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Autore: itsloveforlouis    17/08/2014    0 recensioni
Semplice pagina di diario, lettera, piccola biografia, come diavolo volete chiamarla, di una vacanza difficile da dimenticare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Era il primo agosto e partivo per il campus di quindici giorni verso il Circolo Velico Lucano.
In treno ovviamente come sfortuna vuole, ero l'unica femmina, quindi ho passato il tempo con le cuffie. Non sono una che ama socializzare più di tanto.
Mi piace farla corta, non la sto scrivendo per scrivere un testo, ma per raccontarlo a qualcuno.
Fatto sta che in pochi giorni, mi sono affezionata a un ragazzo, che tra parentesi si chiama come me: Daniele.
Inizialmente andava tutto bene, poi io mi ci sono affezionata un po' troppo? Sì.
Lui era sempre più dolce con me e io mi sono presa la classica cotta estiva. Un bel ragazzo, simpatico, dolce e divertente.
Ricordo quando stavamo ai campi da ping pong e prima si è messo di santa pazienza ad insegnarmi come tenere in mano una 'racchetta', poi, dopo essermi stufata, mi sono seduta sul tavolo da gioco inutilizzato e sono rimasta a guardare lui che giocava con altri ragazzi del nostro gruppo.
Dalla segreteria si sente il nome del nostro gruppo urlando "E' PRONTA LA CENA", così io inizio ad alzarmi per dirigermi al gazebo-mensa.
"Aspetta stai lì ferma!"
Io l'ho guardato come se fosse impazzito.
"Ti ci porto io!" ha urlato e mi ha fatto salire sulle sue spalle.
Mi ha portato a cavalcioni per tutto il campus e tutti in effetti che ci guardavano. Ero stata contentissima.

Sono passati i giorni, lui scherzava e mi rompeva le scatole quando stavo al telefono con mia madre per farmi fare figure di merda.
Non credo di aver riso così tanto in vita mia.
Un giorno ha chiamato uno e ha detto "Guarda che occhi grandi che ha! Sono bellissimi, amo gli occhi grandi" indicando me. Credo di essere diventata rossa. Quando ho detto "Se fossero azzurri sarebberi più belli" e lui ha risposto con "A me piacciono più marroni", credo di essere diventata viola, altro che rossa!

Una mattina con Francesca, una delle mie compagne di stanza, ci siamo svegliate alle 6:30 e siamo andati verso il loro bungalow con l'acqua, siamo entrate e li abbiamo svegliati con una doccia! Quando Daniele ha urlato "MA SIETE COGLIONEEE" ho riso fino a sentirmi male.
O quella volta in cui di nascosto dal guardiano c'eravamo organizzati per vederci nel loro bungalow alle 2:00 di notte, noi siamo andate a mezzanotte e quelli già dormivano! Li abbiamo svegliati e siamo rimaste fino alle 4:00 a parlare. E' stato incredibile.
Poi nella seconda settimana, con le ragazze con cui ho fatto amicizia ci siamo messe a fare gli stupidissimi bracciali di gomma che vanno di moda ora. A Francesca piaceva un ragazzo della stessa stanza di Daniele, così ne abbiamo fatto anche uno per lui e uno per Daniele, per poi darglieli.
Quando gliel'ho dato ha sorriso ed ha accennato un "grazie". Il giorno dopo però il ragazzo che piaceva a Francesca, Simone, lo aveva tolto.
Lei c'è rimasta malissimo, ed io ho avuto paura che anche Daniele l'avesse tolto. Invece lui lo ha tenuto fino alla fine.
Poi però è arrivata Adriana, una troia. Aveva capito che con Daniele mi trovavo molto bene, e forse era gelosa.
Ha raccontato delle merdate su di me e ha rovinato tutto. Perchè lui ovviamente le ha creduto. E si è allontanato. E io non so da dove ho tirato fuori le palle per chiarire e in pratica litigarci.
Poi non ci siamo cagati più tutto il tempo, mentre Adriana mi torturava fino ad avermi fatto piangere una sera.
Quando abbiamo giocato ad Obbligo, Verità o Giudizio le mie cose erano state: 
Verità: Ti piace Daniele?
Obbligo: Dai un bacio sulla guancia a Daniele
Giudizio: Quando dai da 1 a 10 a Daniele?

Ma perché essere così crudele? Lo abbracciava in continuazione e ci si strusciava pure vicino quando c'ero io, oppure lo nominava sempre. Proprio nel momento in cui non parlavamo più.

L'ultima sera siamo andati in pizzeria e ci siamo continuati ad ignorare.
Tornati nel campeggio, siamo andati allo stabilimento balneare associato al nostro campus, dove hanno messo il classico video con le foto ricordo.
E ovviamente tutte le ragazze a piangere, io per prima.
Cosa che non mi aspettavo, Daniele si è avvicinato e mi ha stretta fortissimo. E io ho smesso di piangere.
Siamo tornati verso i nostri bungalow, ma siamo rimasti tutti fuori a piangere ancora. E Daniele mi ha abbracciata di nuovo.
Poco dopo mi sono seduta sulle scale di legno all'ingresso della mia casetta, e piangevo. E Daniele è venuto e mi ha sussurrato un "dai" e mi ha abbracciato. Fortissimo. E' stato un abbraccio fortissimo e lunghissimo. Io ho appoggiato la testa sulla sua spalla e piangevo. E lui era l'unico in grado di farmi smettere. Mi stringeva fortissimo e siamo rimasti abbracciati per tipo 10 minuti, che per me sarebbero potute essere tranquillamente cinque ore.
Lui aveva capito che io mi ci ero davvero affezionata a lui, più di quanto lui si fosse affezionato a me.
E l'abbraccio era della serie "abbiamo litigato, io non ho bisogno di te ma tu hai bisogno di me, quindi ti sto vicino". E per me è stato importantissimo, che lui fosse lì comunque. Che lui abbia capito che volevo abbracciarlo in quel momento, che avevo bisogno di lui.
Eravamo strettissimi, credo sia stato l'abbraccio più bello della mia vita.
Siamo tutti e due di Roma, il giorno abbiamo fatto il viaggio insieme.
Nella fermata prima, quella di Napoli, ho abbracciato per forse l'ultima volta le mie migliori amiche, abbiamo pianto, soprattuto con Francesca, abbracciate e disperate. E le persone del treno ci guardavano, non so se capivano che gli addii fanno schifo, e che io non volevo lasciare neanche un quarto di una persona di quel cazzo di gruppo.

Alla fermata di Roma, siamo scesi tutti noi restanti, era il capolinea.
Io e Daniele abbiamo fatto parte della strada della stazione insieme, ognuno con la propria famiglia. Non abbiamo parlato, abbiamo fatto finta di non conoscerci. Ci siamo lanciati solo uno sguardo. Poi io ho girato l'angolo e lui ha continuato ad andare dritto.
E ognuno è tornato a casa sua, senza neanche salutarci. E magari non lo vedrò mai più in tutta la mia vita.
Chissà se gli manco un decimo di quanto lui manca a me.


 
Fa schifo. E' semplicemente che sto piangendo e avevo bisogno di trascrivere alla cazzo tutto quello che mi passa per la testa.
Mettete tutte bandierine rosse, fottesega. Io volevo solo sfogarmi, volevo raccontare tutto questo a qualcuno che non sapesse nulla, che non potesse giudicare.
   
 
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