accompagna nella mia inesorabile caduta.
Atterro con un tonfo sordo, che mi provoca un dolore tale che mi da l’impressione di essermi rotta ogni singolo osso presente nel  corpo, ma il fatto che provassi ancora dolore indicava che ero ancora viva .Con rabbia capìi  che l’altezza da cui mi ero buttata non era stata sufficiente.
Avevo fallito.
Il mio ultimo pensiero, prima che i sensi mi abbandonassero andò a Jamie: non avevo mantenuto la promessa.
  
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