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Autore: p e a k y    16/08/2014    3 recensioni
Charlie, non piangere. Charlie, non piangere.
Apro gli occhi, vedo tutto appannato, e Ashton non c'è.
[...]
«Dobbiamo pensare cosa fare.» dice Cal convinto «E nulla distoglierà la mia perfetta mente dall'aiutare una ragazza così carina, dolce e terribilmente capra per…»
«Ai no vuanna vei, forannash tobe ovee. Aivont to blah nau. Bee. Tu tuu tuu. Ai no vuanna veii.»
«Ma che cazzo di suoneria è?»
«Dawson's Creek.»
Sbuffo sprofondando sul divano.
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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actually.







 





 
vorrei dedicare questa breve storia a Liz, 
la mia ombra da lontano





 

 
21 may
11:37
 
Lo guardo con gli occhi sgranati «Cosa?» domando in un sussurro.
Non posso credere che mi abbia detto una cosa simile.
Ho da poco lasciato Luke, stavamo insieme da quasi un anno.
Ho bisogno di lui.
Ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto, ho bisogno del mio migliore amico.
Era tutto iniziato per scherzo durante un intervallo.
«Ash!» lo avevo chiamato ridendo. Mi aveva appena offerto un caffè.
«Dimmi capra.» aveva risposto con un sorriso.
«Vuoi essere il mio migliore amico?»
Aveva alzato le spalle «Perché no? Ciao migliore amica!»
Non potevo pensare che sarebbe diventato davvero il mio più grande amico nel giro di pochi mesi.
«Cosa?» ripeto, incredula.
Ashton alza lo sguardo da terra incrociando il mio. Sospira e scrolla le spalle.
«Voglio una pausa.»
«Cosa intendi?»
«Non voglio parlarti per qualche giorno.» dice secco «Non voglio che…» sospira «Devo riflettere su alcune cose.»
Annuisco osservandolo «Ho capito.» abbasso il capo e una lacrima mi attraversa la guancia.
Lui me la caccia con il pollice «Scusa, capra.» mormora con dolcezza prima di posarmi un bacio sulla guancia.
La campanella suona, fine dell'intervallo.
Chiudo gli occhi, devo riuscire a non piangere a dirotto tipo fontana.
Charlie, non piangere. Charlie, non piangere.
Una lacrima.
No, non devi.
Un'altra.
Charlotte Peaky. Non devi assolutamente…
Apro gli occhi, vedo tutto appannato, e Ashton non c'è.
E' lontano che svolta un angolo.
Ora non lo vedo più. Non so se è colpa della vista offuscata o proprio è sparito.
Quale che sia la realtà io sto male.
Mi lascio cadere a terra con il volto tra le mani, mentre i singhiozzi riempiono il corridoio ormai vuoto.
 
 
 
 
 
21 may
15:00
 
Busso ripetutamente a casa Hood.
Spero vivamente che Cal sia a casa. Altrimenti non saprei proprio cosa fare.
«Arrivo, arrivo!» sbotta innervosito.
Oh, grazie Superman.
Apre la porta e fissa dritto davanti a sé. «Chi cazzo è?!»
«Emh, emh.» mi schiarisco la gola e lui abbassa lo sguardo.
Sì, sono bassa. E lui è alto. Fanculo.
«Buonsalve anche a te, Cal.» borbotto ironica.
Lui sorride e mi salta addosso abbracciandomi «Non ti vedevo da troppo tempo, piccola stronza. Dov'eri finita?»
Ridacchio ricambiando la stretta «Sono sempre negli stessi posti, eh.»
«Che giorno è oggi?»
Ci penso un po' su «Forse mercoledì.»
«Porca merda!» grida sbattendosi una mano sulla fronte «Non ti vedo da venerdì!»
Scoppio a ridere posando una mano sullo stomaco che si contorce ogni volta che mi fa divertire.
Non sono innamorata. E' che rido troppo.
«Troppo tempo, capitano.»
«Troppo decisamente.»
Poco dopo siamo sul suo divano con due cucchiai in mano, io tengo ben stretto il barattolo della nutella.
«Quindi fammi capire bene…» Calum si posa gli indici sulle tempie concentrandosi «Ash-stupido coglione-ti ha detto che vuole una pausa da te. Non si sa perché. Proprio ora che con Luke è finita. Giusto?»
«Esatto.» borbotto demoralizzata. Non ne parlerei di altri che con lui, è l'unico che può consigliarmi dato che Ash è un suo grande amico. Non che vicino di casa.
Eggià, il mondo è piccolo.
«Dobbiamo pensare cosa fare.» dice convinto «E nulla distoglierà la mia perfetta mente dall'aiutare una ragazza così carina, dolce e terribilmente capra per…»
«Ai no vuanna vei, forannash tobe ovee. Aivont to blah nau. Bee. Tu tuu tuu. Ai no vuanna veii.»
Che è 'sta roba?
Calum sobbalza e si butta nella sua stanza «Il telefono!»
«Ma che cazzo di suoneria è?»
«Dawson's Creek.»
«Eh?»
«Chupa, Charlie.»
Sbuffo sprofondando sul divano.
 
22 may
7:53
 
Primo giorno senza il mio migliore amico: fatto.
Che schifo.
Sono seduta fuori dalla mia classe. Per terra, aspetto che inizino le lezioni.
Nessuna fa caso a me anche se ho le gambe distese noiosamente verso il centro del corridoio. Ormai gli altri sono abituati a vedermi così.
Ad un certo punto sento una risata, mi volto.
Ecco Ashton che si avvicina, ride animatamente con Summer.
Lei è bella, simpatica, gentile. E' tutto. E si chiama anche Summer.
Neanche nelle peggiori fanficion succede, sul serio.
E la adoro, non posso non trovarla maledettamente carina.
E' davvero perfetta.
Beh, sicuramente con lei Ash non sentirà la mia mancanza. E' scientificamente impossibile.
La sfiga è che abbiamo l'ora insieme, io e lui.
Oh merda, abbiamo l'ora insieme!
Afferro lo zaino, mi alzo e mi catapulto all'interno della classe.
Sono al mio posto, fisso il libro, anche se non lo guardo davvero.
Penso a ciò che mi sta accadendo. Al senso di solitudine che provo senza lui, Ash.
E per un momento sento di aver bisogno di Luke, ma so perché l'ho lasciato: stava diventando complicato.
Ho preferito lasciarlo prima che la situazione degenerasse.
Per un attimo nella mia mente compare l'immagine di noi, seduti su una panchina, che ridiamo.
Ma nello stesso tempo stiamo piangendo.
Un brivido mi fa tremare tutto il corpo.
Un rumore accanto a me attira la mia attenzione, scosto il ciuffo di capelli castani e con la coda nell'occhio vedo Ash.
Si è seduto accanto a me.
Mi volto a guardarlo e gli rivolgo un sorrisetto. Lui mi osserva, poi fa lo stesso.
«Sai, puoi salutarmi. Se ti va.»
Annuisco e allargo un poco il sorriso «Buongiorno.»
Ci guardiamo a lungo. O almeno, a me sembra tanto tempo.
Alla fine deglutisce.
«Buongiorno.»
Non ci rivolgiamo più la parola per tutta l'ora.
 
22 may
21:45
 
 
Ho passato la giornata a rifletterci. Lo farò.
Andrò da Ashton e gli chiederò spiegazioni.
Non voglio passare altre giornate così.
Durante tutto il pomeriggio Calum e io siamo stati in chiamata, sa cosa voglio fare.
Tra poco arrivo nel loro quartiere.
«Puoi farcela Charlie. Basta bussare, chiedergli spiegazioni, ascoltarlo e…» ringhio, così al nulla, e do un calcio a terra «Picchiarlo come non ho mai fatto!»
Sento una risatina, mi volto e vedo dall'altra parte della strada una macchina ferma.
Una macchina familiare. Assottiglio gli occhi e riconosco Jade, quella ragazza pon pon troppo stupida per esistere.
Con quei suoi stupidi boccoli castani. E quegli occhi verdi. Pff.
Scruto meglio, sta beatamente limonando con… con…
«Santissimo superman. Ma quello è Luke.»
Rimango imbambolata a fissarli. Un'altra macchina sfreccia davanti a me beccando la pozzanghera, infradiciandomi per bene.
«Oh, bene!» sbotto riprendendo a camminare verso casa Irwin. «Spero per lui che abbia della nutella a casa!»
 
Ed eccomi qui. Sono passata davanti a casa Hood e Cal, dalla finestra della sua stanza, ha alzato il pollice.
Ora sono a casa Irwin, o meglio, nel cortile di casa Irwin.
O, ancora meglio, sull'albero del cortile di casa Irwin.
Mi sto dondolando da una vita cercando di raggiungere il balconcino che da proprio sulla sua camera.
Tipo quello di Gabriella in high school musical.
Ora che ci penso odiavo quella stronzetta. Assomiglia troppo a Jade.
Dopo l'ennesimo dondolamento arrivo al balcone e afferro un'asta di legno.
«Okkay Charlie. Ora la situazione si fa difficile.» borbotto tra me e me.
Allungo un piede, poi stacco l'altro dall'albero e… scivolo.
«Oh merda merda merda.» sono appesa come un procione spastico. Velocemente mi tiro su e mi butto aldilà della… emh, come si dice?
Di quella specie di staccionata che sta sui balconi.
Mi sdraio a pancia in giù, sfinita.
«Mai più Charlie, mai più.»
Mi scosto i capelli dal volto. Ma legarli no, eh?
«Sono salva.» costato, faccio per voltarmi a controllare di avere ancora le gambe. Nel mentre vedo dei piedi a poca distanza da me.
Mi blocco. Alzo piano piano lo sguardo.
Calzini, polpacci, ginocchia, coscie, boxer azzurri a stelline gialle, canotta nera… o merda.
«Ciao Ash.» tento un sorrisetto.
Lui ha le mani posate sui fianchi, alza un sopracciglio.
Io mi alzo in fretta spolverandomi i vestiti «Emh… posso spiegarti tutto.»
«Puoi spiegarmi perché ora sei a casa mia?»
«Emh, sì.»
«Sul mio balcone?»
«Sì.»
«Perché ci sei arrivata tramite l'albero?»
«Sì, anche quello.»
«Perché sei completamente bagnata?»
Arrossisco «Quello non esattamente.»
Mi osserva per un tempo che pare infinito. Beh, non così tanto. Ma comunque molto lungo.
Tipo a lezione questa mattina.
Il silenzio comincia a diventare pesante, faccio per parlare ma lui mi precede.
«Sei incredibile, Charlie. Io ti avevo chiesto qualche giorno per riflettere… e credo di aver appena capito perché.»
Lo guardo speranzosa «Perché?»
«Oh, Charlie.» si avvicina lentamente, con un sorriso stampato in volto.
Ha i capelli spettinati, più del solito.
«Tu sei terribilmente divertente. » continua Ash «Davvero, sei molto simpatica. Sei impulsiva, sei così… te stessa.» scuote il volto, sempre sorridendo.
«Oh, grazie.» mugugno imbarazzata. «In realtà credo che poss-» mi tappa la bocca con la mano.
«Stai zitta un secondo.» dice divertito «Sei una persona fantastica. Poi tu… oh, sei bellissima. Sei splendida.»
Sgrano gli occhi. Non è che si sta dichiarando? Oh no. E' il mio migliore amico, io proprio non…
Ridacchia «Aspetta. Sei bellissima, sì. Sei terribilmente adorabile, sì. Ma non per me.» scrolla le spalle «Ho passato questi due giorni a pensare cosa provo davvero per te solo perché…»
Mi allontano, questa volta sono io a zittirlo.
«Allora è tutto come prima?» la situazione stava diventando mielosa.
Mi guarda, poi scoppia a ridere. Uno dei miei suoni preferiti.
«Certo, stupida capra!»
Spalanco la bocca in un sorriso.
«E non sei innamorato di me?» domando, giusto per esserne sicura.
«Ovviamente no, come potrei innamorarmi della mia migliore amica?» fa un verso di disgusto.
«Hai appena detto che sono bellissima.» borbotto.
Alza un sopracciglio «Non lo nego. Hai degli occhioni azzurri troppo carini. Ma non potrei innamorarmi di te.»
Suono armonioso per le mie orecchie.
«Allora?» domanda.
«Eh?»
«Chupa. Quando hai intenzione di correre, saltarmi addosso e abbracciarmi?»
Detto fatto.
Lo stringo a me, scoppiando a ridere. Senza un apparente motivo. Chiudo gli occhi per godermi il momento.
Ride anche lui «Charlie è così.» dice tra le risate «Tu la abbracci e lei fa il koala.»
Dopo pochi attimi apro gli occhi, davanti a me ho la sua stanza, sempre disordinata che conosco quasi come la mia.
Sospiro, sollevata.
«Forza, andiamo dentro.» dice scrollandosi, come per farmi scendere.
Io stringo la presa «Portami dentro tu.»
«…ho la nutella in frigo.»
In un attimo sono con il culo a terra, mi rialzo in fretta e corro al piano di sotto, trascinandolo per il polso.
«Muovi le chiappe, Irwin!»
Lui mi segue ridendo.
Mi abbandono ad una risata anche io mentre mentalmente mi appunto di mandare un messaggio a Calum: 'ho sistemato, è tutto perfetto.'
  
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