Fanculo.
Quest'aereo non atterra mai. Ma quanto manca? Saremmo dovuti arrivare cinque minuti fa. Maledetti ritardi. Maledetti aerei che spendono minuti e minuti prima di partire e maledetti piloti.
Ok, non è vero che ce l'ho con gli aerei e il personale. È solo che son trascorsi due mesi dall'ultima volta che l'ho visto e passare dal vederlo tutti i giorni, alzarsi con lui accanto, poterlo baciare e coccolare quanto e quando voglio, al non vederlo per più sessanta giorni ti lascia un vuoto nello stomaco sostituibile solo dalla vista del cosidetto lui.

E questo aereo ancora non atterra. E io devo anche aspettare la macchina -pure questa sicuramente in ritardo come sempre-, tornare a casa e da lì andare a casa sua. E casa sua è maledettamente lontana dalla mia. E forse allora sti cazzi dei bagagli, io mi faccio portare direttamente da lui.

Mi affaccio dal finestrino, osservo le nuvole e il cielo così azzurro. Michael dice sempre che i miei occhi hanno il colore del cielo. Non è vero, amore mio. Il cielo è decisamente più bello, anche se ora come ora ho voglia di maledire pure lui.

Prendo il telefono, clicco su 'fotocamera' e metto la fotocamera interna per farmi un selfie da mettere poi su twitter. I fan adorano quando lo faccio e io adoro loro che mi scrivono tutto l'amore che provano nei miei confronti. Ti fa sentire bene, il cuore in pace. Ti fa pensare "alla faccia di tutti quelli che mi hanno urlato contro." Ti fa sentire anche a te un po' innamorato.
Ma ora, mi guardo attraverso il telefono e non noto la persona solare che sono sempre, anche quando la stanchezza sembra volermi togliere anche la forza per respirare. Noto due occhiaie causate dalla notte insonne che ho passato, pensando al momento in cui oggi sarò finalmente tra le sue braccia. Noto la frustrazione sul mio volto, l'ansia, la trepida attesa e decido che non posso farmi una foto in questo stato.

Sto per alzarmi e urlare tutte queste emozioni che provo, quando sento l'aereo incrinarsi verso il basso e una voce femminile informare tutti i passeggeri dell'imminente atterraggio. Ora vorrei urlare di gioia.

Dio, il tempo che ci vuole per scendere dall'aereo e attendere i bagagli non è mai sembrato così tanto. Quando ho finalmente tra le mani le mie due valigie, mi dirigo fuori dall'aeroporto. Attraverso le porte scorrevoli a testa bassa, attento a dove mettere i piedi e a non inciampare con le valigie. Nel momento in cui alzo lo sguardo, un respiro mi si mozza in gola. Due occhi scuri sono fissi su di me, stupiti, felici, timidi. Un sorriso contento e dei denti perfettamente bianchi mi si presentano davanti e un foglio di carta con la scritta in grassetto "DAMON SALVATORE" retto dalle possenti braccia dell'uomo che amo mi fa incontrollabilmente scoppiare a ridere. Lascio le valigie, noncurante delle persone a cui potrebbero essere d'intralcio e mi fiondo tra le braccia di Michael, che lascia cadere il foglio per stringermi con quanta più forza abbia in corpo.

Dopo sessantatrè giorni, nel momento in cui il suo profumo annebbia la mia mente, posso dire di esser tornato a respirare.

Mi lascia andare per guardarmi negli occhi e accarezzarmi la guancia ricoperta da uno strato di barba con il dorso della mano destra. Io, ancora col sorriso sulle labbra, mi perdo in quegli occhi intensi che mi guardano come non mi hanno mai guardato. Poi faccio scontrare la mia bocca con la sua in un bacio bisognoso e fin troppo atteso da parte di entrambi. Sento le sue labbra muoversi sulle mie e combaciare perfettamente. Quando ci separiamo, riesco a tornare alla realtà e sentire decine e decine di mani che applaudono.
"Sarà successo qualcosa" penso immediatamente. Mi guardo intorno per capire cosa, ma noto che ogni singolo sguardo dei presenti è posato su di noi e che molti hanno un sorriso sulle labbra.
Sposto lo sguardo su Michael, che mi osserva. Gli applausi scemano e per me torna a esistere solo lui, che mi guarda come fossi la cosa più bella del mondo.

Respiro.






Note: quanto può farmi strano cliccare "verde" sul rating? Ahahaha.
La shot è brevissima, abbastanza non-sense, ma oggi ero in aereo (torno da Barcellona. Non ascoltate quelli che dicono 'ma lo spagnolo si capisce, è uguale all'italiano.' CALLE. Quelli parlavano e io non capivo un cazzo.) e guardando fuori dalla finestra e osservando il tramonto mi sono sentita romantica e mi è venuta in mente questa fanfiction.
La fine è un po' frettolosa e davvero inverosimile, ma distacchiamoci dalla realtà per un po' e immaginiamo un finale stile Disney. A volte non fa male, no?

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E' gradito qualsiasi pensiero.

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