La simpatica avventura di Nanase Haruka, Maxwell e di uno sgombro che si trasformò in squalo

Forse banale come inizio, ma una calda sera di luglio, in compagnia del suo compagno ventilatore e della sua amica console, il giovane si ritrovava disteso sul letto dell'angusta camera con il viso solamente illuminato dalla luce che emanava il gioco stretto tra le affusolate dita. Il canto delle cicale permeava quasi prepotentemente dalla finestra spalancata, mentre una leggera brezza al gusto di salsedine sospingeva le lievi tendine impolverate, dando quasi l'impressione di essere fantasmi danzanti. Il ragazzo abbozzò un piccolo sorriso, ritrovando un'innaturale distensione tra l'accostamento del tenero canto degli insetti simbolo dell'estate e l'allegra musichetta che arrivava dalle minute casse del Nintendo. Appoggiò con fare quasi elegante lo stilo sullo schermo inferiore, facendo incedere baldanzosamente il piccolo personaggio dal bizzarro cappello rosso, possessore di un magico taccuino capace di far apparire qualsiasi cosa tu voglia, ovviamente nei limiti del vocabolario preimpostato nel videogame.

Non era raro, infatti, che dovesse andare a spulciare negli impolverati dizionari tristemente abbandonati sulla mensola del salotto solo per trovare un sinonimo di una parola o aggettivo indispensabile per la continuazione dell'avventura. Non che gli dispiacesse, anzi, sentiva che ora avrebbe ricevuto voti ancora maggiori nei temi di letteratura grazie alla continua ricerca di parole sostitutive. Già, Super Scribblenauts era davvero un gioco degno di nota. Era divertente e il giocondo faccino di Maxwell era qualcosa di indubbiamente carino.

Passò un'altro livello, ritrovandosi sulla sponda di uno specchio d'acqua a godersi la compagnia di un gioviale cavaliere che gli saltellava intorno con fare lontanamente snervante. Lesse a bassa voce l'obbiettivo della sfida, sistemando alla meglio la testa nell'imbottito cuscino e cercando una posizione favorevole ad accogliere le dolci e refrigeranti raffiche del ventilatore.

"Trasporta il cavaliere sull'altra sponda del fiume per permettergli di raggiungere il Tesoro Templare. Attenzione alle acque infestate dal mostro!"

Sul volto di Haru si distese in un'espressione compiaciuta, pregustando lo Starite che sarebbe presto stato stretto tra le elettroniche manine del giovane protagonista. Inforcò nuovamente il pennino che pochi minuti prima aveva appoggiato a fianco a lui- il quale era stato accolto tra le pieghe delle lenzuola, zigrinate sotto il peso del corpo di Nanase- e cliccò sull'icona raffigurante il taccuino verde al cui centro spiccava una stella gialla. Evocò un'anguilla elettrica dalle scaglie dorate che, non appena fu aggraziatamente posata tra le piccole increspature del laghetto, rilasciò una scarica tale da mandare la creatura a pancia all'aria. Lo scampanellio del completamento della prima parte della sfida vibrò tintinnante nelle orecchie del moro, sempre più impegnato nella sua missione sotto le mentite spoglie del simpatico Maxwell.

In quel momento mancava solo da trovare un mezzo di locomozione in modo da raggiungere l'altra sponda. Un piccolo sorriso si fece largo sul viso dell'atleta. Era proprio questo quello che adorava di Scribblenauts, le cose meno convenzionali venivano utilizzate come se fossero oggetto di tutti i giorni. E Haruka non si sarebbe lasciato scappare l'occasione di coronare, anche se virtualmente, quel piccolo sogno che covava dentro di sé. 

"Sgombro. Gigante. Veloce. Domestico." scrisse ripetendo tra sé e sé, almeno per lui, eccitanti parole.

L'animale apparve in tutta la sua imponenza, scagliando in aria vari colpi di coda, prima che venisse anch'esso accolto tra i perpetui flutti dello stagno. Toccò nuovamente l'animale, questa volta per accedere alla sezione che gli avrebbe permesso di montare il pesce assieme all'amico cavaliere. Una volta in groppa, però, successe una cosa completamente inaspettata. Come mossa da una forza invisibile, la mano recante lo stilo si mosse, facendo spostare rapidamente la creatura dalla sponda proprio mentre il co-protagonista del livello stava per salire a sua volta sul suo dorso. Il malcapitato cadde miseramente in acqua e il ragazzo dagli occhi color zaffiro assistette impotente al triste annegamento della spalla. La finestra di reset apparve come di consueto, mostrando le due opzioni Esci oppure Riprova. Il delfino abbandonò per un istante la console vicino al bordo del letto e si passò una mano sul viso sudaticcio, non riuscendo a trattenere un sorriso estremamente divertito.

Aveva, inconsciamente, sostituito la parola Sgombro con Squalo. E se n'era accorto solo notando una fila di acuminati denti fuoriuscenti dalla bocca dell'animale e un appuntito muso tutt'altro che rassicurante. Allora come si spiegava quella "forza oscura" che lo aveva spinto ad abbandonare così apertamente il povero cavaliere? Sorrise di nuovo, questa volta con un leggero rossore ad imporporargli le guance. 

"Scusa, cavaliere, ma sullo squalo posso salirci solo io."



*Angolino dell'Ananas*
Aiutatemi, per favore. Non so da dove sia uscita fuori questa cosa, forse dal mio amore smisurato per Maxwell e tutto il mondo di Scribblenauts. A riguardo di questo, vorrei sproloquiarmi un momento in un disclaimer quasi obbligatorio: io non detengo il copyright di Maxwell e del completo videogioco di Scribblenauts. I diritti appartengono alla Warner Bros per la produzione del gioco. Ecco, almeno una volta volevo farlo. E niente, spero che abbiate apprezzato il mio sclero letterario. Anche se ne dubito. Comunque, a presto! c:
bacissimi
Pineapple__